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Pianeta terra chiama! – I°

autunno in versilia

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L’incipit è un discorso tenuto da un politico (sui generis) molto seguito e che ha fatto breccia in molti sprovveduti e stanchi dell’attuale politica manigolda e corrotta che lentamente sta distruggendo questo paese:

“Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento. Mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico… Noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. È un movimento che non può essere fermato. Non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta. Noi non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo”.

Sono parole che hanno un fondo di verità, che rispecchiano il malcontento, che instillano quel senso di ribellione che ormai non siamo più capaci di gestire. E’ un discorso che fu pronunciato il 4 aprile del 1932 a Berlino da Adolf Hitler e non, come molti in rete erroneamente pensano, da Beppe Grillo. Ma sono le stesse parole di questo istrione, la stessa metodologia impositiva: o si tratta con noi o non si fa nulla. Infatti è tutto fermo!

Che cosa c’entra con il pianeta terra Grillo e Hitler?

In altro post avevo evidenziato lo strano connubio che Casaleggio ha con il mondo esoterico globalizzante, mentre in un altro riportavo alcune linee politiche che si sono sviluppate oltre oceano sin dall’inizio del 1900 e dei dubbi sorti all’interno del suo (loro) movimento.

Leggendo l’articolo e incrociandolo con quanto riferisce un personaggio della storia americana recente (Kissinger) appare chiaro che il messaggio del M5s, più che cercare un equilibrio politico-economico-sociale, tenda a favorire uno sviluppo del nuovo ordine mondiale attraverso la decrescita sociale-umana-economica. A questa conclusione ci si arriva andando a vedere la composizione del M5s: Grillo, Casaleggio e Enrico Sassoon e due altri sconosciuti (le cinque stelle?).

Ultimamente il gruppo parlamentare si è incontrato con l’ambasciatore Usa David Thorne che dichiarava: “Voi giovani siete il futuro dell’Italia. Voi potete prendere in mano il vostro Paese e agire, come il Movimento 5 Stelle, per le riforme e il cambiamento“. E ancora :”…è incoraggiante vedere che i giovani italiani alzano la voce per chiedere il cambiamento. Voi giovani siete il futuro dell’Italia. Tocca a voi ora agire per il vostro Paese, un Paese importantissimo nel mondo  (Capito a cosa pensa Thorne? L’Italia controlla l’intero mediterraneo, un riferimento al Muos?). So che ci sono problemi e sfide in questo momento, problemi con la meritocrazia, ma voi potete prendere in mano il vostro Paese e agire, come il Movimento 5 Stelle, per le riforme e il cambiamento. Spero che molti di voi daranno un contributo positivo in questo senso per il vostro Paese”.

Di Sasson si sa che è esponente di una delle più potenti famiglie ebraiche “storiche” britanniche le cui ricchezze crebbero nella Guerra dell’Oppio dal 1832 al 1864(David Sassoon & Co. Bank, ED Sassoon Bank, Oriental Life Insurance, controllo di The Observer e del Sunday Time). Del Sasson italiano si sa che è presidente del Comitato Affari Economici della American Chamber of Commerce in Italy e Board Member di Aspen Institute Italia (quello in cui è anche presente la conduttrice che si scontrò con Berlusconi, la Annunziata e la Emma Bonino, possibile candidata per lo scranno del Presidente della Repubblica). In proprio è direttore responsabile del mensile di management Harvard Business Review Italia (rivista edita da StrategiQs Edizioni, di cui è co-fondatore e amministratore delegato), e presidente di Global Trends, che si definisce «società di studi, ricerche e comunicazione» . Dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole 24 Ore, ha ricoperto diversi incarichi come Direttore responsabile delle riviste Mondo Economico, L’Impresa e Impresa Ambiente. Dal 2005 al 2008 è stato Direttore responsabile della rivista online Affari Internazionali.
L’Enrico italiano è sposato con Cristina Rapisarda ed assieme hanno fondato una ditta atlantista e globalista “Global Trends”, un pensatoio in cui chi è fuori è “out”, nel senso che non è nemmeno considerato, ma combattuto. E’ quel generatore di idee che ha spinto in questi ultimi decenni idee come il cambiamento climatico, l’effetto serra, l’eolico, il “Green Power”, decrescita “controllata”. In Italia ad adottare queste direttive è stato l’IAI (Istituto Affari Internazionali) creato da Altiero Spinelli figlio del CFR (Council on Foreign Relations, creatura dei Rockfeller), di cui uno dei maggiori contribuenti, su ordine di Kissinger, fu Gianni Agnelli. All’interno dell’IAI troviamo anche nomi noti dell’attuale politica: Emma Bonino, Margherita Boniver, Giovanni Castellaneta, Innocenzo Cipolletta, Piero Fassino (quello che regalò la zona B alla Jugoslavia definendola un pezzo arido di rocce), Marco Forlani, Carlo Azeglio Ciampi.

Il IAI si definisce: “…mira a promuovere la conoscenza dei problemi internazionali nei campi della politica estera, dell’economia e della sicurezza attraverso ricerche, conferenze, pubblicazione e formazione.” Questo istituto è quindi quel genere di struttura che negli Usa indica (ordina!) la politica e le scelte da attuare secondo le sue direttive. Molti uomini politici, economisti, nascono e vengono prodotti da questi luoghi per essere poi collegati ed inseriti nelle pieghe dei governi come consulenti o come ministri come il caso di Guido Carli che ci inchiodò al trattato di Mastricht, Arrigo Levi consigliere stampa di Ciampi e di Napolitano

L’azienda di Sassoon e sua moglie Rapisarda sono quindi un raccoglitore di queste “esperienze” metabolizzate dall’Istituto Affari Internazionali che nel campo politico distribuisce informazioni (ordini) a quelli capaci di fare leva sulle questioni più delicate e sensibili di uno stato. La moglie non è meno del  marito, essa infatti si è candidata nella lista civica “verde” con un programma che prevede: “più piste ciclabili, mezzi pubblici più rapidi e frequenti, via le macchine più inquinanti, aria pulita, meno rumore, più verde, più riciclo, energia pulita e risparmio energetico, più impegno individuale, più partecipazione“. Essa è inoltre coordinatrice di Agenda 21 il cui capo è l’assessore per l’ambiente di Milano Walter Ganapini e cosa si propone questa agenda 21 (da Wikipedia):è un ampio ed articolato “programma di azione”, scaturito dalla Conferenza ONU su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro nel 1992, che costituisce una sorta di manuale per lo sviluppo sostenibile del pianeta da qui al XXI secolo. Consiste in una pianificazione completa delle azioni da intraprendere, a livello mondiale, nazionale e locale dalle organizzazioni delle Nazioni Unite, dai governi e dalle amministrazioni in ogni area in cui la presenza umana ha impatti sull’ambiente.

Sono le basi di quei concetti che il  verde è bello, del minor inquinamento, di tutte quelle abusate frasi a favore del sistema natura che sposta miliardi di tonnellate di prodotti da una parte all’altra del globo per un prodotto eco-sostenibile (in realtà eco-inquinante), depauperando le culture locali schiavizzandole, sottopagando le popolazioni a livello mondiale, nazionale e locale. Così infatti si legge nel loro programma: “Ogni autorità locale deve aprire un dialogo con i propri cittadini, con le associazioni locali e con le imprese private e adottare un’Agenda 21 Locale.  Attraverso la consultazione e la costruzione di consenso, le autorità locali possono imparare dalla comunità locale e dalle imprese e possono acquisire le informazioni necessarie per la formulazione delle migliori strategie. Il processo di consultazione può aumentare la consapevolezza ambientale delle famiglie. I programmi, le politiche e le leggi assunte dall’amministrazione locale potrebbero essere valutate e modificate sulla base dei nuovi piani locali così adottati. Queste strategie possono essere utilizzate anche per supportare le proposte di finanziamento locale, regionale ed internazionale

Da tutto questo è abbastanza chiaro che quanto scritto in altro post ci sia una base su cui ragionare. Ricordate il video di Gaia (Gaia, the future of politics)?

Ebbene ogni frase ed ogni commento in quel video sono l’esatta trasposizione dei suddetti personaggi il cui unico scopo non è la buona amministrazione, ma la decrescita globale gestita da un nuovo ordine mondiale. Decrescita che non è solo produttiva, ma umana, sociale ed economica, perché dicono “Ogni uomo è cittadino del mondo soggetto alla stessa legge”, nel 2040 L’Occidente vince, la democrazia della Rete trionfa”. Nel 2043 Movimenti dal basso nascono in tutto il mondo per gestire i problemi locali di energia, cibo, ambiente e salute».

Insomma le stesse parole di Agenda 21, o se vogliamo di quelle annunciate a suo tempo da Al Gore relative al riscaldamento globale.

Alla fine abbiamo un matrioska in cui i grandi pensatori, imboccati dalle multinazionali, dai mega gruppi bancari internazionali, dalle banche nazionali (che di nazionale hanno solo i nome) arricchiscono in maniera sommersa concetti fatti passare per ovvi, come la difesa del verde, degli animali in via di estinzione, dell’aria che diventa sempre più irrespirabile, del riscaldamento globale, ma allo stesso tempo chiedono (impongono), attraverso strutture elitarie, provvedimenti che non hanno nessun collegamento con le dichiarazioni relative a natura ed uomo. Si chiede infatti più verde e più natura, ma chi controlla le migliaia di tonnellate di sostanze chimiche versate nei campi sono le aziende leaders come la Monsanto, la Dupont, la Bayer? Sono gli stessi personaggi, quelli che con l’aspetto dell’agnello parlano con la voce della bestia, secondo le scritture dell’Apocalisse, ma, religioni a parte, è esattamente quello che stanno attuando. Il fatto più traumatico è che molti ci credono, forse anche Grillo, anche se ci dubito molto, visti i suoi guadagni stellari. Ma con esso ci credono la parte meno dubbiosa delle persone: vuoi che tutti siano marci? No! Non tutti, ma alcuni, quelli che non si vedono tutti i giorni (Sassoon, Rockfeller, Rothchild, Bonino, Annunziata, giusto per citarne alcuni) che non riempiono le copertine dei giornali, ma che fanno da tramite per la realizzazione di un sistema omologato.

I programmi, gli allarmi, le annunciazioni di Grillo non sono altro che le stesse cose che si trovano in alcuni documenti del 1977 richiesti dall’allora presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter e stilati del Dipartimento di Stato: Global 2000 Report, The Limits of Growth e Global Future: Time to Act.  I temi fondamentali di questi studi, che ammetto di aver letto per sommi capi, ma che non lasciano spazio a congetture diverse, sono la limitazione delle risorse mondiali, l’impatto umano, gli equilibri sociali, economici e politici. La domanda indiretta che ci si fa è quindi: se è finita una certa risorsa come la possiamo pensare di utilizzare se la crescita umana è iperbolica? La risposta sta nella domanda con la decrescita della popolazione che fra le altre cose era stata prevista: “There is a single theme behind all our work-we must reduce population levels.

  1. 18 ottobre 2013 alle 04:07

    Insightful post. will come back in the future

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