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Archive for giugno 2012

Ore 20,02 – l’Italia si ferma per una stupida partita, la Merkel ha la diarrea e Monti ha un attacco di prostatite acuta.

28 giugno 2012 4 commenti

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–Aggiornamento delle 0.41–

L’Italia ha vinto per 2 a 1 e purtroppo, mio malagrado, ho dovuto sorbirmi una parte, quella terminale, della partita. Non voglio commentare calcisticamente nulla, ma da un altro punto di vista vorrei dire che ce l’hanno regalata.
Poteva andare diversamente?
Politicamente ed economicamente, ma anche calcisticamente la Germania ci avrebbe messo a terra in meno di pochi minuti, ma l’onore (in questo caso che ha l’odore delle feci) e sopratutto la convenienza finanziaria e politica del caso hanno spinto le alte sfere a far sì che l’Italia vincesse. Loro lo sanno, noi siamo felici quando la nostra squadra vince, e per farci digerire il rospo amaro ci hanno regalato questa vittoria.

Adesso tutti a cuccia, boni e zitti che ci siamo meritati il mongolino d’oro

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Come da oggetto, milioni di italiani in attesa dell’evento calcistico! Che massa di fessi, ignoranti e stupidi.

Fossero così attenti anche alle loro buste paga, alle loro pensioni, alle loro case alle spese della pubblica amministrazione, al dominio criminale del sistema bancario, alle alleanze che ci hanno visti corresponsabili criminali in Libia, in Kosovo, in Libano, in Afghanistan, in Iraq, in Pakistan, molte cose sicuramente cambierebbero, ma la sfera del pallone è più irresistibile delle loro famiglie, dei loro figli e del loro lavoro.

Vi meritate lo sfascio e non meritate altro che essere sempre sudditi di qualsiasi tiranno, meglio se sanguinario.

Depistaggi Nato e False Flag

27 giugno 2012 Lascia un commento

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Qualche giorno fa è stato abbattuto un aereo ricognitore turco dai siriani, questa la notizia che ha la Turchia ha dato: “stava sorvolando una zona del territorio turco al confine con la Siria, ma che vi è stato uno sconfinamento logistico“. Il ministro del esteri turco corregge successivamente la versione affermando che il velivolo abbattuto si trovava in acqua internazionali, privo di armamento e con i sistema di riconoscimento attivo.

Alcune osservazioni sono necessarie. Un aereo ricognitore NON è un F-4 che invece è un cacciabombardiere e non ha nessuna caratteristica per essere un ricognitore, inoltre il suddetto aereo anche se vecchio, era aggiornato nell’avionica dagli israeliani. L’aereo abbattuto, secondo le dichiarazioni dei siriani, si trovava ad 1 km dalle coste siriane e volava a 100 metri d’altezza.

Due versioni contrastanti ed opposte, ma nessuno si è preso la briga di capire che ci faceva un aereo turco in quella zona e perché.

Si da il caso che già a marzo la coalizione Nato-Europea e di alcuni paesi arabi (Arabia Saudita, Qatar) svolse nei cieli turchi una esercitazione aeronautica denominata Anatolian Eagle 2012/1, mentre a giugno si è conclusa la fase Anatolian Eagle 2012/2 quella che ha visto impegnata anche la nostra Aeronautica Militare. Le operazioni, stando ad alcune dichiarazione ufficiale del Pentagono, hanno lo scopo di “Condurre tutta una serie di missioni aeree comprese l’interdizione (sottinteso di sorvolo, ossia la «no fly zone»), l’attacco, la superiorità aerea, la soppressione della difesa aerea, il ponte aereo, il rifornimento in volo, la ricognizione”. In sostanza si sta mettendo a punto un sistema simile alla no-fly-zone come attuato in a suo tempo in Libia. Ma la Siria non è la Libia, e la risposta non s’è fatta attendere.

Nei fatti il problema di fondo è che l’aeronautica turca ha violato per mesi lo spazio aereo siriano in missioni di ricognizione per conto della NATO, fornendo informazioni sulle posizioni e movimenti dell’esercito siriano ai mercenari ASL e agli stranieri che combattono in Siria per cercare di rovesciare il governo siriano. (1)

Anche in Russia le osservazioni sembrano puntare, più che ad un errore dei piloti turchi, ad una vera e propria provocazione della Nato per verificare il sistema di difesa siriano, ma la cosa più sorprendente che, ipoteticamente, potrebbe essere presa in considerazione, è che l’evento sia stato la risposta più marcata delle forze russe  che fino ad ora hanno sempre mantenuto un basso profilo in tutte le attività compiute dai mercenari, dalla Nato e dai signori dell’Arabia Saudita e del Qatar in questi ultimi anni. Tant’è che anche i sempre bene informati amicioni della Nato (Israele) notano con un  certo disappunto, la presenza di nuovi sistema di arma di difesa contraerea consegnati qualche mese fa alle forze siriane per difendere la base navale di Tarus. (2)

Si tratta di un sistema d’arma (Pantsir-1) contraereo capace di un volume di fuoco che ha pochi eguali nelle forze attuali. I siriani per contro non ancora perfettamente addestrati sicuramente hanno sicuramente lasciato agli istruttori russi il compito di abbattere il velivolo turco.(2)

Ci sono da fare alcune considerazioni su questo fatto. La Russia nonostante le diverse provocazioni, come detto, ha sempre reagito in maniera strategicamente passiva, optando per lo più nei rifornimenti dei suoi alleati, (caso diverso quello della Libia, in cui sarebbe da indagare le motivazioni del disinteresse russo in quel fronte che avrebbe comunque garantito la sicurezza della propria presenza nel Mediterraneo). Ora infatti, rimasto l’ultimo alleato in Mediterraneo, la Russia non può permettersi la perdita di una testa di ponte come la Siria, e con quest’espediente la Russia di Putin, osteggiata dai vari neocon e dalle varie rivoluzione colorate, ha posto un veto politicamente molto forte senza scomporre forze navali, squadroni o altre forze come invece fece e sta facendo Nato e Usa. Ha dato la dimostrazione che nella strategia non serve essere grandi, mastodontici e potenti, ma è sufficiente porre dei paletti evidenziando ancora una volta la prepotenza della Nato e soprattutto  la codardia europea.

Siamo in dirittura d’arrivo, più potere all’Europa

26 giugno 2012 14 commenti

4 dell'avemaria .

Le beghe dei nostri commensali della politica italiana fanno ribrezzo: pensano continuamente a come mantenere il loro solido posto di mungitura e non s’accorgono che l’ Italia è sempre di più condannata allo sfascio globale.

Oggi, come molti altri giorni di questi ultimi mesi, l’indice di borsa ha chiuso con un  –4,03% con il settore bancario sempre più in ginocchio e con molte banche sull’orlo del fallimento; con un’economia che ormai stenta a riprendere fiato, i consumi legati ormai alle necessità, le tasse sempre più invadenti e inutilmente pesanti: a che serve aumentarle solo per pagare le speculazione bancarie e a mantenere il carrozzone pubblico inefficiente e predatorio? Nel frattempo, come già abbiamo sentito dalla voce di Napolitano e del suo scagnozzo di Monti, è necessario più Europa, bisogna rinunciare alla nostra sovranità nazionale all’Europa e le “Chiusure egoistiche e concezioni anguste degli interessi nazionali sono semplicemente fuorvianti e destinate a fallire…perché solo così potremmo salvarci“, pensiero per altro non condiviso dalla Germania che non pensa nemmeno lontanamente di delegare all’Europa  la sua sovranità nazionale.

In uno scenario del genere la marmaglia politica è così attenta ai problemi dei loro amministrati che il pensiero principale è decidere quando andare a votare, con chi aggregarsi, che gruppi formare, se di maggioranza allargata o se correre da soli. Ormai, ce ne siamo accorti tutti, la politica di amministrare un paese è stata demandata ad un insieme di persone che segue solo le indicazioni ricevute dalla BCE, dal FMI e dalla Banca Mondiali. Non si accorgono i politici che ben presto arriveranno al pettine altre succulente manovre fiscali e azioni che metteranno profondamente in ginocchio questo paese, tanto a loro chi li tocca?

Entro fine anno andranno a scadere 100 miliardi di titoli di stato che dovranno essere rinnovati, ma la fiducia che il nostro paese emana sui mercati è ormai ridotta ad un nulla. Entro tre anni scadranno 1.000 miliardi e dove pensa il governo Monti e quella zotica banda di semianalfabeti che si andranno a recuperare quei denari? Facciamo colletta? Offriamo oro alla patria? Oppure..???

E’ chiaro che c’è un vistoso distacco tra mondo reale e quello economico-finanziario ed il bello della questione è che nessuno sembra preoccuparsene, tanto, pare dicano, in qualche maniera sistemeremo. E’ il ragionamento di un incosciente, di un pazzo, sicuramente di un sistema che non sa più che pesci pigliare e che non è più in grado di regolare. Cacciari, su La7, auspica un governo di tecnici competenti ed anche politicamente gradevoli, ma Cacciari, si sa, è amico di certe correnti atlantiste e non può smentire quello che la Open Society Institute gli suggerisce. Però anche lui evidenziava l’inettitudine dell’ormai sfasciato circo politico, della totale incompetenza e inefficienza dei pensieri politici che si aggirano a Roma e dintorni.
Ma anche il grande tecnico di Monti e del suo Deux ex machina di Bondi hanno dimostrato di valere tanto quanto quelli che diedero loro la fiducia. E’ sufficiente dare uno sguardo alle manovre sulla revisione della spesa pubblica per capire che l’insieme delle diverse caste è intoccabile. E’ sufficiente – a titolo di esempio – fare un confronto tra le spese del Quirinale e quelle della corona inglese. Le prime si aggirano sui 228 milioni all’anno, mentre la corona inglese costa ai suoi sudditi la bellezza di 36 milioni di sterline all’anno, cioè circa 43 milioni di euro. Il peso della parola del nostro presidente massone-comunista-atlantista e guerrafondaio, colluso con la mafia è quasi 5 volte le spese della corona d’Inghilterra. E mentre lì, nella nebbiosa isola, le spese di sua maestà britannica sono soggette alla legge (Sovereign Grant Act 2011) qui da noi le spese del Quirinale e della banda del buco non solo non sono soggette a nessuna legge, e guai a quelli che vogliano ridurle.

Ma Bondi e tutte le sue arzigogolate manovre, riuscirà a raspare, se va bene, un paio di miliardi (forse 5 o forse 7 o forse…bohh?) dalla spesa pubblica, e il resto??? Come abbiamo avuto modo di leggere sui vari media, pare che il recupero della spesa pubblica venga attuato impedendo le telefonate dai cellulari ai telefoni fissi, alla limitazione delle auto blu, alla eliminazione delle scorte, all’uso limitato di cancelleria, insomma la manovra è di quelle che cambiano la faccia di uno stato. La differenza, ad ogni caso e come sempre abbiamo avuto modo di provare direttamente sulla nostra pelle, verrà piallato dai nostri redditi, dai nostri immobili, dai nostri servizi e da tutto quello che sarà possibile piallare.

No perché alla fine loro, quelli che pensiamo che facciano politica, stanno già facendo quadrato per mettere in salvo i gruzzoletti guadagnati in qualche mese o anno di legislatura, ma non possiamo lamentarci, suvvia!!  Alla fine, come sempre accade in Italia, le enunciazioni avranno un ritocchino qua e là e successivamente tutto passerà nel dimenticatoio e con una manovrina ad hoc sistemeranno gli ammanchi di cassa che servono per far funzionare questa baracca sfasciata.

Tanto l’italiota è il solito fesso.

La verità amorevole dei coloni israeliani…tanto per non perdere l’abitudine.

21 giugno 2012 7 commenti

Uno dei temi degli esami di maturità dei nostri ragazzi era sulla Shoa dei poveri ebrei, tanto martoriati, ghettizzati, ma nessun tema sulla Shoa dei palestinesi, sugli omicidi quotidiani, sui massacri calcolati del popoolo eletto, sulle efferatezze di questa gente per bene, sui crimini inascoltati di soldataglia allevati da un Dio che meriterebbe la pena capitale se fosse rintracciabile.

E’ il caso di questi giorni come alcuni coloni israeliani, sionisti veraci, kazhari di prima categoria, barbari di fondo, trattano i locali, i veri proprietari di quelle terre che ogni giorno della propria vita si vedono rubare le loro terre, le loro vite, le loro tradizioni dalla banda criminale che popola quel falso stato.

Bastano un paio di gol per andare in pallone

18 giugno 2012 Lascia un commento

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C’è una sensazione di irrealtà, di leggerezza dell’essere umano, ma appare evidente che spesso, in situazioni molto pericolose, l’uomo ricorra ad espedienti per demistificare il presente e per surrogare le vicende che tragicamente gli si presentano davanti.

E’ il caso dei nostri media, di quella parte della “intellighenzia” che dovrebbe vigilare, scoprire, evidenziare, criticare e condannare tutti quei fatti che mettono in pericolo la nostra repubblica, invece che cosa si scopre ? Che tutti, quasi tutti, anzi il 90% delle testate giornalistiche, dedica la loro prima pagina online al risultato di una stupida partita di calcio fatta da gente venduta, da milionari prezzolati, da buzzurri, da ignoranti e fedigrafi che vendono una partita per quattro miseri soldi pur guadagnando milioni di euro all’anno. Dire che fa schifo è un eufemismo, ma quello che fa più ribrezzo è la complicità giornalistica, quella infame complicità da sacrestia, tipica delle cosche  mafiose che altro non vuol far vedere.
D’altronde l’Italia è stata fatta da massoni e mafiosi sia nel 1861 che nell’ultimo conflitto mondiale, possiamo meravigliarcene, perché prezzolati lo sono anche i giornalisti che prendono fior di milioni con i soldi del contribuente italiano e che fatica dovrebbero fare?

Diamo quindi evidenza alla serietà dei vari giornali più “importanti” che popolano il firmamento italiano:

L’unità, il giornale del popolo, del bene comune:

unità

Il Corsera, la voce dell’Industria italiana, dei salotti che contano:

corriere

Il quotidiano del grande Feltri, attento e critico alle mosse del potere:

Giornale

Libero non si scosta molto da quello del suo mentore di Feltri:

libero

La Repubblica, la testata più attenta alla cultura di un certo tipo, molto seguita, ma che non si scosta molto dai suoi concorrenti:

repubblica

Cosa dire del giornale della finanza italiana, forse loro se lo possono permettere, a forza di scommesse…

sole

Anche La Stampa non si distingue…

stampa

Beh…qui non c’è nulla da dire, è evidente!

mattino

Gli unici che salvano capra e cavoli:

 fattoquotidiano

foglio

Visti e piaciuti, possiamo veramente pensare di fare del bene alla nostra Italia? Ma se questi sono il coro giornalistico di fondo, come pensiamo di risolvere i problemi catastrofici che ci stanno crollando addosso?

Basta una partita di pallone fatta da dei ruffiani qualsiasi, per lo più strapagati, per cancellare per 90 minuti tutto il marcio economico, finanziario, politico di una nazione e il giornalismo d’élite concentra il suo critico fuoco in una buffonata da periferia. Ma la serietà è espatriata anche Lei?

Viene quasi di augurarsi che un disastro immane sia auspicabile quanto prima, se non altro per rimettere ordine nelle priorità delle cose e per darne il giusto valore.

Condanna: vietato uscire dall’Euro!

18 giugno 2012 6 commenti

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Forse non ce ne siamo accorti, ma nei vari trattati NON è previsto che un paese se ne esca impunemente dall’area euro senza pagare dazio. No! Non è possibile, non è previsto  e non se ne parla nemmeno e il caso della Grecia dovrebbe far pensare anche ai più recalcitranti.

Dobbiamo quindi capire perché non è possibile uscire dall’euro.
Cosa accadrebbe veramente? Oltre alle solite nenie catastrofiste di una iper-svalutazione delle monete nazionali, quello che hanno guadagnato per gli eurocrati, da Monnet a Delors, da Padoa Schioppa a Mario Monti e Draghi, l’euro non è stato un fine in sè; la moneta unica doveva, nel loro disegni, distruggere le nazioni e le sovranità nazionali.

Più volte abbiamo sentito parlare Monti che l’Italia e le nazione europee devono cedere parte della loro sovranità all’Europa, al tecnicismo eurocratico fondato solo sulle complesse ed impopolari manovre contro il popolo europeo e contro le nazioni europee. Ma il capo-tecnico è talmente falso che, in vista di eventuali capovolgimenti, annuncia che “ci sono tre Paesi europei che hanno dovuto cedere pezzi di sovranita’ nazionale; poiche’ e’ l’ultima cosa che augurerei all’Italia, perche’ avrebbe conseguenze incalcolabili, e’ la prima cosa contro cui mi sono battuto“. Possiamo fidarci di uno così? Qual’ la pena per un bugiardo? Forse, secondo le regole del sionismo ebraico più intransigente e illiberale che questi eurocratici feticciamente perseguono, dovrebbero essere puniti secondo  la Mishnà, … l’uccisione del condannato tramite colata di piombo: si mette un sudar, (telo, sciarpa) duro in uno morbido e si avvolge il collo del condannato. Due boia tirano i due lembi di questa sciarpa, uno da una parte e uno in senso contrario, finché il condannato, sul punto di soffocare, apre la bocca. A questo punto un terzo boia versa nei suoi visceri piombo fuso.”(napoli.indymedia)

Già il cane da guardia della BCE, disse che il trattato di Vestfalia è storia passata, che la storia dell’Europa deve vedere un insieme di popoli (ma non nazioni) uniti per un unico scopo. Draghi per contro si è dimenticato di definire le regole politiche, sociali, economiche, legali e legislative dell’Europa, mentre ha subito evidenziato quali debbono essere le regole economiche e finanziarie. Si sa infatti che lui, come tutti gli altri eurocrati della Commissione Europea, non rispondono a nessun governo nazionale ed ogni scelta è slegata dalle politiche nazionali comuni, ma sono finalizzate al benessere finanziario e bancario.

La Grecia è quindi arrivata ad un bivio pericolosissimo per la stabilità delle banche e della finanza europea e per le economie dei popoli dell’Europa. La scelta è stata quindi un laido compromesso che metterà alla fame ancor più milioni di persone senza pietà. Non importa se a soffrire ci saranno bambini, se i vecchi moriranno d’inedia negli ospizi per mancanza di cure o di cibo, bisogna salvare l’euro, gli usurai della moneta unica, i rapaci saprofiti delle debolezze europee e della teutonica politica. Qualsiasi mezzo è utile al fine di mettere al riparo i grandi gruppi bancari e non ci meraviglierà scoprire un giorno il prezzo con cui i politici greci di Nea Democratia e di Syriza avranno venduto il loro popolo per una manciata di denari.

Siamo pronti ad altri sacrifici? Ma sì dai che a noi italiani ci va bene qualsiasi cosa, basta che ci sia calcio e pupe e tutto si risolve.

17 giugno 2012 4 commenti

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In queste giornate di caldo estivo, con la gente che corre al mare per rinfrescarsi e nell’attesa del risultato delle elezioni greche, all’orizzonte si stanno ammassando una serie di nubi che presagiscono una tempesta.

I conti italiani non sembrano rientrare nelle previsioni delle scommesse del casinò generale della finanza, e rimbalzando da un porco all’altro il casinò dei coca-boys della finanza trova terreno fertile per arraffare il più possibile. I tempi non sono ancora pienamente maturi, è necessario aspettare ancora qualche mese finché non ci sarà la rielezione dello psico-poliziotto afro-americano.

PietàObama

Avremo un’estate molto calda, e le premesse ci sono tutte, in tutti i sensi. Non è una previsione personale, ma quanto dichiara il nostro capo-tecnico. “stiamo attraversando una nuova crisi, il cratere del precipizio si e’ allargato, ma il nostro paese sta uscendo dalla crisi da solo.” Ancora una volta i nostri sacrifici, quelli di milioni di italiani, non hanno sortito alcun ché: tutto da rifare, il baratro del fallimento alla greca si sta presentando con il conto.

Qualche giorno fa Monti dichiarava che non servono altre manovre e che non c’è necessità di costringere gli italioti ad altri sacrifici, perché “Sui conti pubblici abbiamo fatto un pesantissimo intervento in dicembre ma va continuata l’opera sui conti pubblici… non occorrerà una seconda manovra, ma l’azione di disciplina sui conti pubblici dovrà procedere”. Si da il caso che la revisioni della spesa pubblica (che gli italioti amano definire Spending review in onore dei loro sfruttatori) è ancora ferma al palo e Bondi, il gran maestro del risanamento della Parmalat,  è impantanato nelle sacrestie del palazzo. Insomma le solite balle in politichese che vanno sempre lette al contrario. Ma gli italioti non hanno ancora capito nulla.

Cosa si stia preparando lo si può anche immaginare. Parte del nostro patrimonio pubblico verrà svenduto come accadde nel 1992 e le parole di Monti non lasciano spazio a incertezze di sorta: “Non solo non escludiamo la cessione di quote dell’attivo del settore pubblico, ma la stiamo preparando come abbiamo già annunciato e presto seguiranno degli atti concreti: abbiamo predisposto dei veicoli, fondi immobiliari e mobiliari attraverso i quali convogliare in vista di cessioni attività mobiliari e immobiliari del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale“. Domandiamo al Capo-Tecnico: chi controllerà i fondi mobiliari ed immobiliari, chi sarà a capo della cordata per assicurarsi le fette più succulente e più grasse del nostro patrimonio, su che base verranno costituiti i fondi, quali saranno le regole dei fondi affinché vi sia trasparanrenza e non la solita manfrina anglo-mafiosa-italiana???

Ci troveremo proprietari di aria fritta, di uno territorio in mano a banchieri, ad associazioni extra nazionali, a persone che della nostra cultura e delle nostre tradizioni se ne servirà per fare cassa, quando andrà bene, altrimenti le useranno come carta da cesso. Si approprieranno dei nostri beni immobili ed industriali (Finmeccanica con tutte le associate al gruppo, fiore all’occhiello della nostra ultima spiaggia industriale, ma soprattutto spina nel fianco degli anglo-americani e francesi che la vogliono smantellare). Ma noi siamo italiani, pensiamo al calcio, pensiamo alle corruttele dei vari politici e perdiamo la bussola quando si tratta di difendere la nostra terra, i nostri valori, il nostro Corpus iuris civilis abdicando per un paio di tette, per una coscia di qualche puttanella da quattro soldi, per qualche sghemba uscita di un signor nessuno. Italiani, popolo incapace di fare squadra (non saremo italiani) e di agire ferocemente contro i veri usurpatori, rapinatori.

14 giugno 2012 3 commenti

Da più parti i nostri media sollecitano l’intervento armato in Siria adducendo alle stragi compiute dall’esercito regolare di Assad. Nessuna testata giornalistica si è mai preoccupata di verificare le veridicità delle notizie che vengono raccolte, accettando supinamente quanto reso dagli oppositori di Assad. La stessa cosa è accaduta in Libia con Gheddafi e sappiamo come è andata a finire.

Ma la Siria non è la Libia e la sua posizione è particolarmente importante nello scacchiere mediorientale, sia per ilo blocco della Nato che per quello russo-cinese.

 

Prove di terrorismo civile

13 giugno 2012 10 commenti

Alcuni eventi dipinti qualche anno orsono sembrano delineare una realtà dai contorni più foschi dell’immaginario comune. L’intero occidente è avvolto in una coltre di nebbia e di confusione, di collasso morale e civile che difficilmente la storia ci ha mostrato.

Nel 2009 il Telegraph produceva nel suo sito una serie di immagini che narravano la storia di una catastrofe mondiale prodotta da qualche fantomatico gruppo terrorista. L’evento, denominato  Blackjack, aveva come suo epilogo la distruzione delle principali città europee ed americane con la conseguenza instaurazione di un governo mondiale occidentale di stile orwelliano:

La storia in se non è molto diversa da quella che si può trovare in qualche giallo cospirazionista, ma è curioso che sia stata pubblica in un sito autorevole come quello del  The Telegraph. Forse loro sanno cose che noi non sappiamo o forse è stata una prova per capire la reazione delle persone di fronte a fatti che se attuati porterebbero il mondo ad un disastro totale. Il mistero rimane e nessuno ha mai dato spiegazione di questa pubblicazione.

Il noto speculatore ungherese Soros in un discorso, tenuto al Festival dell’Economia di Trento il 6 giugno, dichiarava che l’Unione Europea è arrivata ad un bivio dovendo scegliere se salvare l’euro o ritornare alle “vecchie” nazioni con le loro monete, manifestando che quest’ultimo caso avrebbe risvolti politici finanziari disastrosi per l’intera economia mondiale.

Gli fa eco il capo del Fondo Monetario Internazionale sposando anch’esso la teoria di Soros dichiarando che rimangono meno di tre mesi per salvare l’euro e che i mercati indicano questo breve lasso di tempo per correre ai ripari. L’Italia, come ovvio, è nel mirino della speculazione internazionale e siccome la sua economia è asfittica e il debito enorme ne risulta che è troppo grande per essere salvata (too big to bailout) così come la Spagna.

D’altronde non c’è via d’uscita da questa impasse finanziaria. Che soluzione trovare per risolvere questo problema, come è possibile sistemare dei debiti che raggiungono complessivamente oltre 20 volte il PIL mondiale? Difficile credere che ci sarà una soluzione indolore, perché prima o dopo qualcuno batterà cassa.

Qualche tempo fa (9 marzo 2012) è stato promulgato un decreto che se letto lascia spazio a molti interrogativi. Si tratta del decreto sulle Norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni, divenuto legge 11 maggio 2012 N. 56 (nessuno ne ha parlato!!). Sotto le false spoglie della golden share per i settori della sicurezza, trasporti, comunicazioni e difesa, il Primo ministro assume i pieni poteri in “caso” di minaccia che viene definita in modo arbitrario direttamente nel decreto. Colpo di stato vellutato o guerra incipiente?
A questo decreto si affianca quella della realizzazione del nuovo di polizia europeo Eurogendfor (vedi l’articolo Fine della sovranità nazionale) con compiti talmente vasti da includere perquisizioni, arresti, incarcerazioni senza nessun intervento della giustizia italiana e con il potere di intervenire anche fuori del territorio nazionale, dove necessario.
Anche negli Usa con il National Defense Athoritazion Act si sta mettendo a punto un sistema democratico dove il termine democrazia è solo un aggettivo ormai privo di significato.

Per terminare il quadretto roseo della situazione in un documento (che purtroppo è stato tolto, mentre in questo c’è la traduzione) della Rockfeller Foundation viene disegnato una ipotesi di come potrebbe evolversi il mondo dal 2010 al 2030. I passi principali ai quali fa riferimento sono relativi ad eventi catastrofici che colpiranno le diverse nazioni. Dalla pandemia causata dal virus dell’influenza H1N1, ad attacchi terroristici in varie parti del mondo ed in modo specifico a Londra durante i giochi olimpici nel 2012 con la morte di 13.000 persone, a tsunami che colpiranno le coste del Nicaragua, fino a carestie causate da siccità che decimeranno la popolazione cinese. Il documento inoltre evidenzia che le tragedie che si attueranno nel decennio 2010-2020 avrà una forte preponderanza la tecnologia del cyberterrorismo e la pirateria mafiosa organizzata che saranno sempre più diffuse.

Viene previsto che buona parte delle forze militari Usa verranno richiamate in patria per difendere il nuovo governo che si instaurerà dopo le elezioni e per evitare sommosse locali ed atti di terrorismo.

Un quadro del genere, sommariamente tracciato, lascia a bocca aperta anche i meno creduloni eppure non è stato disegnato da persone qualunque, ma da autorevoli personaggi come la Rockfeller Foundation, la Casa Bianca, il Governo italiano, la Commissione Europea, la grande famiglia dei Rothchild e questo dovrebbe far pensare, anche ai più scettici.
Le congetture, le ipotesi, i complottismi possono avere un punto di aggancio in questi documenti? E’ probabile che tutto sia frutto di immaginazione volutamente attuata dai grandi poteri per misurare la risposta delle popolazioni? Oppure sono tracce che possono essere lette ed interpretate da chi ha già ricevuto le istruzioni necessarie?

Il fatto più evidente è che questi documenti esistono, sono leggi e provvedimenti che agiranno nella nostra vita quotidiana senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Accadrà forse che mentre stiamo acquistando un po’ di formaggio dal nostro pizzicagnolo ci troveremo il nostro bancomat bloccato magari per una multa non pagata o per una mail intercettata, accadrà probabilmente che da Sigonella partiranno dei droni diretti in Siria per aiutare i ribelli anti Assad e per tutta risposta riceveremo un piccolo bombardamento in qualche isola vicina (danni collaterali). Sono cose che capitano nel silenzio assordante dei nostri media, chini sui poteri imperanti, come La7 che ieri sera indicava che le stragi di donne e bambini sono state causate dalle forze governative, quando invece esiste documentazione molto chiara sugli avvenimenti accaduti. Ma La7, come tutte le altre emittenti, non può disalienarsi dalle indicazioni ricevute, il prezzo da pagare sarebbe troppo alto e nel frattempo ci viene scavata la fossa.

Redenzione e mimetismo rapace

9 giugno 2012 2 commenti

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Quello che ci tocca leggere in questi giorni è particolarmente rivoltante e vergognoso, soprattutto se a dire certe cose è un rappresentante importante come il presidente della Repubblica Italiana.

In un’intervista Napolitano rievoca il suo passato macchiato di errori e dall’impulso della gioventù

"Il sentiero della mia vita è un processo passato attraverso prove ed errori. Sono partito dagli ideali che in gioventù ho sposato  -  più che per scelta ideologica  -  per impulso morale e sensibilità sociale".

Non possiamo che essere d’accordo nell’affermare che la sensibilità morale e sociale che svolsero i carri armati sovietici quando entrarono a Budapest nei confronti della popolazione magiara fu un atto umanitario e di lodevole democrazia, come adesso l’Italia ha compiuto nei confronti della popolazione libica e nell’omicidio di Gheddafi.

Ma il trasformismo del personaggio supera ogni aspetto quando afferma che

"Innanzitutto fu una tragedia, anche per il Pci, un errore grave e clamoroso del gruppo dirigente, a partire da Togliatti. Poi, anche prima che si ammettesse l’errore, si comprese la lezione: per cui, quando nel 1968 (Togliatti era già deceduto da 4 anni) ebbe luogo l’intervento armato dell’Urss e degli altri paesi del blocco sovietico in Cecoslovacchia, il Pci ufficialmente si schierò contro quell’intervento".

Un errore di Togliatti, lui afferma, una tragedia applaudita e sostenuta da tutti i dirigenti politici dell’epoca compreso lo stesso Napolitano che non afferma, però, il suo distacco da quegli eventi rimanendo nel generico e continuando ad ammettere "…in cui ero membro attivo di un Partito Comunista che non era un partito stalinista come molti altri in quanto aveva una fondamentale matrice antifascista e democratica e comprendeva forti componenti liberali…"

Peccato che l’intervistatore non abbia colto l’essenza del ragionamento e del suo trasformismo opportunistico, peccato anche che non abbia chiesto spiegazione sull’appellativo che Kissinger gli aveva coniato e che gli è rimasto:"my favourite communist".

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