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Ruby, she needs to be so free…

17 febbraio 2011 Lascia un commento

…Don’t question why she needs to be so free...

Queste le parole di una famosa canzone dei Rolling Stones adatta alla attuale situazione del nostro Berlusconi.

Non chiedermi perché ha bisogno di essere libera“, ma nella realtà la povera “escort“, più propriamente venditrice delle sue pudenda, è parte di un disegno più volgare e ben delineato che alcuni signori hanno voluto innescare.

Una delle tecniche più conosciute è il “debunking“, ovvero quel sistema di delazione, calunnia e “sputtanamento” che porta l’opinione pubblica ad accettare quello che alcuni media scrivono, in rispetto dei loro padroni.

Berlusconi, troppo sensibile al pelo e tanto debole nelle sue scelte, probabilmente per l’età avanzata, non ha potuto resistere alle offerte di una giovane sgualdrina e la tela creatasi è stata tanto banale quanto volgare come gli ideatori che l’hanno creata.
Però, vogliamo scommettere che anche i più benpensanti non avrebbero resistito alle smaniose tentazioni di una ragazza così procace, ma lui è il capo del Governo, un rappresentante dell’Italia all’estero deve mantenere una rigorosa moralità: quale?

Già, quale moralità intendiamo portare avanti: quella dei vari Vendola, dei vari Fini che se la spassa con una donna che potrebbe essere sua figlia, oppure di quella parte dell’haute couture (alta moda) composta per lo più da recchioni e lesbicone assatanate? Oppure la morale deve essere quella più castigata dei vari amanti dei viados? Insomma il parco dei porci è molto variegato: dai cocainomani, ai pedofili (e ce ne sono!), ai recchioni incalliti, ai puttanieri, ai travestiti, ai sadomasochisti e chi più ne ha più ne metta: le mosche bianche, le vere rarità stanno proprio nell’eccentricità di Berlusconi di andare a puttane. Come? A puttane? Con tutti i culatta che ci sono NON può rompere la tradizione recchiona dei benpensanti.

Però lui, Berlusconi,  è sulla bocca di tutti, è il capro espiatorio del malessere italiano, delle frustrazioni e del fallimento della Seconda Repubblica (ma c’è mai stata una prima repubblica?), dell’ignoranza e della prepotenza e prosopopea degli arroganti. Lui non è l’unico, perché se andiamo a guardare chi sta con lui e contro di lui si farebbe fatica a distinguerne il colore. Tutti uguali, ma tutti dentro all’albio senza fine (per ora) dei profitti.

E’ penoso, umiliante per tutta quella classe di politici, intellettuali e persone che invece non condividono questa orgia per sentirsi accomunati alla morchia di questa cultura italiana e alle croste dell’innovazione del libero pensiero.

Purtroppo se si da uno sguardo al parco buoi della camera e del senato non si riesce a fare una persona sana nemmeno prendendo i lati positivi di tutti messi assieme. Tutta fuffa, tutta gentaglia che come Crasso fece, sarebbe  da condannare alla crux patibulata, perché altro non potrebbero meritare. E’ noto infatti che i romani usavano questo tipo di supplizio solo per le classi più infime, per le persone spregevoli, per gli avanzi della società.

E invece no, la magistratura –  potere nel potere – ben foraggiata e nutrita dalla solita orda anglo-massonica, schiera tutte le sue armi per inchiodare un povero diavolo, uno che è stato messo lì, su quello scranno, proprio perché l’Italia di meglio non merita e non se lo poteva permettere. Avrebbero potuto mettere un Bersani, un D’alema, un Vendola o…ma chi altro c’è? Boh? Comunque hanno fatto eleggere quella specie di uomo che mostra all’Italia la vera stoffa della politica italiana: rabberciata, raffazzonata, sporca, intrisa di meschine alleanze, insomma la solita italietta che ai tempi di Mussolini pretendeva di conquistare il mondo…e che poi Piazza Loreto ha azzerato, lasciando però lo spazio alla voragine della democrazia, di quella che ha portato alla distruzione della famiglia, della società, delle aziende di stato, e alle liberalizzazioni quelle che hanno ingrassato alcuni personaggi che poco, molto poco vengono nominati.

L’Iran sfrutta i tumulti egiziani per avanzare ad Ovest.

15 febbraio 2011 Lascia un commento

Imbarcazioni da Guerra iraniana Jeddah con un occhio Canale di Suez.

Alcune navi da guerra iraniane (Navy’s 12th Flotilla)  sono approdate al porto di Jeddah in Arabia Saudita e contemporaneamente alcune navi da guerra americane (USS Kearsarge Expeditionary Strike Group) si sono posizionate in prossimità del canale di Suez.

Il movimento delle navi iraniane e il loro attracco al porto di Jeddah sembra segnare definitivamente un capovolgimento dei rapporti tra i due paesi, l’uno sciita e l’altro sunnita. Fino a ieri l’Arabia Saudita, molto vicino all’Egitto di Moubarak e alle forze Usa sembra dimostrare al mondo occidentale un cambiamento della sua politca estera ed uno spostamento dell’asse favorendo l’avanzamento delle forze iraniane in acque altrimenti vietate.

La presenza della flottiglia è giustificata dal governo di Theran per la protezione delle merci e delle navi civili nel golfo soggetto alla pirateria. Il comandante ammiraglio  Habibollah Sayyari ha annunciato quindi “Alla ricerca di una potenza (militare) presenza in alto mare e di consolidare i nostri legami amichevoli e di portare il nostro messaggio di pace e di amicizia verso i paesi della regione“.

Fonte: debka.com

Arabi esclusi, tutte le risorse a Tel Aviv

30 gennaio 2011 Lascia un commento

Per anni, diverse compagnie hanno esplorato il bacino del Levante per il petrolio. I dettagli delle loro scoperte non erano conosciuti che dai dirigenti delle compagnie e dai politici. Tuttavia, le autorità israeliane hanno lasciato la società Noble Energy di rilevare i volumi riscontrati il 29 dicembre. Questa comunicazione che annuncia l’esplorazione dei giacimenti fino ad oggi congelati per motivi politici, è accompagnata da una campagna diplomatica per consentire a Tel Aviv (Israele) di sfruttare i giascimenti a danno di tutti i paesi rivieraschi (Libano, Palestina).

La società Noble Energy ha annunciato pochi giorni fa di aver scoperto un immenso giacimento a 130 km dal porto israelaino di Haifa [1] stimato in 450 miliardi di m3 di gas, mentre complessivamente nella zona sarebbero stimati oltre 700 miliardi di m3 di gas. L’esplorazione e sfruttamento del giacimento è stato affidato ad un consorzio internazionale formato dalla società statunitense Noble Energy, che ora possiede la maggioranza della quota del 40%, e le società israeliane Delek e Avner Oil Exploration.[2]

La U.S. Geological Survey, agente governativa americano, conduce delle indagini stimando che nel bacino del Mediterraneo del Levante ci siano delle riserve di gas naturale di circa 3.500 miliardi di m3 e delle riserve di petrolio per circa 1,7 miliardi di barili.

Il governo israeliano, con il sostegno di Washington, considera tutte le riserve energetiche trovate siano di sua proprietà, infatti il primo ministro per le infrastrutture israeliano Uzi Landau ha dichiarato che le riserve trovate porteranno beneficio non solo ai cittadini di Israele, ma permetteranno ad Israele di diventare fornitore di energia nella regione mediterranea.

Ma, come al solito con il sostegno Usa, Israele non tiene conto che la zona, oggetto delle indagini e dei futuri sfruttamenti, appartiene anche al Libano ed ai Palestinesi, poiché secondo la convenzione delle Nazioni Unite (ONU), uno stato costiero può esplorare e sfruttare le riserve “offshore” di gas e petrolio in una zona che si estende per 200 miglia marine dalle proprie coste (370km).

Secondo lo stesso criterio, le riserve appartengono in misura significativa anche per l’Autorità palestinese e secondo la stessa carta rilasciata dal  U.S. Geological Survey, sembra che la maggior parte delle riserve di gas (60%) è situato nelle acque territoriali e nel territorio di Gaza.  L’Autorità palestinese ha affidato la gestione a un consorzio di British Gas e consolidato Contractors (società con sede ad Atene, di proprietà libanesi), in cui l’Autorità detiene una quota del 10%.

Due pozzi, Gaza Marine-1 e Gaza Marine-2 sono pronti, ma mai entrati in funzione. Tel Aviv, infatti, ha respinto tutte le proposte formulate dalla Autorità palestinese del consorzio per l’esportazione di gas a Israele ed Egitto. I palestinesi hanno tanta ricchezza che però non possono  sfruttare.

Per catturare le riserve energetiche di tutto il bacino del Levante, tra il Libano e la Palestina, Israele usa la forza militare.  Due giorni fa, il Ministro degli Esteri libanese Ali al-Shami ha chiesto al Segretario Generale delle Nazioni Unite di fermare Israele, che sfrutta le riserve di energia che si trovano nelle acque al largo del Libano, mentre ministro Uzi Landau sostiene invece che questi depositi si trovano in acque israeliane e ha avvertito che Israele non esiterà a usare la forza per proteggerli. Israele minaccia quindi di attaccare il Libano di nuovo, come fece nel 2006, con l’intenzione anche di togliere la possibilità di sfruttare i giacimenti offshore [ 3 ].

Per lo stesso motivo Israele non accetta uno Stato palestinese, poiché il suo riconoscimento significherebbe riconoscere la sovranità palestinese su una larga quota di riserve di energia, che Israele vuole prendere.  E ‘principalmente per questo scopo è stato lanciato l’operazione “Piombo fuso” nel 2008-2009 e poi ripreso a Gaza nella morsa dell’embargo. Allo stesso tempo le navi da guerra israeliane controllano tutto il bacino del Levante, e quindi le riserve offshore di gas e petrolio, nell’ambito del “Dialogo Mediterraneo”, operazione della NATO, in cui anche L’Italia contribuisce per la sicurezza e la stabilità della regione.

(Ndt: E’ possibile che gli avvenimenti di questi ultimi giorni in Tunisia, Egitto abbiano una relazione con queste scoperte energetiche? Una domanda alla quale è difficile dare una risposta, ma la posta in ballo è immensamente grande, sia per il valore economico che per quello geopolitico e Usa ed Israele difficilmente lascerebbero questa posta sul banco senza giocare una carta. )

[1] « Noble Energy Announces Significant Discovery at Leviathan Offshore Israel », communiqué de la firme, Houston, 29 décembre 2010.

[2] Le consortium est composé à 39,66 % par Noble Energy, à 22,67 % par Delek Drilling, à 22,67 % par Avner Oil Exploration et à 15 % par Ratio Oil Exploration. Cependant Delek et Avner sont détenus par les mêmes mains, qui contrôlent donc en réalité de 45,34 % du consortium, tandis que Ratio Oil représente des investisseurs conduits par la Banque d’Israël. Ndlr.

[3] « Israël attaquera t-il le Liban pour lui voler son gaz ? », par Alfredo Jalife-Rahme, Réseau Voltaire, 18 août 2010.

Fonte: voltairenet

Traduzione: Pitocco

Quale Shoah commemorare? (Parte II)

27 gennaio 2011 Lascia un commento

Il coro è assordante, strabordante di leziosità, volgare, eccessivo e stucchevolmente scontato, spesso pacchiano e acritico. Questo è quanto si percepisce dalle innumerevoli dichiarazioni sulla Shoah.

Napolitano, il vetero comunista che non ha mai rinnegato le sue amicizie d’oltre cortina, ci insegna come dobbiamo rispettare la Shoah e non perde tempo a bacchettare tutti quelli che ormai non ne vogliono più sentir parlare, offrendo, invece, medaglie d’onore ai vecchi superstiti dei campi di sterminio.Napolitano ci insegna che “Il primo seme avvelenato, il primo germe distruttivo è quello dell’intolleranza, del nazionalismo e del populismo che si traducono in demonizzazione e in odio del diverso e dello straniero

Alfano, il lecchino di corte di sua immonda maestà di Arcore, addirittura sposa e sostiene la necessità di varare una legge che punisca chi non riconosce la storicità della Shoah. Per fortuna che nel mondo ebraico esistono persone con il senno e con la giustizia di chi ha sofferto realmente, è il caso di Ariel Toaff che dichiara L’idea stessa della legge è sbagliata. In primo luogo sarebbe lesiva della libertà d’opinione, anche della più aberrante, e aprirebbe la strada a altri tipi di limitazioni. E comunque i negazionisti continuerebbero finendo magari per passare da vittime“. (nda: la soppressione della libertà, di parola e di espressione di pensiero è anticostituzionale, infatti l’Art. 21 recita: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.)

E’ una lotta contro il tempo, contro l’inesorabile potere della dimenticanza, ma non si deve dimenticare, anzi è necessario porre dei limiti entro i quali far scorrere la legge che tutto guida e tutto sorveglia per punire per impedire e incarcerare anche la libertà di pensiero e di critica. Eppure non c’è verso di far capire a lor signori che la Shoah è una parentesi storica che purtroppo si ripete in diverse parti del mondo. Ma non c’è miglior sordo di chi non vuol ascoltare!

Non c’è un solo uomo che sia meglio dell’altro! Tutti hanno le mani sporche di sangue, di crimini contro l’umanità, di barbarie. Nessuno è indenne, ma solo un “popolo”, per grazia ricevuta da Dio, è superiore e migliore degli altri, quello di religione ebraica.  Solo loro hanno il diritto di esistere e di essere commiserati e venerati, gli altri, i goym (non ebrei), possono anche crepare, essere sterminati. (Secondo Israel Shahak, autore di “Storia ebraica, religione ebraica: nel peso di tre Millenni, il termine “esseri umani ” nella legge ebraica si riferisce esclusivamente agli ebrei.)

Infatti in Israele, nella terra promessa, si canta e si inneggia allo sterminio e nessun giornale, media nazionale o internazionale pone l’accento per il ribrezzo e la ferocia con cui alcuni rabbini incitano allo sterminio dei goymE’ lecito uccidere i Gentili (ndt:i non ebrei) tra le Nazioni, anche se non sono responsabili di minaccie”, aggiungendo:” Se uccidiamo un Gentile che ha peccato o ha violato uno dei sette comandamenti – perché abbiamo a cuore i comandamenti – non c’è niente di sbagliato nel loro omicidio “. L’autore di queste farneticanti parole il rabbinoYitzhak Shapiro e molti altri autorevoli rabbini Yithak Ginzburg e Yaakov Yosef, hanno raccomandato il testo in questione (The King’s Torah) come libro di studio nelle scuole dei coloni israeliani.

Questa la cultura della Shoah? Questa la cultura alla quale fa riferimento Pacifici: quella razzista e sionista incurante dei trattati internazionali (Rapporto Goldstone). Sarebbe quindi questo il messaggio di pace ed amore per i diversi che Napolitano ci vuole offrire “Il primo seme avvelenato, il primo germe distruttivo è quello dell’intolleranza, del nazionalismo e del populismo che si traducono in demonizzazione e in odio del diverso e dello straniero“. Le parole sono profetiche, ma dovrebbe avere il senno, ormai perso, di rivolgerle a coloro ai quali preme far vedere la sua devozione, il suo occhio di riguardo.

Quale Shoah commemorare? (Parte I)

26 gennaio 2011 Lascia un commento

Il 15 agosto del 1945 finiva la Seconda Guerra Mondiale. Da allora ad oggi sono passati 65 anni e nonostante il tempo trascorso ancora oggi c’è chi ci punisce per quello che i nostri nonni hanno compiuto in quel lontano periodo.

E’ il caso della Shoa, dello sterminio industrializzato delle comunità ebraiche europee, dello sterminio anche di quelle persone “diverse” come zingheri, polacchi, italiani, russi e tanti altri che sono stati offuscati dall’immane strage di quella guerra.

A distanza di tanti anni si ricordano solo alcune vittime e si dimenticano tutti gli altri che di fronte alla morte ed agli uomini, hanno tutti lo stesso peso; ma si insiste a volere commemorare solo una parte dei morti, gli altri, come diceva Mao-Tze Dung, sono bricciole che cadono dal tavolo.

Non c’è nulla di peggio di chi nega quanto è accaduto, di chi credo alla montatura sionista per il senso di colpa generalizzato e così che la negazione diventa il diritto di agire, il diritto di sovvertire, il diritto di compiere atti di inumana crudeltà.

Così che la negazione diventa il paravento per altri misfatti. E’ il caso della negazione dei massacri compiuti in Cecenia, di quelli contro gli armeni (1,5 milioni) ad opera dei Giovani Turchi, seguaci di Sabbath Zevi, convertiti all’islamismo per convenienza, di quelli compiuti contro i Curdi, di quelli sterminati in Russia durante il periodo bolscevico (60 milioni), di quelli sterminati da Pol-Pot (1,7 milioni) e di quelli di Gaza e Sabra el Shatila e tanti altri che si perdono nella memoria dell’uomo perché volutamente cancellati per convenienza.

Quelli, sono molto diversi da quelli perpetrati dai nazisti? Dobbiamo distogliere lo sguardo per osservare solo quello che è stato fatto ad un gruppo di religione ebraica, oppure è umanamente più corretto considerare tutti come il risultato di una follia imperante come gene congenito dell’umanità.

Non c’è un giorno della shoà, ma la giornata della memoria di tutti i massacri di tutti i colori e nessun massacro e meglio o peggio di un altro, perché prodotti dalla ferocia dell’uomo sull’uomo.

Tutti da punire senza distinzione di colore, razza, perché i carnefici non hanno colore, ne razza, ne bandiera, ma sono solo al servizio delle più basse ed infime menti umane che mai Dio abbia potuto creare.

Palestinesi: ai forni!!!

17 gennaio 2011 Lascia un commento

Chi dice una cosa del genere verso un essere umano è normalmente tacciato di nazista, di persona che ha perso il senno, di un pazzo o di un fanatico che non ha nessun collegamento con le realtà terrene e invece a pronunciare queste parole sono stati alcuni pii rabbini ortodossi israeliani.

Il fatto è letto in un giornale ortodosso israeliano Fountains of Salvation che suggerisce che Israele dovrà creare dei campi di sterminio per annientarli come Amalek.

L’articolo attacca il rabbinato israeliano sulla discussione delle assegnazioni delle case dei nuovi insediamenti ebraici che come risultato portanto alla negazioni dei contratti di affitto o vendita delle case alla popolazione israeliana palestinese.  L’articolo prosegue denunciando che l’educazione deve essere impartita in maniera da seguire le regole della Torah e nell’ultimo paragrafo dell’articolo viene riportato:  “It will be interesting to see whether they leave the assembly of the Amalekites [Palestinians] in extermination camps to others, or whether they will declare that wiping out Amalek is no longer [historically] relevant.  Only time will tell…“. La traduzione non serve.

I rabbini nel corso dei secoli hanno sempre identificato la figura di Amalek in tutti coloro che combattono il popolo ebraico, da Amalek a Hitler a Barak Obama, ma questa pubblicazione è la prima che appare fomentando ed incitando l’odio razziale e il genocidio palestinese.

Le persone che stanno dietro a questa misera sceneggiata che comunque fa proseliti nelle frange meno abbienti ebraiche de coloni dei nuovi insediamenti, sono il Rabbino Capo del Saffed, Ramat Gan e Rabbi Avinar, quest’ultimo sospettato di abusi sessuali.

E’ evidente che non è possibile riconoscersi in questo genere marcio di ebraismo, perché non è possibile considerare che tutti gli ebrei abbiamo questo seme di follia e di criminalità, non è possibile che persone come Gilad Atzom, Shlomo Sand (from his book: A nation is a group of people united by a common mistake regarding its origin and a collective hostility towards its neighbours), Richard Silverstein (nda: l’autore dell’articolo) e tantissimi altri abbiamo nel proprio sangue le stille infami di questi pensieri obnubilanti la ragione. Ma è possibile che la destra ebraica intransigente che attualmente comanda in Israele, prenda spunto da queste folli dichiarazioni per mettere in pratica quanto è già stato fatto sulla striscia di Gaza.

2010 in review

3 gennaio 2011 Lascia un commento

The stats helper monkeys at WordPress.com mulled over how this blog did in 2010, and here’s a high level summary of its overall blog health:

Healthy blog!

The Blog-Health-o-Meter™ reads This blog is doing awesome!.

Crunchy numbers

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The Leaning Tower of Pisa has 296 steps to reach the top. This blog was viewed about 1,100 times in 2010. If those were steps, it would have climbed the Leaning Tower of Pisa 4 times

 

In 2010, there were 69 new posts, not bad for the first year! There were 31 pictures uploaded, taking up a total of 4mb. That’s about 3 pictures per month.

The busiest day of the year was December 2nd with 46 views. The most popular post that day was Wikileaks, fumo sulle verità nascoste..

Where did they come from?

The top referring sites in 2010 were liquida.it, bnotizie.net, angelovergani.wordpress.com, it.wordpress.com, and WordPress Dashboard.

Some visitors came searching, mostly for 4realinf, http://www.backtrack.it, casalserugo alluvione, alluvione saletto, and alluvione casalserugo.

Attractions in 2010

These are the posts and pages that got the most views in 2010.

1

Wikileaks, fumo sulle verità nascoste. November 2010

2

Banche Italiane: a rischio fallimento? Sì!! December 2010
2 comments

3

Finmeccanica: la vogliamo svendere? December 2010

4

Esercito assente… November 2010

5

Nuovi contratti e vecchia schiavitù September 2010

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