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Sirian Sarin

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Che sia in corso una macchinazione creata dai soliti noti guerrafondai è arcinoto e le diverse segreterie europee di Francia, Inghilterra spingono sull’acceleratore dell’intervento armato anche contro le regole internazionali similmente a come è stato con la Libia.

Le regole del gioco dei massacri perpetrati da ambo le parti non hanno più nessun limite, la distinzione nella macellazione dei civili non ha ora più nessun significato. Tutti sono coinvolti in queste turpe ed ignobile farsa. Il governo di Assad pare tentennare nel permettere la visita degli ispettori dell’Onu e ne ha ben donde. “Too little too late” esclamano i giornalisti d’oltre Manica e quelli statunitensi: troppo poco e troppo tardi? Per che cosa, verrebbe da chiedersi.

Troppo tardi è l’affermazione ed è spiegata dalla presenza di un certo Ake Sellstrom, uno che all’epoca dell’Iraq faceva parte della squadra che aveva trovato – falsamente – delle armi di distruzione di massa. Ma in tutta questa sceneggiata, grondante sangue da tutte le parti, alcune cose non tornano. Damasco invita gli ispettori dell’Onu a verificare e proprio in quel momento delle verifiche il governo Assad produce l’errore più stupido della storia: lancia granate al gas nervino contro la propria popolazione. O è un pazzo, oppure un vero incompetente. Lo stesso Sellstrom ammette che c’è qualcosa di strano in questo nuovo massacro, ma qualcosa deve essere pur fatto (da parte dell’Onu), solo che per attivarsi è necessario che uno dei membri dell’Onu ne faccia richiesta, poiché abbiamo solo 14 giorni, ammette Sellstrom.  Troppo poco, è l’altra affermazione: si fa riferimento che in tre giorni le tracce del gas non sono più identificabili, ma chiediamoci come fanno a sapere che tipo di gas è stato impiegato se devono ancora effettuare degli accertamenti?

Ma i nemici di Assad avevano manifestato tempo prima del lancio del gas venefico annunci circa uno “scoop” mediatico. Si tratta di Nizar Nayyuf, che oltre ad essere un ribelle siriano è un dirigente del Centro Europeo di studi e ricerche del Medio Oriente, con sede a Londra, dove copre la funzione di direttore del dipartimento “informazione e analisi”, annunciando che in occasione della venuta degli Ispettori dell’Onu avrebbero lanciato una “bomba mediatica”.

Però, il dubbio e i fatti passati dovrebbero insegnare alle potenze straniere, ma essendo loro stesse a muovere i pagliacci sullo scenario il gioco sta diventando estremamente arduo da risolvere.
Powell, ex segretario di Stato Usa alla CBS consiglia caldamente di rimanere fuori da questo ginepraio irrisolvibile, manifestando anche una visione delle colombe interne al gruppo dei neocon americani: cambiando le dinamiche del Medioriente e passando nelle mani degli estremisti la situazione diventerebbe irrisolvibile ed estremamente pericolosa per quelli che ritengono la guardia di ferro (Israele). I falchi, rappresentati dal sionista di Kerry, oggi nelle sue dichiarazioni, appare invece molto più propenso ad un intervento diretto per porre fine ai massacri compiendone altri ben più devastanti (vedasi Libia, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Yemen, Sudan, Etiopia, Mali, Nigeria, Vietnam). E le voci di un diretto coinvolgimento della Russia a difesa della Siria nel caso che gli Usa attaccassero dipingono il quadro mediorientale sempre più cupo, e non solo per quella parte del mondo, ma direttamente anche l’Italia stessa.

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Però, scorrendo alcune foto dei bimbi “avvelenati” (appare strano che gli adulti non siano presenti) alcuni medici evidenziano delle cose che lanciano un sospetto:

1. Nessun rigor mortis
2. Colore della pelle dei poveri bambini e’ roseo, nessun segno di intossicazione ( la pelle diventerebbe scura, viola)
3. Assenza di macchie ipostatiche: il sangue nel cadavere si accumula nelle parti declivi per gravità, causando chiazze violacee;
4. La bambina colla maglietta rosa nella prima foto ha il braccio sinistro sollevato dal pavimento e il destro rilassato e aperto. Ciò indica presenza di tono muscolare monolaterale. Il braccio dovrebbe cadere a terra.
5 . Nessun segno superficiale di traumi: se uno sviene e cade a terra si procura abrasioni e ecchimosi, che non ci sono.
6. Alcuni "cadaveri" hanno le mani colle dita intrecciate: posizione impossibile da mantenere nel cadavere se non con artifizi particolari.

Ma non è sufficiente quanto sopraddetto. Il Sarin è un gas estremamente tossico facilmente solubile in acqua e nessuno dei “soccorritori” pare curarsi troppo della loro salute: mascherine di carta, a mani nude toccano i corpi dei bimbi, mancanza di tute protettive e quel che è più allucinante alcuni personaggi che compiono iniezioni sui corpicini. Appare una farsa tanto grottesca quanto la stupidità dei media occidentali che prendono per oro colato le affermazioni di personale dai dubbi trascorsi. Nessun dubbio, nessuno che metta in discussione le affermazioni dei loschi personaggi: Hollande, Cameron, Nethanyau, Obama.
Infatti appare già noto che alcune fazioni di ribelli si siano servite di questo gas in una dichiarazione video qui e qui, nel silenzio ignobile dei media italiani. Tanto ignobile che anche durante l’attacco alla cittadina di Maalula, patria del primissimo cristianesimo dove ancora si parla aramaico, solo una televisione (Rainews24) ha esposto in maniera abbastanza oggettiva i fatti che avvenivano. Gli altri media nel silenzio più totale.

Ma perché?

La Siria, oltre che perno cruciale nello scacchiere mediorientale, ha un discreta riserva di petrolio e un’abbondante quantitativo di gas. Ma vediamo di capire meglio la questione.

Dopo la suddivisione dell’Impero Ottomano, secondo l’accordo Sykes-Picot (1916), la Siria venne costituita dividendola in zone di influenza inglese e francese.

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In base a questa suddivisione, che ovviamente non teneva conto delle popolazioni, nell’attuale sistema, (vede lo stesso trucco è stato usato dagli inglesi quando, dovendo concedere l’indipendenza all’Irak, lo separarono dal Kuweit, e il confine tra i due nuovi Stati – per puro caso – divideva in due il gran giacimento di Rumaila, motivo dell’invasione di Saddam nel 1990) le influenze dei governi francesi ed inglesi hanno cercato sempre di operare a vantaggio loro contro le autonomie locali. La Società delle Nazioni di allora (la stessa che impose le sanzioni all’Italia per l’occupazione dell’Etiopia) concesse la Siria in protettorato alla Francia, e l’Irak alla Gran Bretagna.

In tutto questo, come si diceva sopra, la Siria è centro focale per il passaggio di alcuni oleodotti tra i quali quello Kirkuk-Banias,

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il più antico (1952), ma non più attivo dopo un bombardamento del 2003 da parte dell’aviazione Usa e non più riaperto a causa delle dimostrazioni del Governo Assad contro l’attacco americano in Irak. Da quel momento gli Usa hanno considerato la Siria un paese terrorista e nel 2004 il congresso Usa votava le sanzioni economiche contro questo paese. Altro oleodotto particolare è quello di Kirkuk-Ceyhan,

 

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che passa praticamente al di fuori del confine siriano, ma in terra curda e finisce in Turchia. Il controllo curdo è una spina al fianco dei turchi e il partito PKK ha fatto saltare più volte questo oleodotto.

Assad non è solo colpevole per quanto detto, ma anche per avere la gestione nazionale delle risorse petrolifere con la Syrian Petroleum Company e Syrian Gas Company, mentre i soci stranieri sono solo una piccola minoranza. Ovviamente se al potere andassero i Fratelli Mussulmani le cose cambierebbero a favore di una più “democratica” suddivisione dei profitti alle ben note BP, SHELL, EXXON, e Total, come accadde in Libia, ricordiamolo!

La Siria ha anche un enorme quantitativo di gas da sviluppare, ma che gli è stato impedito a causa della guerra in corso. L’enorme giacimento è proprio difronte alle sue coste in condivisione della terra promessa (il non-stato) che invece ha già portato avanti i programmi di sfruttamento e ricerca nel settore di Leviathan (tra le altre cose una buona parte è stata “rubata” ai palestinesi della striscia di Gaza).

Ma ormai queste sono parole senza senso, i giochi sembrano già determinati dalla follia criminale di Usa, Francia e Israele. Il vaso di Pandora si sta aprendo e tutto non sarà più come prima.

  1. 18 settembre 2013 alle 16:39

    Nella questione rifornimenti petrolio, la situazione >Libia forse comincia a pesare , vedi l’attacco dell’articolo (sorry, it’s in english 🙂 )

    http://rt.com/business/lybia-oil-unrest-investment-016/

  2. 19 settembre 2013 alle 22:06

    Al momento non so darti un riferimento, ma ricordo di aver letto che in Usa il fracking è in calo perchè lo stanno … esportando altrove, da noi per esempio. Scaroni sta flirtando con l’idea. Se vuoi vedere questa è la mia raccolta sull’argomento, nella seconda pag c’è anche il film Gasland con sottotitoli in italiano.
    http://storify.com/mcc43_/no-fracking-italy

  3. 19 settembre 2013 alle 15:09

    Quello che è aberrante è che Sellstrom abbia redatto un rapporto molto sibillino e facilmente manipolabile. Fortuna (da discutere sul termine “fortuna”) che la Russia impone in qualche maniera un certo veto, ma fino a quando? Ho il timore, fintanto che gli Usa non saranno veramente autosufficienti con il petrolio (leggasi fraking in Canada, Alaska), che il dissanguamento continuerà.

  1. 19 settembre 2013 alle 11:53

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