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Archive for marzo 2014

Sakineh, finlamente libera!

20 marzo 2014 2 commenti

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Non è possibile che esultare per la notizia della liberazione di Sakineh, scarcerata per “buona condotta” dai criminali teocratici iraniani dopo  otto anni.

La “presunta” omicida del marito (secondo i media internazionali) finalmente potrà godere della libertà che le è stata negata per otto lunghissimi anni. La dimostrazione della barbarie iraniane è evidente, l’omicidio viene punito con la prigionia e alla fine commutato in liberazione, esattamente come accadde in Usa con Michael Bascum Selsor che dopo 37 anni di prigionia nel braccio della morte viene definitivamente liberato iniettandogli il veleno che lo poterà al cospetto di Dio.

Le democrazie si confrontano anche in queste piccole cose (sic). L’Iran, paese teocratico, criminale, guerrafondaio pronto a lapidare arcaicamente una donna per un semplice omicidio instilla nel senso comune della nostra mentalità un senso di repulsione, mentre gli Usa all’avanguardia in tutti i campi tecnologici, morali e filosofici, meditano lungamente a come applicare la legge ad un omicida compiendo quello che il braccio secolare della legge americana impone.

Due visioni della vita diametralmente opposte.

Treni Italia, una privatizzazione efficiente.

5 marzo 2014 1 commento

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Dopo le varie peripezie che il settore dei trasporti ha subito nel corso degli anni con le varie privatizzazioni (finte), può accadere che si scorga qualche piccolo malanno o disservizio che, inevitabilmente, ricade sempre sul fruitore finale.

Errore!! Questa volta Treni Italia ha dato esempio di efficienza, di correttezza e trasparenza, ma veniamo ai fatti.

Una conoscente si trovava in 1ª classe nel tragitto “Gorizia-Udine-Conegliano-Mestre”, nella tratta “Conegliano-Mestre” la 1ª classe viene declassata a 2ª e il controllore a bordo del convoglio avvisava del declassamento appuntando il fatto sul biglietto e informando che poteva essere richiesto il rimborso a Treni Italia.

Efficienza e cortesia!

La conoscente, scesa a Mestre, inizia la procedura per poter avere l’accredito per la differenza dovuta al declassamento del suo biglietto di 1ª classe. Tutto procede in ordine e senza intoppi.

Ai tempi dei Treni di Stato (FFSS) la cosa era trattata in maniera pressapochista: si andava all’ufficio reclami si mostrava il biglietto e si chiedeva il rimborso relativo della differenza che veniva immediatamente saldato dall’impiegato e tutto finiva lì. Ma si sa, in questa maniera c’è sempre qualcuno che “ciurla sul manico”, quindi ora, Treni Italia, con la procedura del rimborso creata, è certa che non ci saranno dispersioni di denaro senza motivazione.
Ogni cosa è tracciata, anche il più piccolo valore economico.
Vuoi mettere le voragini che si erano create con le Ferrovie dello Stato?

Infatti, siccome non scappa nulla e tutto è tracciabile una volta partita la richiesta del rimborso Treni Italia ci lavora al fine di soddisfare la clientela che non può lamentare lentezza e bizantinismi costosi.

Alla conoscente arriva una lettera raccomandata di avviso che tra qualche giorno le sarà versato a mezzo assegno bancario, il credito dovuto:

TreniITalia1

Incredula e basita mi ripete al telefono la cifra che le sarebbe dovuta arrivare con un assegno: 2,10 euro (due/10). Ebbene, non ci si può meravigliare, finalmente abbiamo una struttura che funziona alla perfezione, alcuni impiegati che smistano i declassamenti, altri che redigono verbali ed altri ancora che iniziano a preparare una lettera di avviso, e tutto per l’efficente burocrazia di Treni Italia.

Perché lamentarsi? Perché imprecare? Alla fine Treni Italia saprà con esattezza che avrà dato un rimborso per il declassamento alla 2ª classe di un biglietto di 1ª classe. Possiamo rimanere meravigliati di questa meraviglia burocratica?

Alcuni potrebbero supporre che si tratti di una barzelletta, ma invece, qualche giorno dopo arriva il tanto atteso assegno che comporterà un paio d’ore di permesso per poterlo incassare in banca:

TreniITalia2

La meraviglia della meraviglie, l’azienda ha partorito il topolino e gli utenti ne sono grati per l’immane fatica di aver prodotto un rimborso di 2,10 euro. Ma…al ragioniere viene sempre in mente una cosa: quanto sarà costato alla società Treni Italia tutta la procedura di accredito di 2,10 euro? Proviamo a fare un conto a braccia?

Ebbene:

– il capotreno che deve scrivere sul biglietto di 1ª classe che è stato declassato;
– Notifica del capotreno al capo-servizi (si chiamerà così?) del declassamento;
– I Capo-servizi che invia la notifica alla centrale amministrativa la notifica del capotreno;
– La centrale amministrativa che verifica l’esattezza della notifica e la invia a sua volta all’ufficio “rapporto con il pubblico” se esatta, altrimenti ritorna indietro per una seconda verifica;
– L’ufficio “rapporto con il pubblico” che da ordine ad una persona di inviare una lettera alla conoscente;
– L’impiegato che deve scrivere quattro parole in croce, forse sono dei prestampati (me lo auguro) per informare che le sarà concesso l’accredito ed invia la lettera con raccomandata!
– Nel frattempo, dal 20/01/2014 al 17/02/2014, viene inoltrato l’ordine di inviare l’assegno: si attiveranno quindi l’ufficio amministrativo per il controllo del budget della cifra scritta e delle eventuali discrepanze di tutta la catena burocratica: non si scherza con i denari del pubblico!!
Alla fine si ordinerà di preparare l’assegno che dovrà essere firmato da un responsabile con potere di firma e quindi messo nelle mani di un fidato impiegato che provvederà ad imbustarlo e inviarlo a mezzo raccomandata assicurata (normale).

Tutto questo per euro 2,10 (due/10). A braccia, come detto sopra, sarà costato almeno 200 euro, ma sicuramente molto di più, perché molti passaggi non saranno corretti. Inoltre la conoscente dovrà prendersi un paio d’ore di permesso dal lavoro (costo di almeno 150 euro) per andare in banca a depositare questa immensa somma.
Vi domanderete ma chettefrega di 2, 10 euro: errore! La bestia parassita di stato gode di questi chemmefrega!

Ora, alla luce di questa efficiente burocrazia che sarà costata almeno 200 euro per produrre un accredito di 2,10 euro, forse era più semplice, come accadeva una volta, fare in modo che gli sportelli delle biglietterie, una volta che il capotreno aveva vidimato il declassamento, fossero abilitate a queste cose, magari con un limite di spesa. E invece no!

E’ necessario creare una rete di parassiti (capotreno-caposervizi-centrale amministrativa-ufficio rapporto con il pubblico – impiegato – ufficio amministrativo – ecc.ecc.) che costano milioni di euro all’anno per gestire delle briciole di accredito che avrebbero potute essere risolte in pochissimi passaggi ed a costo zero.

Ora si capisce dove si annida il parassitismo di stato? Perché l’inefficienza, l’inettitudine e il pressapochismo è sovrano nella nostra nazione? Si capisce perché certi amministratori delegati prendono milioni di euro nonostante i buchi creati nella gestione? Per il semplice motivo che devono fare di tutto per creare confusione e inefficienza così da permettere a molti parassiti, spesso involontari, di sopravvivere.

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