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Natale 2012…le ultime feste!
Fare gli auguri di Buon Natale in questo letamaio italiano animato e vissuto da un branco di lazzaroni sarebbe come augurare ai lettori di questo blog di suicidarsi. No, non glielo auguro a nessuno, ognuno scelga la sua strada, bella o brutta che sia!
Ma che senso ha questo augurio in questo scenario? I più, quelli che hanno subito il metodico lavaggio del cervello, vedono in questo momento il rinnovarsi di una politica da sacrestia in cui congratularsi per gli anni trascorsi e condivisi per l’aumento dei loro guadagni, gli altri, i meno cialtroni, si grattano la crapa chiedendosi cosa non è stato fatto per non aver guadagnato. In mezzo a questa masnada di marrani c’è il popolo, la gente comune, quella che non sa più a che santo votarsi. Questo immenso gruppo di persone, spesso dilaniate ed attratte dai vari proclami politici, guarda stoicamente senza batter ciglio la disfatta economica e sociale di questo stato.
Adesso, il professore, quello che assieme al collegio di briganti ha stritolato l’Italia nella morsa fiscale senza ritorno, ha annunciato che entrerà in politica, quella seria, dice lui. Il brigante del colle, quello dalla coriacea pelle, quel comunista democratico che applaudiva ai carri-armati che portavano la libertà, l’amico della Nato; quello che insistentemente spingeva le forze politiche nel 2011 ad aggredire la Libia per assecondare i piani di rapina democratica, quello che appoggiava la distruzione delle case palestinesi e che da bravo lecchino goym, accarezzava la zampa della bestia sionista che presto lo scorticherà, sosterrà il suddetto professore in questo colpo di stato, perché, è giusto chiamare con il nome giusto, si tratta di un vero e proprio colpo di stato.
In questa misera e infima italietta ancora una volta la figura patetica di Berlusconi si ripropone per le prossime elezioni politiche. I danni, i disastri culturali, industriali, economici e soprattutto morali che hanno accompagnato questa persona, non hanno paragoni. Per contro i suoi illustri antagonisti politici non sono da meno: come possiamo pensare che un Bersani, un Vendola, un Casini, un Di Pietro siano in grado di ridare lustro e forza a questa vecchia ciabatta italiana? Non si pensi poi al comico di turno di Grillo che non potrà sicuramente competere con quelle volpi assatanate che albergano a Roma anche se…
Dove si fondano le loro logiche politiche? Sul manicheismo, sul clientelarismo, sulla squallida e ritrita storia della parità sociale, quando poi scoprire che l’illustre personaggio del colle più alto di Roma non disdegna gli aumenti annui del suo vitalizio del 3% in barba ai sacrifici che tutti gli italiani stanno facendo. Ma lui è King George! Il vecchio perde i pelo, ma quello di fregare gli italiani no!
E’ il disastro della politica con la “P” maiuscola, anche se in Italia una vera politica di grande respiro non c’è mai stata, forse una bozza negli anni 50/60, dopo i danni della guerra, ma da allora ad oggi il vuoto totale. E questi omuncoli tra prostitute, vallette, piccole bagascie da avanspettacolo, spogliarelliste, tra balletti verdi e rosa, festini all’insegna del porco, avrebbero l’ardire, a parole, di voler sistemare una terra sconquassata in mille rivoli di connivenze malavitose, di interessi incrociati, di piccoli orticelli?
Mah?!
E’ la solita pantomima italiana degli ometti destinati a lustrare le scarpe di qualche banchiere in attesa della mancia dovuta. Poveri illusi, scemi e soprattutto cretini. Hanno scambiato l’arte della politica con quella del commercio di qualche quarto di bue, con quella di una trattativa tra mercanti di letame ed invece stanno scambiando la vita di milioni di persone accantonando quanto di buono e costruttivo può dare il nostro paese.
Ora non c’è più spazio per le ipotesi, poiché le pedine nello scacchiere italiano sono già state posizionate. Un non-politico, eletto dal Quirinale, si arroga il potere di fare politica senza mai avere avuto i consenso da nessuno. Questo fatto di per sé è il primo gradino del colpo di stato: un atto peggiore di quello che fu commesso dallo stesso fascismo. E’ strano che in questo nessuna voce, soprattutto della sinistra non abbia alzato i toni, nessuno, nemmeno da quella cariatide di Scalfari, grande sostenitore di Monti e della sua famiglia, ma grande accusatore di tutti quelli che non hanno mai condiviso le sue scelte. Un tempo oceaniche manifestazioni riempivano le piazze, la guerriglia urbana si insinuava per definire un pensiero (quello che oggi ha costruito questo sfascio), ma oggi, quella sinistra, per fortuna, non c’è più, assorbita e metabolizzata dalle sue stesse idee e quegli uomini che la componevano, ora, li vediamo come stoccafissi erigersi in quei posti di comando e di prestigio sociale dove poter controllare il loro dominio.
La gente dice…