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Archive for dicembre 2011

Slegature combinate.

30 dicembre 2011 2 commenti

Leggo alcune notizie che sembrano molto interessanti, vediamole assieme:

1) Bossi insulta Napolitano e a Rai24 nel discorso di Bossi, mentre parla dell’ospite del Quirinale  (il solito massone-comunista), accenna alle corna… Scaramanzia o uno scambio esoterico tra i due massoni?

2) L’Ungheria approva una nuova legge che la mette di traverso agli accordi dell’Unione Europea facendo infuriare il Fondo Mondiale: ” …”Abbiamo definito i nostri obiettivi, li raggiungeremo. Se qualcuno ha dei buoni consigli da darci, lo ringraziamo, ma se intende farci deviare dalla nostra traiettoria, lo respingiamo educatamente”, ha aggiunto Orban. Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, si è detta preoccupata per “la situazione della democrazia” in Ungheria e la Commissione europea ha inviato a Budapest una messa in mora perché rinunci al progetto di riforma della banca centrale, che per la Bce ne colpisce l’indipendenza. ” Vogliamo scommettere che questo signore farà una fine analoga a quella che fece Heider? O che nell’arco di un po’ di tempo si scateneranno delle manifestazioni “popolari” (questa volta sarà da decidere il colore e Soros, noto filantropo, potrebbe suggerirlo) tale da farlo dimettere? Le opzioni sono aperte.

3) Hugo Chavez manifesta apertamente contro lo strapotere Usa nell’America del Sud indicando che l’attività della nazioni americana sarebbe all’origine di alcuni strani tumori che, guarda caso, avrebbero colpito proprio quei capi di governo più vicini alla politica Venezuelana e contraria a quella statunitense.  Di fondo la cosa appare abbastanza verosimile: è sufficiente alzare gli occhi al cielo per comprendere che ogni giorno, costantemente, siamo irrorati dalle scie chimiche sulle quali nessun governo è in grado di chiedere spiegazioni attendibili e scietificamente provate. Tutti quelli che hanno tentato di dipanare la matassa dei dubbi e delle perpelessità sono stati inquisiti, hanno avuto perquisizioni o strani incidenti stradali. Quindi che gli Usa tentino di sopprimere “naturalmente” un avversario non meraviglia. La scienza corre in aiuto ed i sistemi sono molti. Ma è la ennesima dimostrazione che lì dove non arriva la rivoluzione colorata arrivano le pastichette, l’inalazione, qualche spruzzetto, qualche mescola da aggiungere al cibo e la corruzione – il denaro – la fa da padrone. La bestia sa sempre il prezzo che deve pagare per avere i suoi risultati.

4) Mario Monti, il tecnocrate eletto a senatore a vita da sua maestà Re Giorgio ha tenuto uno lunghissimo discorso sulla FASE 2. Se qualcuno ha capito qualcosa è bravo e me lo spieghi, grazie. Ma da uno che è stato nominato UNA volta sola nei suoi scritti accademici (13 in tutto) possiamo aspettarci qualcosa di più che una mielosa e sonnolenta tiritera di ehmm….ahhh…ssssììì…allora..ehmm…però.

Hormuz nel segno della democrazia.

29 dicembre 2011 2 commenti

E’ sufficiente pizzicare la tasca degli usurai e della finanza corrotta che immediatamente si alzano le urla stridule della bestia colpita nel ventre molle. Così succede che gli Usa alzino la voce ad un sussurro appena accennato della chiusura dello stretto di Hormuz. Quali e quanti interessi verrebbero messi in pericolo? E sopratutto quante scommesse finanziarie verrebbero lapidate in una frazione di secondo, alla faccia dell’Highfrequency trading (HFT). Tutto verrebbe azzerato.

Ma anche il mondo occidentale, come più volte detto, ne verrebbe colpito. E questo sarebbe la conseguenza di decenni di politica americana impiegata solo ed esclusivamente ad imporre la sua egemonia e il su potere economico-finanziario, la sua becera ottusità, l’ignoranza e la mancanza di rispetto delle altrui culture.
La colpa di una scelta così drastica (la chiusura dello stretto di Hormuz) – ventilata, ma non  decisa apertamente – ricadrebbe, vista la continua ed incessante pubblicità pro-Usa, solo ed esclusivamente sulla Repubblica Islamica dell’Iran, mentre sappiamo che la causa principale scatenante di questo evento sono gli Usa e i suo tirapiedi .

Per contro i persiani, culturalmente molti più attenti che non gli anglosassoni, sanno benissimo che la chiusura dello stretto sarebbe un’arma a doppio taglio e potrebbe contemporaneamente compromettere i buoni rapporti con India, Cina e Russia, i quali si vedrebbero costretti a scegliere una posizione non voluta, fatto salvo alcune dichiarazioni cinesi e russe che rimangono solo parole nell’aria. Non credo che l’Iran sia così stupido e così insensibile ai rapporti economici con  queste nazioni, così come credo che i continui attacchi pubblici dell’amministrazione Obama contro l’Iran e la Siria sia tutti volti a spingere la repubblica islamica a fare un passo falso così da dimostrare al mondo occidentale che le loro ragioni hanno l’evidente dimostrazione (di solito ragionano così i farisei).

E’ lampante che le scelte di questi ultimi 60 anni di governo Usa sull’intero globo sia stato per lo più spinto a scatenare faide interne agli stati, provocando rivoluzioni, sommosse, per poi indurre le nazioni alleate ad accettare  i coinvolgimenti e le azioni manipolate delle Nazioni Unite con il successivo intervento armato della Nato o direttamente degli Usa. E’ sufficiente dare uno sguardo al passato e gli esempi non mancano, non ultimo la guerra di Libia e gli attentati alle chiese cristiane in Nigeria, paese che galleggia sul petrolio.
Per buona pace di tutti si tende ad accettare la voce ufficiale, quella pubblica dai vari telegiornali e quotidiani e nessun giornalista (per amore del suo piatto di minestra) osa contrastare il suo direttore, il suo editore. In nessuna maniera sentiremo dai vari Repubblica, Corsera, Espresso, Unità ed altri, spingersi in una critica che abbia per oggetto la politica suicida di quella parte degli Usa che per decenni ha sconquassato il mondo intero creando devastazioni, milioni di morti, fame, carestie, esclusivamente per gli interessi di una piccola cerchia di grandi potenti, come le banche, i grandi fondi d’investimento, i gruppi assicurativi, le industrie minerarie e dell’energia. Nessuno osa criticare e quando qualcuno (Iran, Libia, Siria, Korea, Russia Cina), difende il suo paese, la sua nazione, i suoi cittadini e la sua integrità culturale – seppur criticabile dal nostro punto di vista – ecco che scatta immediatamente la diffamazione, le minaccie, i sospetti, gli attentati, gli omicidi mirati, sommosse interne e popolari (rivoluzione colorate e floreali) come ad indicare che anche “quel popolo” è pronto ad un cambiamento, ma in verità sappiamo che questi “cambiamenti indotti” hanno il solo scopo di rovesciare qualsiasi nazioni che intenda autogovernarsi al di fuori della richiesta del pizzo. E tanto maggiore è il livello di autonomia – energetico/militare/finanziario – quanto più attenta e profondo è l’intervento delle squadre della morte, dei contractors, della diffamazione mediatica e culturale come gli epiteti di antisemitismo, di privazione dei cittadini ai diritti civili (quali? Quelli occidentali?), di una politica dittatoriale, della tortura, della presenza di armi di distruzioni di massa biologiche o nucleari.

Qualsiasi mezzo è utile se il fine è quello di ridicolizzare un paese,  tutti sono necessari al fine di indebolire la credibilità e la solvibilità morale di un paese di fronte al consesso internazionale: ci ricordiamo la baggianate che andavano dicendo sul caso della lapidazione di Sakkineh? Una donna criminale omicida, passata per vittima della barbarie di uno stato arretrato. Nessuno però osò confrontare la aggressività di tale barbarie (falsa, leggasi quanto scritto o quanto esercitato dalle forze democratiche sioniste) a quella che gli Usa riservano ai loro prigionieri delle missioni di pace (?) a Guantanamo, oppure ai carcerati comuni che rimangono in attesa della sentenza di morte per anni e poi, dall’oggi al domani: punturina! Nessuno poi parla in maniera evidente (Santoro a parte, ma probabilmente aveva qualche sassolino nella scarpa da togliersi) dei massacri compiuti dal maggior alleato americano nella striscia di Gaza: silenzio totale, tanto elevato che anche il rapporto Goldstone che ne denunciava l’efferatezza delle esecuzioni sommarie, ha dovuto essere rivisto per non mettere in una luce dubbiosa le macellazioni dei sionisti-lubavitcher che eseguirono quella porcata. Silenzio di tomba! Ma su Sakkineh, tutti a sbraitare con tavole rotonde, accuse, interviste ai lecchini iraniani del culo occidentale; per non parlare poi di molti sindaci d’Italia che hanno appesa l’effige della donna criminale omicida sulle facciate dei comuni o delle provincie.
Indubbiamente fintanto che la litania di accuse persevera continuamente, senza contrapposizione ,l’intera popolazione è, volente o nolente, portata a pensare che ci sia del vero, e se poi lo dice l’autorità, come contraddire? Il problema sta proprio in questo.
Nessuno osa contraddire, altrimenti si viene completamente emarginati, licenziati, inquisiti e posti alla gogna per attività contro il bene comune. Questa è la democrazia occidentale?
Io non amo la democrazia, ovvero la considero una delle tante misere maniere per frodare la popolazione, ad eccezione delle piccole entità: un paesino, un condominio, ma dove milioni di persone hanno interessi da salvaguardare la plutocrazia può favorire uno anziché l’altro: non c’è democrazia, ma solamente malavita, mascherata da democrazia; e tanto più alto è il numero di persone da gestire, maggiormente la democrazia-dittatoriale attua il suo progetto plutocratico per emarginare tutte quegli elementi che potrebbero infastidire.

Ora, di fronte a questo, quale aspetto della democrazia vogliamo veramente sostenere? Quello degli Usa, che imperterriti usano la violenza senza dolersene, oppure siamo coscienti di questo, l’accettiamo, pur non sapendo il rischio finale e permettiamo che tutto ciò accada? Oppure è preferibile che ogni popolo abbia la coscienza della sua autodeterminazione?
Sono domande retoriche, perché chi ha un po’ di sale in zucca, se è informato e se confronta attentamente le notizie che passivamente riceve, riesce a capire che la verità ha diversi aspetti e che spesso questo termine è utilizzato ad uso e consumo.

Passato Natale, continuano a farci male.

27 dicembre 2011 Lascia un commento

Le ultime parole del nostro Monti come possono essere giudicate? Mi riferisco al discorso del 22.12.2011 che il Primo Ministro tecnico ha annunciato al Senato italiano ” Per superare la crisi dei debiti sovrani, e’ essenziale che tutti noi guardiamo con fiducia ai Buoni del Tesoro italiani, e’ essenziale che gli italiani sottoscrivano Bot e Btp, che hanno oggi rendimenti elevatissimi: dobbiamo avere fiducia in noi stessi”.
Ha parlato l’emerito professore Monti emerito in economia e finanza.
Queste le sue entrature, (fonte wikipedia):

Facciamo un esempio. Oggi compero BTP decennale (scadenza marzo 2022) con un rendimento teorico del 5% lordo e al valore attuale di Euro 87,30. Questo significa che ogni anno lo stato mi verserà una somma pari al 5%  sul valore nominale del BTP decurtata delle varie tasse. Avrò una resa netta di circa il 3,5%. Certo un bel guadagno, come dice il bravo Monti, però lui omette una cosa fondamentale e cioè che i BTP sono suscettibili alle variazioni di mercato in valor capitale, come il rischio nazione, e si traduce che i valori di riferimento prima della scadenza possono scendere a livelli molto bassi o che addirittura non vengano rimborsati, posticipandone la durata (è accaduto in Argentina e in Grecia) .

Ora un signor Primo Ministro che spinge la popolazione a fare affari di finanza senza le informazioni corrette è suscettibile di denuncia, perché la gente, giustamente, potrebbe obbiettare, nel caso di un fallimento dello stato: “Caro Monti tu non ci avevi detto che avremmo potuto perdere tutto e adesso paghi di tasca tua e ci rifondi dei nostri investimenti“. Ovviamente ad un discorso del genere Monti risponderebbe con una bella grassa risata, perché capirebbe che la cultura economica e finanziaria degli italiani è pari a zero e che nessuno farebbe causa per una cosa dettata dal patriottismo becero e devastante come in questo caso. Ma si sa che se si scrolla il pero lì dove i frutti sono maturi qualcosa si raccoglie e gli italiani, di fondo, sono proprio dei peri stracotti che cadono su frasi ridondanti, incapaci di pensare e di farsi domande tipo: ma chi cazzo sei tu Monti della malora che fino a ieri eri un dipendente della Goldaman Sachs e che hai sempre lavorato CONTRO gli interessi degli italiani?

No gli italiani sono più stupidi di quel che si pensa e anche sbagliando, si scopre che le varie giornate al BTP-Day, al BOT-Day organizzate dai vari presidenti dell’Abi e dalla confindustria hanno raccolto qualche miliardata di euro per sostenere ild ebito pubblico. Becchi e bastonati.

A tale proposito non trovo parole migliori di quelle de “Il Grande Bluff” che esprime con triste ironia la curva del gradimento di un governo capace solo di fare cassa sulla pellaccia dei sudditi.


Rendite elevatissime??
Messa giù così….senza CONTESTUALIZZARE UN MINIMO facendo appello alla naturale propensione per i rendimenti alti dei risparmiatori-lavoratori italiani, resi ancora più “vulnerabili” perchè sempre più impoveriti ogni giorno che passa, è un’affermazione imprudente, pericolosa e da incoscienti (o forse sono fin troppo coscienti…)….è un APPELLO quasi CRIMINOGENO….

Mi ricorda quando dei bancari senza coscienza ed istruiti/costretti dall’alto…
rifilavano alle vecchiette Bond Argentini con rendite elevatissime (uso le stesse parole di Monti)…
senza spiegare a sufficienza il rapporto rischi/rendimenti, senza proporre un attento bilanciamento all’interno del contesto generale dell’investitore, senza spingere alla differenziazione, senza spiegare che era meglio al limite prenderne solo una manciata rispetto al totale dei propri risparmi etc etc
Gli scopi primari erano di far fuori la spazzatura della banca ed allo stesso tempo di attirare un maggior numero di clienti puntanto sullo specchietto dei rendimenti elevatissimi (uso le stesse parole di Monti…), senza però spiegare a dovere i notevoli rischi impliciti.
Ci vedete qualche somiglianza con gli spottoni su BTP/Bot?

Insomma
mi fa tristezza vedere come i risparmiatori italiani, che vedono sempre più sgretolarsi le loro entrate mensili, cerchino di compensare il loro impoverimento AUMENTANDO DI BRUTTO IL LORO PROFILO DI RISCHIO….
senza nemmeno rendersene conto e su sponsorizzazione delle massime AUCTORITATES ISTITUZIONALI (leggi Casta).
Stanno facendo come degli (spesso incosapevoli e mal consigliati) trader high risk alle prime armi, che cercano di compensare le perdite pregresse tradando in modo ancor più spericolato: dovrebbero invece abbassare il profilo di rischio e cambiare scacchiera….

Mi fa tristezza pensare che molti risparmiatori si siano detti: mi gioco TUTTI i miei risparmi in Bot così mi cuzzo qualche centinaio di euro in più all’anno e compenso le minori entrate…tanto se salta l’Italia salta tutto ed io ci perderei lo stesso…
MINKIATA GALATTICA….
Falso Mito Indotto abilmente dalla Casta….
Arditissima giocata al Casinò su basi errate e per un misero pugno di euro in più all’anno del quale (purtroppo) hai maledettamente bisogno…
Sull’orlo del Baratro questi poveri risparmiatori fuorviati AUMENTANO PARADOSSALMENTE il loro profilio di rischio mentre dovrebbero DIMINUIRLO
e dovrebbero differenziare su svariate soluzioni (noi tob-blogger indipendenti ne abbiamo suggerite parecchie) che gli salverebbero egregiamente il culetto in caso di patatrac italiano….
Altro che “se salta l’Italia tanto ci perdo lo stesso sui miei risparmi!”….
Balle!
Dipende come e dove li hai investiti questi tuoi benedetti risparmi….
Se li hai messi tutti su assets denominati in euro-in-bilico e proprio sopra alla bomba atomica italiana innescata…beh, altro che Patriota!
Sei proprio un incallito giocatore d’azzardo, con qualche tendenza masochistica…

Mi fa tristezza che qualcuno abbia potuto caricarsi di BTP High-risk per seguire un patriottismo male interpretato e mal riposto, patriottismo nei confronti di un’Italia dominata dalla Casta che ci sta già ciucciando il sangue in mille modi e che non merita sicuramente un ulteriore contributo di sangue.
Noi stiamo già pagando un tributo altissimo alla nostra Cara Italia, in svariate forme: non è il caso che ci giochiamo anche i nostri risparmi e la sicurezza dei nostri figli dei quali siamo responsabili. (vedi l’intervista di Oscar Giannino)
Anzi, togliere ossigeno e togliere il nostro supporto a questa Casta è una delle poche vie che abbiamo per toglierla di mezzo
e per aiutare&rinnovare veramente l’Italia, puntando sulle sue forze migliori e non continuando ad aiutare quelle peggiori…

Non credo ci sia altro da aggiungere.

Cometa Elenin caduta nel sole

27 dicembre 2011 1 commento

In molti siti più o meno catastrofisti si era supposto che l’arrivo della cometa Elenin fosse il preludio di catastrofi terrestri sconvolgenti. La realtà supera l’immaginario e spesso è molto più semplice e meno cervellotica di quel che si presuppone.

Secondo la Nasa infatti la cometa sembra essere stata risucchiata dalla forza gravitazione solare finendo nel calderone della nostra stella per buona pace per di tutti noi. Quelli che desideravano un evento che cambiasse il corso della vita sono stati disattesi.

Mettiamoci il cuore in pace, per ora.

Natale 2011

26 dicembre 2011 Lascia un commento

Natale 2011

Mentre nell’occidente ipnotizzato dalle melliflue melodie anglosassoni – odiosa dimostrazione di servitù al potere sionista-massonico alle logge inglesi e americane – da immonde dimostrazione di falsa bontà e falso amore per l’altro, povero, inerme ed usato allo solo scopo di mettere in luce le azioni, aventi altri scopi, di alcuni nostri politici (Andrea Ricciardi), in altre zone di questo mondo, in quello che solo in parte riusciamo a vedere e scrutare senza il filtro roseo della verità comandata, si stanno mettendo a punto quello che ad una persona normale sembrerebbe la follia dell’intero essere umano.

Nello stretto di Ormuz la marina iraniana sta mettendo a punto sistema d’arma elettronica per accecare e disturbare sottomarini, bombe di profondità e missili a lunga gittata. Le avvisaglie, i ricatti, le vessazioni americane, il continuo embargo delle nazioni unite e le sanzioni economiche stanno portando gli iraniani ad un passo dal baratro di una guerra della quale non si scorgono i limiti. Il Qatar in questo scenario si inserisce come il cavallo di Troia dell’egemonia anglo-americana nella regione. Tramite Aljazera e le sue false dichiarazioni sugli avvenimenti della zona del Golfo Persico (Barahein) e degli scontri che avvengono, silenziati nei media occidentali, lo sceicco del Qatar Sheikh Hamad bin Jassem Al Thani sta allungando le mani sul potere dell’Arabia Saudita cercando di spodestare lo sceicco Abdullah bin Abdul Aziz Al Saud permettendo l’inserimento di basi americane nel territorio del Qatar per il controllo della regione. Ma nel contempo gli avvisi iraniani non si fanno attendere indicando che qualsiasi minaccia alla sovranità nazione avrà come effetto la chiusura dello stretto di Ormuz

Lo stesso è accaduto contro la Libia, il paese dove non c’era disoccupazione, dove istruzione, sanità, casa ed assistenza sociale erano gratuiti e non possiamo quindi meravigliarci che lo stesso trattamento venga applicato anche ai persiani.

E’ scritto, anzi l’ha voluta una banda di criminali da processo per direttissima e condannati a morte per crimini contro il genere umano; sono quegli uomini ammalati, profondamente ammalati, ma che la loro vita mette a repentaglio quella di miliardi di persone; sono quelli che, attraverso i loro agenti – una grossa fetta dei nostri rappresentanti politici e delle forze dell’ordine – stanno ordendo alle nostre spalle per rovesciare e costituire una nuova repubblica, la Terza Repubblica, quella in cui ogni diritto del singolo sarà soggiogato al benessere del potere costituito. Già lo vediamo nelle scelte economiche e finanziarie e non si tratta quindi di semplice e becero complottismo: dall’inizio dell’anno ad oggi diversi miliardi di euro sono fuggiti dall’Italia verso i vari paradisi fiscali, Svizzera, e paesi non legati alla zona euro, qualcuno forse ha conoscenze che la maggioranza non sa!

E tutto questo appare nella rosea pantomima natalizia, allegoricamente applicata a quella massa informe di persone che corre per acquistare una scarpa di plastica, firmata da un povero deficiente, al prezzo popolare di 200 dollari, costruita e fatta da gente povera più o come quei negri che si sono assiepati nelle varie città americane per acquistare un simbolo sociale vacuo, immondo, puzzolente (la plastica delle scarpe è derivata dal petrolio), deperibile, antigienico, scomodo, ed inutile anche per un letamaio. Se comperavano letame avrebbero fatto un affare, con quel che costa, ma con una scarpa, mah?

Eppure è questo che ormai siamo abituati a vedere e sentire: code chilometriche per oggetti inutili, prodotti da gente povera, trattata peggio delle bestie, ad un prezzo irrisorio.

Qualche giorno fa è stata chiusa un fabbrica nel Veneto, una fabbrica che andava benissimo, aveva un buon fatturato, degli ordini futuri, e non aveva problemi di pagamenti oltre ad essere puntuale con le banche. E’ stata chiusa per essere delocalizzata in Cina ed in Romania, lasciando disoccupati alcune centinaia di persone.

Ecco uno stato serio dovrebbe dire: “Bene! La cassa integrazione per 5 anni la paghi tu, cara azienda che delocalizzi e non un soldo ti verrà dato a sostegno del tuo desiderio di delocalizzare, inoltre, visto che tu lo vuoi fare, lo potrai fare solo per quella parte di attività dove non serve la genialità e l’esperienza del lavoro artigianale di generazioni italiane che ti hanno permesso di arrivare dove sei. ” Ma non si scorge nessun stato serio all’orizzonte, perché un discorso del genere potrebbe, porcaccia miseria, essere scambiato per becero nazionalismo, mentre invece i capitali devono fluttuare, muoversi e rendere sempre di più…ma a favore di chi?

Parentesi social-economica a parte, le premesse ci sono tutte, la gente è incattivita e lo è tanto più che sempre maggiormente riceve dallo stato in cui vive risposte vacue, che non risolvono nulla, che non mettono al loro posto le cose come devono girare.  La gente e buona parte di quelli che sono il motore della nostra economia, sta cominciando a perdere la pazienza, però…poi vedi i dati dei consumi natalizi e cascano le braccia, facendo invece esultare proprio quelli che il popolo vorrebbe combattere: 2,3 miliardi spesi per cose inutili. Una buona fetta della spesa natalizia è andata a finire nel budello del popolo, alla faccia della crisi e delle sfilate “oceaniche sindacali”. Quello italiano è veramente un budello di popolo.

Ma in questa maniera, ai piani alti, sanno come far ballare il loro schiavetto: più la pancia è piena e più gioisce delle cose che interagiscono con i sensi animaleschi: sesso ,droga ed alcool, maggiormente è malleabile e non s’inventa pensieri che potrebbero disturbare il disegno organico di denazionalizzare.

‘Syria war will turn ME into blood lake’

23 dicembre 2011 Lascia un commento

Le continue manipolazioni della Nato e dell’occidente negli affari interni della Siria, secondo il capo del partito democratico turco Namik Kemal Zeybek, produrranno in medio-oriente un bagno di sangue.

Le ingerenze straniere, nella copertura delle fazioni anti-Assad, stanno attuando i piani di aiuti contro la Siria direttamente con attacchi terroristici dalla Turchia. Questi sforzi non possono avere altro scopo che quello di spingere la Turchia ad un intervento armato contro la Siria.

Tale guerra è però controproducente per gli interessi del popolo islamico, ma favorisce quelli delle potenze straniere che spingono in questo senso. Gli islamici potrebbero accettare una guerra solo a difesa del proprio territorio e solo se legittima.

I turchi quindi non possono scatenare una guerra per proteggere gli interessi di alcuni paesi che sarebbe origine di un disastro umano con la perdita di centinaia di migliaia di vite umane e del quale non si vedrebbe la fine.

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Gli auguri di Goldman Sachs per la rinuncia del suo incarico dalla banca d’affari.

22 dicembre 2011 1 commento

Come tutti sanno, ma non se ne curano più nessuno, Monti, il nostro primo ministro tecnico, è stato citato dalla Goldaman Sachs in un articolo di Bloomberg:

Il consigliere di Goldman Sachs, Mario Monti, al quale fu chiesto di guidare il il nuovo governo italiano, ha rinunciato a tutti i suoi rapporti con l’azienda (Goldaman Sachs). ecc.ecc.

La notizia  del 14 novembre 2011. Possiamo pensare che Monti non continui a tessere rapporti con la GS anche dopo le sue dimissioni, così come l’altro filibustiere di Draghi? Date un sguardo ai vari uomini della GS e della loro carriera politica in Usa, in Germania, in Francia e in Inghilterra, così come il nuovo primo ministro greco.

Sono solo dei casi fortuiti o come spesso accade c’è qualcuno che ci mette lo zampone, visto che siamo in odor di natale.

I senegalesi di Israele

22 dicembre 2011 4 commenti

Mentre si stanno spegnendo le luci sul massacro dei due senegalesi – barbaramente assassinati da un povero pazzo, sicuramente non solitario in questo evento – e mentre i nostri politici si addolorano del nostro razzismo incombente, voluto dalla cecità catto-comunista che l’Italia è il porto per tutti e che l’umanità dell’accoglienza deve essere applicata a tutti, volente o nolente anche contro un processo metabolico storico di mescolamento dei popoli che avviene di norma in centinaia d’anni e non in pochissimi anni, nessuno si accorge che un razzismo più sfrenato, più evidente e più pubblicizzato, avviene sulle sponde opposte alle nostre:  in terra di Palestina, occupata illegalmente dalle forze illegali di uno stato illegale, perché autocostituitosi contro ogni principio universale di autodeterminazione dei popoli.

E nel silenzio assordante dei nostri megafoni informatori, secondo il classico schema owelliano, quanto accade in quella terra del medioriente vede accesa la luce sui massacri nella terra di Siria, mentre nessuna luce, a parte quanto testimoniato dal compianto Vittorio Arrigoni, s’illumina sulle continue brutali esecuzioni che l’IDF sta attuando sui territori occupati della Palestina.

E’ di questi giorni la notizia che un giovane palestinese che si ribellava all’usurpazione israeliana ha reagito lanciando sassi con una fionda contro un mezzo dell’esercito israeliano. La risposta è stata rapida, secca ed ineluttabile: un colpo alla testa al giovane.

Non ci sono parole e non ci possono essere espressioni come quelle usate dagli ebrei oltranzisti “Se lo meritano“, così come anche l’IDF ammette che spesso i propri militari non usano la mano delicata contro i manifestanti. Per loro  i palestinesi sono bestie, esseri immondi che devono essere cancellat dalla faccia della terra e che uno in meno non toglie il sonno a nessuno. Quella è la democrazia che viene portata ad esempio dai nostri politici, dal nostro vecchio corrotto-comunista-massone di Napolitano, dai nostri inviati che paghiamo profumatamente come Claudio Pagliara, il cui attento occhio vede solo le cose che compiacciono il potere italo-sionista.

In quell’angolo di terra, fatta di pochi milioni di persone di sangue misto, per lo più polacchi, russi, ucraini, americani, tedeschi legate da un filo teologico assurdo – una religione inventata da un ladro di bestiame e da uno stupratore di bambini – nel silenzio assoluto delle nostre civiltà, giorno dopo giorno, continua il massacro e la caccia al palestinese: bestia immonda da sopprimere.

Ma c’è un detto: un giorno corre la lepre e un giorno corre il cane.

Fonte: 972mag.com

Complottismo e realtà, quale scegliere?

21 dicembre 2011 Lascia un commento

In un blog,  così come in questo, molte volte si è additati ad una serie di fatti che secondo i media allineati, viene definito  complottismo. In altre parti, molto più serie e più acculturate, si definisce il complottismo come quella capacità di sollevare dubbi o perplessità lì dove la maggioranza della vulgata comune invece accetta la voce del potere costituito, indipendentemente dal colore che esso indossa.

Nei media inglesi, sempre pronti a rovesciare qualsiasi teoria, ma costantemente attenti a riprenderla per poi farla propria e riproporla in salsa anglosassone, la teoria cospiarazionista viene adottata per confrontare quanto dal 2001 ad oggi è stato validamente supportato dai complottisti e quanto i media costituti e il potere da essi sostenuto hanno potuto contrastare.

Ne risulta una vera catastrofe, una “debacle” completa in cui ogni elemento enunciato dal potere viene costantemente demolito nei fatti dai complottisti. Il potere, la élite dominante, mostra il suo fianco debole e incapace di arginare questa lenta e costante perdita continua a dissertare costruendo ragionamenti fragili e irrazionali.

Nella realtà l’Indipendet cerca di gettare fango contro i complottisti additando la minore capacità intellettiva e soprattutto cercando di distruggere i dubbi che animano questo sempre più grosso gruppo di persone.

E’ un lavoro arduo, perché incapace di far fronte alle richieste di verità e perché alla fine si schiude davanti al potere la enorme valanga di disistima al potere stesso.

Esso non produce più attenzione, rispetto, ma solamente ribrezzo per gli interessi che si enucleano da quelli della società intorno alla quale esso si è creato. La massa, il volgo, la plebe, i cani che stanno sotto, hanno compreso che le notizie che vengono propinate hanno l’unico scopo di arroccare il potere a svantaggio dei più deboli, dei più miserabili, dei meno abbienti, relegando questi ad una massa informe da modellare e formare a seconda dei desideri dei potenti. Tutto questo è intollerabile per l’Indipendent perché questa massa incapace di pensare ed agire non può capire, non può pensare e ogni suo atto è un desiderio che solo il potere assoluto può esaudire, non certamente i complottisti.

Il complottismo nasce dai dubbi, dalle mezze verità, dai fatti non completamente spiegati, dalle notizie frammentarie e poi lasciate al silenzio: quante volte abbiamo appreso una notizia di interesse nazionale e successivamente della stessa non s’è né più letto o sentito più nulla?
I fatti e le storie irrisolte che hanno popolato la nostra nazione sono infiniti e pochi, pare, hanno avuto la luce che meritavano: vuoi per la “sicurezza nazionale” alla quale nessuno ci crede più, vuoi per gli interessi economici e finanziari dei grandi gruppi di potere, vuoi per coprire le malefatte di alcuni personaggi, ma i fatti incontrovertibili stanno tutti nascosti e sotto una coltre grigia ed impenetrabile di silenzi, sorrisini, bustarelle, omicidi, massacri. Basterebbe fare chiarezza, per esempio, sulla morte di Mattei, sulle implicazioni dei nostri servizi e su quelli americani e israeliani per comprendere che non fu un incidente aereo a spezzare la sua vita. Certo adesso si sa cosa e come accadde, per quelli che si interessano di questo evento, ma la cosa non è pubblica, ma lasciata nascosta. Nessun media nazionale ha mai fatto chiarezza su questo così che tutti la possano leggere. No!

Ma senza andare troppo indietro nel tempo potremmo anche evidenziare la morte di Raul Gardini, di Gabriele Cagliari e Sergio Castellari, così come quella di Falcone e Borsellino. Suicidi dissero, ma le verità sono ancora lontane dal venire a galla completamente, perché di omicidi si trattò.  Eppure nella vulgata comune questi personaggi, così come Mattei, appaiono sotto una luce negativa adombrata dalle vicissitudini dell’epoca, erano gli anni di mani pulite, ma grondanti di sangue, e nessuno è in grado, per ora, di dichiarare pubblicamente che furono assassinati per conto di alcuni gruppi di potere economico e non perché le prove non siano fruibili, ma perché ancora oggi la documentazione e le ricerca delle prove sarebbe sorgente di altri omicidi.
E come dice il detto latino veritas non auctoritas facit legem, (la verità non l’autorità fa la legge) non possiamo altro che augurarci che altri Falcone ed altri Borsellino si facciano strada nella giustizia di questo stato prezzolato.

I complottisti quindi per la natura del loro pensiero, spesso contorto e contraddittorio per le prove non sempre disponibili, affrontano i fatti da un punto di vista coscientemente diverso rispetto a quello ufficiale e tanto più alto è il muro di silenzio e di diniego dei pubblici uffici tanto maggiore è il sospetto che le verità siano mascherate. Lo capirebbe anche un bambino.

C’è infatti lo sforzo – da parte dei potenti – di far comprendere al popolo che la massoneria, ad esempio,  non agisce contro gli interessi dello Stato, lo abbiamo visto qualche giorno fa nella trasmissione in 1/2 h di Lucia Annunziata con l’intervista a Gustavo Raffi capo del Grande Oriente d’Italia (la più antica loggia massonica italiana), una loggia massonica innocua, un’associazione operante per il bene della comunità e dei suoi iscritti, una bocciofila, che lo stesso Geronzi, grande potente e banchiere navigato, nel suo articolo sul Corsera nella critica del governo entrante di Monti, ha definito un eccesso di massoni.
E’ sufficiente vedere la locazione del Grande Oriente d’Italia a Roma a palazzo Giustiniani per rendersi conto che questo associazione esercita una “certa” influenza nelle stanze dei bottoni del potere eletto “democraticamente”.

Ed è proprio questo che infastidisce il potere costituito, il sapere che una schiera di persone non accetta l’ufficialità delle parole scritte dai media allineati o dalla bocca di una parte della magistratura collusa con potenti e correnti mafiose e massoniche.

L’anno che verrà cosa potrà riservarci, visto le premesse?

19 dicembre 2011 1 commento

Siamo alle porte del Terzo Conflitto Mondiale?

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Ieri indicavo che i tempi sono maturi per una terza guerra mondiale e che le grandi nazioni del globo conosciuto stanno incrociando le spade per appropriarsi delle risorse necessarie alle loro sopravvivenze.

E’ impensabile credere che nazioni “democratiche”, sulla carta, come Usa, Canada ed Europa siano pronte a sferrare un attacco preventivo contro il male assoluto come l’Iran, ma i continui messaggi, le sanzioni economiche, bancarie e finanziarie non sono portatrici di belle speranze. I messaggi inviati dai Capi di Stato suddetti sono senza speranza e senza una via di ritorno e nonostante le continue aperture iraniane all’Aiea di visitare i siti nucleari, la disinformazione guidata occidentale spinge l’altra parte del mondo ad agire per preservare la loro esistenza.

L’Iran è il terzo produttore mondiale essenziale e strategico per la Repubblica Cinese, così come anche attore nelle attività energetiche per la Russia. Un conflitto aperto occidentale contro l’Iran, sappiamo tutti, avrebbe conseguenze catastrofiche per l’intera area orientale: le forniture dell’Arabia Saudita, dei vari staterelli rivieraschi del Golfo Persico vedrebbero ridotta la loro capacità produttiva e di estrazione a causa del blocco dello stretto di Ormuz.

Già le informazioni a tal proposito non lasciano spazio alla fantasia, perché le continue minacce israeliane di bombardare i siti nucleari, i falsi complotti iraniani di assassinare un membro delle nazioni unite dell’Arabia Saudita, le misteriose esplosioni in alcune zone di Isfhan e di Shabab, la distruzione di alcuni vettori missilistici, l’uccisione di alcuni addetti ai siti nucleari e del responsabile del programma nucleare iraniano, i continui attacchi informatici tramite l’utilizzo del virus informatico Stuxnet, sono le premesse che la provocazione di Usa, Israele ed Europa stanno portando contro l’Iran per trascinarlo in una guerra totale. E’ necessario sottolineare la pazienza estrema di quel popolo che sottoposto a sanzioni vessatorie riesce comunque a non entrare nell’inganno dell’occidente.

I fatti, secondo alcune fonti, sembrano incentrarsi su alcuni avvenimenti accaduti in Qatar qualche giorno fa quando l’ambasciatore russo Vladimir Titorenko e due dei suoi aiutanti di ritorno dalla Giordania furono brutalmente assaliti in aeroporto dalle forze speciale del Qatar, della Cia e dell’MI6 (Inghilterra), i quali tentavano di impossessarsi di alcuni documenti segreti che l’ambasciatore portava con se che dimostravano l’intromissione in Siria di alcuni mercenari della fantomatica Al-Qaeda sostenuti dal governo americano di Barak Obama.

I documenti dell’ambasciatore sembrano inoltre indicare (?) che gli Usa si stiano preparando per la soluzione finale per la crisi del medio-oriente con l’utilizzo di armi nucleari e biologiche. E’ di questi ultime settimane, infatti, la scoperta – fortuita!! – di un supervirus estremamente aggressivo (una variante dell’aviaria H5N1, manipolato geneticamente), di cui ancora pare non vi siano possibilità di debellarlo. La scoperta fatta in Olanda ha suscitato notevole scalpore nel mondo scientifico.

Ma sappiamo però che gli americani non oserebbero mai attaccare i propri nemici in casa loro, specialmente se questi sanno come difendersi così che in queste ultime due settimane sono stati portati degli attacchi di prova con i droni radio-guidati da terra. Il caso vuole che i comandi americani, perennemente in preda ai fumi dell’alcool o di droghe sintetiche, abbiano perso un drone in Iran che, sotto le mani di ingegneri iraniani e russi, sta portando alla luce alcune tecnologie e “segreti” che il nemico Amalek non dovrebbe sapere. Immagino la rabbia dei generali nell’aver appreso la notizia, ma tanto è il popolo americano che paga, a loro non cambia nulla.

Il Drone catturato farebbe parte di una nuova famiglia di VAS (Veicoli Aerei Senza-umani) capaci di grande autonomia di volo, di trasportare armi nucleari tattiche (gli eufemismi si sprecano) e biologiche. Il colpo mancino inferto alle forze Usa in Afghanistan, perché da quella zona è partito il drone, sembra sia dovuto all’uso di alcune tecnologie che la Russia ha messo a disposizione degli iraniani. Si tratta di stazioni radio di disturbo (Jamers) capaci di intercettare, disturbare, rompere e scoordinare le emissioni radar dei velivoli e dei missili lanciati, sia di intercettare le deboli emissioni radar che i velivoli invisbili (Stealth) sono in grado di produrre.

Come spesso ho indicato, le pedine stanno posizionandosi al loro posto ed ora si è in attesa della scintilla, quella che porterà il medio-oriente ad una guerra della quale non si conoscono i limiti.

Quali saranno le alternative per il mondo occidentale, impreparato per uno scenario del genere? Io credo che se facessimo un passo indietro nella storia di questi ultimi decenni, fino agli anni 70 si capirebbe che allora percepimmo solo una minima parte di quello che invece potrebbe accadere oggi. Gli attori di allora erano Arabia Saudita, USSR ed Usa, la Cina era ancora troppo indietro e il suo peso nello scacchiere internazionale a livello finanziario e militare era per lo più irrilevante. Inoltre a quell’epoca le mosse in ballo erano focalizzate alla supremazia delle risorse energetiche del golfo persico ed il peso che l’URSS esercitava era un deterrente di notevole entità, mentre adesso oltre a queste sono in ballo i disegni geopolitici dell’intero oriente e medio-oriente.

Il Golfo Persico e lo Stretto di Ormuz diventerebbero un cimitero di navi, il canale di Suez sarebbe presidiato dalla flotta americana e israeliana con l’appoggio degli egiziani (ricordiamo che nei pressi di Alessandria d’Egitto è presente una immensa base americana sotto il nome di Mubarak Military City), la maggior parte delle forniture di petrolio sarebbero costrette ad immensi viaggi dai costi proibitivi e i prezzi dell’energia andrebbero alle stelle. La Siria sarebbe devastata dai continui bombardamenti aerei “umanitari” della Nato e di Israele con perdite umane e architettoniche di inestimabile valore. La Turchia ingaggerebbe una serie di attriti con la Russia per il dominio marittimo sul Mare Egeo e dello Stretto dei Dardanelli, costringendo la flotta del Mar Nero a forzare il passaggio per aiutare la Siria con conseguenze impensabili (ricordiamo che la Turchia fa pare della coalizione della Nato e sul tavolo potrebbe sicuramente vantare qualche velleità sugli ex territori del passato impero Ottomano). Le conseguenze di tutto questo aumento porterebbe ad una soluzione economica impossibile per tutta l’Europa costretta a fare i conti con prezzi inaccessibili e la maggior parte della popolazione sarebbe costretta a dichiarare fallimento, incapace di autodeterminarsi, perché succube delle politiche suicide del patto Atlantico di Israele, Usa e Inghilterra. Anche il gasdotto russo verrebbe chiuso costringendo l’intero sistema occidentale ad entrare in un periodo buio senza eguali nella storia.

Possiamo permetterci questa visione possibile? Nel modo più assoluto: No!
Però c’è chi ci gioca, c’è chi insiste e chi determina il nostro futuro e quello della nostre generazioni future. Questi sono quei personaggi che popolano l’Olimpo della politica e della finanza, persone che non hanno mai avuto nessuna remora a sterminare 1/100/1000 e più vite. Persone senza fede, senza morale, il cui unico scopo è il potere per il potere, fine a se stesso. Persone animate da una malattia sanabile solo con il braccio secolare della giustizia umana che non dovrebbero popolare ed albergare i nostri palazzi del governo o quelli di altre nazioni; persone capaci di tali misfatti che se compiuti da un singolo cittadino anche il papa vorrebbe veder penzolare dalla forca.

Eppure essi esistono, stanno annidati come virus nelle pieghe della politica, del tessuto sociale ed economico che ci circonda; sono esseri pronti ad attivarsi appena se ne presenti l’occasione, senza uno scopo “biologico”, perché un virus naturale mai si sognerebbe di distruggere il suo ospite, altrimenti che senso avrebbe la sua funzione? Peggio dei virus, quindi! Che solo il fuoco o una concentrazione altissima di radiazioni gamma potrebbe eliminare.

A parte questa elucubrazione, i fatti suddetti non sono pensieri personali e nemmeno indottrinamenti forzati, ma fatti. Ogni guerra passata è sempre stata preceduta da movimenti e da scaramucce in attesa dell’evento giustificatorio, le ultime delle quali ci danno un bel esempio (Libia, Kossovo, Serbia, Afghanistan, Iraq, Pakistan, ecc.). Così lo è stato per il I° conflitto mondiale (Sarajevo) e così lo è stato per il II° conflitto (le bande armate ebraico-sioniste pagate dall’Inghilterra e dagli Usa in accordo con Stalin che sterminarono migliaia di tedeschi in Polonia e Danzica spingendo la Germania all’intervento). Siamo quindi sull’orlo del baratro e ogni evento che accadrà nei prossimi mesi potrà innescare quella scintilla che falcidierà milioni di persone.

L’anno 2012, al di là delle funeste previsioni dei maghi o dei catastrofisti, se non avverranno eventi che invertano la rotta di collisione, non sarà sicuramente un anno di cui andare fieri. Le politiche internazionali a tali proposito, sia dell’Italia che degli altri paesi europei, non lasciano spazio a voli pindarici. Il governo attuale pare quasi fatto apposta per preparaci ai prossimi sacrifici che andremo a conoscere, poiché nessuno delle forze politiche attuali è intenzionata ad andare alle urne o di cercare una soluzione diplomatica e da ogni parte si avverte che è meglio attendere il 2013, la scadenza formale dell’attuale esecutivo. In Francia, in Germania e in Inghilterra le cose non vanno meglio e dall’altra parte della cortina europea, in Russia, le prossime elezioni di Putin fanno intendere che venderà cara la pelle. In Cina sono decisi a difendere la loro autonomia energetica, ma sopratutto geopolitica con ogni mezzo contro lo strapotere egemonico degli Stati Uniti. Non ultimo l’aspetto funesto delle attività della Corea del Nord che, adesso, al cambio del potere getterà scompiglio in uno scacchiere che ormai non è più gestibile.

Sul tavolo del Risiko reale c’è una popolazione di oltre 7 miliardi di persone che in un battibaleno potrebbe essere ridotta a pochi milioni (2 miliardi è il suggerimento dei malthuisiani, seguaci dei Rockfeller e della setta dei Rothschild).

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