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Paura degli OGM? No, serve una riflessione e un bravo medico.

Il potere di alcune aziende multinazionali è sicuramente enorme e lo si vede nei continui tentativi, spesso con esito positivo, di inondare i mercati con i loro prodotti. E’ il caso della Monsanto e di tutte le sue ramificazioni che si dipartono da questo mostro industriale. Per l’occasione il nostro ministro per l’agricoltura Clini ha dichiarato che sui prodotti OGM “non serve la paura, ma è necessario fare una una riflessione seria. Possono portare benefici.”
Benefici per chi? Per le sue tasche, forse, ma non certamente per la salvaguardia ambientale ed umana.
Per maggiori informazioni sull’attività della Monsanto si verifichi quanto pubblicato da Le Monde e su alcune considerazioni circa l’uso massiccio e i danni che l’erbicida/insetticida/omicida Roundup sta facendo e che viene caldamente consigliato dai tecnici della Monsanto da usare assieme ai loro prodotti OGM.

 

  1. 16 marzo 2012 alle 15:17

    Ecco, informiamoci invece di lasciare che sia “papà” a dirci cosa pensare. Non è solo della nostra salute (e non è poco) di cui dobbiamo occuparci, ma anche dell’insieme del condominio Terra. Con le sementi transgeniche la Monsanto uccide intere comunità di contadini; le sue sementi non si riproducono, i coltivatori sono messi nella morsa dell’acquistare ogni anno i semi a prezzo stabilito dalla multinazionale. I suicidi nelle zone agricole dell’India a causa di questa invasione di transgenico e delle pressioni di questo potere multinazionale sono un dato accertato e drammatico.
    E c’è anche l’impoverimento della biodiversità di cui tener conto, i cui effetti sul lungo termine nessuno può realisticamente ipotizzare.
    I vantaggi? Non per noi, hai ragione.

    • 16 marzo 2012 alle 17:10

      Per avere maggior conferma su quanto esposto e senza andare in India è sufficiente fare una capatina nelle nostre campagne emiliane, lombarde e del triveneto per avere un quadro desolante delle morti per leucemia, cancro all’intestino ed altre forme più o meno mortali che gli stessi medici spesso non sanno spiegarsi, senza parlare delle varie malattie della pelle e degli occhi che queste persone hanno.

  2. fede
    19 marzo 2012 alle 14:30

    si parte da un presupposto sbagliato “gli OGM sono veleno e diamo delle prove: la MOnsanto”..bisogna capire che sono due cose separate (e questo è l’obiettivo di gran parte dei ricercatori d’Italia e del mondo!).intanto i semi OGM non sono sterili!…si chiama vigor d’ibrido ed è caratte5ristica di TUTTE le piante coltivate, ovvero che alla seconda generazioni sono meno produttivie e per questo quasi sempre l’agricoltore (che coltivi OGM o convenzionale) ricompra i semi…il RoundUP viene cosigliato perchè se no NON funziona perchè la pianta è stata modificata per resistere all’azione di quel prodotto..è sicuramente un prodotto discreto (rispetto a tanti prodotti usati nel convezionale molto più tossici); il fatto che ci siano dei danni agli umani è dovuto all’utilizzo esorbitante su terreni vastissimi dove chi spruzza il RUR non si preoccupa della salute dei lavoratori..è chiaro che la MOnsanto (pur riconoscendogli grandi scoperte anche in campo di ricerca) è ung rosso problema…a maggior ragione ci deve essere un’informazione adeguata, eprchè gran parte delle persone non sanno nemmeno cosa sono gli OGM e che non sono poi così dissimili (anzi!) da tante colture ottenute per incroci forzati, irraggiamenti ecc di cui però nessuno si preoccupa..invece attaccando così quella che è semplicemente una tecnologia (con OGM si definisce questo non si indica un prodotto modificato dall’uomo!) no si fa che mettere paura nel cosumatore che pur non conoscendo non vuole gi OGM, nelle industrie che non finanziano società pubbliche e se possono scappano, alzano costi impensabili di approvazione impedendo agli enti pubblici di promuovere OGM di grnade interesse (non solo alimentare, ma anche ambnetale, farmaceutico ecc)..e a questo punto chi sono gli unici che se lo possono permettere?..già le tanto odiate multinazionali…poi però non scendete in piazza a manifestare per la ricerca (che è il futuro..e bla bla)

  3. 19 marzo 2012 alle 22:10

    si parte da un presupposto sbagliato: gli scienziati valutano positivamente gli Ogm, quindi chi è contrario è disinformato.

    Questo non è l’ultimo venuto, e tira in ballo anche gli studi della British medical association
    http://www.biointegrity.org/laceydeclaration.html
    Per far prima, in sintesi brutale: Richard Lacey , docente di microbiologia e sicurezza alimentare, conosciuto dagli addetti ai lavori per aver intuito in anticipo la malattia della mucca pazza) chiarisce che non vi sono modi per stabilire in anticipo che i cibi ogm non presentino alcun rischio per la salute; il loro valore nutrizionale non migliora, quindi non vi sono che motivi di profitto a sostenere questo tipo di ricerca. ecc ecc.

    In quanto alla disinformazione, io faccio una gran fatica a trovarla, basta mettere ogm nella barra di ricerca di Google ed è un profluvio di osanna, con il contrappunto di “perchè NON dobbiamo essere contrari”.

    E poi, benedetta democrazia, se la gente non li vuole e la UE è costretta ad andare coi piedi di piombo, la vorremo prendere in considerazione si o no la volontà popolare, o difensori dei modificati?
    L’aspirapolvere, la lavatrice, il pc non li abbiamo rifiutati perchè l’utilità la possiamo capire da noi. Esigere che la gente si fidi degli esperti e gli deleghi fanciullescamente decisioni che le si introducono fin nello stomaco è avere un’idea di popolo come gregge. Bruca e taci.

    • 20 marzo 2012 alle 00:24

      Purtroppo l’UE qualche anno fa ha siglato un accordo con gli Usa per gli scambi commerciali che riguardano proprio gli OGM e la Monsanto stessa, sarà un caso, ma l’allora ministro per l’Agricoltura, certo Zaia, non fece nulla per bloccare questo, permettendo quindi che questi prodotti entrassero senza nessuna opposizione.
      Inoltre l’80% delle derrate alimentari per il bestiame è OGM, il che vuol dire che tu acquisti carne alimentata OGM e tu non ne sei al corrente.
      A voglia di indicare sulle etichette “allevato in Italia” è una presa in giro.
      Quindi un conto è la selezione genetica incrociando piante della stessa specie e varietà fino ad ottenere quelle che interessanto, ma che si fondano sull’azione “naturale” un altro conto è la selezione usando come vettore una proteina (spesso è una proteina virale) che interagisce sulla catena del DNA rendendo i legami dei vari geni spesso poco stabile e sui quali NON c’è uno studio serio e sopratutto non controllato da aziende.

      Riassumo:
      Da quello che si capisce il gene che dovrebbe essere utilizzato viene portato da un vettore (termine scorretto, ma che chiarisce meglio l’aspetto figurativo per i non esperti). Il gene si trova quindi all’interno di questo vagone e come in un treno (immaginiamo la catena del DNA come un lunghissimo treno in cui i geni sono le diverse carrozze) ogni vagone è agganciato all’altro per mezzo di alcuni legami che la natura nel corso dell’evoluzione ha selezionato e fatto sì che essi siano forti e sempre coesi. Nella realtà il nostro vagone (quello con all’interno il gene) imbroglia il genoma e agganciandosi ricostituisce la catena che prima era stata interrotta da alcuni ferrovieri (enzimi di restrizione) che avevano proprio il compito di interrompere il convoglio (DNA) in un punto preciso. In questi punti specifici il vagone si riaggancia e ricostituisce il convoglio (la catena del DNA). Detta così sembra sia semplice, ma nella realtà il vagone che ospita il gene non è dello stesso materiale del dna e sopratutto proviene da alcuni pro-virus e da materiale batterico che inganna il DNA permettendone quindi l’aggancio.
      In questa maniera quindi il gene si è agganciato alla catena del DNA che si voleva modificare e lì inizia il suo lavoro. Nella realtà, come dicevo, i legami creati non sono quelli che la pianta e il suo DNA avevano creato con la selezione, ma sono frutto dell’opera esterna dell’uomo che dell’evoluzione genetica di quella pianta non sa nulla. Questa arroganza ed ignoranza umana fa sì che questi legami, per cause naturali o per difficoltà ambientali a lungo andare diventino sempre più deboli modificando in maniera irreversibile la costituzione del genoma portando alla costituzione di piante non richieste, di virus e malattie di cui non se ne conoscono i confini.

      • fede
        24 marzo 2012 alle 20:30

        francamente trovo il commento terribilmente complicato (pur sapendo costruire un OGM)..e la metafora si basa su concetti sbagliati..tipo che i geni sono immutabili o mutano con frequenze bibliche (non vero), che la natura riconosce qualcosa “creato dall’uomo” come estraneo..anche questo non è vero, non esiste il concetto di estraneità come se ci fosse un’artificialità nei geni inseriti..(le tecniche usate sfruttano meccanismi esistenti in natura peraltro)..innanzitutto non è vero che la selezione e i metodi convenzionali si sono fatti solo incrociando piante della stessa varietà e specie…ci sono tanti esempi (ad esempio il triticale) in cui la tanto naturale selezione è frutto di incroci non solo tra speci e varietà diverse, ma anche dall’inserimento CASUALE di porzioni geniche o interi genomi da piante diverse..esistono per esempio i trasferimenti orizzontali tra diversi organismi (specie batteri e piante..quindi l’inserimento di porzioni tra “regni” diversi esiste anche in natura)oppure porzioni chiamate transposoni che si spostano all’jinterno dell’organismo o “viaggiando” tra vari organismi…poi divertente sentire la preoccupazione di esiti apocalittici sugli OGM che hanno un controllo obbligato (e dove comunque si inseriscono uno o pochi geni) e si parla della SAPIENZA dell’agricoltore che incrocia le piante a caso (perchè a caso è il mescolamento genico che avviene all’interno) e l’unica motivazione che gli fa dire che l’esito è positivo è guardare la pianta e vederla fenotipicamente uguale a quella di origine..di fatti poi oggi è possibile guardare quali sono gli eventi genetici avvenuti nelle selezioni (terribilmente grosse) e se le si controllassero si avrebbero ovviamente composizioni diverse, probabilmente nuovi composti (magari anche tossici e cancerogeni)…queste sono cose normali e il tempo ci ha sempre saputo dire se andavano bene: o meglio…se erano accettabili..come al soolito più si hanno mezzi più si è impauriti dai risultati (una volta uno stava bene, punto..adesso uno che sta bene e fa delle analisi con qualche livello fuori norma, essendo possibile il monitoraggio, inizia già a sentirsi male) e meno si sa più si ha paura…e se arroganza c’è stata, c’è stata dall’avvento dell’agricoltura, dall’incrocio di razze di cane (il cane in natura mica esisterebbe…può esistere un animale come “animale domestico”?ha qualche cosa di naturale?)…poi l’uomo non sa nulla dell’evoluzione?diciamo che sa ancora poco…ma sicurmente sa molto di più di una volta dove si sconvolgevano gli assetti delle piante molto di più..e direi di più…è l’evoluzione che non sa nulla dell’origine della pianta..non dice “questo è un gene creato dall’uomo, allora lo faccio morire”.o cose simili…quasi ci fosse un finalismo nella natura, come se fosse una persona o un’entità (una sorta di paganesimo diciamo)..

    • fede
      24 marzo 2012 alle 17:26

      non chi è cointrario è disinformato, ma che la stragrande maggioranza dei contrari o è “‘l’uomo comune” che non conosce un’acca, o sono scienziati spesso di ambiti diversi e che citano sempre gli stessi studi da tempo sbugiardati..(l’autorevolezza conta, ma fino a un certo punto)..o peggio giustificano la loro opposizione da scienziati attraverso un proprio pensiero di “lotta” contro il potere o la multinazionale di turno..”non vi sono modi per stabilire in anticipo che i cibi ogm non presentino alcun rischio per la salute”..è una frase senza senso! a priori si può dire che un fungo è buono? o che un farmaco non ha effetti collaterali?…se l’obiettivo è attaccare qualcosa ci si riesce comunque…detto questo i cibi OGM non sono senza regole. Hanno dei controlli molto più serrati di qualsiasi prodotto ottenuto per metodi convenzionali (tra cui per esempio mutageni chimici o raggi X)…per esempio riguardo l’allergenicità..prodotti come il Creso invece che, secondo la legge non sono OGM, hanno subito attraverso raggi X mutazioni molto più grosse di un qualsiasi eventuale OGM e, nonostante sia bastata un’analisi fenotipica per “darlo per buono”, sono da una trentina d’anni grano utilizzato per produrre tutta la pasta che mangiamo ogni giorno (ed è stato accettato senza colpo ferire)..capisco che sia difficile informarsi (scrivendo su google purtroppo la maggioranza sono articoli di giornali da “giornalisti” oppure blog rivoluzionari da gente che non ha le basi, solo in fondo in fondo arrivano link di biotecnologi e genetisti..), il modo migliore per informarsi sarebbe studiare sui libri (non quelli di Capanna o Greenpeace), ma non sempre è possibile..lo so è faticoso, ma se non si è disposti bisogna per forza dipendere da qualcuno che le cose le studia e le fa ogni giorni..gli OGM (pouichè sono solo frutto di una tecnologia) possono essere utilizzati in qualsiasi contesto..dipende dall’intelligenza e dal fine del suo “creatore”..ad esempio esistono OGM (purtroppo non commercializzati per i problemi di costi e opposizione citati prima) di ogni tipo: oltre a colture che utilizzino meno pesticidi ed erbicidi (quindi meno costi, miglior rendimento, più salubrità e protezione ambientale),da sensori di inquinanti, per il risanamento ambientale (di vari composti), addizionati con vitamine e varie molecole di interesse (per esempio potrebbero venir donati o prodotti nei paesi del terzo mondo..e quiesto è evidente compito di enti noprofit che purtroppo, però, hanno sposato la via anti-OGM perchè la associano alla solita strategia di conquista), produzione di farmaci e vaccini sottocosto, produzione di colture di base del terzo mondo, ma private dei composti tossici; e poi prodotti privati degli allergeni, prodotti tipici (anche italiani!) modificati in modo da resistere a patogeni o migliorati nelle rese (con la possibilità di rispolverare colture antiche abbandonate proprio per questo motivo)…potrei andare avanti!……….poi chiediamoci, la volontà popolare conta in questo contesto?dove servono delle conoscenze scientifiche?..dove la maggioranza delle persone dice di sapere cosa sono gli OGM, ma pensa che solo gli OGM contengano geni?…è chiaro che dove bisogna lavorare è il fatto di fornire delle conoscenze scientifiche alla gente comune che si fa invece accalappiare dallo scoop, dai luoghi comuni (“siamo quello che mangiamo”, “la natura sa quello che fa” ecc) e dalle visioni semplicistiche..faccio notare poi che anche B. aveva la maggioranza degli elettori e ancora di più i grandi dittatori di ogni tempo…la soluzione è dire facciamo quello che la popolazione vuole oppure cercare di informare la gente su come stanno le cose?…infine il fatto che la gente abbia accettato le scoperte non è poi così vero, tante invenzioni sono state ostacolate per tantissimo tempo fino a che qualcuno non le ha più o meno forzatamente inserite nel mercato (caso divertente le carote all’inzio viola poi importate quelle arancioni..quando qualche tempo fa furono introdotte quelle viole, che in realtà erano quelle originali, non furono accettate dal pubblico, quasi fossero innaturali, e rimasero sugli scaffali)..il popolo per quanto mi riguarda rimane gregge finchè non è in grado di avere di discernere un’opinione giusta da una sbagliata e che formi una propria opinioni dall’analisi delle parti pro e contro e non dal ritornello di politicanti o attivisti (ah già..ma il fatto che tutti i politici sfruttino gli OGM come cavallo di battaglia per i propri voti non vi suona un po’ strano?)..saluti

      • 24 marzo 2012 alle 22:59

        Ti rispondo alla tua lunga replica con una semplice cosa: quello che l’uomo ha modificato è stato sempre per lui deleterio, in ogni campo, in ogni ricerca e in ogni epoca.
        Certo è semplicistica e fuoriviante detta così, ma gli esempi storici sono lì nel libro, spesso lasciato in disparte, dell’evoluzione umana, se evoluzione possiamo chiamarla.
        Gli OGM come tutti i ritrovati creati bell’apposta per favorire solo alcune linee commerciali, non solo sono da condannare, ma non sono la libera coscienza “illuministica” che avrebbe animato i loro sostenitori. Ed io non credo alla libera scelta illuministica, è la solita droga propinata per obnubilare le menti più facilmente malleabili. Tu forse sei un ricercatore, chissà? Uno che lavora a gratis in qualche laboratorio universtario o di qualche azienda che forte della sua posizione e delle sue conoscenze suppone, a ragione, di spiegare che la scelta umana è superiore a quella espressa dalla natura. Alcuni la chiamano presunzione, altri avidità, altri ancora la chiama supponenza, mentre io la chiamo ignoranza. L’uomo non solo non sa, ma nella sua supposta conoscenza ha deciso di tagliare il ramo sul quale si pavoneggia.

      • fede
        25 marzo 2012 alle 01:17

        decisamente troppo semplicistico e anche un po’ comodo.sia perchè si l’uomo non sa granchè..ma sa una quantita di cose enormentente più alta di quelle che sapeva una volta..una volta si facevano le cose senza la minima idea..nononstante questo si ha il mito/tradizione (perlopiù fittizia) del ritorno alle origini dove si “lasciava fare alla natura”concetto che è tutt’altro che reale…non trovo sensata l’affermazione in cui si dice che la scelta umana è superiore a quella espressa dalla natura…la natura si esprime in quello che fanno i suoi “appartenti”..tra cui noi…non ha un che di finalismo..altrimenti perchè considerare quello che fa una formica naturale?..quando la formica si “evolve” non è la natura che decide che si deva evolvere, ma la formica che trova un mezzo (in svariati modi) per compiere una cosa nuova..per cui si dice, in una natura ancora una volta dalle sembianze vagamente umane, che la natura ha deciso che…mentre è la formica ad aver compiuto l’azione e non attraverso un potere decisionale della natura…inoltre si sarà deleterio ogni modifica apportata dall’uomo in ogni ambito…..però tutti abbiamo il compouter e lo usiamo…stessa cosa per treni, automobili, aerei, microonde,farmaci ecc e per rimanere in tema anche prodotti modificati con mutazioni o modificati, perchè di questo si tratta,ancora prima con l’agricoltura (il più grande sconvolgimento della “Natura” da sempre..visto che le colture non crescono in ambiente selvatico, sono senza semi, o non li perdono dal culmo tutte caratteristiche che non sono secondo la logica di una ipotetica Natura impersonificata..e poi la selezione, gli incroci, la lotta integrata accettiamo tutto quanto senza colpo ferire…nonstante non ci sia nulla di naturale in tutto questo..nonostante abbiamo fin dai tempi dei tempi modificato tutto quello che potevamo modificare attorno a noi..però il fatto di sentire le parole chimica(che come concetto è abbastnaza insignificante) o laboratorio ci fa sussultare anche se ha un rischio sideralmente più basso di oggetti, invenzioni e prodotti con cui abbiamo a che fare ogni giorno..questo dico…gli OGM andrebbero valutati caso per caso…e ogni cosa, invenzione ecc andrebbe valutata secondo rischi ipotetici e reali, non secondo finzioni e paure fantascientifiche dove il cocnetto finale è “l’uomo sta distruggendo il mondo, però l’unica cosa a cui rinuncio sono gli OGM”…

      • 25 marzo 2012 alle 01:52

        non trovo sensata l’affermazione in cui si dice che la scelta umana è superiore a quella espressa dalla natura…la natura si esprime in quello che fanno i suoi “appartenti”..tra cui noi…non ha un che di finalismo..altrimenti perchè considerare quello che fa una formica naturale?..quando la formica si “evolve” non è la natura che decide che si deva evolvere, ma la formica che trova un mezzo (in svariati modi) per compiere una cosa nuova..per cui si dice, in una natura ancora una volta dalle sembianze vagamente umane, che la natura ha deciso che…mentre è la formica ad aver compiuto l’azione e non attraverso un potere decisionale della natura…inoltre si sarà deleterio ogni modifica apportata dall’uomo in ogni ambito…..

        Può anche essere che la formica agisca e come conseguenza della sua azione riceve un ritorno dalla natura (feedback) che promuove (ma non è detto che sia migliore!) una variazione della sua essenza all’interno dell’ambiente in cui è iscritta. La natura, per quello che la conosco, non segue il concetto illuministico del caos, tanto caro alle attuali forze finanziarie in cui se si muove un piccolo gruzzolo, insignificante, l’intero castello di carte precipita o cambia di conseguenza, no! La natura ha delle leggi che seguono una fase semplicissima che è il contrario del caos, essa tende quindi a portarsi nella forma più semplice e più lineare possibile, quella più stabile, ma anche e spesso la più fragile. L’esempio delle foreste “climax” amazzoniche e la conseguente desertificazione ne è una conseguenza, così come la Cirenaica, l’Atlante e moltissime zone d’Italia disboscate ferocemente sono la rappr4esentazione che l’azione umana agisce come fattore estraneo e non in equilibrio naturale. Io non credo che l’uomo faccia parte della natura come intendiamo, sarà presunzione, ma è estremamente estraneo a tutto ciò che lo circondo.
        Hai ragione, la parola chimica è sempre sinonimo di alterazioni delle quali non si conoscono i confini, spesso spostati direttamente dall’uomo. Sicuramente io sarei già morto da tempo se non avessi fatto uso di qualche farmaco, ma allo stesso tempo mi rincora sapere che altri, forse più forti e meno deboli di me avrebbero permesso di avere una progenie meno marcia di quella che adesso popola la terra. E’ un fatto, ma vale la legge del Liebig! Ovviamente tutto è stato modificato, dalla medicina, alla chimica, alla famiglia, alla concezione di stato e di società.
        Ma rimanendo nel tema degli OGM che spesso vengono proposti come l’elemento chiave per la fame e i minori costi, mi viene a mente che in Italia gettiamo una quantità di cibo pari al 70% di quello che viene acquistato. Serve quindi produrre di più? No, direi e mi auguro che tu ne convenga. Quindi a che pro usare gli OGM? Cosa serve all’agricoltore, l’ultima ruota del carro, sapere che può produrre 200 q.li/ha se poi il 70% di questi viene buttato al macero perché la società impone il consumo? Forse sarebbe meglio che l’agricoltore coltivasse “bene” con metodi tradizionali (letame non trattato, concimi “chimici” naturali azoto-fosforo-magnesio) ed ottenesse quello che realmente serve alla comunità. L’eccesso è sempre eccesso e spesso è un costo anziché un guadagno. Morale: produrre di meno con meno impiego di sostanze, delle quali non si conoscono i risvolti sulla salute dell’uomo. Già perché da quello che si legge sulla Monsanto di scheletri nell’armadio (caso roundup et altro) ne ha moltissimi, ma è una multinazionale con agganci molto forti nelle alte sfere governative e quindi ogni sua parola è presa per oro colato (ecco l’errore di fondo delle ricerche finanziate dalle aziende e non pubbliche/statali).
        Se poi vogliamo fare il discorso che a tutti deve essere permesso di guadagnare producendo di più, beh, allora ti posso rispondere che è la più grande fregnaccia che l’imbonitore racconta.

  4. 24 marzo 2012 alle 23:57

    mi ha colpito “o che un farmaco non ha effetti collaterali?”
    i nati “del” talidomide —–che non possono picchiettare sulla tastiera —- risponderebbero……………………………………………………..:

    • 24 settembre 2012 alle 17:34

      tu non hai capito proprio un cazzo di quello che ho scritto…in più ti fai professore come se non conoscessi la storia…la prossima volta magari rileggi prima di scrivere cose a caso…

  5. 24 settembre 2012 alle 17:46

    @Pitocco….
    scrivo solo sugli OGM (scusa il ritardo non avevo visto)..per esempio si potrebbe produrre uguale o di meno,ma meglio…con meno perdite…e poi gli OGM non sono certo mica solo per la produzione (nè devono per forza essere in competizione con il biologico ecc)…e se dai un’occhiata ai progetti di ricerca te ne renderai conto ah già…la MOnsanto…e le ricerche di enti pubblici /statali dove li mettiamo?..lo sai vero che ci sarebbero tantissimi prodotti molto utili già pronti?…e sai perchè non sono ancora saltati fuori?..indovina…perchè la gente, i politici, i legislatori (diciamo un po’ tutti) fanno di tutta l’erba un fascio perchè son spaventati dallo spauracchio delle multinazionali e quindi alzano una cortina di ferro contro gli OGM (anche se non sanno nemmeno che cosa sono) imponendo regolamentazioni assurde, analisi su analisi (MAI richieste per qualsiasi varietà modificata con mutageni e radiazioni, duqnue NON OGM) e iter burocratici costosissimi che non fanno che far chiuedere i progetti di ricerca e consegnare il monopolio alle multinazionali (che ben godono dell’opposizione e delle regolamentazioni che LORO hanno favorito)…Ah già, come se non bastasse poi ci facciamo leggine, leggette varie per bloccare la coltivazione e la produzione di OGM (anche se li importiamo a manetta per fare prodotti tipici OGMfree)…e DISTRUGGIAMO campi sperimentali autorizzati (con permesso scaduto per inadempienze altrui consapevoli) di RICERCA PUBBLCA:..distrutti così trent’anni di ricerca pubblica…e poi il giorno dopo mi venite a parlare che i cervelli italiani sono in fuga?…che gli OGM sono delle multinazionali?..

    • 24 settembre 2012 alle 22:56

      Scusa Fede, ma quale sarebbe l’utilità degli OGM? La risposta credo di saperla già, ma vorrei sollevare un problema che spesso passa in secondo piano e che invece dovrebbe far rizzare i capelli alle persone preposte per le pianificazioni di uno stato nel settore agroalimentare. Ogni anno vengono gettati al macero cibo corrispondente per oltre 37 miliardi di euro. Questo secondo la Coldiretti. Che si usi quindi il materiale OGM per sopperire alle risorse alimentari avrebbe senso se correttamente gestito e provato da organi esenti dalla Big Pharma e dalle grandi aziende (Dupon-Monasanto et altre), ma non lo trovo nazioni iper-industrializzate, come l’Italia, che gettano cibo. Il problema non è quindi la produzione di prodotti che debbano servire le nostre mense, ma ottimizzare la produzione nelle campagne indirizzandole ad un prodotto di qualità e non esclusivo, come ultimamente la UE ha obbligato i diversi produttori a produrre.

      • 25 settembre 2012 alle 10:36

        e allora su un punto siamo d’accordo…contrastiamo le multinazionali=?..benissimo..però allora mi consenti di fare ricerca pubblica…mi apri le porte agli OGM. E fai in modo che i cittadini possano avere una posizione ragionata. Dal punto di vista pubblico le utilità sono davvero infinite (perchè l?OGM è sinonimo solo di una tecnica). E non c’è bisogno di fare cose “strane” come farmaci da piante, frutti migliori, più redditizi o additivati di vitamine ecc..Si può semplicmente ottimizzare la produzione (evitando lo spreco che è, sì , un grosso problema). Basta mettere in commercio varietà locali (di nicchia..mica distese americane) da tempo abbandonate perchè attaccate da un fungo patogeno o da un virus. Bene quella varietà sarebbe sì OGM ma solo perchè sopravvive e ha senso coltivarla per sostentamento (e non solo come hobbies), perchè avrebbe tutte le caratteristiche uguali identiche alla varietà originale (mentre invece con incrocio e selzione o con le altre tecniche tradizionali si modifica molto di più e la varietà ottenuta è diversa!). Il fatto è che la gente la prenderebbe per merda, ma solo perchè non sa le cose..Se l’assaggiasse e non sapesse l’origine direbbe “ah sì, questo è un pomodoro mica quelli OGM del supermercato “(?)..Questo è un grosso problema…deradicare queste convinzioni fasulle…Per inciso, non è che siano cose ipotetiche, di un futuro lontano, c’è un libro che tratta di queste modifiche sul pomodoro San Marzano e tantissimi altri..e sono già pronte o quasi..Manca il passo fondamentale, ma quello al momento è costantemente bloccato da problemi che di certo non riguardano la tecnologia e la scienza.

      • 25 settembre 2012 alle 17:12

        I cittadini possono avere una visione ragionata se coloro che gliela spiegano sono puliti come risi appena mondati, cosa in questo momento impraticabile.
        Rispetto il tuo punto di vista, ma non mi convince sull’utilità pratica degli OGM. Facciamo degli esempi pratici perché forse ci si capisce meglio.
        Un tempo si usava il grano a stelo piuttosto lungo e sottile, ma le avversità atmosferiche causavano spesso la perdita di parte del raccolto. E’ intervenuta quindi la genetica e gli incroci per ottenere prodotti a stelo più basso e più grosso così da resistere ai venti che spesso in primavera erano le cause primarie delle perdite di produttività. Già da questo si capisce il danno culturale e qualitativo per il semplice motivo che la produttività è orientata solo ed esclusivamente all’aumento della ricchezza e questa non è sinonimo d qualità, anzi spesso ne è la distruzione.
        Il contadino che coltiva la terra, oramai ridotto a qualche unità di poco conto, ha esiliato la sua funzione di guardiano della natura, di equilibratore, di giardiniere. Esso è diventato come un semplice prelevatore senza chiedersi quale danno o beneficio apporti alla terra ed all’ambiente in cui è inserito.
        Sulla base di queste premesse, che son anche il punto centrale della questione, come fa ad inserirsi un prodotto OGM solo per fare pratica e industrializzazione? Cosa può interessare al mercato questo aspetto se tutti allo stesso tempo si spingono alla massificazione produttiva al fine di ottenere un utile che, con il passare degli anni, si assottiglierà sempre più? A che prò? Per le tasche delle aziende che fanno ricerca e che ne vendono i prodotti oppure per le popolazioni? E poi perché si dovrebbe produrre di più, dato che il 30% del prodotto viene successivamente gettato? Meglio produrre poco, in maniera controllata con sistemi che rispettino il ciclo naturale delle stagioni e delle levate culturali ed a prezzi veri di mercato.

  1. 16 marzo 2012 alle 12:01

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