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Archive for novembre 2011

A quando l’OPA sui beni italiani???

30 novembre 2011 1 commento

In questi giorni di frenesia a cercare una soluzione per tamponare le attività con cui il mercato cerca di rompere la catena più debole del sistema euro (l’Italia), leggevo che se si facesse un po’ di conto in maniera un pochino diversa da come ce la vogliono vendere forse le cose avrebbero un altro aspetto. Il debito italiano di circa 2.000 mld è sicuramente enorme e nessuna soluzione sarà capace di ripianarlo né ora né mai!. Questo vuol dire che ci stanno prendendo in giro o che si sta preparando per un’OPA sui beni italiani.

Si evidenzia infatti che il debito pubblico più elevato di Eurolandia:

Germania  2.498.800 mln
Francia  1.947.576 mln
Italia  1.548.816 mln
Inghilterra  1.453.616 mln

Quindi considerando che i dati sopra sono del 2009 si capisce che i maggiori debitori in termini assoluti appaiono essere Germania, Francia e Italia. Ora visto che tutti stanno spingendo a che l’Italia sia prodiga di riforme, di regole, di tagli lacrime e sangue, ci si chede come mai le stesse cose non vengano applicate anche ai maggiori debitori europei. E se poi rapportiamo il Pil globale dei 27 paesi europei (dati wikipedia) di 14.000 mld ai debiti dei singoli paesi è evidente che il nostro appare non eccessivamente elevato.

Ora la domanda che possiamo porci è semplicemente questa: perché si insite sull’Italia e non anche sulle altre due nazioni più spendaccione di noi? La risposta la conosciamo già, perché abbiamo una economia più debole, non c’è futuro nel lavoro e compagnia bella, ma perché si continua a dire che la soluzione dei nostri problemi sono le privatizzazioni, la rinuncia del cosiddetto “golden share” sulle aziende più “grasse” con partecipazioni statali come Eni, Finemeccanica, Poste, Ferrovie dello Stato, Aziende Municipalizzate eccetera?

In fin dei conti la “s”-vendita dei nostri patrimoni non ripagherebbe che una piccola parte del debito, risparmi esclusi, ovviamente! Quindi ha senso porre sul piatto della bilancia i frutti della nostra esperienza, della nostra capacità industriale, della nostra genialità per un semplice pezzo di carta straccia come un BTP?

Chi ha detto che questa soluzione sia quella che maggiormente ci permetterà di migliorare le condizioni economiche di un paese che dalla distruzione della Telecom, della Tim, di parte delle FS, Alitalia così come dell’IRI, della Cirio e della SME, della Parmalat, non ha visto altro che disoccupazione, svendita e vantaggi solo per certi gruppi di potere economico contro gli interessi nazionali.

In molte fronde della sinistra di de Benedetti e della sua congrega (la Repubblica), non si fa altro che spingere su questo tasto della vendita del patrimonio nazionale, ma una volta venduto cosa rimane per il futuro dei nostri figli e dei giovani di adesso? Solo scatole vuote e l’esempio della Fiat dovrebbe aprire gli occhi anche più volenteroso ed ostinato cieco.

Ora, con un governo in mano ad un stucchevole e gentile personaggio, circondato da alcuni signor nessuno – ma voluti strenuamente da un criminale-impostore-massone-comunista che meriterebbe di essere denunciato al Tribunale dell’Aia per crimini contro l’Umanità, visto il suo intenso amore per la guerra di Libia – con un personaggio alla BCE, il vero tessitore della crisi del 1992 e della selvaggia distruzione dell’IRI, cosa possiamo aspettarci di meglio?  Nulla.

L’ex nostro primo ministro sempre in tiro afferma che è necessario lasciar lavorare il nuovo eletto senza rendersi conto della catastrofe che cadrà sulle nostre teste. Ma lui ha ben altre cose a cui pensare, deve difendersi dagli attacchi mirati della giustizia, di quella giustizia che vede lì dove gli è più conveniente vedere.

Povera Italia!

In attesa della manovra

28 novembre 2011 1 commento

In attesa della manovra i tempi stanno maturando e la corsa febbrile del nostro governo e di quello degli altri paesi europei indicano che non c’è più tempo. Nel frattempo i debiti dei vari paesi – meglio sarebbe dire dei vari continenti – aumenta di giorno in giorno senza soluzione di continuità, senza cercare un cambiamento strutturale, senza nessuna regola, ancorché inutilmente enunciata.

Da parte di Monti, l’autorevole Primo Ministro italiano – così lo definiscono i vari media anglosassoni – i programmi sembrano apparire un pallido sistema di regole non perfettamente a fuoco: qualche voce, qualche opinione, ma nessun annuncio ufficiale. La confusione impera sovrana, ma Monti appare salvifico all’immane debitoha sottolineato che l’Italia ha dimostrato nel suo recente passato di aver compiuto progressi significativi in materia di consolidamento fiscale, mentre l’impegno a rendere tale consolidamento sostenibile sarà attuato in tempi rapidi attraverso misure di impulso alla crescita. Sarebbe da capire quali siano queste manovre di impulso alla crescita e sopratutto quali saranno quelle incaricate a limitare la spesa pubblica.

Una piccola luce sembra apparire all’orizzonte, il principio di equità che misurerebbe il merito – nel caso delle pensioni – di ricevere una pensione in funzione dei contributi effettuati. Secondo il sole24ore vi sono due strade: la prima che misura la percentuale tra pensioni erogate e le entrate dello stato con un differenziale del 20% a fronte di una spesa pensionistica di 295 miliardi e di entrate per 204 miliardi che significa che per ogni 100 euro euro di pensione ce ne sono 20 che saranno accollati come debito, la seconda strada è più dolorosa per tutta quella massa di persone che alla fine non hanno mai versato nulla o in maniera insignificante ai fini pensionistici. E’ il caso delle 500.000 baby pensioni e dei 9 milioni di italiani che hanno versato contribuzioni irrisorie (pari al 40% del totale).

Ma sono – dicono – diritti acquisiti, impossibile toccare questo immane serbatoio di consensi. In effetti, se facciamo mente locale e se ci immedesimiamo in queste persone, possiamo comprendere che se una legge di stato permette di avere dei vantaggi anche noi sicuramente la sfrutteremmo, ma “non si fanno conti senza l’oste” e prima o dopo i nodi vengono al pettine e quelli che in tempi d’oro hanno succhiato dalla mammella statale adesso dovrebbero rendersi conto che non c’è più latte. La vacca di stato è ormai esangue, sfinita e ad ogni poppata comincia a scalciare, e saran dolori.

Les jeux sont fait” direbbe il croupier del casinò, sul tavolo verde del grande gioco finanziario non è più possibile fare nessuna mossa. La Germania è decisa a mantenere la sua posizione inflessibile contro gli eurobond, la Francia al contrario spinge affinché la BCE apra i rubinetti e come risposta la Germania, così come altri paesi Europei, vuole garanzie. Ma quali garanzie possono dare dei debitori? Sono tutti debitori, nessuno si salva. Chi più e chi meno hanno nelle loro pance montagne di immondizia finanziaria che nessuno vorrebbe detenere.

Ecco però arrivare la ciambella di salvataggio del Fondo Monetario Internazionale, quell’ente che ha messo in crisi migliaia di persone in Italia con i famosi bond argentini, che con molto altruismo concederebbe all’Italia un prestito di 600 miliardi per 18 mesi ad un tasso del 5%. Un vero affare!!! Accidenti, è più basso del differenziale (spread) tra i bund germanici e i btp, ci stanno quasi 3 punti percentuali. Altro che affare! Una manna!.
Ma chi pagherà questo 5% e chi ripagherà i 600 miliardi del capitale imprestato? Insomma la solita tiritera che ha stancato anche un sordo: aggiungiamo debito a debito e come nelle più classiche formule usuraie il debitore fa debito con un altro usuraio aumentando spaventosamente la sua quota di indebitamento. Un classico!

Nel frattempo la guerra tra banche e stato si sta facendo sempre più dura con le banche che offrono interessi sempre più alti ed entrano in competizione con i vari Bot/Btp con un unico particolare che mai nessuno vuol enunciare a piena voce: i conti deposito bancari NON sono coperti da nessuna garanzia e se la banca fallisce (vedasi quanto scrivevo qui) NESSUNO vi restituisce i vostri denari investiti (svegliaaaaa!!!). Ma la gente è sciocca, stupida, abbindolata dai numeri sempre più alti degli interessi e non si informa, non chiede, non studia, non si interessa e come le bestie da soma accetta il peso del pegno che dovrà pagare. Purtroppo il lato “B” di questa cosa è che alcuni perderanno montagne di denari ed altri – le banche – ci sguazzeranno. E’ successo sempre così, dal fallimento della Banca dei Bardi nel lontano 1345 e da allora ad oggi pare non sia cambiato nulla. Mah?!

Nel frattempo che l’illustre Monti metterà a punto una manovra per mettere a posto le nostre finanze, mi chiedo come mai nessuno, ripeto nessuno, abbia mai considerato l’opportunità di alcune risorse per le casse dello stato.
Tra queste possiamo enumerare alcuni mercati che per un motivo o per l’altro sono delle isole felici per l’evasione fiscale, per traffici illegali, per il lavaggio del denaro sporco. Parlo di quei mercati come quello OTC (Over the counter) e quello delle Dark Pool, mercati questi completamenti al di fuori di ogni regolamentazione e dove ogni giorno passano svariate centinaia di miliardi. Se poi consideriamo il mercato delle valute (Forex) e quello dell’oro (per la grande parte detenuto da privati (inglesi e olandesi), abbiamo fatto tombola. Solo un prelievo del 2/3‰ produrrebbe giornalmente qualche decina di miliardi, sufficienti per sanare la spesa pubblica nell’arco di un paio d’anni di Europa e Usa messi assieme. Troppo ottimistico?

Le Banche possono fallire? Sì!

27 novembre 2011 1 commento

 

 

 

Molti chiedono: le banche possono fallire? Risposta: Sìììì!!!

Ma come? Le banche falliscono? Certo che possono fallire, ma dipende!
Per esempio in Usa quest’anno 2011 sono fallite 90 banche, nel 2010 sono fallite 157 banche e nel 2009 sono fallite 140 banche, nel 2008 sono fallite 25 banche e nel 2007 solo 3 banche e via a seguire. Dati della FDIC (Federal Deposit Insural Corporation)

Bank Name City State CERT # Closing Date
Central Progressive Bank Lacombe LA 19657 18/11/11
Polk County Bank Johnston IA 14194 18/11/11
Community Bank of Rockmart Rockmart GA 57860 10/11/11
SunFirst Bank Saint George UT 57087 04/11/11
Mid City Bank, Inc. Omaha NE 19397 04/11/11
All American Bank Des Plaines IL 57759 28-Oct-11
Community Banks of Colorado Greenwood Village CO 21132 21-Oct-11
Community Capital Bank Jonesboro GA 57036 21-Oct-11
Decatur First Bank Decatur GA 34392 21-Oct-11
Old Harbor Bank Clearwater FL 57537 21-Oct-11
Country Bank Aledo IL 35395 14-Oct-11
First State Bank Cranford NJ 58046 14-Oct-11
Blue Ridge Savings Bank, Inc. Asheville NC 32347 14-Oct-11
Piedmont Community Bank Gray GA 57256 14-Oct-11
Sun Security Bank Ellington MO 20115 7-Oct-11
The RiverBank Wyoming MN 10216 7-Oct-11
First International Bank Plano TX 33513 30-Sep-11
Citizens Bank of Northern California Nevada City CA 33983 23-Sep-11
Bank of the Commonwealth Norfolk VA 20408 23-Sep-11
First National Bank of Florida Milton FL 25155 9-Sep-11
CreekSide Bank Woodstock GA 58226 2-Sep-11
Patriot Bank of Georgia Cumming GA 58273 2-Sep-11
First Choice Bank Geneva IL 57212 19-Aug-11
First Southern National Bank Statesboro GA 57239 19-Aug-11
Lydian Private Bank Palm Beach FL 35356 19-Aug-11
Public Savings Bank Huntingdon Valley PA 34130 18-Aug-11
The First National Bank of Olathe Olathe KS 4744 12-Aug-11
Bank of Whitman Colfax WA 22528 5-Aug-11
Bank of Shorewood Shorewood IL 22637 5-Aug-11
Integra Bank National Association Evansville IN 4392 29-Jul-11
BankMeridian, N.A. Columbia SC 58222 29-Jul-11
Virginia Business Bank Richmond VA 58283 29-Jul-11
Bank of Choice Greeley CO 2994 22-Jul-11
LandMark Bank of Florida Sarasota FL 35244 22-Jul-11
Southshore Community Bank Apollo Beach FL 58056 22-Jul-11
Summit Bank Prescott AZ 57442 15-Jul-11
First Peoples Bank Port St. Lucie FL 34870 15-Jul-11
High Trust Bank Stockbridge GA 19554 15-Jul-11
One Georgia Bank Atlanta GA 58238 15-Jul-11
Signature Bank Windsor CO 57835 8-Jul-11
Colorado Capital Bank Castle Rock CO 34522 8-Jul-11
First Chicago Bank & Trust Chicago IL 27935 8-Jul-11
Mountain Heritage Bank Clayton GA 57593 24-Jun-11
First Commercial Bank of Tampa Bay Tampa FL 27583 17-Jun-11
McIntosh State Bank Jackson GA 19237 17-Jun-11
Atlantic Bank and Trust Charleston SC 58420 3-Jun-11
First Heritage Bank Snohomish WA 23626 27-May-11
Summit Bank Burlington WA 513 20-May-11
First Georgia Banking Company Franklin GA 57647 20-May-11
Atlantic Southern Bank Macon GA 57213 20-May-11
Coastal Bank Cocoa Beach FL 34898 6-May-11
Community Central Bank Mount Clemens MI 34234 29/04/11
The Park Avenue Bank Valdosta GA 19797 29/04/11
First Choice Community Bank Dallas GA 58539 29/04/11
Cortez Community Bank Brooksville FL 57625 29/04/11
First National Bank of Central Florida Winter Park FL 26297 29/04/11
Heritage Banking Group Carthage MS 14273 15/04/11
Rosemount National Bank Rosemount MN 24099 15/04/11
Superior Bank Birmingham AL 17750 15/04/11
Nexity Bank Birmingham AL 19794 15/04/11
New Horizons Bank East Ellijay GA 57705 15/04/11
Bartow County Bank Cartersville GA 21495 15/04/11
Nevada Commerce Bank Las Vegas NV 35418 08/04/11
Western Springs National Bank and Trust Western Springs IL 10086 08/04/11
The Bank of Commerce Wood Dale IL 34292 25/03/11
Legacy Bank Milwaukee WI 34818 11/03/11
First National Bank of Davis Davis OK 4077 11/03/11
Valley Community Bank St. Charles IL 34187 25/02/11
San Luis Trust Bank, FSB San Luis Obispo CA 34783 18/02/11
Charter Oak Bank Napa CA 57855 18/02/11
Citizens Bank of Effingham Springfield GA 34601 18/02/11
Habersham Bank Clarkesville GA 151 18/02/11
Canyon National Bank Palm Springs CA 34692 11/02/11
Badger State Bank Cassville WI 13272 11/02/11
Peoples State Bank Hamtramck MI 14939 11/02/11
Sunshine State Community Bank Port Orange FL 35478 11/02/11
Community First Bank Chicago Chicago IL 57948 04/02/11
North Georgia Bank Watkinsville GA 35242 04/02/11
American Trust Bank Roswell GA 57432 04/02/11
First Community Bank Taos NM 12261 28-Jan-11
FirsTier Bank Louisville CO 57646 28-Jan-11
Evergreen State Bank Stoughton WI 5328 28-Jan-11
The First State Bank Camargo OK 2303 28-Jan-11
United Western Bank Denver CO 31293 21-Jan-11
The Bank of Asheville Asheville NC 34516 21-Jan-11
CommunitySouth Bank & Trust Easley SC 57868 21-Jan-11
Enterprise Banking Company McDonough GA 19758 21-Jan-11
Oglethorpe Bank Brunswick GA 57440 14-Jan-11
Legacy Bank Scottsdale AZ 57820 7-Jan-11
First Commercial Bank of Florida Orlando FL 34965 7-Jan-11
Community National Bank Lino Lakes MN 23306 17-Dec-10
First Southern Bank Batesville AR 58052 17-Dec-10
United Americas Bank, N.A. Atlanta GA 35065 17-Dec-10
Appalachian Community Bank, FSB McCaysville GA 58495 17-Dec-10
Chestatee State Bank Dawsonville GA 34578 17-Dec-10
The Bank of Miami,N.A. Coral Gables FL 19040 17-Dec-10
Earthstar Bank Southampton PA 35561 10-Dec-10
Paramount Bank Farmington Hills MI 34673 10-Dec-10
First Banking Center Burlington WI 5287 19/11/10
Allegiance Bank of North America Bala Cynwyd PA 35078 19/11/10
Gulf State Community Bank Carrabelle FL 20340 19/11/10
Copper Star Bank Scottsdale AZ 35463 12/11/10
Darby Bank & Trust Co. Vidalia GA 14580 12/11/10
Tifton Banking Company Tifton GA 57831 12/11/10
First Vietnamese American Bank Westminster CA 57885 05/11/10
Pierce Commercial Bank Tacoma WA 34411 05/11/10
Western Commercial Bank Woodland Hills CA 58087 05/11/10
K Bank Randallstown MD 31263 05/11/10
First Arizona Savings, A FSB Scottsdale AZ 32582 22-Oct-10
Hillcrest Bank Overland Park KS 22173 22-Oct-10
First Suburban National Bank Maywood IL 16089 22-Oct-10
The First National Bank of Barnesville Barnesville GA 2119 22-Oct-10
The Gordon Bank Gordon GA 33904 22-Oct-10
Progress Bank of Florida Tampa FL 32251 22-Oct-10
First Bank of Jacksonville Jacksonville FL 27573 22-Oct-10
Premier Bank Jefferson City MO 34016 15-Oct-10
WestBridge Bank and Trust Company Chesterfield MO 58205 15-Oct-10
Security Savings Bank, F.S.B. Olathe KS 30898 15-Oct-10
Shoreline Bank Shoreline WA 35250 1-Oct-10
Wakulla Bank Crawfordville FL 21777 1-Oct-10
North County Bank Arlington WA 35053 24-Sep-10
Haven Trust Bank Florida Ponte Vedra Beach FL 58308 24-Sep-10
Maritime Savings Bank West Allis WI 28612 17-Sep-10
Bramble Savings Bank Milford OH 27808 17-Sep-10
The Peoples Bank Winder GA 182 17-Sep-10
First Commerce Community Bank Douglasville GA 57448 17-Sep-10
Bank of Ellijay Ellijay GA 58197 17-Sep-10
ISN Bank Cherry Hill NJ 57107 17-Sep-10
Horizon Bank Bradenton FL 35061 10-Sep-10
Sonoma Valley Bank Sonoma CA 27259 20-Aug-10
Los Padres Bank Solvang CA 32165 20-Aug-10
Butte Community Bank Chico CA 33219 20-Aug-10
Pacific State Bank Stockton CA 27090 20-Aug-10
ShoreBank Chicago IL 15640 20-Aug-10
Imperial Savings and Loan Association Martinsville VA 31623 20-Aug-10
Independent National Bank Ocala FL 27344 20-Aug-10
Community National Bank at Bartow Bartow FL 25266 20-Aug-10
Palos Bank and Trust Company Palos Heights IL 17599 13-Aug-10
Ravenswood Bank Chicago IL 34231 6-Aug-10
LibertyBank Eugene OR 31964 30-Jul-10
The Cowlitz Bank Longview WA 22643 30-Jul-10
Coastal Community Bank Panama City Beach FL 9619 30-Jul-10
Bayside Savings Bank Port Saint Joe FL 57669 30-Jul-10
Northwest Bank & Trust Acworth GA 57658 30-Jul-10
Home Valley Bank Cave Junction OR 23181 23-Jul-10
SouthwestUSA Bank Las Vegas NV 35434 23-Jul-10
Community Security Bank New Prague MN 34486 23-Jul-10
Thunder Bank Sylvan Grove KS 10506 23-Jul-10
Williamsburg First National Bank Kingstree SC 17837 23-Jul-10
Crescent Bank and Trust Company Jasper GA 27559 23-Jul-10
Sterling Bank Lantana FL 32536 23-Jul-10
Mainstreet Savings Bank, FSB Hastings MI 28136 16-Jul-10
Olde Cypress Community Bank Clewiston FL 28864 16-Jul-10
Turnberry Bank Aventura FL 32280 16-Jul-10
Metro Bank of Dade County Miami FL 25172 16-Jul-10
First National Bank of the South Spartanburg SC 35383 16-Jul-10
Woodlands Bank Bluffton SC 32571 16-Jul-10
Home National Bank Blackwell OK 11636 9-Jul-10
USA Bank Port Chester NY 58072 9-Jul-10
Ideal Federal Savings Bank Baltimore MD 32456 9-Jul-10
Bay National Bank Baltimore MD 35462 9-Jul-10
High Desert State Bank Albuquerque NM 35279 25-Jun-10
First National Bank Savannah GA 34152 25-Jun-10
Peninsula Bank Englewood FL 26563 25-Jun-10
Nevada Security Bank Reno NV 57110 18-Jun-10
Washington First International Bank Seattle WA 32955 11-Jun-10
TierOne Bank Lincoln NE 29341 4-Jun-10
Arcola Homestead Savings Bank Arcola IL 31813 4-Jun-10
First National Bank Rosedale MS 15814 4-Jun-10
Sun West Bank Las Vegas NV 34785 28-May-10
Granite Community Bank, NA Granite Bay CA 57315 28-May-10
Bank of Florida – Tampa Tampa FL 57814 28-May-10
Bank of Florida – Southwest Naples FL 35106 28-May-10
Bank of Florida – Southeast Fort Lauderdale FL 57360 28-May-10
Pinehurst Bank Saint Paul MN 57735 21-May-10
Midwest Bank and Trust Company Elmwood Park IL 18117 14-May-10
Southwest Community Bank Springfield MO 34255 14-May-10
New Liberty Bank Plymouth MI 35586 14-May-10
Satilla Community Bank Saint Marys GA 35114 14-May-10
1st Pacific Bank of California San Diego CA 35517 7-May-10
Towne Bank of Arizona Mesa AZ 57697 7-May-10
Access Bank Champlin MN 16476 7-May-10
The Bank of Bonifay Bonifay FL 14246 7-May-10
Frontier Bank Everett WA 22710 30/04/10
BC National Banks Butler MO 17792 30/04/10
Champion Bank Creve Coeur MO 58362 30/04/10
CF Bancorp Port Huron MI 30005 30/04/10
Westernbank Puerto Rico Mayaguez PR 31027 30/04/10
R-G Premier Bank of Puerto Rico Hato Rey PR 32185 30/04/10
Eurobank San Juan PR 27150 30/04/10
Wheatland Bank Naperville IL 58429 23/04/10
Peotone Bank and Trust Company Peotone IL 10888 23/04/10
Lincoln Park Savings Bank Chicago IL 30600 23/04/10
New Century Bank Chicago IL 34821 23/04/10
Citizens Bank and Trust Company of Chicago Chicago IL 34658 23/04/10
Broadway Bank Chicago IL 22853 23/04/10
Amcore Bank, National Association Rockford IL 3735 23/04/10
City Bank Lynnwood WA 21521 16/04/10
Tamalpais Bank San Rafael CA 33493 16/04/10
Innovative Bank Oakland CA 23876 16/04/10
Butler Bank Lowell MA 26619 16/04/10
Riverside National Bank of Florida Fort Pierce FL 24067 16/04/10
AmericanFirst Bank Clermont FL 57724 16/04/10
First Federal Bank of North Florida Palatka FL 28886 16/04/10
Lakeside Community Bank Sterling Heights MI 34878 16/04/10
Beach First National Bank Myrtle Beach SC 34242 09/04/10
Desert Hills Bank Phoenix AZ 57060 26/03/10
Unity National Bank Cartersville GA 34678 26/03/10
Key West Bank Key West FL 34684 26/03/10
McIntosh Commercial Bank Carrollton GA 57399 26/03/10
State Bank of Aurora Aurora MN 8221 19/03/10
First Lowndes Bank Fort Deposit AL 24957 19/03/10
Bank of Hiawassee Hiawassee GA 10054 19/03/10
Appalachian Community Bank Ellijay GA 33989 19/03/10
Advanta Bank Corp. Draper UT 33535 19/03/10
Century Security Bank Duluth GA 58104 19/03/10
American National Bank Parma OH 18806 19/03/10
Statewide Bank Covington LA 29561 12/03/10
Old Southern Bank Orlando FL 58182 12/03/10
The Park Avenue Bank New York NY 27096 12/03/10
LibertyPointe Bank New York NY 58071 11/03/10
Centennial Bank Ogden UT 34430 05/03/10
Waterfield Bank Germantown MD 34976 05/03/10
Bank of Illinois Normal IL 9268 05/03/10
Sun American Bank Boca Raton FL 27126 05/03/10
Rainier Pacific Bank Tacoma WA 38129 26/02/10
Carson River Community Bank Carson City NV 58352 26/02/10
La Jolla Bank, FSB La Jolla CA 32423 19/02/10
George Washington Savings Bank Orland Park IL 29952 19/02/10
The La Coste National Bank La Coste TX 3287 19/02/10
Marco Community Bank Marco Island FL 57586 19/02/10
1st American State Bank of Minnesota Hancock MN 15448 05/02/10
American Marine Bank Bainbridge Island WA 16730 29-Jan-10
First Regional Bank Los Angeles CA 23011 29-Jan-10
Community Bank and Trust Cornelia GA 5702 29-Jan-10
Marshall Bank, N.A. Hallock MN 16133 29-Jan-10
Florida Community Bank Immokalee FL 5672 29-Jan-10
First National Bank of Georgia Carrollton GA 16480 29-Jan-10
Columbia River Bank The Dalles OR 22469 22-Jan-10
Evergreen Bank Seattle WA 20501 22-Jan-10
Charter Bank Santa Fe NM 32498 22-Jan-10
Bank of Leeton Leeton MO 8265 22-Jan-10
Premier American Bank Miami FL 57147 22-Jan-10
Barnes Banking Company Kaysville UT 1252 15-Jan-10
St. Stephen State Bank St. Stephen MN 17522 15-Jan-10
Town Community Bank & Trust Antioch IL 34705 15-Jan-10
Horizon Bank Bellingham WA 22977 8-Jan-10
First Federal Bank of California, F.S.B. Santa Monica CA 28536 18-Dec-09
Imperial Capital Bank La Jolla CA 26348 18-Dec-09
Independent Bankers’ Bank Springfield IL 26820 18-Dec-09
New South Federal Savings Bank Irondale AL 32276 18-Dec-09
Citizens State Bank New Baltimore MI 1006 18-Dec-09
Peoples First Community Bank Panama City FL 32167 18-Dec-09
RockBridge Commercial Bank Atlanta GA 58315 18-Dec-09
SolutionsBank Overland Park KS 4731 11-Dec-09
Valley Capital Bank, N.A. Mesa AZ 58399 11-Dec-09
Republic Federal Bank, N.A. Miami FL 22846 11-Dec-09
Greater Atlantic Bank Reston VA 32583 4-Dec-09
Benchmark Bank Aurora IL 10440 4-Dec-09
AmTrust Bank Cleveland OH 29776 4-Dec-09
The Tattnall Bank Reidsville GA 12080 4-Dec-09
First Security National Bank Norcross GA 26290 4-Dec-09
The Buckhead Community Bank Atlanta GA 34663 4-Dec-09
Commerce Bank of Southwest Florida Fort Myers FL 58016 20/11/09
Pacific Coast National Bank San Clemente CA 57914 13/11/09
Orion Bank Naples FL 22427 13/11/09
Century Bank, F.S.B. Sarasota FL 32267 13/11/09
United Commercial Bank San Francisco CA 32469 06/11/09
Gateway Bank of St. Louis St. Louis MO 19450 06/11/09
Prosperan Bank Oakdale MN 35074 06/11/09
Home Federal Savings Bank Detroit MI 30329 06/11/09
United Security Bank Sparta GA 22286 06/11/09
North Houston Bank Houston TX 18776 30-Oct-09
Madisonville State Bank Madisonville TX 33782 30-Oct-09
Citizens National Bank Teague TX 25222 30-Oct-09
Park National Bank Chicago IL 11677 30-Oct-09
Pacific National Bank San Francisco CA 30006 30-Oct-09
California National Bank Los Angeles CA 34659 30-Oct-09
San Diego National Bank San Diego CA 23594 30-Oct-09
Community Bank of Lemont Lemont IL 35291 30-Oct-09
Bank USA, N.A. Phoenix AZ 32218 30-Oct-09
First DuPage Bank Westmont IL 35038 23-Oct-09
Riverview Community Bank Otsego MN 57525 23-Oct-09
Bank of Elmwood Racine WI 18321 23-Oct-09
Flagship National Bank Bradenton FL 35044 23-Oct-09
Hillcrest Bank Florida Naples FL 58336 23-Oct-09
American United Bank Lawrenceville GA 57794 23-Oct-09
Partners Bank Naples FL 57959 23-Oct-09
San Joaquin Bank Bakersfield CA 23266 16-Oct-09
Southern Colorado National Bank Pueblo CO 57263 2-Oct-09
Jennings State Bank Spring Grove MN 11416 2-Oct-09
Warren Bank Warren MI 34824 2-Oct-09
Georgian Bank Atlanta GA 57151 25-Sep-09
Irwin Union Bank, F.S.B. Louisville KY 57068 18-Sep-09
Irwin Union Bank and Trust Company Columbus IN 10100 18-Sep-09
Venture Bank Lacey WA 22868 11-Sep-09
Brickwell Community Bank Woodbury MN 57736 11-Sep-09
Corus Bank, N.A. Chicago IL 13693 11-Sep-09
First State Bank Flagstaff AZ 34875 4-Sep-09
Platinum Community Bank Rolling Meadows IL 35030 4-Sep-09
Vantus Bank Sioux City IA 27732 4-Sep-09
InBank Oak Forest IL 20203 4-Sep-09
First Bank of Kansas City Kansas City MO 25231 4-Sep-09
Affinity Bank Ventura CA 27197 28-Aug-09
Mainstreet Bank Forest Lake MN 1909 28-Aug-09
Bradford Bank Baltimore MD 28312 28-Aug-09
Guaranty Bank Austin TX 32618 21-Aug-09
CapitalSouth Bank Birmingham AL 22130 21-Aug-09
First Coweta Bank Newnan GA 57702 21-Aug-09
ebank Atlanta GA 34682 21-Aug-09
Community Bank of Nevada Las Vegas NV 34043 14-Aug-09
Community Bank of Arizona Phoenix AZ 57645 14-Aug-09
Union Bank, National Association Gilbert AZ 34485 14-Aug-09
Colonial Bank Montgomery AL 9609 14-Aug-09
Dwelling House Savings and Loan Association Pittsburgh PA 31559 14-Aug-09
Community First Bank Prineville OR 23268 7-Aug-09
Community National Bank of Sarasota County Venice FL 27183 7-Aug-09
First State Bank Sarasota FL 27364 7-Aug-09
Mutual Bank Harvey IL 18659 31-Jul-09
First BankAmericano Elizabeth NJ 34270 31-Jul-09
Peoples Community Bank West Chester OH 32288 31-Jul-09
Integrity Bank Jupiter FL 57604 31-Jul-09
First State Bank of Altus Altus OK 9873 31-Jul-09
Security Bank of Jones County Gray GA 8486 24-Jul-09
Security Bank of Houston County Perry GA 27048 24-Jul-09
Security Bank of Bibb County Macon GA 27367 24-Jul-09
Security Bank of North Metro Woodstock GA 57105 24-Jul-09
Security Bank of North Fulton Alpharetta GA 57430 24-Jul-09
Security Bank of Gwinnett County Suwanee GA 57346 24-Jul-09
Waterford Village Bank Williamsville NY 58065 24-Jul-09
Temecula Valley Bank Temecula CA 34341 17-Jul-09
Vineyard Bank Rancho Cucamonga CA 23556 17-Jul-09
BankFirst Sioux Falls SD 34103 17-Jul-09
First Piedmont Bank Winder GA 34594 17-Jul-09
Bank of Wyoming Thermopolis WY 22754 10-Jul-09
Founders Bank Worth IL 18390 2-Jul-09
Millennium State Bank of Texas Dallas TX 57667 2-Jul-09
First National Bank of Danville Danville IL 3644 2-Jul-09
Elizabeth State Bank Elizabeth IL 9262 2-Jul-09
Rock River Bank Oregon IL 15302 2-Jul-09
First State Bank of Winchester Winchester IL 11710 2-Jul-09
John Warner Bank Clinton IL 12093 2-Jul-09
Mirae Bank Los Angeles CA 57332 26-Jun-09
MetroPacific Bank Irvine CA 57893 26-Jun-09
Horizon Bank Pine City MN 9744 26-Jun-09
Neighborhood Community Bank Newnan GA 35285 26-Jun-09
Community Bank of West Georgia Villa Rica GA 57436 26-Jun-09
First National Bank of Anthony Anthony KS 4614 19-Jun-09
Cooperative Bank Wilmington NC 27837 19-Jun-09
Southern Community Bank Fayetteville GA 35251 19-Jun-09
Bank of Lincolnwood Lincolnwood IL 17309 5-Jun-09
Citizens National Bank Macomb IL 5757 22-May-09
Strategic Capital Bank Champaign IL 35175 22-May-09
BankUnited, FSB Coral Gables FL 32247 21-May-09
Westsound Bank Bremerton WA 34843 8-May-09
America West Bank Layton UT 35461 1-May-09
Citizens Community Bank Ridgewood NJ 57563 1-May-09
Silverton Bank, NA Atlanta GA 26535 1-May-09
First Bank of Idaho Ketchum ID 34396 24/04/09
First Bank of Beverly Hills Calabasas CA 32069 24/04/09
Michigan Heritage Bank Farmington Hills MI 34369 24/04/09
American Southern Bank Kennesaw GA 57943 24/04/09
Great Basin Bank of Nevada Elko NV 33824 17/04/09
American Sterling Bank Sugar Creek MO 8266 17/04/09
New Frontier Bank Greeley CO 34881 10/04/09
Cape Fear Bank Wilmington NC 34639 10/04/09
Omni National Bank Atlanta GA 22238 27/03/09
TeamBank, NA Paola KS 4754 20/03/09
Colorado National Bank Colorado Springs CO 18896 20/03/09
FirstCity Bank Stockbridge GA 18243 20/03/09
Freedom Bank of Georgia Commerce GA 57558 06/03/09
Security Savings Bank Henderson NV 34820 27/02/09
Heritage Community Bank Glenwood IL 20078 27/02/09
Silver Falls Bank Silverton OR 35399 20/02/09
Pinnacle Bank of Oregon Beaverton OR 57342 13/02/09
Corn Belt Bank & Trust Co. Pittsfield IL 16500 13/02/09
Riverside Bank of the Gulf Coast Cape Coral FL 34563 13/02/09
Sherman County Bank Loup City NE 5431 13/02/09
County Bank Merced CA 22574 06/02/09
Alliance Bank Culver City CA 23124 06/02/09
FirstBank Financial Services McDonough GA 57017 06/02/09
Ocala National Bank Ocala FL 26538 30-Jan-09
Suburban FSB Crofton MD 30763 30-Jan-09
MagnetBank Salt Lake City UT 58001 30-Jan-09
1st Centennial Bank Redlands CA 33025 23-Jan-09
Bank of Clark County Vancouver WA 34959 16-Jan-09
National Bank of Commerce Berkeley IL 19733 16-Jan-09
Sanderson State Bank Sanderson TX 11568 12-Dec-08
Haven Trust Bank Duluth GA 35379 12-Dec-08
First Georgia Community Bank Jackson GA 34301 5-Dec-08
PFF Bank & Trust Pomona CA 28344 21/11/08
Downey Savings & Loan Newport Beach CA 30968 21/11/08
Community Bank Loganville GA 16490 21/11/08
Security Pacific Bank Los Angeles CA 23595 07/11/08
Franklin Bank, SSB Houston TX 26870 07/11/08
Freedom Bank Bradenton FL 57930 31-Oct-08
Alpha Bank & Trust Alpharetta GA 58241 24-Oct-08
Meridian Bank Eldred IL 13789 10-Oct-08
Main Street Bank Northville MI 57654 10-Oct-08
Washington Mutual Bank Henderson NV 32633 25-Sep-08
Ameribank Northfork WV 6782 19-Sep-08
Silver State Bank Henderson NV 34194 5-Sep-08
Integrity Bank Alpharetta GA 35469 29-Aug-08
Columbian Bank & Trust Topeka KS 22728 22-Aug-08
First Priority Bank Bradenton FL 57523 1-Aug-08
First Heritage Bank, NA Newport Beach CA 57961 25-Jul-08
First National Bank of Nevada Reno NV 27011 25-Jul-08
IndyMac Bank Pasadena CA 29730 11-Jul-08
First Integrity Bank, NA Staples MN 12736 30-May-08
ANB Financial, NA Bentonville AR 33901 9-May-08
Hume Bank Hume MO 1971 07/03/08
Douglass National Bank Kansas City MO 24660 25-Jan-08
Miami Valley Bank Lakeview OH 16848 4-Oct-07
NetBank Alpharetta GA 32575 28-Sep-07
Metropolitan Savings Bank Pittsburgh PA 35353 02/02/07
Bank of Ephraim Ephraim UT 1249 25-Jun-04
Reliance Bank White Plains NY 26778 19/03/04
Guaranty National Bank of Tallahassee Tallahassee FL 26838 12/03/04
Dollar Savings Bank Newark NJ 31330 14/02/04
Pulaski Savings Bank Philadelphia PA 27203 14/11/03
First National Bank of Blanchardville Blanchardville WI 11639 9-May-03
Southern Pacific Bank Torrance CA 27094 07/02/03
Farmers Bank of Cheneyville Cheneyville LA 16445 17-Dec-02
Bank of Alamo Alamo TN 9961 08/11/02
AmTrade International Bank Atlanta GA 33784 30-Sep-02
Universal Federal Savings Bank Chicago IL 29355 27-Jun-02
Connecticut Bank of Commerce Stamford CT 19183 26-Jun-02
New Century Bank Shelby Township MI 34979 28/03/02
Net 1st National Bank Boca Raton FL 26652 01/03/02
NextBank, NA Phoenix AZ 22314 07/02/02
Oakwood Deposit Bank Co. Oakwood OH 8966 01/02/02
Bank of Sierra Blanca Sierra Blanca TX 22002 18-Jan-02
Hamilton Bank, NA Miami FL 24382 11-Jan-02
Sinclair National Bank Gravette AR 34248 7-Sep-01
Superior Bank, FSB Hinsdale IL 32646 27-Jul-01
Malta National Bank Malta OH 6629 3-May-01
First Alliance Bank & Trust Co. Manchester NH 34264 02/02/01
National State Bank of Metropolis Metropolis IL 3815 14-Dec-00
Bank of Honolulu Honolulu HI 21029 13-Oct-00

Come si vede dalla tabella non c’è da stare molto allegri, però molti diranno: ehhh!!! Ma stiamo parlando dell’America e noi che caspita c’entriamo? Beh, quello che posso dire, visto che noi europei – italiani – siamo sempre proni alla cultura d’oltre oceano, è che ciò che succede lì succederà anche da noi.

Il caso vuole infatti che in questi ultimi giorni di grande fermento finanziario ci sia una corsa spasmodica alla ricerca di liquidità da parte delle banche (non si fidano più le une delle altre) e stanno entrando in competizione con le emissioni dei titoli di stato (Btp, Bot, Cct, Ctz). Le offerte sono varie sopratutto per quanto riguarda la voce interessi e molte banche online stanno facendo furori per offrire interessi dal 4 al 5% netti su denari depositati e vincolati per uno o due anni in certificati di deposito.

Ora siccome in Italia nessuna banca è mai fallita fino ad oggi (quelle che una volta erano le vari Banco di Roma, Banca nazionale del Lavoro, Bipo Carire, Banco di Napoli e così via sono state assorbite da altre banche spalmando i costi dei fallimenti sui vari conti dei privati e su interventi di stato che abbiamo pagato con le nostre tasse) il pensiero comune è che in Italia le banche non falliscono: sbagliato. Per una serie di motivi: 1) riguarda la distribuzione dei costi del fallimento che ricadrebbero sulla società e sugli azionisti della banca fallita; 2) perché le banche attualmente sono talmente interconnesse  che quello che accade in un paese sconosciuto può avere ripercussioni mostruose in casa nostra; 3) i giochi finanziari al momento attuale sono talmente elevati che nessuna banca sarebbe in grado di far fronte ad una eventuale perdita e nessuno accorerebbe a salvarla – a parte quanto stabilito per legge (vedasi: Fondo Nazionale di Garanzia e Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi); 4) la carta straccia in pancia alle nostre banche è talmente elevata che nessun darebbe un nichelino; 5) unico vantaggio è che i risparmi degli italiani sono una grossa tentazione per il sistema bancario e come ogni sciacallo il sistema bancario non lesina offerte per convogliare i denari detenuti dei privati nelle loro casse.

E’ chiaro quindi che tutto quello che esce dal seminato non viene riconosciuto, il che vuol dire che i certificati di deposito e i conti di deposito vincolati e i pronti contro termine non hanno nessuna garanzia in caso di fallimento della banca. Ovvero se la banca fallisce si perde il denaro.

Fate i vostri conti.

Obama insultato.

26 novembre 2011 1 commento

 

In Italia sappiamo che la maggior parte dei giornalisti, di fondo, sono dei profondi lecchini del potere costituito, incapaci di esprimere un pensiero che non sia diverso da quello dei loro padroni.

In Russia, per fortuna, c’è qualche cosa di diverso. E’ il caso di una giornalista, Tatyana Limanova, la quale durante un telegiornale della REN TV mandava a “fan culo” il presidente Obama.

 

 

Bisogna proprio dire che l’amore straniero nei riguardi dei presidenti americani ha un trend a crescere: ieri con le scarpe ed oggi con il dito medio e domani con qualche sputo.

C’è qualcosa che non funziona: crisi del petrolio

22 novembre 2011 Lascia un commento

Nel blog Il Grande Bluff un lettore, Sinbad, ha scritto una cosa interessante: “…c’è qualcosa che non funziona” che indica come presupposto del fallimento sociale forse per la mancanza delle materie prime (Gas, Petrolio, Minerali rari). E’ vero, di fondo la nostra società si è sviluppata in poco più di 100 anni: un’inezia rispetto al periodo precedente di oltre migliaia di anni in cui i cambiamenti sociali, economici, commerciali, si sono evoluti con estrema lentezza ed assorbiti a piccole dosi.

Quello che un tempo serviva, ora, in poco più di una frazione di secondo, la otteniamo. Pensiamo alla luce, all’acqua, al gas, alla rete digitale, alle informazioni, alle comunicazioni, ai rapporti personali con amici e parenti. Ora tutto apparentemente sembra vicino e facile da avere e da condividere, ma maledettamente lontano da metabolizzare. Mozart per creare le sue opere ci ha messo 30 anni della sua vita ed ora anche il più scemo, in poco più di una mezzora, compone un pezzo che alle orecchie del volgo appare come un’opera. Ecco la quadratura del cerchio socialista, la soluzione dei mali della società acculturate, di quel genere di cultura che travasa in tutti gli strati ma che non permea nessuno, perché troppo indaffarati a cercare stimoli nuovi. Troppo difficile fermarsi e pensare.
Ormai, nessuno insegna più a pensare, a meditare, ad oziare a cercare anche nel fallimento la strada di un pensiero diverso per evitarne un altro. No, tempo perso.

Sinbad insiste che c’è “qualcosa che non funziona” e il suo pensiero giustamente si rivolge al mercato macroeconomico, quel mercato che gestisce i flussi immessi di capitali e denaro che vanno più in là del semplice (non tanto per la verità) gioco finanziario delle opzioni, dei derivati, ma che porta interi blocchi continentali a fare le guerre, o costringere intere popolazioni a svendere i propri beni e risorse. Una volta Soros disse che non è pensabile che la Russia abbia un territorio così vasto con risorse utili per l’umanità perché quei tesori, quelle risorse sono la sopravvivenza dell’umanità stessa. Non credo che Soros sia un fragile mecenate, un filantropo che indirizza gli sforzi per i bene altrui. Non ci credo assolutamente, ma nella sua spudorata affermazione ha espresso un concetto molto preciso, quale quello, ad esempio, di una popolazione affamata che arriva in una valle e nota che il popolo che vi abita ha cibo, acqua, legname per scaldarsi e cucinare. L’ultima spiaggia, l’ultima soluzione, o come dicevano gli antichi “mors tua vita mea”. La possiamo girare anche in altro modo: sopravvivenza. Beh, in questo caso, bisognerebbe capire e definire il significato di sopravvivere, perché ne esistono vari tipi, da quella africana, a quella sud americana o cinese o delle bidonville europee, spesso mai citate nei vari media internazionali, perché non sono persone che contano, ma esiste anche la sopravvivenza grassa, offuscata dalle mille luci della civiltà, dal crepitio di mille motori e di un sacco di marchingegni che circondano la vita di questa fascia di sopravviventi. Tutto necessario, sembrerebbe!
Ma c’è qualcosa che non funziona e la fine delle materie prime porterà le popolazioni a guerreggiarsi, a scannarsi, a sbudellarsi fino all’ultima goccia di sangue per ottenere l’ultimo goccio di petrolio, l’ultima esalata di gas o l’ultimo chicco di grano. Scenario apocalittico, per chi è seguace dei dettami biblici, o più semplicemente una naturale sfrondata stile quella che di tanto in tanto fanno le popolazioni dei lemming. Ma l’uomo non è una bestia, è scritto anche nella bibbia, il libro dei libri attraverso il quale si sono formate generazioni su generazioni, da ebrei, cattolici, protestanti, ortodossi, islamici, calvinisti e chi più ne ha più ne metta e la realtà del mondo occidentale ed occidentalizzato segue pedissequamente, come un lemming questa commedia-impostura dell’uomo superiore, del super uomo, dell’uomo che prevale su tutto ciò che o circonda, dell’uomo che, secondo la teoria evoluzionista, sta sopra la piramide. Ma ne siamo proprio sicuri?

L’uomo segue sempre l’evolversi della sua natura quando costretto in spazi esigui e a stretto contatto di gomito con il suo simile: guerreggiare, violentare, rapinare, rubare. Ne più e nemmeno come fanno altri animali con la piccola, ma significante variante che esso non è in grado di difendere se stesso, anzi, come la più bassa delle specie animali egli attacca se stesso ed annienta il suo simile come fosse suo nemico. Più basso di così nella scala evolutiva non si può! E tanto più bassa è la sua evoluzione quanto più alta la sua voracità e la sua incapacità di mediare “il tanto con il poco”.

Siamo alla soluzione finale? Nessuno è in grado di prevederlo, ma se guardiamo quello che altri stanno facendo ci verrebbe da rispondere di sì, e visto che la speranza è l’ultima delle illusioni,  cerchiamo di seguire questa strada e di dare, ancora una volta, una possibilità. Le economie mondiali, da est ad ovest, da nord a sud, sono ormai arrivate ad un punto apparente di non ritorno e nessuna soluzione, tra quelle che vanno in voga in questi ultimi anni, potrebbe essere salvifica.

Non c’è soluzione alla attuale crisi sistematica se non quella di derubricare i debiti accesi e creati bell’apposta, ma in questa maniera si rischierebbe la catastrofe per quanti hanno investito, involontariamente, in capitali fittizi, virtuali, inesistenti essi stessi vacui e senza la benché minima corrispondenza al mondo reale.
Pensiamo ad uno qualsiasi che ha investito un certo capitale in un fondo di risparmio, in cui siano incorporati alcuni strumenti derivati di cui non si conosce nulla, ma che una volta azzerato il debito l’investitore si troverebbe in mano solo cartaccia, senza nessun valore. Denaro, risparmi, sudore di una vita volatilizzato in un secondo, anzi in un milionesimo di secondo, tanto veloci sono oramai giunte oggi le possibilità di rendere ricco o povero un essere umano a causa di un suo simile. Ma sono cose che già si sanno, già digerite, e forse, in alcuni parti del mondo, già provate. Ma funzionerebbero applicate in una scala più grande?
Io credo di no.

Appare quindi, stando così le cose, che non vi sia soluzione e già negli anni ’90, in un rapporto della Shell, veniva evidenziato con una certa attenzione che nel prossimo futuro (si parlava del 2015/2020) si sarebbe incorsi  nella penuria di energia e siccome l’energia a tutt’oggi è per il 60/70 % prodotta dal petrolio questo significava che il petrolio sarebbe diventato via-via sempre più difficile da estrarre e sopratutto da trovare. L’energia per far girare il mondo è entrata in un profondo periodo di crisi e quella sistematica del mondo finanziario è lo specchio di quello energetico.

Nella sua corsa disperata ad accumulare e a sfruttare, l’uomo odierno ha perduto la sua totale comprensione di quello che lo circonda senza rendersi conto che questo lo porterà direttamente alla tomba. Si pensi al mercato in senso globalizzato come una immensa piazza dove tutti gli abitanti della terra si scambiano prodotti con il limite delle distanze. In questa visione, fatta propria dai liberal-globalisti, ogni prodotto è disponibile e facilmente scambiale , ma presuppone la facilità dei movimenti delle merci e delle persone cosa quest’ultima resa impossibile dalle varie dittature del mondo e dalle varie oligarchie finanziario economiche  che gestiscono i flussi di capitali lì dove è minore il costo dell’investimento. E’ palese che in questa condizione di mercato manipolato, la globalizzazione, vista come immenso mercato aperto, è un non senso, mentre per i loro ideatori è solo una chimera.  Se poi a questo vortice subumano di scambi commerciali ci mettiamo che per spostare qualche tonnellata di riso o di cotone si deve ricorrere all’energia da idrocarburi si capisce che il maggior costo è proprio l’energia stessa necessaria per produrre e trasportare che a sua volta viene compensata dal costo umano, quando necessario.

L’uomo è pertanto paradossalmente entrato in una fase di crisi di personalità, di riferimento, in cui i modelli a cui fare riferimento sono saltati perché precipitosamente sovvertiti.
Facciamo un passo indietro. Nei decenni passati l’unica vera fonte di energia era la cellulosa, necessaria per ogni attività umana, dal cibo al fuoco, all’energia. Tutto dipendeva dalla cellulosa e dai suoi derivati, nulla veniva sprecato e tutto veniva integrato. Pensiamo anche alle famiglie, a quelle medie della borghesia che dovevano avere le stufe sempre cariche di legna per scaldarsi, ma anche per cucinare, pensiamo alle attività industriali e artigianali che osservavano un modello di vita e produttivo che non era inteso al consumo, ma all’auto-consumo. Quello che oggi ogni azienda produce nella realtà 1/10 sarebbe utile e forse anche meno. Pensiamo ai cellulari, ai telefoni, alla tv o a qualsiasi altra scoperta (consumistica), come il frigo, il freezer, il forno a microonde, alle scarpe con suole di gomme (vi siete mai chiesti perché vadano tanto di moda quando fino a pochi anni fa erano considerate antigieniche, antiestetiche, dozzinali, utili solo per lavori di manovalanza). Pensiamo ai vestiti, alla composizione dei tessuti, ai filati ed ai processi di produzione degli stessi, oppure come vengono coltivati i campi di cotone o allevate le pecore per la lana (è da notare che molti lanifici italiani sono ormai chiusi e la lana delle nostre pecore viene gettata come rifiuto speciale anche se di ottima qualità) per non parlare poi dei processi di produzione agricola e alimentare in cui ogni segmento della catena produttiva e dipendente dal petrolio e da tutti i suoi derivati. Tutto è petrolio.

E’ evidente che la crisi sistemica del petrolio, sulla base di quanto detto, provocherà uno sconquasso inimmaginabile, devastazioni, ricaduta negativa su tutti le fasce sociali, a parte quella piccola nicchia di potere che sempre nei secoli è riuscita a mantenersi a galla sulle spalle della massa, impoverimento graduale, ma costante delle popolazioni e ritorno ad un periodo buio di tragedia sociale, in cui sanità, assistenza sociale e benessere diffuso saranno solo pallidi ricordi. E’ accaduto anche in questi tempi che in alcune zone del Cile per oltre 24 ore non vi sia stata l’erogazione della corrente elettrica, così come qualche anno fa a New York.

Facciamo mente locale e pensiamo a farci un caffè. Adesso semplicemente apriamo la scatola del caffè preleviamo alcuni cucchiaini e mettiamo la caffettiera sul fuco che abbiamo acceso con un banale clic. Dopo qualche minuto eccolo pronto, ma cosa accadrebbe se…semplice. Si acquista il caffè, il cui costo però schizzerebbe dalle attuali 8/10 euro/kg a probabili 20/30, una volta portato a casa in grani, perché anche la rivendita di caffè non ha energia elettrica, dovremmo macinarlo – a mano – e una volta raggiunta la quantità giusta per il nostro caffè potremmo metterlo sul fuoco, ma dovremo necessariamente avere una cucina che sia in grado di ospitare il fuoco, e non quello del gas (il prezzo delle bombole a gas – rare – schizzerà dagli attuali 25/30 euro a probabili 50/80 euro), ma quello a legna (anche in questo caso il costo della legna prenderà un’impennata notevole e possiamo supporre che si passerà dagli attuali 25/30 euro/q.le al doppio). E’ quindi necessario accenderlo, avere legna di piccolo taglio per l’inizio del fuoco e quella più grossa per poter cucinare e mantenerlo per un po’ di tempo. Ma anche in questo caso saremo costretti a rivedere alcune cose basilari: i nostri condomini non sono stati studiati per lo scarico dei fumi delle cucine a legna, i camini sono piccoli tubetti di qualche centimetro di diametro e convogliare i fumi della combustione a legna provocherebbe l’asfissia di tutti i condomini in pochi giorni. E’ evidente quindi che ogni cucina avrà un tubo che uscirà da una finestra per lo scarico dei fumi. E stiamo parlando solo di farci un caffè. Provate quindi ad immaginare a fare una cena, a dar da mangiare ai figli, alla famiglia. Ma dopo qualche ora arriva il buio e l’energia non c’è. Che si fa? Candele, lampade ad olio o a gas per i più ricchi, ma non è finita, perché bisogna lavarsi e lavare gli indumenti, mantenere le derrate alimentari (spariranno i grandi centri commerciali e risorgeranno i negozi dei quartieri, più vicini alle necessità dell’uomo, perché non potremo più mantenere 10 kg di carne in congelatore, ma scopriremo la possibilità della conservazione) e così via per ogni attività che adesso ci sembra un banale clic dell’interruttore.

Non sono dell’epoca delle candele e nemmeno delle lampade a gas, ma ho vissuto in quella di mezzo in cui gas, luce e acqua erano comunque un bene di lusso e queste cose, questi piccoli e lenti passaggi portano l’uomo a rivedere i suoi modelli di vita attuali. Tutto diventerà più lento, più umano, più naturale e ci farà riscoprire che tra una estate ed un inverno ci sono mesi di freddo, piedi ghiacciati, coperte che non scaldano (tutte di plasticaccia), vestiti che assorbono umidità, così che sapremo capire che c’è il caldo torrido, l’afa, le punture delle zanzare e le mosche che cresceranno a non finire per la penuria di insetticidi (tutti derivati del petrolio). Si scoprirà la lentezza della comunicazione, ma anche la velocità con cui si riuscirà a tessere amicizie e conoscenze. Il tempo rallentato porta a colloquiare e non ad isolarci come automi. Vedremo che per fare qualche chilometro ci potremo anche impiegare mezza giornata e ci accorgeremo che per inviare una lettera (di cellulosa) ci vorranno anche 10 giorni o forse più. Gli appuntamenti saranno dilatati e la fretta che ogni giorno ci attanaglia sarà un brutto ricordo del passato.

Forse, non tutto il male vien per nuocere e in questa crisi, in questo qualcosa che non va un lato positivo c’è, se non altro la riappropriazione della dimensione umana. L’importante è essere preparati che non tutto è infinito e che ciò che adesso abbiamo, domani potrebbe non esserci più, basta un clic…oppure, come i complottisti insegnano, siamo al punto di non ritorno secondo il picco di Hubber?

12 Novembre 2011, la disfatta

13 novembre 2011 3 commenti

Non entrerò in considerazioni politiche e nemmeno userò accuse contro politici corrotti e imbelli, incapaci di qualsia voglia azione che non sia a favore della loro pancia, già ne abbiamo abbastanza.

No, esporrò il mio punto di vista, quello di un qualunque essere vivente in questa terra italica che da essa ha assorbito e metabolizzato una piccola parte della sua cultura, della sua bellezza e della sua celebrità.

Questa sera ho assistito alla più infame e sozza immagine televisiva che mai avrei immaginato di poter vedere. L’uscita di Berlusconi dai palazzi del potere accompagnato da bordate di fischi e l’entrata di Monti con applausi.

Non c’ero all’epoca dell ‘8 settembre del 1943, ma suppongo che le scene fossero più o meno le stesse. Una parte gli italiani stanchi della guerra e dei patimenti e dall’altra una nazione, quella fascista, che si vedeva sconfiggere dall’imbelle carattere dell’italiano. Non c’è molta differenza, i due tempi, allora ed oggi, sono la stessa cosa: all’italiano non interessa ciò che accade nel potere, per lui è importante solo una cosa: avere la pancia piena e il cazzo sempre duro.

Ma anche le donne più infoiate sputano su quelli sempre arrapati e scoprono in essi la fellonia della loro incapacità di essere uomini a tutto tondo: incapaci di donare anche la propria vita per un ideale che superi la visione del proprio organo genitale. Le donne su questo hanno una visione del mondo molto più vasta. Beate loro e grazie a Dio che ha donato loro questa immensa virtù. Peccato però che sia soggiogate da esseri infami, incapaci di mettere assieme due cose semplici come la vita e il proprio onore.

Ma come possiamo parlare di onore ad una massa di stupidi, di ossequianti all’entrata in casa loro di uno straniero, di un non eletto, di un tecnico, del quale nessuno conosce le sue effettive politiche?

Chi è Monti per essere coralmente accettato da una plebe infame e succube? Chi è quella marmaglia applaudente che scodinzola come un cane di fronte ad un essere di cui nessuno conosce le mire?

Ho provato uno schifo assoluto nel vedere gli applausi; un senso di ribrezzo, di nausea, di vomito, di rabbia, di violenza che a stento sono riuscito a calmare. Quella gente, quella poltiglia informe di esseri accomunati da falsità da fallaci idee che scagliano pietre su quello che prima invece adulavano.

Per la seconda volta Piazza Loreto si replica davanti a palazzi del potere. Che immonda immagine, che schifo assoluto!

E questa è la gente che si vorrebbe amministrare? Questa è la gente per la quale si vorrebbe mantenere i posti di lavoro? Questa la gente che vorrebbe veder salvi i suoi risparmi? Questa la gente che si vorrebbe curare negli ospedali pubblici? Nooo, quella è la gente che vorrei vedere sputare sangue, che vedrei nei campi di lavoro a 15 ore al giorno a pane ed acqua e a bastonate. Quella gente non merita nemmeno un sorriso, ma solo la crux patibolata come gli antichi infliggevano contro i traditori infami della patria, come quelli che nemmeno meritano la mors jugula. Nemmeno nei campi di battaglia li vedrei e nemmeno nei circhi per il piacere di quelli che essi applaudono li vedrei tanto mi fanno schifo.

Gente abbietta, gente inutile, gente da laboratorio, da usare come cavie e sperimentazioni; gente inutile, come è inutile la vita di chi applaude alla morte di un capitano di una nave in tempesta ed incita alla ribellione il mozzo. Gente che nemmeno Dio prenderebbe in considerazione, tanto è schifosa ed infame nella sua indole. Persone idonee solo come centri di un campo di addestramento per cecchini, persone utilizzabili come cavie di un laboratorio di sperimentazione biochimica-genetica.

Quella gente non merita nulla se non il disprezzo e l’abominio dell’Italia intera.

L’alba dell’attacco all’Iran

10 novembre 2011 5 commenti

Nel frattempo che gli squali inizieranno a spolpare l’Italia di tutti i suoi capitali e delle sue ricchezze – già ci aveva pensato il massone di Napoleone e di Hitler – da più parti si stanno concretizzando le idee per un attacco “preventivo” contro gli impianti di arricchimento nucleare iraniano.

Già all’epoca del maremoto giapponese avevo evidenziato (leggasi il mio articolo: Nucleare, Merkel e Virus) che la causa della fuoriuscita del materiale atomico fosse dovuto al malfunzionamento di alcune pompe interne dei reattori, pompe queste controllate da alcuni computer della Siemes che furono messi fuori uso da un virus informatico (Stuxnet) sviluppato e messo a punto dai servizi segreti israeliani, gli stessi che bloccarono l’anno scorso decine di migliaia di pc in Iran. Il giochetto informatico, oltre a provocare la morte dei pc provocò anche quella di molti ingeneri iraniani Daryoush Rezaei, Majid Shahriari, Davani Masoud, Ali Mohammadi, e il ferimento del capo dell’organizzazione atomica iraniana Fereydoon Abbasi. Ma è evidente che tutto questo versar sangue non ha prodotto il risultato che Israele tende produrre: l’eliminazione della Repubblica Islamica dell’Iran (biblicamente l’odiato Amalek).

A nulla sono valsi i vari contrasti interni al Knesset di Tel Aviv tanto che l’opposizione dell’ex ministro degli esteri Tzipi Livni non concordava con le idee di un attacco preventivo contro l’Iran e lo stesso ex capo del Mossad, Efraim Halevy, affermava che il vero pericolo non è l’Iran ma la parte religiosa integralista di Israele: ‘Religious extremism is a greater threat than nuclear Iran‘. Se lo dice un ex capo del Mossad c’è sicuramente da crederci! Ma siccome le cose non avvengono per caso, ma per un disegno ben congegnato, molti velivoli militari israeliani e italiani (ripeto italiani!!) provvedevano a compiere voli addestrativi a lungo raggio dalla Base militare dell’aeronautica militare italiana di Decimomannu.

Nel frattempo si paventa un altro scenario che parrebbe stare alla base dell’attacco all’Iran: il prezzo del petrolio per il suo lento, ma costante declino. Israele “ha comprato miliardi di dollari infuturespetroliferi, una scommessa fondata sulla segreta conoscenza di eventi imminenti che farebbero salire il prezzo del barile, a dispetto di tutte le indicazioni in senso contrario” Loro sanno ciò che non ci è dato di sapere? E ad accompagnare questa possibilità ci sarebbe anche un gruppo dell’opposizione interna iraniana del partito del clero che vedrebbe nell’attacco all’Iran un ottimo motivo per un aumento del prezzo del greggio con le ricadute economiche che ne conseguono, ma sopratutto per pagare l’élite militare necessitaria di molti denari.

Nel frattempo anche l’Inghilterra muove le sue pedine sullo scenario del mediterraneo posizionando alcune navi e sommergibili capaci di far partire i Tomahawk, missili a lungo raggio, e allestendo la base di Diego Garcia nell’Oceano Indiano usata per gli attacchi all’Afghanistan.

Siccome le cose non stanno tutte sullo stesso piano militare, il Guardian ha messo in evidenza il piano militare Trident che ripropone ed attua il rimodernamento ed aumento degli arsenali nucleari dei maggiori paesi (Cina, Russia, Usa, Francia, Israele, Inghilterra, India, Pakistan). Nel caso specifico Israele ha convertito alcuni suoi missili balistici a lunga gittata il Jericho 3 che verranno caricati su sommergibili che la Germania ha loro fornito (meglio dire regalato, forse sempre per il solito ricatto semitico). Il rimodernamento permetterà ai criminali di Israele di aumentare la gittata da 3.000 a 8.000 km, il che vuol dire che tutte le capitali europee saranno sotto scacco ad ogni ricatto di Sion e sarà come avere il coltello alla gola.

E’ chiaro quindi che le pedine si stanno muovendo all’ordine di quel branco selvaggio guidato da Nethanyau e da Barak, due pazzi scatenati che all’ordine dei seguaci lubavitcher vogliono pulire il mondo dai loro nemici (il mondo intero?), tanto che nella loro seconda patria, gli Usa, l’Aipac (American-Israeli Political Committee) sta mettendo in piedi tutto il necessario per abbattere l’immobilismo di Obama e i suoi tentennamenti per spingerlo a compiere il passo per la 3a guerra mondiale. Infatti la Commissione Affari Esteri della Camera ha elaborato un disegno di legge che impedisce ogni contatto diplomatico con Teheran. In sostanza esso recita quanto segue:

(c) RESTRICTION ON CONTACT – No person employed with the United States Government may contact in an official or unofficial capacity any person that –
(1) is an agent, instrumentality, or official of, is affiliated with, or is serving as a representative of the Government of Iran; and
(2) presents a threat to the United States or is affiliated with terrorist organisations.

(d) WAIVER – The president may waive the requirements of subsection (c) if the president determines and so reports to the appropriate congressional committees 15 days prior to the exercise of waiver authority that failure to exercise such waiver authority would pose an unusual and extraordinary threat to the vital national security interests of the United States.

Traducendo:
c) Restrizione di contatti – Nessun funzionario del governo degli Stati Uniti può contattare, in veste ufficiale o non-ufficale, nessuna persona che:

1) sia un agente, o uno strumento, o un funzionario o affiliato, e delegato del governo dell’Iran; e
2) presenti una minaccia agli Stati Uniti o sia affiliato ad organizzazioni terroristiche.

d) Deroga – Il presidente può derogare alle prescrizioni del comma suddetto se il presidente decide e sottoponga in tal senso alle commissioni competenti del Congresso 15 giorni prima di esercitare la deroga, comprovando che il mancato esercizio della deroga pone una minaccia insolita e straordinaria agli interessi vitali degli Stati Uniti.

Cosa vuol dire tutto questo in termini pratici? Significa che né i Presidente, né il segretario di Stato e nessun diplomatico o emissario incaricato o potrà agire fintanto che il Presidente non convinca la Commissione per gli Affari Esteri (feudo dell’AIPAC) che non sussiste la minaccia vitale per gli interessi degli Stati Uniti.

E’ evidente il tono vessatorio e limitante il concetto democratico interno degli Stati Uniti che con questo disegno di legge, se verrà approvato, permetterà l’apertura della nuova era in America dove le libertà individuali, già di per sé accecate dal Patriot Act, verranno ancor più limitate e dove lo stato di polizia, stile la Stasi nella DDR, potrà rovesciare, disfare ed imporre qualsivoglia immonda azione come i attaccare l’Iran.
Per chi fosse interessato faccia un salto in questo indirizzo per capire come abbiano pianificato l’attacco ed a questo.

Italy too big to be bailed out.

10 novembre 2011 1 commento

Mentre si stanno concentrando i colpi dell’artiglieria pesante sul nostro debito e sui nostri titoli obbligazionari il mondo finanziario scopre, ma non da oggi, che l’Italia è troppo grande per essere salvata: too big to be bailed out.

Il debito enorme e gli interessi che vi si aggiungono, ha creato una situazione insostenibile, impossibile da arginare e da contrastare con misure simile a quelle prese per l’Irlanda, per la Grecia (che è ancora in bilico). L’Europa non è in grado di far fronte alla montagna di denaro che dovrebbe esere ripagata e il pagatore di ultima istanza, la BCE, al massimo, potrebbe offrire qualche centinaio di miliardi, insufficienti per tamponare la falla italiana.

Dopo gli innumerevoli attacchi portati al nostro governo da ogni parte del mondo economico industriale (Marchionne e Mercegaglia), dal mondo finanziario (Passera, Tremonti, Monti, Amato, Draghi, Trichet) e da quello anglosassone della City di Londra e da Wall Street si scopre che la causa di questo non è nella figura patetica del Signor Berlusconi, ma la struttura intrinseca del debito che in 30 anni ha divorato migliaia di miliardi. C’è il sospetto che già queste cose fossero chiare prima, ma tolto l’elemento di disturbo (Berlusconi) il profilo dell’attacco all’Italia è molto più chiaro. Alla fine Berlusconi, per quanto criticabile, si è comportato come altri nel passato; più o meno senza cambiare strutturalmente l’architettura dell’impalcatura che regge questo poricilaio di Italia (vedasi Ristrutturale l’Italia)
Perchè parlo di attacco all’Italia? Perché se andiamo a vedere il debito del 127% e si scopre che il debito non è poi così disperato rispetto agli altri concorrenti europei e che si posiziona all’incirca al debito degli anni ’90, ma la spiegazione ce la danno, come sempre gli anglosassoni:

“...The economy barely grows and doesn’t create jobs for the nation’s youth. It ranks low in competitiveness surveys and has terrible labor productivity. In other words, for Italy to escape the debt crisis, it has to tear apart the structure of its economy – liberalizing labor markets and increasing competition to spur greater productivity and create jobs……..Investors will be pressing Rome to go on a reform crash course, undertaking measures immediately that should have been introduced over many years.

Chiaro il messaggio: liberalizzazioni, così il mercato del lavoro – dicono loro – si riprende, si creano posti di lavoro e maggior competitività; gli investitori spingono Roma a fare riforme straordinarie, immediate che avrebbero dovuto essere prese molti anni fa.

Ma se guardiamo bene, senza le lenti delle urla dell’agorà politica o di quelli che vogliono farci sentire la solita manfrina, si capisce che “questi investitori” stanno considerando l’Italia esattamente come è la Francia, l’Inghilterra, l’Olanda e tutti gli altri paesi europei, ne più ne meno. Non parliamo poi degli Usa, in cui il 90% delle aziende strutturali sono state delocalizzate infischiandosene delle forze lavoro interne, ma lì oltreoceano hanno la macchina stampa soldi, quindi di fronte ad un debito colossale americano rispondono con un’altra tiratura tipografica di dollari. Quindi cosa cambia? Nulla!
Anzi tutto e il contrario di tutto, perché siamo la nazione più debole politicamente e perché nell’arco d questi ultimi 4 anni il governo italiano è stato sotto attacco non solo internamente, ma anche dal Wall Street Journal, dal Fiancial Times, e da tutta la élite finanziaria mondiale anglosassone che conta. Per la verità Berlusconi ha fatto di tutto per attirare l’attenzione e questo misura lo spessore della persona, purtroppo!

Ci sono due opinioni contrastanti da un lato e convergenti da un altro.  Il debito pubblico italiano è enorme, mostruoso, impagabile, ma è anche quello che – tolti gli interessi – non è poi gran cosa se paragonato agli altri. Dall’altro lato della barricata ci sono le scommesse sul debito italiano, i cosiddetti CDS, quella specie di assicurazione che coprirebbe la speculazione in caso di fallimento. Il fatto reale è che nessuna assicurazione del mondo ha il denaro “fisico” per ripagare il debito italiano, figuriamoci quello Usa (ma li hanno la macchina stampa soldi). Cosa sta quindi accadendo:

1) Ci sono quelli che premono che l’Italia fallisca (ricordiamo il tit9lo del post: Italy too big to be bailed out.)

2) Ci sono quelli che premono che l’Italia non fallisca (debito pubblico coperto dalle risorse interne e private: “i nostri tesori e i nostri risparmi” ed ecco che salta fuori il nome di Amato, il rachito con pesnioni d’oro e quella di Mario Monti massone, il lacché degli Anglosassoni pronto a donare il patrimonio italiano su un piatto d’argento al “mercato” svendendolo al miglior offerente;

3) Ci sono quelli che sono una via di mezzo tra i due e che non vogliono ne l’una ne l’altra cosa.

Come riporta il blog di Uriel, dice quanto segue: “ i CDS sul debito italiano hanno una scadenza, e se l’ Italia arriva alla fine della scadenza senza generare ALMENO un evento creditizio menzionato nel CDS, qualcuno ci rimetterà’ qualcosa come CINQUE trilioni di dollari.” Se le cose stanno in questa maniera è chiaro che nessun assicuratore vorrebbe che si arrivasse al fallimento dell’Italia (dovrebbero pagare 5.000 miliardi di dollari ai detentori dei CDS), ma allo stesso tempo quelli che hanno speso i soldi per l’assicurazione vorrebbero vedere premiata la loro precauzione se l’Italia fallisse.

Quindi riportando le bocce al loro posto sembrerebbe evidente che più che un problema di debito pubblico è un problema di scommesse d’azzardo, insomma la solita bisca da 4 soldi.

Per la verità ciò che nel mondo esterno viene percepito è la mancanza di uomini capaci di sostenere una politica nuova, di fare riforme strutturali e di rovesciare l’andazzo, ormai vecchio e stantio di oltre 30 anni di marcia politica del tram-tram.

Will that change after Silvio’s departure? We’ll have to see who takes his place, and what sort of authority that new cabinet has. But I wouldn’t get my hopes up. Italy has a long history of suffering with chaotic, short-lived administrations. We have no reason to be certain that Rome will break with tradition this time.

Come dico ormai da anni chi controlla l’Italia controlla l’intero occidente e i tempi stringono e a nessuno è permesso che vi sia un controllo extra a quello che il patto atlantico ha voluto dalla seconda guerra ad oggi. Sulla base di questo la mia opinione è che ci faranno sputare sangue anche dalle orecchie, ma l’Italia non fallirà, perché se dovesse accadere…sia mai che venga fuori un pazzo scatenato che butti tutti a mare ed estrometta le banche anglosassoni e riordini il cesso di questa nazione? Cosa perderebbero quei signori che adesso ci vogliono far piangere sangue? Come potrebbero portare attacchi alla Libia e all’Iran, visto che già ci sono degli incontri ad alto livello tra Israele, Nato, Usa e Italia sul dislocamento dei mezzi e uomini per la prossima carneficina? No, non ci sarà fallimento, ma solo una bastonata tra coppa e collo, giusto per ricordarci che dal dopoguerra ad oggi siamo sempre i sudditi e sempre proni alle esigenze geopolitiche altrui.

Per i corti di memoria o per i più giovani: l’Italia entrò nello SME nel 1978, abbandonò il sistema il 17 settembre 1992. All’epoca ci fu mani pulite, la nuova repubblica, ci fu Amato e il governo Dini, ricordiamo che da allora ad oggi, quasi 30 anni, l’Italia ha perso una quantità inestimabile del suo patrimonio aziendale a vantaggio del mercato anglosassone. Ricordiamoci che all’epoca Mario Draghi fu uno dei più accesi ed attenti fautori della privatizzazione italiana e che assieme al criminale di Ciampi riusci a far perdere alla lira il 40% (questi sono gli uomini che molti politici citano fieramente, invece di appenderli ad una corda!!). Se questi sono le premesse del governo Monti o del rachitico di Amato, beh…meglio ritirare i propri risparmi e arroccarsi in casa in attesa di tempi migliori.

Ristrutturare l’Italia

8 novembre 2011 Lascia un commento

In questo periodo di trambusti politici, ambientali e sociali, in cui tutto e il contrario di tutto è valido, sento l’opportunità di buttare un punto di vista, molto personale e criticabile, di come vorrei che l’amministrazione di uno stato fosse attuata.
Non si tratta di un programma politico, perché la mia proposta potrebbe essere sia di destra che di sinistra, ma semplicemente quella di un semplice padre di famiglia che si preoccupa che la sua famiglia possa non soccombere nei marosi di un periodo così oscuro e denso di nubi minacciose all’orizzonte. (probabile guerra all’Iran che vede l’Italia partecipe assieme a Israele)

Non c’è un ordine con cui sono state esposte, ma così, come sono venute a mente. L’idea nasce da alcune letture sui giornali e da alcuni blog di carattere finanziario. Il problema di fondo che tutti evidenziano è modificare il sistema, partendo però da dentro il sistema. L’idea democraticamente parlando è fallace ed è evidente anche ad un bambino. Nessun sistema è modificabile dal suo interno, perché per assioma nessun sistema è in grado di automodificarsi.
Sarebbe come dire che un ameba si trasforma in un sistema pluricellulare: impossibile, salvo forse casi in cui vi sia l’intervento del tocco divino.

Nella realtà sappiamo che questo non è possibile, nessun gruppo sociale ben coeso e ben legato è capace di scegliere e modificare le proprie caratteristiche a favore di altri sistemi che possano poi minare la stabilità del sistema stesso.

Quindi la mia ipotesi nasce da un postulato semplicissimo: in una nazione, come quella italiana, composta per lo più da ruffiani, ladri, grassatori, ricattatori, truffatori, rapinatori, puttanieri, è impossibile che un gruppo rappresentato da questa crema morale, possa cercare di cambiare se stessa perdendo tutti i vantaggi, per introdurre al banchetto altri individui capaci di distribuire gli stessi vantaggi alla popolazione stessa.

In queste condizioni, in cui il potere economico, politico, sociale e finanziario è in mano a gruppi di piccoli criminali travestiti da persone grigie in doppio petto, l’unica strada disponibile per poter cambiare il sistema è solamente quello dell’attacco al sistema frantumandolo, riducendolo ad un ammasso dal quale separare quanto utile per la ricostruzione, da quello utile per la discarica umana.
Unica ed assoluta strada da prendere è quindi quella del cambiamento totale dei paradigmi sui quali si basa questa cloaca della nostra Italia. Cambiare dall’esterno: proporre cose nuove e cose vecchie.

Cominciamo:

1) Tutti i debiti sovrani vanno accantonati e tenuti parcheggiati fino a data da definirsi. Non produrranno nessun ulteriore debito. Si congelano e si riprenderanno, nell’eventualità, in tempi migliori, se ci saranno. Quindi non si tratta abolire il debito ma di congelarlo fino a data da definire. (pensiamo forse che gli Usa, la Germania, la Francia siano in grado di ripagare il loro debito?)

2) Separazione dell’attività bancarie tra banche che fanno speculazione e quelle che sono il perno delle economie.

3) Ricapitalizzazione delle banche: le banche incapaci di ricapitalizzarsi con mezzi propri saranno nazionalizzate e i debiti rimessi direttamente in mano agli azionisti privati delle banche, salvaguardando nel contempo i depositi privati e gli accantonamenti degli stessi, salvo che non provengano da speculazione finanziaria.

4) Riserva frazionaria: tutte le banche dovranno usare una riserva frazionaria non inferiore al 30%.(Rivalutazione del patrimonio immobiliare)

5) L’unico detentore della moneta è lo stato e a nessun altro è permessa la produzione fisica e virtuale della moneta. Custode della stessa è la Banca Centrale Italiana di proprietà dello stato italiano. Nel contempo vengono cancellati tutti gli accordi nazionali ed internazionali che agiscono contro il progetto attuale.

6) Abolizione di tutti i derivati che non abbiano copertura economica/finanziaria/materiale legata al mondo reale dell’economia, il che vuol dire abolire la leva finanziaria.

7) Sono abolite tutte le forme societarie delle attività commerciali, industriali ed operative nel mondo del lavoro, così come tutte le associazioni a carattere “umanitario-culturale” e i diretti interessati delle attuali società risponderanno personalmente in solido con tutti i loro patrimoni dell’andamento economico, sociale e finanziario dell’attività. Stesso atteggiamento e stessa prassi per banche, assicurazioni e tutte quelle attività legate ai flussi monetari e finanziari.

8.) Per il settore del lavoro, alle aziende che usino la delocalizzazione si dovrà prevedere una penale o un premio per l”abbattimento dell’imposizione fiscale in percentuale tale da favorire l’attività in patria. Tutti i prodotti delocalizzati e successivamente importati non potranno essere venduti con un margine superiore al 100% del costo industriale pagato per gli stessi.

9) Per tutte le aziende che dovranno affrontare la sfida di rimanere in Italia contro lo strapotere del basso costo estero si potrà applicare una riduzione dell’iva al 15% ed una riduzione delle imposte (eliminazione dell’IRAP) fino a fatturati di 5mln di euro, oltre i quali, si attueranno delle politiche fiscali e sociali tale da permettere il proseguo dell’attività. L’Italia è il paese delle piccole e medie imprese e queste devono necessariamente avere il favore della politica senza però dimenticare il traino importante di quelle maggiori con più visibilità e che possono rappresentare un biglietto da visita all’estero.

10) Programmazione di lunga durata di attività svolte al riassetto forestale-agricolo-idrogelogico della nazione. Il programma potrebbe assumere nel lungo periodo, di almeno 20 anni, ma più facilmente nei lunghissimo periodo di 50 anni un avvicendamento di oltre 10/15 milioni di persone in attività lavorative connesse e derivanti.

11) Programmazione di media durata, tra i 10 e 20 anni, di un piano di assetto territoriale nella riqualificazione edilizia con un piano che preveda l’assunzione, agli enti pubblici preposti, di riservare una quota del 30% per pubblico tendendo quindi a portare un riassetto nella foresta inqualificabile delle quotazioni del mercato stesso.

12) Denuncia e arresto immediato di tutti gli amministratori pubblici e privati degli ultimi 30 anni che hanno consentito lo sfascio territoriale, sequestrando tutti i beni delle famiglie interessate e istituzione di tribunali speciali per questo scopo.

13) Nazionalizzazione dei trasporti su gomma e rotaia, delle telecomunicazioni, delle poste, e dei servizi necessari al pubblico.

14) Riassetto del pubblico impiego su tutto il territorio.
Tutti sono equiparati al privato e licenziabili, nessuno escluso. Decadenza di tutte le prebende e/o corsi preferenziali che il pubblico attualmente si assume. I servizi pubblici, data la loro delicata funzione di servire la popolazione, dovranno funzionare 24 ore su 24 senza esclusione: dagli ospedali alle carceri, ai tribunali ai comuni. L’orario sarà per tutti di 8 ore di lavoro distribuite a turni nell’arco della giornata ed ottimizzati al servizio. Abolizione dell’art. 18 che come contropartita vede l’assunzione di responsabilità individuale dell’imprenditore.

15) Riassetto del settore sanitario riorganizzando lo stesso per merito.

16) Tutto il personale assunto nel pubblico impiego verrà assunto per lista di specialità e non per concorso.

18) Riduzione a 100 parlamentari e 50 senatori. Eliminazione di tutte le pensioni riservate al personale parlamentare ad esclusione di quelli che abbiano effettivamente 40 anni di servizio contando i giorni d presenza. Per tutti gli altri, gli anni di servizio saranno conteggiati nel computo della pensione di anzianità in funzione dei giorni effettivi di presenza parlamentare. Nessuna possibilità di accumulo delle pensioni e perdita dei massimali. La pensione massima per un parlamentare/senatore che ha svolto il servizio “senza demeriti” non potranno superare quella di un impiegato di primo livello del settore privato. Abolizione dei senatori a vita. Azzeramento delle baby pensioni: lo stato ha già dato senza mai ricevere! (sono oltre 500.000 in Italia e ad una media minima di soli 1000 euro mese netti sono circa 6 miliardi all’anno che si spendono per nulla)

19) Annullamento degli enti regionali, inutile doppione di quello che c’è a Roma e allargamento delle provincie in bacini omogenei territoriali. Il personale che verrà licenziato dalle regioni è licenziato e non assunto nelle nuove strutture. I comuni nel contempo dovranno ridurre il numero degli assessori e assumere gli incarichi internamente.

20) Settore scolastico: tutte le scuole dovranno funzionare 8 ore giornaliere in funzione del bacino di assunzione dell’infanzia e studentesco a cui fa riferimento cercando di favorire le famiglie con stessi disagi nel proprio lavoro. E’ quindi opportuno che comuni e prefetture attivino con le aziende piani di sviluppo scolastico direttamente in prossimità dei centri di lavoro permettendo quindi una maggiore osservazione e minor assenteismo degli impiegati nelle attività lavorative. Le quote di assunzione di questi oneri verranno addebitati tra aziende, impiegati e comune con l’obbiettivo di demandare interamente l’onere alle aziende.

21) Il corpo insegnante è impegnato nelle attività scolastiche non solo nelle ore di insegnamento, ma anche nelle restanti ore delle sue 8/10 ore quotidiane. Le attività verranno quindi svolte nel periodo tra ottobre e giungo compreso per gli studenti fino alla 3 media inferiore, mentre per tutti gli altri le attività scolastiche avranno corso tutto l’anno con la sola interruzione per le ferie estive e natalizie e pasquali commisurate in 1 mese per le ferie estive, 7 giorni per quelle Natalizie e 3 giorni per quelle pasquali.

E’ evidente che queste idee sono frutto di uno sbuffo di come si vede attualmente la nostra penisola, condotta malamente, disastrata e impegnata in progetti estranei alla sua natura (guerra contro la Libia e contro l’Iran oltre alle partecipazioni in attività belliche nei Balcani, in Libano e nell’oriente). L’Italia ha perso oltre 40 anni  rispetto agli altri paesi, è il paese più centrale del mondo occidentale ed è il paese che nella sua storia ha riversato agli altri immense ricchezze che hanno permesso loro di capitalizzare il successo odierno.  Il mondo politico attuale, composto per lo più da gente senza una benché minima attenzione all’Italia, deve essere cambiato, gettato come uno strumento fallace, inutile e orribilmente malevolo per lo sviluppo presente e futuro del nostro paese.

L’attuale sistema politico nazionale è servo di paradigmi  della seconda guerra, figli quindi di una subordinazione storica ormai obsoleta che ci impedisce di poter sviluppare le qualità che potremmo avere. Dobbiamo scrollarci questa massa che ci opprime e ci limita nei movimenti, dobbiamo poter volare, come carattere nostro italiano, lì dove la nostra fantasia, il nostro colore e la nostra indole vuole portarci gettando alle ortiche false ideologie, falsi paradigmi, falsi miti.

Genova devastata, ma la colpa la dobbiamo dare ai cambiamenti climatici.

4 novembre 2011 Lascia un commento

Solo qualche giorno fa in Liguria si abbattevano gli effetti dell’incuria delle amministrazioni e dello sfascio ambientale in cui versa l’intera Italia. Tutti a urlare, a fare scenate da commedia greca e nessuno che invece abbia avuto l’idea di prendere un’iniziativa per tamponare la catastrofe per evitare che si ripeta nel futuro. Uomo avvertito  mezzo salvato, recita il detto, ma noi non abbiamo uomini, ma una massa amorfa di sfruttatori incapaci di pensare se non alla loro pancia, indifferenti alle tragedie che, giorno dopo giorno, si abbattono sul nostro territorio.

E’ accaduto, dopo mille avvisaglie, avvertimenti, programmi meteo condotti da qualche puttanella di turno, insomma è stato urlato anche ai sordi che erano in arrivo delle condizioni meteorologiche che avrebbero messo a dura prova le già deboli strutture e come in una tragedia greca anche Genova subisce l’onta della devastazione e della morte.

E il sindaco di Genova che dice: “Una tragedia assolutamente imprevedibile”, imprevedibile??? Ma se sono giorni che stanno massacrando i timpani con allerte, con proclami da fine del mondo, come fa essere una tragedia imprevedibile, come disse pure l’altro devastato mentale di Alemanno per l’inondazione di Roma di qualche settimana fa?

E nella sua fantasmagorica follia continua: “Io non mi sento di dare la colpa a nessuno. Il Fereggiano era un fiume di sicurezza su cui da tempo si era attivata l’attenzione della Protezione civile e del presidente della Regione. Sono stati fatti lavori dal Comune, tutto sulla base del piano di bacino“. In quel punto, osserva Vincenzi, “nel giro di qualche minuto si è sollevato un muro d’acqua a una velocità spaventosa“.

E’ probabile che il sindaco sia in buona fede, ma lo dubito fortemente, mentre è certo che quanto accaduto, per una stupida ed insignificante pioggia, a causa della cementificazioni che Genova ha subito nel corso dei decenni ha prodotto il disastro di oggi.
Non ci sono scuse e nemmeno frasi tipo quelle dettate dall’altro menestrello della politica massone di Napolitano che affermava “questi morti sono il triste tributo che dobbiamo pagare per i cambiamenti climatici“. E’ evidente che quando ci si trova davanti ad affermazioni del genere, a persone che non vogliono vedere le loro responsabilità scaricandole su eventi di cui nessuno sa nulla siamo arrivati alla frutta.

I morti si moltiplicheranno, i disastri “ambientali”, a causa dell’incuria dell’uomo e della sua avidità, aumenteranno, e troveremo sempre qualche decerebrato che indicherà la via per soluzioni insignificanti, ma cariche di denaro e interessi personali.

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