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Archive for the ‘Falsità’ Category

Il sorriso del vincitore.

19 Maggio 2011 Lascia un commento

Questo fine settimana ci sono state le votazioni che non ho voluto seguire, ma l’ eco mediatica, nel web e nei vari media cartacei e radiotelevisivi, è stata così forte che anche non volendo qualche cosa è giunta anche a me.

Sfogliando distrattamente alcuni quotidiani mi sono soffermato sulle facce dei vincitori, quelli di destra e di sinistra, e tutti avevano stampato sulle loro facce un’unica espressione: quella della vittoria e della gioia per il risultato raggiunto.

Ma può avere senso una cosa del genere? Lo so che ce l’ha, ma nell’ottica di una società “normale” per quale motivo il candidato o gruppo politico scelto per l’amministrazione di una città, regione o  stato, dovrebbe esultare, festeggiare?

La cosa mi lascia un po’ perplesso, ma dopo, ripensandoci, capisco che la vera spinta emotiva non è la vittoria in sè, ovvero la possibilità di dare una svolta all’amministrazione di una comunità, ma bensì la possibilità di aver vinto la Lotteria Politica Italiana:  chi vince si assicura futuro e guadagni, senza ombra di dubbio.

Questa è la fetida fogna nella quale viviamo.

Era già morto e lo sapevano già!

2 Maggio 2011 1 commento

Era anni che veniva detto, ma per mantenere lo stato di terrore e di minaccia continua gli Stati Uniti, assieme ai loro compagni di merenda israeliani, avevano sempre negato e dato del pazzo a chi sosteneva il contrario. Bin Laden era vivo e il pericolo incombente era sempre presente!

Nei fatti un ex-colonnello della marina Usa Bob Pappas aveva sostenuto da anni che il mostro del terrorismo era morto a Tora-Bora già dal 13 dicembre del 2001. E’ ovvio l’imbarazzo di Obama, della Clinton, di McChrystal e Cheney tutti quelli che per anni hanno sostenuto il contrario.

Quello che potrebbe e dovrebbe stupire è che dopo la perdita di centinaia di velivoli caccia, di migliaia di uomini, dell’invio di spedizioni speciali, di vari contractors pagati centinaia di milioni di dollari per scovare uno già morto, i responsabili non siano ancora stati messo dietro delle sbarre in prigione per aver dilapidato fortune immense, per aver preso in giro l’opinione pubblica americana e mondiale con delle fandonie. Ma c’è chi crede sempre a loro!
La stessa cosa accadde con le famose armi ( mai trovate!!!) di distruzione di massa del povero pazzoide di Saddam Hussein, ma la scusa ha permesso di distruggere uno stato sovrano e di innescare un periodo – non ancora terminato – di guerra infinita.

E’ evidente che tutte le immagini che i vari media che ci hanno propinato sino ad oggi sono la costruzione di prove (flase) per il mantenimento di una condizione che non ha nulla a che vedere con un individuo di cui già si sapeva morto; tutti realizzati sempre e comunque dalla nota Rita Katz.
La politica ha voluto questo atto e i responsabili: Bush Jr., Chaney e Rumsfled dovrebbero essere incarcerati e confinati a Guantanamo, senza nessuna pietà.
Ma così non sarà.

In una degli ultimi incontri avuti a West Point il generale Stanley McChrystal e Obama non hanno mai menzionato Bin Laden, ma sempre il Mullah Omar. L’America quindi sapeva della morte del terrorista e per anni ha agito nascondendo e truffando l’onestà e la buona fede degli americani.
Dalla sua morte – dal 2001 – gli Usa avrebbero potuto investire il denaro per ricostruire l’Afghanistan, anziché gettare risorse pubbliche per la guerra ed il terrore facendo ingrassare i venditori di morte.

La truffa attuata dal gruppetto dei neocons, prima con il false-flag del 11 settembre e poi con la ricerca spasmodica di un criminale già morto.
E’ l’atto più vergognoso che la classe politica americana abbia mai commesso fino ad oggi nei riguardi della sua popolazione e del mondo intero. Per anni gli americani e il resto delle pecore del modo si sono resi complici di massacri in nome della democrazia e delle commedie dei filmati che ritraeva un Bin Laden fantoccio; per anni i nostri annunciatori televisivi facevano a gara per portare sul video le immagine dei massacri voluti e compiuti da un Bin Laden morto, ma compiuti invece dalle squadre della morte dei vari contractos che giustificavano quindi l’intervento armato. Come possiamo reagire e come reagirà la stampa internazionale che ha sempre sostenuto la tesi Usa per la caccia al terrorista ad ogni costo? Sicuramente non se ne farà nulla e le migliaia di famiglie distrutte dai bombardamenti, dall’uso indiscriminato delle armi di distruzione di massa (fosforo, armi al plasma, gas e quant’altro offre il parco dei divertimenti degli armieri) non verranno nemmeno risarcite.
La democrazia vuole che si versi del sangue per mantenerla; la demente democrazia dei figli della Pilgrim Society desidera che ogni uomo sacrifichi parte della sua genia per la costruzione di un mondo “pulito”, ossessivamente pulito.

Adesso l’America esulta per una verità scontata, ma cosa si nasconde dietro a quest’altra truffa? Ora avremo altri incontri, tavole rotonde, distrazioni mediatiche sul sesso degli angeli che distoglieranno le persone da cose che stanno per accadere. Nessuno deve sapere e nel frattempo ci faranno vedere e scoprire quanto gli Usa sanno scovare i criminali. Nel frattempo le bande armate e sostenute dalle pazze spese militari del Pentagono, porteranno a termine le idee democratiche del Nuovo Ordine Mondiale.

Fonte: veteranstodayikhwanweb.com

Una Figa in Vaticano.

30 aprile 2011 Lascia un commento

La tentazioni di Adamo

Lo so potrebbe essere una brutta bestemmia, od una volgarità gratuita nei riguardi dell’intoccabile Vaticano, ma nella realtà è una cosa vera, anzi è una vera donna, la Signora Figa.

Va bene, ci si potrebbe anche scherzare e riderci sopra, perché alla fine sono proprio queste cose che scatenano le fantasie più perverse, ma nella realtà si sta parlando di una vera donna che ha avuto l’onore di essere stata nominata ambasciatrice presso la Santa Sede.

Finalmente!! Potrebbero arguire alcuni, finalmente anche Sua Eccellenza segue le orme del noto Silvio, finalmente anche Lui si da alla pazza gioia e porta una ventata di sano sesso in Vaticano. E invece no! Tiè!

La Signora Figa è quindi una donna timorata di Dio che risponde al nome di Maria Jesus Figa Lopez-Palop. Certo è un nome un po’ strano: che ci fanno Maria e Gesù assieme a Lopez-Polpa, anzi Lopez-Paolop? Misteri della fede…

Tanto è vero che nei documenti ufficiali, visto quel particolare (non nel senso che le hanno tirato su le gonne) la Signora si chiamerà Maria Jesus F. Lopez-Palop con buona pace per quanti, nel sentire quel nome, avrebbero infranto il 6° comandamento: non commettere atti impuri!

Un pensiero su Arrigoni

25 aprile 2011 Lascia un commento

Passato il Santo, passato il miracolo…o giù di lì.

La bara è rientrata, gli ordini dei giornalisti hanno fatto quadrato, la sinistra “democratica” ha sfilato per le vie cittadine con stendardi e bandiere e il feretro è stato innalzato alla statua della libertà perduta.

Questo è quanto è accaduto con la salma di Vittorio Arrigoni, morto per un idea, per una giustizia che non è di questo mondo, per un gruppo di persone massacrate e giustiziate giorno dopo giorno senza nessun appello.
Lui, uno dei pochi, l’unico degli italiani che ha sacrificato se stesso e la sua idea per l’onestà che altri hanno preferito lasciare sotto la coltre dell’indifferenza e della dabbenaggine.

Unico nel suo genere, astratto, esotico, ma simpatico e cordiale; sempre pronto alla spiegazione; critico ed aspro con i suoi nemici che non erano quelli dall’altra parte, ma l’idea dell’unicità, dell’unica ossessione sionista, onnipresente anche contro la vita di chi in quella terra martoriata ci è nato.

La sua bara adesso è nelle mani dei suoi famigliari che lo piangono in silenzio, che ne gustanio i ricordi e nel silenzio delle loro mura s’affliggono della perdita di un figlio che mai potrà dare la luce nel futuro della sua idea, perché strangolata in gola, strozzata dalla morsa feroce di gente che dell’umano essere non ne conoscono nemmeno le sembianze.

Gente venuta da altri mondi, educata dai sistemi virulenti del “noi siamo gli eletti e voi solo bestie“, di gente che non è gente, ma solo polvere nella polvere, di gente che morrà così come hanno tolto la vita a Vittorio, di gente che avrà le stesse sofferenze come in quelle che loro danno, di gente che non vedrà mai il proprio futuro ricco di una luce giovane e fresca, perché nelle loro azioni è annidiata l’impronta della tenebra.

Gente oscura, addestrata solo ad uccidere, incapace di amare, perché nell’amore ogni essere umano è debolmente affondato nell’altro, senza se e senza ma…e questo era Vittorio.

Vittorio Arrigoni era stato avvisato che l’avrebbero ucciso.

15 aprile 2011 6 commenti

La parte più avanti è quella più vecchia del Blog. Ma continuo a scrivere su questa notizia così grave che non mi riesco a capacitarmi. I media, i media…ma che media sono se tutti riportano le stesse notizie e sopratutto non dicono quanti altri invece vanno urlando da anni?

Secondo il sito italian.irib.ir la morte di Vittorio sarebbe dovuta per opera del braccio armato di Israele.

Se si fosse trattato veramente di un gruppo salafita non avrebbe certo rapito un italiano per chiedere la liberazione dei suoi commilitoni: temiamo che dietro ci sia Israele, che vuole spaventare gli attivisti della Freedom Flotilla 2, in partenza il mese prossimo. Lo ha detto all’agenzia italiana infopal una fonte del governo di Hamas a Gaza che dopo aver rivelato che il gruppo che ha rapito Vittorio Arrigoni è formato da Israele, ha spiegato che l’assassinio di Vittorio, un occidentale, è un tentativo per intimidire Freedom Flotilla 2. Ieri Fonti all’interno della Freedom Flotilla2 hanno dichiarato all’agenzia Safa di “non escludere che ci sia Israele dietro il rapimento di Vittorio Arrigoni: può trattarsi di un piano per fare pressione sugli attivisti, e sulle varie organizzazioni in Europa impegnate nel tentativo di rompere l’assedio su Gaza, che dura da cinque anni. Due giorni fa, il primo ministro italiano, stretto collaboratore di Israele, ha dichiarato che lavorerà per impedire la partenza della flotta della libertà dall’Europa” (quanto avrà pagato quell’infame per dire una cos del generre?). Sempre su Safa, le stesse fonti hanno aggiunto che “questi trucchi non saranno un deterrente per il nostro lavoro umanitario per rompere l’assedio di 1,7 milioni di palestinesi intrappolati, e le cui condizioni di vita sono pessime.

L’organizzazione salafita legata apparentemente ad Al-Qaeda che ha assassinato Vittorio Arrigoni, sarebbe in realtà un braccio armato di Israele all’interno della Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa italiana infopal, specializzata negli affari della Palestina, spiega che non esiste alcuna organizzazione legata ad al-Qa’ida a Gaza, ma si tratterebbe, invece, di una realtà creata dall’intelligence israeliana per fomentare conflitti interni a Gaza, che si avvale di “manovalanza” locale, indottrinata e convinta di rappresentare il network di Bin Laden. “Tutti i gazesi sanno che questa organizzazione non esiste davvero – ci ha spiegato un collega al telefono -. Ci sono degli individui che si dichiarano suoi aderenti, ma il regista è Israele.

Eppure continuano a prenderci per il naso a inventare storie inaccettabilei come la continua presenza di Al-Quaeda.

Auguriamoci che i carnefici di quell’omicidio come di quelli che si continuano a perpetrare a Gaza, nel West-Bank, nei terriotri occupati, i Libia abbiano la giusta punizione

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Ancora una volta si compie quanto previsto dai servizi segreti israeliani dell’IDF (esercito) e del Mossad: catturare Vittorio Arrigoni, vivo o morto.

Era previsto, l’avevano avvisato e così pure l’avevano anche anche arrestato nel 2008, ma evidentemente non è  servito a nulla.
Tempo addietro, nel 2009 c’era anche una lista di proscrizione (chissà cosa direbbe Gad Lerner su queste liste) in cui si puntava alla vita di Arrigoni, il sito in questione stotheism.com, dopo le ripetute proteste e suppongo anche dai suggerimenti dati dai piani superiori(!), ha cancellato la pagina. Ma è sufficiente fare una ricerca in rete per vedere che la notizia era reale.

Qui una parte di quello che era scritto:

ARRIGONI WAS AWARDED A MEDAL FROM HAMAS AND IS CURRENTLY DOING HUMAN SHIELD WORK FOR HAMAS IN GAZA. WE PROVIDE THIS PHOTO SO THE IDF CAN HOPEFULLY FIND HIM AND GET RID OF HIM PERMANENTLY. THE ITALIAN GOVERNMENT BEHAVFED DISGRACEFULLY DURING THE ACHILLE LAURO AFFAIR AND ENABLED MACHMOUD ABBAS TO ESCAPE AFTER HIS CAPTURE BY THE US MILITARY> WE DOUBT THE ITALIAN GOVERNMENT WOULD BE OVERLY CONCERNED BY THIS RECIVIDVIST ANARCHIST FOR HAMAS AND THE ISM AND HOPE HE BECOMES A TARGET FOR PERMANENT REMOVAL:

Sul sito di indika.it è riportata la pagina, purtroppo incollata, di quella relativa alla ricerca di Vittorio Arrigoni fatta da stoptheism.com.

Vittorio Arrigoni, coerente con l’ideale di giustizia e di pace per tutti, è stato barbaramente eliminato, mascherando questo omicidio come quello compiuto da “estremisti islamici” di Hamas.

Arrigoni aveva anche risposto alle farneticanti parole di Saviano (l’attuale osannato della Rai3) sugli stermini di Gaza, qui il video:

Fa impressione sentire le parole di una ragazzo che potrebbe essere nostro figlio e sapere adesso morto.

La giustizia talmudica non fa sconti. Avvisa e con un taglio netto recide la vita come una falce taglia l’erba, noi siamo solo dei goym e non apparteniamo al popolo eletto.

Liste di Proscrizione

11 aprile 2011 Lascia un commento

Nel blog di Gad Lerner c’è un articolo riguardante alcune liste messe a punto dai soliti fanatici anti-giudaici inneggianti alle solite manfrine razziali (è evidente che non hanno letto Shlomo Sand!).

Gad elenca tutta una serie di evidenze prese dal sito anti-ebraico per portare avanti un punto di vista che è una denuncia e un’evidenza per sottolineare come al giorno d’oggi vi siano ancora persone legate a retaggi razziali che, alla luce dell’evoluzione umana, non dovrebbero nemmeno apparire. In questo ha ragione, ragione da vendere e non si può che condividere la sua posizione quando sorgono rigurgiti politici o razziali che portano a vanificare il sacrificio di milioni di persone nelle varie guerre  e nelle conquiste sociali  per un benessere comune distribuito su tutti i ceti e su tutte le diverse razze: da quella asiatica, a quella africana o dell’Europa dell’est.

Queste persone, quei razzisti  come lo erano quelli del Sud- Africa verso i neri o come lo sono adesso verso i bianchi, sono rimaste probabilmente  ferme ad un’epoca in cui lo sviluppo della tolleranza e della condivisione non ha avuto modo di intaccare il loro piccolo orizzonte mentale. E’ probabile che siano cresciuti in ghetti, con famiglie disagiate, disastrate con gravi problemi di droga, alcool e lavoro. Hanno avuto quindi la necessità di trovare il colpevole, il capro espiatorio, la fonte dove lavarsi dai mali che li affliggono e nella vulgata comunque l’ebreo è sempre quello che ci rimette, volente o nolente.

Grazie ad una politica secolare di demonizzazione cattolica, grazie al potere travestito da papi, sacerdoti ed alti dignitari, il vero untore era l’ebreo, colui che mandò a morte il Cristo, il Giusto, il mašíaḥ. La demonizzazione che è stata portata avanti nei secoli nei riguardi di queste persone è  assurda. Ma il vero colpo di grazia fu attuato nel 1492 dalla regina di Spagna Isabella  con la cacciata degli ebrei che dovevano scegliere se convertirsi al cattolicesimo o espatriare. Parte di questi divennero cripto giudei accettando, probabilmente per comodo o per paura della vita, la conversione (conversos), mentre altri trovarono più conveniente espatriare per essere ospitati in altri paesi (Olanda, Italia e Impero Turco).

Ma a guardare bene anche Cristo era ebreo uguale in tutto e per tutto a quelli che questi personaggi, oggi come ieri, combattono; solo che nella sua filosofia aveva una visione dello stato ben diversa dagli ebrei ortodossi.
Secondo i vangeli apocrifi Gesù non era altro che uno dei tanti scavezzacollo, pronto a menare le mani e a dissacrare qualsiasi autorità: da quella romana a quella istituzionale d’Israele del Sinedrio. Un vero ribelle, anzi oggi verrebbe visto come un vero terrorista, forse una frangia di Al-Quaeida. Ma era ebreo, così come lo sono quasi tutte le funzioni simboliche del cattolicesimo che spesso si uniscono ad alcuni aspetti della Cabala. Quindi l’odio razziale di questi personaggi è rivolto alla fine contro se stessi: sono dei poveri di spirito, senza speranza e senza redenzione, ma la loro ignoranza spesso è condivisa e contagia altre menti con i luoghi comuni, le frasi fatte le barzellette sull’ebreo ecc.ecc.

Su tutto questo, se questo era lo scopo del post di Gad Lerner, ha ragione da vendere e allo stesso tempo tace e riduce a silenzio quanto invece è compiuto da una parte dell’ebraismo più intollerante, razzista, sugli scandali noti e sugli avvenimenti che altri ebrei, possono tranquillamente denunciare, come i massacri di Gaza, i rapimenti di bambini, gli esperimenti sugli ebrei di seconda categoria fatti alla fine degli anni 40, sui finanziamenti miliardari degli Usa alle forze militari israeliane, sui dunmeh o sabbatisti (i Giovani turchi) che si macchiarono dei massacri degli armeni, su come fu costruito lo stato d’Israele dalla Dichiarazione di Balfour in poi, sui vari pedofili come Yehuda Kolko. Su tutto questo tace. Egli alza barricate, giuste e condivise contro quegli infami che insozzano la morale, ma scende un velo su altri fatti, su quelli che lui stesso dovrebbe denunciare, così come fanno altri come P. Barnard o Shlomo Sand, o Shamir Israel, o Gilad Atzom o come un vero ebreo, uno che vorresti come amico e confidente, il Rabbino Ahron Cohen.

Così come Gad non cita che le liste di proscrizione sono in essere a Tel Aviv nel Centro Stephen Roth Institute noto centro di studio e di raccolta delle persone che manifestano attività ostili all’ebraismo, volgarmente detto antisemitismo, oppure come il sito stoptheism.com che combatte attivamente le attività umanitarie nella strisci di Gaza che secondo questo sito sarebbero terroristi travestiti da missionari umanitari.

Ci piacerebbe leggere Gad e sentirlo più equo e forse nell’equilibrio di un giudizio onesto l’uomo sarebbe ciò che è senza il desiderio di voler vedere le diversità lì dove non ce ne sono.

Assange…”Qui prodest…”

4 dicembre 2010 Lascia un commento

In un articolo del “Il Messaggero” vengono evidenziati alcuni lati oscuri della tempesta che sembra provocare le rivelazioni di Wikileaks.

Wikileaks is an intelligence operation to weaken and undermine the American government, orchestrated from Tel Aviv, using dozens of operatives, dual citizens, some at the highest authority levels, spies for Israel.   Through leaking carefully selected intelligence along with proven falsified documents, all fed to a controlled press, fully complicit, Wikileaks is, in fact, an act of war against the United States.

Secondo l’autore dell’articolo, Eric Salerno del quale è interessante leggere un suo libro pochissimo pubblicizzato “Mossad base Italia“, pare sia una dei tanti fili di manovra dei servizi segreti israeliani. Infatti secondo quanto riportato, Assange in una intervista rilasciata al NYT, fa le lodi della politica di Netanyahu.

Wikileaks è nata nel 2006 esostiene di «essere stato fondato da dissidenti cinesi, giornalisti, matematici ed esperti di informatica dagli Stati Uniti, Taiwan, Europa, Australia e Sud Africa», però alcuni cinesi vicini al regime indicano che Assange sia molto vicino ai poteri forti d Tel Aviv.

Ma lo stesso giornalista israeliano Yossi Melman scrive sul “The Indipendent” che molte attività svolte da Wikileak, apparentemente slegate sono invece correlate con la ricerca delle autorità israeliane di impedire all’Iran di costruirsi la sua atomica. (qui l’articolo).

La morale quindi, anche se i nostri media fanno di tutto per buttare fango sul nostro capo del governo e cercano con tutti gli sforzi possibili per frantumare quel poco di buono che è stato fatto fino ad ora, è quella di spappolare, distruggere e rendere le menti delle persone sempre dubbiose e poco coese. Perchè il fine ultimo e mai definito apertamente è i controllo del nostro territorio, e si badi bene, non per il bene degli italiani, ma per gli interessi di Israele e della sua alleata Stati Uniti d’america.

In tutto questo laidume politico, nella cui causa sembra apparire il paese sorto dal nulla e senza diritto dal 1947, si deve invece riconoscere che la vera artefice è la Gran Bretagna, quella che al momento della costituzione europea ha posto i maggiori ostacoli e quella che in ogni momento ha sempre agito contro tutti gli interessi nazionali ed internazionali che non fossero quelli perseguiti da Sua Maestà Britannica.

Altri morti!

11 ottobre 2010 Lascia un commento

Si è compiuta, ancora una volta, l’ennesima batosta alle nostre forze armate stanziate in una terra che non è la loro, a fare il cane da guardia agli interessi di alcune grandi nazioni e multinazionali.

Lo stato, i giornali sono accomunati da un senso di dolore in cui tutti vedono l’eroismo per quei ragazzi. Ragazzi!

Non è necessario onorare i nostri soldati che sono in un paese straniero, in guerra, a combattere una guerra non nostra e a sacrificare la propria vita solo per interessi di alcuni. Mi fa ridere a crepapelle quando La Russa commemora queste cose, lui che del militare non sa nemmeno cosa significhi esserlo, così mi fanno ridere i vari Fini, Schifani ed altri pezzi di una congrega massonica che della vita di quei soldati non sa nemmeno che farsene, mi fa ridere il saperli così rattristati, perché nelle loro lacrime si raccoglie il veleno per altri omicidi.

L’omaggio agli eroi si dona a quelli che difendono la loro patria, che non abbiamo più, agli ideali di una condivisione di un popolo italiano dilaniato dalle più ignobili figure che il parlamento abbia mai avuto, a quei soldati che stanchi d’esser derisi e dilaniuati degli interessi di alcuni, vanno a morire in una terra di cui non capiscono del perché essere lì se non la semplice paga dalla quale dipendono le loro famiglie.
Quegli sarebbero eroi.

Questi, questi morti non sono eroi, ma becchime per quel porcilaio italiano che vorrebbe indurci a pensare che liberiamo il mondo dal terrore, mentre con l’altra mano ci spingono sull’orlo del baratro.
Questi morti sono gente comune, che non solo non sa cosa stanno facendo, ma crede che il lavoro del militare sia un lavoro come un altro e ciò, dato il rischio della loro vita, non è! Ma lo scoprono troppo tardi e le loro famiglie piangono!

Dilaniati dai fratelli di questa insana repubblica e dall’ideale corporativo sbarcanoi in terre a loro ostili, in terre in cui le grandi nazioni, ma sarebbe meglio dire, i grandi interessi mondiali, come predatori ad una carovana, rapinano, saccheggiano, stuprano, uccidono senza il rispetto e senza l’onore di combattere per la propria patria, ma solo ed esclusivamente per i loro interessi egemonici.

Essi non sono angeli, perché non è della loro religione che si compie il comandamento “Non uccidere”; essi sono poveri giovani, miseri e da compatire e da onorare per non aver capito, come un giovane inesperto, che il costo delle loro vite è più prezioso di quello degli interessi personali delle grandi aziende multinazionali.

Per loro non serve il falso onore che quegli infami vogliono loro donare a saldo della vergogna interiore che non vogliono e non possono esprimere, a loro va invece una preghiera, per chi crede, ed un aiuto per quelle famiglie che di questi giovani sospirava il tangibile contributo di sussistenza.

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