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Belgio, eutanasia per i minori
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Già da tempo se ne parlava e finalmente il grande Belgio approva la legge dell’eutanasia per i minori: un passo verso la civiltà della disfatta morale.
La legge prevede che i “minori dotati di capacità di giudizio” possano scegliere di porre fine alle proprie sofferenze. Non c’è che dire, la legge belga è alquanto contorta. Un minore, normalmente non è dotato di capacità di giudizio, proprio perché minore, incapace di discernere spesso tra realtà e fantasia, eppure in questo caso egli diventa come un adulto, immediatamente spinto alla maggiore età e nella scelta di compiere il passo finale della sua breve vita.
Il problema non è però solo questo aspetto, ma la infamante scelta del legislatore: di poter agire sulla piccola vita di queste esseri umani.
Moltissime voci contrarie, dai cattolici ai protestanti e dagli islamici agli ebrei, ma, così appare, l’opinione popolare sembra favorevole a questa scelta. Opinione popolare!
Eppure l’affare Dutroux dovrebbe far aprire gli occhi anche ai più sprovveduti, metterli in guardia da scelte più che mai contrarie alla vita umana dei piccoli sfortunati, ma è evidente che la mente malata dei favorevoli a questa legge preme più che la salvaguardia dei piccoli, forse i veri obbiettivi sono diversi che quelli di porre fine alle sofferenze dei sfortunati bimbi.
This is my Land in Hebron
Dopo la interminabile tiritera di Monti, di Dumbo (il ministro Giarda), delle lacrimucce della Fornero (poteva anche risparmiarsele) e degli altri uomini grigi di questo governo ombra che non ha cambiato nulla nel panorama delle riforme strutturali, mi è capitato di arrivare a vedere un film documento di Rai5: This is my Land di Giulia Amati, alla quale vanno fatti i dovuti complimenti per il coraggio, la forza e la dedizione con cui ha saputo illustrare in questo documento la verità del pensiero con cui si vuol sopprimere un popolo.
E’ un documentario eccezionale, non solo per a crudezza delle immagini, ma sopratutto per il fatto che è stato mandato in onda dalla Rai. Non da meno i vari intervistati nel documentario, molti dei quali ebrei israeliani fortemente contrari alla politica espansionista di Israele sui territori palestinesi.
Consiglio a tutti i credenti ebrei d’Italia e ai non ebrei di vedere questo documento, ma sopratutto lo consiglio a tutta quella parte di italiani che non sanno un cazzo di nulla della storia di Israele e di come è nato. Questi ultimi, quegli italiani voltagabbana, dovrebbero sedersi, ascoltare e meditare sulla nefandezza delle loro idee, spesso peggiori dei carnefici che compiono atti che nemmeno Satana potrebbe sopportare.
Questa è la parte 1 di 6 video che trovate tranquillamente in youtube. Ma lo trovate anche nel sito della Rai finché ordini “superiori” non decideranno di cancellarlo per non offendere la prepotenza nazi-sionista degli askenaziti e lubavitcher che stanno colonizzando Ebron.
La macelleria dei ribelli libici, e noi siamo complici.
La macelleria di basso costo non si spreca più. I pezzi dei quarti di uomo ormai si trovano ad ogni angolo di strada e il sangue scorre a fiumi.
Noi, italiani, siamo complici dei crimini efferati che i cosiddetti ribelli – riconosciuti dai governi italiani, francese, inglese ed americano – compiono ormai quotidianamente nelle diverse contrade libiche; noi acconsentiamo che la civiltà occidentale sia figlia degli orrori di una guerra voluta dalle superpotenze mondiali per rubare, depredare e saccheggiare uno stato sovrano.
Noi italiani ci siamo sporcati le mani con il sangue di persone innocenti, con i vari Pagliara che da Israele e dai luoghi sicuri ci arringa le imprese eroiche di quattro farabutti da ghigliottina, con i vari Frattini, primo tra i ministri della EU a riconoscere una banda di beduini predoni della vita del popolo libico
Noi italiani, per la seconda volta, sbarchiamo sulla terra che i nostri padri ed i nostri nonni hanno depredato e saccheggiato in nome della libertà di una masnada di avanzi di galera. Il Popolo libico ci guarda e ci giudica per ciò che facciamo e la dimostrazione della nostra umanità, della nostra civiltà è l’appoggio a crimini inauditi che sfogano la loro brutalità seviziando anche bambini.
L’indegno Napolitano, il vero guerrafondaio massone cripto-sionista, e tutta la sua congrega di incappucciati finanziano i ribelli libici con i soldi rubati al popolo libico per permettere stragi inaudite e mai dichiarate dai vari media e dai quotidiani.
Il 30 agosto 2011 tutti a Roma per protestare contro questa complicità e per la cessazione delle ostilità e per il disconoscimento della fazione ribelle che non è stata eletta da nessuno se non dalla solita cricca di criminali che stanno massacrando senza giustizia e fuori dalla legge.
Il vero volto dei criminali libici di Bengazi sostenti dal criminale di Obama, dal cripto-sionista di Sarkozy, dal massone guerrafondaio sionista di Napolitano, dal sionista di Cameron è espresso chiaramente da alcuni video che per le loro immagini raccapriccianti non ho voluto esporre in questa pagina, ma dei quali vi da il link diretto qui.
Libia: spariti 105 bambini da un’orfanatrofio di Misurata.
Nella baraonda della guerra umanitaria che imperversa in Libia e che molti media ci stanno nascondendo scopro una notizia che appare agghiacciante.
Il governo libico denuncia la scomparsa di 105 bambini da un orfanotrofio di Misurata.
Secondo il ministro degli Affari sociali libico Sharif, i bambini, sarebbero stati sequestrati e tradotti verso una destinazione sconosciuta.
A detta del ministro, un medico che ha preso parte alla ribellione in corso in Libia, dopo l’arresto, avrebbe ammesso che i bambini sono stati condotti in Italia o Francia.
Una vicenda dai contorni imprecisati e sulla quale occorrerà fare chiarezza immediatamente, perchè non ci sarebbe da stupirsi se fossero finiti in mani sbagliate. Durissimo il commento di Souad Sbai, che si aggancia alla denuncia di Human Right Watch degli abusi degli insorti.
“Come poteva liberare il popolo, chi aveva già le mani sporche di sangue e si è limitato solo a passare dall’altra parte della barricata? Nessuna associazione per i diritti del nostro paese – prosegue – ha mosso un solo dito almeno per capire quali orrori si consumavano in Libia”.
“Tutti colpevolmente silenziosi e inginocchiati di fronte all’aberrante imperativo della “guerra umanitaria”. Come ACMID, infatti, presenteremo nelle prossime ora una denuncia alla Corte Europea dei Diritti Umani”.
“Per sapere immediatamente – conclude – che fine hanno fatto i 105 bambini scomparsi dall’Istituto di Misurata e caricati su una nave, di cui non si hanno più notizie”.
La notizia è veramente agghiacciante per il fatto che si sta parlando di bambini, indifesi, oltre che senza i genitori. Non sono soldati e tanto meno terroristi, ma semplicemente bambini.
Mi meraviglia che nessuno dei media ne abbia parlato, ma certamente una notizia di questo genere se confermata, produrrebbe uno scandalo nella fazione “umanitaria” che sta massacrando il popolo libico. Se, come dicono alcuni testimoni, i bambini sono stati imbarcati su navi italiane credo che sia doveroso che le autorità portuali italiane siano allertate controllando tutte le navi, anche quelle militari, affinché questi esseri indifesi non finiscano nelle mani di pedofili o di altre organizzazioni che lucrano sulla vita di questi esseri.
Punire i defincenti? No, i professori!!
Siamo alla frutta. Un’insegnante condannata in seconda istanza ad un anno di carcere per aver punito uno scolaro facendogli scrivere 100 volte “sono un deficiente“.
Il reato: “abuso di mezzi di correzione“, ovvero nella scuola italiana non è più possibile utilizzare sistemi di controllo e di punizione che non siano in linea con il sistema sfasciato della società italiana. Tutto è possibile, rompere, bruciare, andare a scuola con il cellulare, palpare le professoresse (che si fanno palpare), avere amplessi in aula ed altre amenità goliardiche.
Gli studenti ringraziano, ma nel futuro rimpiangeranno di non essere stati bacchettati sulle mani o sulle gambe e non per il piacere sadico di qualche professore, ma semplicemente perché si renderanno conto che i limiti devono comunque essere osservati e rispettati, oltre i quali entra in vigore la punizione. I criminali se compiono atti contro la società, sono puniti (quando accade, ma non sempre, no?) e così quelli che sbagliano nelle scuole devono subire la punizione.
La sentenza “abuso dei mezzi di correzione” è anacronistica figlia del pensiero disfattista, quel pensiero colluso con le correnti liberiste, democratiche in cui tutto è permesso, anche il suo contrario; quelle correnti che hanno fatto l’Italia risorgimentale con l’aiuto massonico inglese e dei Savoia, quelle correnti colluse con la massoneria e con i poteri disgreganti l’unità nazionale. La scuola è allo sfascio e la magistratura ne alimenta la distruzione costruendo un paradigma che mette le famiglie le une contro le altre.
Non si tratta di difendere chi è omosessuale o chi è contro, questo è un fatto secondario, perché a 11 anni quanti ragazzini e ragazzine possono essere scambiati per maschi o femmine, anche se oggi le cose sembrano totalmente ribaltate; no, non c’entrano gli omosessuali, ma la scuola, il sistema scuola, l’educazione scolastica che dovrebbe essere il primo gradino di formazione di uno stato serio, resposanbile, dove si formano i futuri cittadini, responsabili e civili nel rispetto delle regole di tutti.
E invece questa scuola, quella in cui i nostri figli sono condannati a frequentare, è l’arte della deresponsabilizzazione attuata a tutto tondo e chi si azzarda a riportare all’interno dell’alveo della responsabilità e del rispetto viene condannato al carcere.
E’ un sistema kafkiano, o tale e quale alla polizia del pensiero di orwelliana memoria.
Il silenzio è d’oro.
Ci alcuni processi, che da tempo si stanno celebrando in Italia e che vedono coinvolti in reati gravissimi soggetti di primissimo piano delle nostre istituzioni, di cui i media non parlano, come se non esistessero.
Primo fra tutti, il più nascosto, è il processo che si sta celebrando a Brescia a carico del Generale Delfino accusato di concorso nella strage di Piazza della Loggia. Imputati nello stesso processo troviamo Pino Rauti (suocero del sindaco di Roma Alemanno), Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte e Giovanni Maifredi.
Ma, da lungo tempo, si sta celebrando anche il processo a Milano a carico del Generale dei Ros Gianpaolo Ganzer, del magistrato Mario Conte e di altri 23, tra ufficiali e sottufficiali dei Ros. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, peculato e falso.
Altro Generale dei Carabinieri sotto processo, questa volta a Palermo, è il Generale Mori accusato, insieme al coll. Obinu, di favoreggiamento aggravato per aver agevolato Cosa Nostra, nello specifico di aver favorito la latitanza del boss Bernardo Provenzano.
Tre Generali dei Carabinieri sotto processo per reati gravissimi e i media, praticamente, non ne parlano.
Ma la cosa non è diversa per i processi a carico di politici, basti pensare al processo d’appello al senatore Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado a per concorso esterno in associazione mafiosa a nove anni di reclusione e a due anni di libertà vigilata, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Identica cosa per il processo ad Antonio Bassolino accusato, insieme ad altre 28 persone, tra cui alti dirigenti di Impregilo, di frode in pubbliche forniture, alla truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, abuso di ufficio, falso e reati ambientali commessi nel periodo in cui era Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania.
Altro processo di cui non si parla è il processo Hiram, ovvero un processo che vede coinvolti, in un’associazione a delinquere finalizzata ad aggiustare o ritardare (al fine di far prescrivere i reati) i processi in Cassazione, mafiosi, massoni, avvocati, poliziotti e preti. Eppure, anche in questo caso nulla.
I media, che ci hanno sommerso di articoli e trasmissioni sui processi a Vanna Marchi, alla Franzoni, a Meredith, ecc… di questi processi non parlano.
Fonte: Solange Manfredi
Storie passate per non dimenticare.
Stato della Palestina (Operazione Genocidio: Piombo Fuso)
Dopo la bufera le notizie di solito si possono leggere con più calma e da più parti. Questo è il caso di quello che capitò durante l’operazione “Piombo Fuso”.
Dal quotidiano Indipendent.uk in un articolo “Israel’s dirty secrets in Gaza” si legge quanto segue:<< Gli Israeliani fecero lo sforzo necessario per evitare danni civilio palestinesi, ma le testimonianze successive, fatte proprio dai militari che operarono in Gaza appaiono diverse a quelle ufficiali.>>
<<Uno dei testimoni spiega accuratamente come poterono abbattere una donna anziana a 100 metri dalla loro posizione, mentre un’altro soldato descrive come una madre con dei figli fu colpita da un cecchino perché aveva sbagliato la strada da prendere dopo gli avvertimenti delle forze israeliane.>>
Un altro ancora descrive che il gruppo di comando diede indicazioni precise su come si doveva procedere: <<Entrare nelle case, passare piano dopo piano ed eliminare tutti gli abitanti delle case che si fossero trovati davanti, senza distinzione di sorta.>>
L’articolo precisa che ogni atto individuale di intolleranza attuata contro i civili sarà esaminata dal governo israeliano.
Strano che la fazione ebraica, anche italiana, sia ostile al Rapporto Goldstone dell’Onu, forse si vuol nascondere le nefandezze compiute dalle squadre della morte?.
Bosnia 1995: può uno stato Criminale fare affare con i criminali? (by Gilad Atzom)
Il giornale israeliano Haaretz.com riporta che un cittadino israeliano Aleksander Cvetkovic, è sospettato di aver partecipato allo sterminio di almeno 1000 mussulamni bosniaci a Branjevo vicino alla città di Zvornik.
Cvetkovic, è stato arrestato a seguito della richiesta del governo della Bosnia Erzegovina per il sospetto di aver partecipato all’uccisione di 1.000/1.200 persone.
Quel periodo di 10 giorni della guerra di Bosnia fu etichettato come il massacro di Srebrenica. Nel 2006 Cvetkovic emigrava in Israele assieme a sua moglie ricevendo la cittadinanza israeliana. Il difensore di Cvetkovic, Vadim Shub, ha aggiunto che il caso non verrà trattato e che nons arò questo il motivo per cui verrà estradato una persona accusata di tale misfatto. Il caso vuole che in Israele sia pieno di criminali di guerra (Shimon Peres, Tzipi Livini, Ehud Olmert ed Ehud Barak tra molti altri) con le mani sporche di sangue più di Cvetkovic e che quindi non provvederà a dare alcuna estradizione che potrebbe quindi creare un precedente penale anche a carico degli altri al tribunale per i diritti dell’Uomo.
Le modalità delle esecuzioni a cui prese parte Cvetkovic si realizzarono in fucilazioni di donne, vecchi e bambini imprigionati, fatti avanzare a gruppi di dieci, bendati e fucilati sul posto. Successivamente i soldati, tra i quali anche Cvetkovic avrebbero finito le persone ancora vive con un colpo alla nuca per evitare che vi fossero testimoni.
A questo proposito viene da chiedere quale sia l’integrità dei cosi detti israeliani cacciatori di nazisti dietro la notoria operazione “Last-Chance” e se il caso di Cvetkovic rientra nel genocidio in generale o solo come crimini contro gli ebrei.
Goym: lavorate schiavi!
Voi che non siete nessuno che vivete nella grettezza della vostra vita avete solo un compito: servire, essere l’aratro del campo.
Popolo del mondo, popolazioni disparate pensate forse di avere una cultura, di avere una tradizione, di avere degli artisti, dei poeti, delle eccellenze in campo scientifico o letterario? No! “Voi non siete un cazzo” (prendendo a prestito la famosa frase di Sordi nel “Il marchese del Grillo“). Il valore umano di ciò che credete di essere è minore di quello della minor bestia da soma. Siete inutili perché la vostra funzione è servire, obbedire e agire secondo le leggi talmudiche.(*)
Questa l’intenzione e il sermone del rabbino Ovadia Yosef tenuto in Israele, noto paese democratico del meditteraneo, componente del parlamento israeliano del partito Shas halachico.
Per fortuna che la ADL (Anti Defamation League) ha redarguito il pensiero del rabbino denunciando il suo estremismo come fonte di separazioni e di estremismi.
(*)
Il Talmud consiste in una raccolta di discussioni avvenute tra i sapienti (hakhamim) e i maestri (rabbanim) circa i significati e le applicazioni dei passi della Torah scritta, e si articola in due livelli:
* la Mishnah (o ripetizione) raccoglie le discussioni dei maestri più antichi (giungendo fino al II secolo);
* la Ghemarah (o completamento), stilata tra il II e il V secolo, fornisce un commento analitico della Mishnah.
Il Talmud è anche conosciuto con il nome di Shas, acronimo di Shisha Sedarim, i sei ordini (Zeraim, Moed, Nashim, Nezikin, Kodashin, Tohorot) in cui è divisa la Mishnà. La suddivisione del Talmud è identica a quella della Mishnà: i Shisha Sedarim si suddividono in Massechtot – trattati, i quali a loro volta sono composti da capitoli.
fonte: Haaretz.com
Un peso e due misure: la frusta, Sudan e Israele.
In un giornalino gratuito, di quelli che si trovano nei bar o all’angolo delle strade, si legge una notizia particolare. In Sudan una giovane sedicenne viene fustigata per 50 volte (mi pare esagerato, visto il video) per aver indossato un paio di pantaloni che secondo la legge islamica che in quel paese si applica, è un atto riprovevole da condannare con la fustigazione.
Anche il mondo islamico di Al-Jazera si indigna di fronte a questi eccessi. Strana ‘sta cosa, ehh?
A pochi chilometri di distanza, nello stato di Israele accade una cosa simile, ma taciuta dal giornalino (del gruppo Caltagirone) così come anche dagli altri media: un giovane cantante si è esibito davanti ad un pubblico misto di donne e uomini andando contro i dettami del Talmud e come risultato di questa offesa è stato condannato dai rabbini locali a 39 nerbate per aver infranto la legge giudaica.
Molti ci dicono che Israele è un paese democratico dove non accadono cose che invece ci parrebbe normale trovare in Sudan, eppure…anche nella perla della democrazia-teologica-mediorientale accadono fatti per nulla assurdi e nonostante questo, da più parti si sente le voce del coro che invita a pieni polmoni l’entrata di Israele nella comunità europea…
C’è qualche nota stanata, la notate?
Sara Scazzi e Yara, un “gossip” infame.
Era da un po’ che pensavo a questi avvenimenti e di come ci vengono propinati dai media. Ogni giorno si riempie lo schermo delle tv e le pagine dei giornali con novità insignificanti che rasentano la morbosa curiosità di sapere cose delle quali, credo, nessuno vorrebbe sapere, e non per disinteresse, ma perché la vita e le modalità con cui queste vite sono scomparse non sono strutturali, ma funzionali ai bilanci televisivi che in queste tristi storie lucrano sulla pelle delle famiglie e delle vite di queste giovani.
I media sono quindi degli avvoltoi, delle iene, dei vermi sui cadaveri ancora caldi di quelle vite spezzate dalla ferocia di carnefici che della vita hanno perso il senso e la bellezza. Sono la parte più infima e più bassa dell’evoluzione animale e si servono di queste notizie per il denaro, per inserire una nota pubblicitaria di un telefonino o di qualche altra inutilità e farla pagare caro prezzo.
E’ significativo come vengono create le notizie: si crea l’antefatto, si dipinge con toni rosei su un fondo greve, malinconico e misterioso, spesso usando la voce al limite del pianto; si gettano immagini di repertorio e si mandano inviati, per lo più gente sconosciuta, che scava come un cane alla ricerca dell’osso nascosto. Si lascia cuocere la cosiddetta pubblica opinione fintanto che si porta a galla il fatto, quello che la gente si aspetta, ma che nel cuore non vorrebbe sentire: titoloni sui giornali, prime televisive, cameraman, fotografi, riempiono lo scenario della commedia squallida costruita a tavolino. Nel frattempo si contattano le diverse aziende per inserire la pubblicità per i momenti di massimo ascolto e si pone loro la barriera d’ingresso che in termini monetari è molto alta. Vuoi che il tuo articolo abbia presa sul popolino? Inserisci la pubblicità in questa notizia e vedrai che ritorno!!
Eppure ogni anno spariscono centinaia di bambini e nessuno ne parla, ogni anno bambine e bambini vengono rapiti dalle loro famiglie per scopi diversi. Sono bambini per lo più figli di famiglie straniere, di persone sotto la soglia della povertà e di persone che non hanno nulla se non il valore della vita di un figlio. Questo accade oggi nel 2010!!
Vite che servono ad altre vite, perché non si pensi che tutti questi bimbini vengano rapiti o comperati per quelle coppie incapaci di procreare, ma spesso vengono “usati” per qualche organo mancante: il fegato, la milza, il cuore, i polmoni e quanto serve per far sopravvivere il facoltoso committente; oppure vengono rapite per le più immonde ed infami azioni pedofile che razza umana possa pensare. Venduti come carne da macello, usati come latrine, calpestati come si calpesta la terra sulla quale camminiamo. Questo accade nel secolo dell’ ipertecnologia e della falsa moralità.
Queste vite sparite perdono qualsiasi significato, non esistono più, ma i nostri media concentrano il loro fuoco giornalistico su quanto accade su queste povere bambine, ma senza scoprire il vaso di Pandora, mai!
Il timore è che scoprendolo si andrebbe ad intaccare interessi e persone molto in alto, quindi meglio volare basso, mantenere un profilo sottomesso e accentuare e circoscrivere solo come una semplice notizia di cronaca nera che distrae, che non fa pensare se non alla schifezza che alberga in molte individui che di queste gioventù s’è succhiata anche l’anima.
La gente dice…