Archivio
A quando l’OPA sui beni italiani???
In questi giorni di frenesia a cercare una soluzione per tamponare le attività con cui il mercato cerca di rompere la catena più debole del sistema euro (l’Italia), leggevo che se si facesse un po’ di conto in maniera un pochino diversa da come ce la vogliono vendere forse le cose avrebbero un altro aspetto. Il debito italiano di circa 2.000 mld è sicuramente enorme e nessuna soluzione sarà capace di ripianarlo né ora né mai!. Questo vuol dire che ci stanno prendendo in giro o che si sta preparando per un’OPA sui beni italiani.
Si evidenzia infatti che il debito pubblico più elevato di Eurolandia:
Germania | 2.498.800 mln |
Francia | 1.947.576 mln |
Italia | 1.548.816 mln |
Inghilterra | 1.453.616 mln |
Quindi considerando che i dati sopra sono del 2009 si capisce che i maggiori debitori in termini assoluti appaiono essere Germania, Francia e Italia. Ora visto che tutti stanno spingendo a che l’Italia sia prodiga di riforme, di regole, di tagli lacrime e sangue, ci si chede come mai le stesse cose non vengano applicate anche ai maggiori debitori europei. E se poi rapportiamo il Pil globale dei 27 paesi europei (dati wikipedia) di 14.000 mld ai debiti dei singoli paesi è evidente che il nostro appare non eccessivamente elevato.
Ora la domanda che possiamo porci è semplicemente questa: perché si insite sull’Italia e non anche sulle altre due nazioni più spendaccione di noi? La risposta la conosciamo già, perché abbiamo una economia più debole, non c’è futuro nel lavoro e compagnia bella, ma perché si continua a dire che la soluzione dei nostri problemi sono le privatizzazioni, la rinuncia del cosiddetto “golden share” sulle aziende più “grasse” con partecipazioni statali come Eni, Finemeccanica, Poste, Ferrovie dello Stato, Aziende Municipalizzate eccetera?
In fin dei conti la “s”-vendita dei nostri patrimoni non ripagherebbe che una piccola parte del debito, risparmi esclusi, ovviamente! Quindi ha senso porre sul piatto della bilancia i frutti della nostra esperienza, della nostra capacità industriale, della nostra genialità per un semplice pezzo di carta straccia come un BTP?
Chi ha detto che questa soluzione sia quella che maggiormente ci permetterà di migliorare le condizioni economiche di un paese che dalla distruzione della Telecom, della Tim, di parte delle FS, Alitalia così come dell’IRI, della Cirio e della SME, della Parmalat, non ha visto altro che disoccupazione, svendita e vantaggi solo per certi gruppi di potere economico contro gli interessi nazionali.
In molte fronde della sinistra di de Benedetti e della sua congrega (la Repubblica), non si fa altro che spingere su questo tasto della vendita del patrimonio nazionale, ma una volta venduto cosa rimane per il futuro dei nostri figli e dei giovani di adesso? Solo scatole vuote e l’esempio della Fiat dovrebbe aprire gli occhi anche più volenteroso ed ostinato cieco.
Ora, con un governo in mano ad un stucchevole e gentile personaggio, circondato da alcuni signor nessuno – ma voluti strenuamente da un criminale-impostore-massone-comunista che meriterebbe di essere denunciato al Tribunale dell’Aia per crimini contro l’Umanità, visto il suo intenso amore per la guerra di Libia – con un personaggio alla BCE, il vero tessitore della crisi del 1992 e della selvaggia distruzione dell’IRI, cosa possiamo aspettarci di meglio? Nulla.
L’ex nostro primo ministro sempre in tiro afferma che è necessario lasciar lavorare il nuovo eletto senza rendersi conto della catastrofe che cadrà sulle nostre teste. Ma lui ha ben altre cose a cui pensare, deve difendersi dagli attacchi mirati della giustizia, di quella giustizia che vede lì dove gli è più conveniente vedere.
Povera Italia!
In attesa della manovra
In attesa della manovra i tempi stanno maturando e la corsa febbrile del nostro governo e di quello degli altri paesi europei indicano che non c’è più tempo. Nel frattempo i debiti dei vari paesi – meglio sarebbe dire dei vari continenti – aumenta di giorno in giorno senza soluzione di continuità, senza cercare un cambiamento strutturale, senza nessuna regola, ancorché inutilmente enunciata.
Da parte di Monti, l’autorevole Primo Ministro italiano – così lo definiscono i vari media anglosassoni – i programmi sembrano apparire un pallido sistema di regole non perfettamente a fuoco: qualche voce, qualche opinione, ma nessun annuncio ufficiale. La confusione impera sovrana, ma Monti appare salvifico all’immane debito “ha sottolineato che l’Italia ha dimostrato nel suo recente passato di aver compiuto progressi significativi in materia di consolidamento fiscale, mentre l’impegno a rendere tale consolidamento sostenibile sarà attuato in tempi rapidi attraverso misure di impulso alla crescita“. Sarebbe da capire quali siano queste manovre di impulso alla crescita e sopratutto quali saranno quelle incaricate a limitare la spesa pubblica.
Una piccola luce sembra apparire all’orizzonte, il principio di equità che misurerebbe il merito – nel caso delle pensioni – di ricevere una pensione in funzione dei contributi effettuati. Secondo il sole24ore vi sono due strade: la prima che misura la percentuale tra pensioni erogate e le entrate dello stato con un differenziale del 20% a fronte di una spesa pensionistica di 295 miliardi e di entrate per 204 miliardi che significa che per ogni 100 euro euro di pensione ce ne sono 20 che saranno accollati come debito, la seconda strada è più dolorosa per tutta quella massa di persone che alla fine non hanno mai versato nulla o in maniera insignificante ai fini pensionistici. E’ il caso delle 500.000 baby pensioni e dei 9 milioni di italiani che hanno versato contribuzioni irrisorie (pari al 40% del totale).
Ma sono – dicono – diritti acquisiti, impossibile toccare questo immane serbatoio di consensi. In effetti, se facciamo mente locale e se ci immedesimiamo in queste persone, possiamo comprendere che se una legge di stato permette di avere dei vantaggi anche noi sicuramente la sfrutteremmo, ma “non si fanno conti senza l’oste” e prima o dopo i nodi vengono al pettine e quelli che in tempi d’oro hanno succhiato dalla mammella statale adesso dovrebbero rendersi conto che non c’è più latte. La vacca di stato è ormai esangue, sfinita e ad ogni poppata comincia a scalciare, e saran dolori.
“Les jeux sont fait” direbbe il croupier del casinò, sul tavolo verde del grande gioco finanziario non è più possibile fare nessuna mossa. La Germania è decisa a mantenere la sua posizione inflessibile contro gli eurobond, la Francia al contrario spinge affinché la BCE apra i rubinetti e come risposta la Germania, così come altri paesi Europei, vuole garanzie. Ma quali garanzie possono dare dei debitori? Sono tutti debitori, nessuno si salva. Chi più e chi meno hanno nelle loro pance montagne di immondizia finanziaria che nessuno vorrebbe detenere.
Ecco però arrivare la ciambella di salvataggio del Fondo Monetario Internazionale, quell’ente che ha messo in crisi migliaia di persone in Italia con i famosi bond argentini, che con molto altruismo concederebbe all’Italia un prestito di 600 miliardi per 18 mesi ad un tasso del 5%. Un vero affare!!! Accidenti, è più basso del differenziale (spread) tra i bund germanici e i btp, ci stanno quasi 3 punti percentuali. Altro che affare! Una manna!.
Ma chi pagherà questo 5% e chi ripagherà i 600 miliardi del capitale imprestato? Insomma la solita tiritera che ha stancato anche un sordo: aggiungiamo debito a debito e come nelle più classiche formule usuraie il debitore fa debito con un altro usuraio aumentando spaventosamente la sua quota di indebitamento. Un classico!
Nel frattempo la guerra tra banche e stato si sta facendo sempre più dura con le banche che offrono interessi sempre più alti ed entrano in competizione con i vari Bot/Btp con un unico particolare che mai nessuno vuol enunciare a piena voce: i conti deposito bancari NON sono coperti da nessuna garanzia e se la banca fallisce (vedasi quanto scrivevo qui) NESSUNO vi restituisce i vostri denari investiti (svegliaaaaa!!!). Ma la gente è sciocca, stupida, abbindolata dai numeri sempre più alti degli interessi e non si informa, non chiede, non studia, non si interessa e come le bestie da soma accetta il peso del pegno che dovrà pagare. Purtroppo il lato “B” di questa cosa è che alcuni perderanno montagne di denari ed altri – le banche – ci sguazzeranno. E’ successo sempre così, dal fallimento della Banca dei Bardi nel lontano 1345 e da allora ad oggi pare non sia cambiato nulla. Mah?!
Nel frattempo che l’illustre Monti metterà a punto una manovra per mettere a posto le nostre finanze, mi chiedo come mai nessuno, ripeto nessuno, abbia mai considerato l’opportunità di alcune risorse per le casse dello stato.
Tra queste possiamo enumerare alcuni mercati che per un motivo o per l’altro sono delle isole felici per l’evasione fiscale, per traffici illegali, per il lavaggio del denaro sporco. Parlo di quei mercati come quello OTC (Over the counter) e quello delle Dark Pool, mercati questi completamenti al di fuori di ogni regolamentazione e dove ogni giorno passano svariate centinaia di miliardi. Se poi consideriamo il mercato delle valute (Forex) e quello dell’oro (per la grande parte detenuto da privati (inglesi e olandesi), abbiamo fatto tombola. Solo un prelievo del 2/3‰ produrrebbe giornalmente qualche decina di miliardi, sufficienti per sanare la spesa pubblica nell’arco di un paio d’anni di Europa e Usa messi assieme. Troppo ottimistico?
Le Banche possono fallire? Sì!
Molti chiedono: le banche possono fallire? Risposta: Sìììì!!!
Ma come? Le banche falliscono? Certo che possono fallire, ma dipende!
Per esempio in Usa quest’anno 2011 sono fallite 90 banche, nel 2010 sono fallite 157 banche e nel 2009 sono fallite 140 banche, nel 2008 sono fallite 25 banche e nel 2007 solo 3 banche e via a seguire. Dati della FDIC (Federal Deposit Insural Corporation)
Bank Name | City | State | CERT # | Closing Date |
Central Progressive Bank | Lacombe | LA | 19657 | 18/11/11 |
Polk County Bank | Johnston | IA | 14194 | 18/11/11 |
Community Bank of Rockmart | Rockmart | GA | 57860 | 10/11/11 |
SunFirst Bank | Saint George | UT | 57087 | 04/11/11 |
Mid City Bank, Inc. | Omaha | NE | 19397 | 04/11/11 |
All American Bank | Des Plaines | IL | 57759 | 28-Oct-11 |
Community Banks of Colorado | Greenwood Village | CO | 21132 | 21-Oct-11 |
Community Capital Bank | Jonesboro | GA | 57036 | 21-Oct-11 |
Decatur First Bank | Decatur | GA | 34392 | 21-Oct-11 |
Old Harbor Bank | Clearwater | FL | 57537 | 21-Oct-11 |
Country Bank | Aledo | IL | 35395 | 14-Oct-11 |
First State Bank | Cranford | NJ | 58046 | 14-Oct-11 |
Blue Ridge Savings Bank, Inc. | Asheville | NC | 32347 | 14-Oct-11 |
Piedmont Community Bank | Gray | GA | 57256 | 14-Oct-11 |
Sun Security Bank | Ellington | MO | 20115 | 7-Oct-11 |
The RiverBank | Wyoming | MN | 10216 | 7-Oct-11 |
First International Bank | Plano | TX | 33513 | 30-Sep-11 |
Citizens Bank of Northern California | Nevada City | CA | 33983 | 23-Sep-11 |
Bank of the Commonwealth | Norfolk | VA | 20408 | 23-Sep-11 |
First National Bank of Florida | Milton | FL | 25155 | 9-Sep-11 |
CreekSide Bank | Woodstock | GA | 58226 | 2-Sep-11 |
Patriot Bank of Georgia | Cumming | GA | 58273 | 2-Sep-11 |
First Choice Bank | Geneva | IL | 57212 | 19-Aug-11 |
First Southern National Bank | Statesboro | GA | 57239 | 19-Aug-11 |
Lydian Private Bank | Palm Beach | FL | 35356 | 19-Aug-11 |
Public Savings Bank | Huntingdon Valley | PA | 34130 | 18-Aug-11 |
The First National Bank of Olathe | Olathe | KS | 4744 | 12-Aug-11 |
Bank of Whitman | Colfax | WA | 22528 | 5-Aug-11 |
Bank of Shorewood | Shorewood | IL | 22637 | 5-Aug-11 |
Integra Bank National Association | Evansville | IN | 4392 | 29-Jul-11 |
BankMeridian, N.A. | Columbia | SC | 58222 | 29-Jul-11 |
Virginia Business Bank | Richmond | VA | 58283 | 29-Jul-11 |
Bank of Choice | Greeley | CO | 2994 | 22-Jul-11 |
LandMark Bank of Florida | Sarasota | FL | 35244 | 22-Jul-11 |
Southshore Community Bank | Apollo Beach | FL | 58056 | 22-Jul-11 |
Summit Bank | Prescott | AZ | 57442 | 15-Jul-11 |
First Peoples Bank | Port St. Lucie | FL | 34870 | 15-Jul-11 |
High Trust Bank | Stockbridge | GA | 19554 | 15-Jul-11 |
One Georgia Bank | Atlanta | GA | 58238 | 15-Jul-11 |
Signature Bank | Windsor | CO | 57835 | 8-Jul-11 |
Colorado Capital Bank | Castle Rock | CO | 34522 | 8-Jul-11 |
First Chicago Bank & Trust | Chicago | IL | 27935 | 8-Jul-11 |
Mountain Heritage Bank | Clayton | GA | 57593 | 24-Jun-11 |
First Commercial Bank of Tampa Bay | Tampa | FL | 27583 | 17-Jun-11 |
McIntosh State Bank | Jackson | GA | 19237 | 17-Jun-11 |
Atlantic Bank and Trust | Charleston | SC | 58420 | 3-Jun-11 |
First Heritage Bank | Snohomish | WA | 23626 | 27-May-11 |
Summit Bank | Burlington | WA | 513 | 20-May-11 |
First Georgia Banking Company | Franklin | GA | 57647 | 20-May-11 |
Atlantic Southern Bank | Macon | GA | 57213 | 20-May-11 |
Coastal Bank | Cocoa Beach | FL | 34898 | 6-May-11 |
Community Central Bank | Mount Clemens | MI | 34234 | 29/04/11 |
The Park Avenue Bank | Valdosta | GA | 19797 | 29/04/11 |
First Choice Community Bank | Dallas | GA | 58539 | 29/04/11 |
Cortez Community Bank | Brooksville | FL | 57625 | 29/04/11 |
First National Bank of Central Florida | Winter Park | FL | 26297 | 29/04/11 |
Heritage Banking Group | Carthage | MS | 14273 | 15/04/11 |
Rosemount National Bank | Rosemount | MN | 24099 | 15/04/11 |
Superior Bank | Birmingham | AL | 17750 | 15/04/11 |
Nexity Bank | Birmingham | AL | 19794 | 15/04/11 |
New Horizons Bank | East Ellijay | GA | 57705 | 15/04/11 |
Bartow County Bank | Cartersville | GA | 21495 | 15/04/11 |
Nevada Commerce Bank | Las Vegas | NV | 35418 | 08/04/11 |
Western Springs National Bank and Trust | Western Springs | IL | 10086 | 08/04/11 |
The Bank of Commerce | Wood Dale | IL | 34292 | 25/03/11 |
Legacy Bank | Milwaukee | WI | 34818 | 11/03/11 |
First National Bank of Davis | Davis | OK | 4077 | 11/03/11 |
Valley Community Bank | St. Charles | IL | 34187 | 25/02/11 |
San Luis Trust Bank, FSB | San Luis Obispo | CA | 34783 | 18/02/11 |
Charter Oak Bank | Napa | CA | 57855 | 18/02/11 |
Citizens Bank of Effingham | Springfield | GA | 34601 | 18/02/11 |
Habersham Bank | Clarkesville | GA | 151 | 18/02/11 |
Canyon National Bank | Palm Springs | CA | 34692 | 11/02/11 |
Badger State Bank | Cassville | WI | 13272 | 11/02/11 |
Peoples State Bank | Hamtramck | MI | 14939 | 11/02/11 |
Sunshine State Community Bank | Port Orange | FL | 35478 | 11/02/11 |
Community First Bank Chicago | Chicago | IL | 57948 | 04/02/11 |
North Georgia Bank | Watkinsville | GA | 35242 | 04/02/11 |
American Trust Bank | Roswell | GA | 57432 | 04/02/11 |
First Community Bank | Taos | NM | 12261 | 28-Jan-11 |
FirsTier Bank | Louisville | CO | 57646 | 28-Jan-11 |
Evergreen State Bank | Stoughton | WI | 5328 | 28-Jan-11 |
The First State Bank | Camargo | OK | 2303 | 28-Jan-11 |
United Western Bank | Denver | CO | 31293 | 21-Jan-11 |
The Bank of Asheville | Asheville | NC | 34516 | 21-Jan-11 |
CommunitySouth Bank & Trust | Easley | SC | 57868 | 21-Jan-11 |
Enterprise Banking Company | McDonough | GA | 19758 | 21-Jan-11 |
Oglethorpe Bank | Brunswick | GA | 57440 | 14-Jan-11 |
Legacy Bank | Scottsdale | AZ | 57820 | 7-Jan-11 |
First Commercial Bank of Florida | Orlando | FL | 34965 | 7-Jan-11 |
Community National Bank | Lino Lakes | MN | 23306 | 17-Dec-10 |
First Southern Bank | Batesville | AR | 58052 | 17-Dec-10 |
United Americas Bank, N.A. | Atlanta | GA | 35065 | 17-Dec-10 |
Appalachian Community Bank, FSB | McCaysville | GA | 58495 | 17-Dec-10 |
Chestatee State Bank | Dawsonville | GA | 34578 | 17-Dec-10 |
The Bank of Miami,N.A. | Coral Gables | FL | 19040 | 17-Dec-10 |
Earthstar Bank | Southampton | PA | 35561 | 10-Dec-10 |
Paramount Bank | Farmington Hills | MI | 34673 | 10-Dec-10 |
First Banking Center | Burlington | WI | 5287 | 19/11/10 |
Allegiance Bank of North America | Bala Cynwyd | PA | 35078 | 19/11/10 |
Gulf State Community Bank | Carrabelle | FL | 20340 | 19/11/10 |
Copper Star Bank | Scottsdale | AZ | 35463 | 12/11/10 |
Darby Bank & Trust Co. | Vidalia | GA | 14580 | 12/11/10 |
Tifton Banking Company | Tifton | GA | 57831 | 12/11/10 |
First Vietnamese American Bank | Westminster | CA | 57885 | 05/11/10 |
Pierce Commercial Bank | Tacoma | WA | 34411 | 05/11/10 |
Western Commercial Bank | Woodland Hills | CA | 58087 | 05/11/10 |
K Bank | Randallstown | MD | 31263 | 05/11/10 |
First Arizona Savings, A FSB | Scottsdale | AZ | 32582 | 22-Oct-10 |
Hillcrest Bank | Overland Park | KS | 22173 | 22-Oct-10 |
First Suburban National Bank | Maywood | IL | 16089 | 22-Oct-10 |
The First National Bank of Barnesville | Barnesville | GA | 2119 | 22-Oct-10 |
The Gordon Bank | Gordon | GA | 33904 | 22-Oct-10 |
Progress Bank of Florida | Tampa | FL | 32251 | 22-Oct-10 |
First Bank of Jacksonville | Jacksonville | FL | 27573 | 22-Oct-10 |
Premier Bank | Jefferson City | MO | 34016 | 15-Oct-10 |
WestBridge Bank and Trust Company | Chesterfield | MO | 58205 | 15-Oct-10 |
Security Savings Bank, F.S.B. | Olathe | KS | 30898 | 15-Oct-10 |
Shoreline Bank | Shoreline | WA | 35250 | 1-Oct-10 |
Wakulla Bank | Crawfordville | FL | 21777 | 1-Oct-10 |
North County Bank | Arlington | WA | 35053 | 24-Sep-10 |
Haven Trust Bank Florida | Ponte Vedra Beach | FL | 58308 | 24-Sep-10 |
Maritime Savings Bank | West Allis | WI | 28612 | 17-Sep-10 |
Bramble Savings Bank | Milford | OH | 27808 | 17-Sep-10 |
The Peoples Bank | Winder | GA | 182 | 17-Sep-10 |
First Commerce Community Bank | Douglasville | GA | 57448 | 17-Sep-10 |
Bank of Ellijay | Ellijay | GA | 58197 | 17-Sep-10 |
ISN Bank | Cherry Hill | NJ | 57107 | 17-Sep-10 |
Horizon Bank | Bradenton | FL | 35061 | 10-Sep-10 |
Sonoma Valley Bank | Sonoma | CA | 27259 | 20-Aug-10 |
Los Padres Bank | Solvang | CA | 32165 | 20-Aug-10 |
Butte Community Bank | Chico | CA | 33219 | 20-Aug-10 |
Pacific State Bank | Stockton | CA | 27090 | 20-Aug-10 |
ShoreBank | Chicago | IL | 15640 | 20-Aug-10 |
Imperial Savings and Loan Association | Martinsville | VA | 31623 | 20-Aug-10 |
Independent National Bank | Ocala | FL | 27344 | 20-Aug-10 |
Community National Bank at Bartow | Bartow | FL | 25266 | 20-Aug-10 |
Palos Bank and Trust Company | Palos Heights | IL | 17599 | 13-Aug-10 |
Ravenswood Bank | Chicago | IL | 34231 | 6-Aug-10 |
LibertyBank | Eugene | OR | 31964 | 30-Jul-10 |
The Cowlitz Bank | Longview | WA | 22643 | 30-Jul-10 |
Coastal Community Bank | Panama City Beach | FL | 9619 | 30-Jul-10 |
Bayside Savings Bank | Port Saint Joe | FL | 57669 | 30-Jul-10 |
Northwest Bank & Trust | Acworth | GA | 57658 | 30-Jul-10 |
Home Valley Bank | Cave Junction | OR | 23181 | 23-Jul-10 |
SouthwestUSA Bank | Las Vegas | NV | 35434 | 23-Jul-10 |
Community Security Bank | New Prague | MN | 34486 | 23-Jul-10 |
Thunder Bank | Sylvan Grove | KS | 10506 | 23-Jul-10 |
Williamsburg First National Bank | Kingstree | SC | 17837 | 23-Jul-10 |
Crescent Bank and Trust Company | Jasper | GA | 27559 | 23-Jul-10 |
Sterling Bank | Lantana | FL | 32536 | 23-Jul-10 |
Mainstreet Savings Bank, FSB | Hastings | MI | 28136 | 16-Jul-10 |
Olde Cypress Community Bank | Clewiston | FL | 28864 | 16-Jul-10 |
Turnberry Bank | Aventura | FL | 32280 | 16-Jul-10 |
Metro Bank of Dade County | Miami | FL | 25172 | 16-Jul-10 |
First National Bank of the South | Spartanburg | SC | 35383 | 16-Jul-10 |
Woodlands Bank | Bluffton | SC | 32571 | 16-Jul-10 |
Home National Bank | Blackwell | OK | 11636 | 9-Jul-10 |
USA Bank | Port Chester | NY | 58072 | 9-Jul-10 |
Ideal Federal Savings Bank | Baltimore | MD | 32456 | 9-Jul-10 |
Bay National Bank | Baltimore | MD | 35462 | 9-Jul-10 |
High Desert State Bank | Albuquerque | NM | 35279 | 25-Jun-10 |
First National Bank | Savannah | GA | 34152 | 25-Jun-10 |
Peninsula Bank | Englewood | FL | 26563 | 25-Jun-10 |
Nevada Security Bank | Reno | NV | 57110 | 18-Jun-10 |
Washington First International Bank | Seattle | WA | 32955 | 11-Jun-10 |
TierOne Bank | Lincoln | NE | 29341 | 4-Jun-10 |
Arcola Homestead Savings Bank | Arcola | IL | 31813 | 4-Jun-10 |
First National Bank | Rosedale | MS | 15814 | 4-Jun-10 |
Sun West Bank | Las Vegas | NV | 34785 | 28-May-10 |
Granite Community Bank, NA | Granite Bay | CA | 57315 | 28-May-10 |
Bank of Florida – Tampa | Tampa | FL | 57814 | 28-May-10 |
Bank of Florida – Southwest | Naples | FL | 35106 | 28-May-10 |
Bank of Florida – Southeast | Fort Lauderdale | FL | 57360 | 28-May-10 |
Pinehurst Bank | Saint Paul | MN | 57735 | 21-May-10 |
Midwest Bank and Trust Company | Elmwood Park | IL | 18117 | 14-May-10 |
Southwest Community Bank | Springfield | MO | 34255 | 14-May-10 |
New Liberty Bank | Plymouth | MI | 35586 | 14-May-10 |
Satilla Community Bank | Saint Marys | GA | 35114 | 14-May-10 |
1st Pacific Bank of California | San Diego | CA | 35517 | 7-May-10 |
Towne Bank of Arizona | Mesa | AZ | 57697 | 7-May-10 |
Access Bank | Champlin | MN | 16476 | 7-May-10 |
The Bank of Bonifay | Bonifay | FL | 14246 | 7-May-10 |
Frontier Bank | Everett | WA | 22710 | 30/04/10 |
BC National Banks | Butler | MO | 17792 | 30/04/10 |
Champion Bank | Creve Coeur | MO | 58362 | 30/04/10 |
CF Bancorp | Port Huron | MI | 30005 | 30/04/10 |
Westernbank Puerto Rico | Mayaguez | PR | 31027 | 30/04/10 |
R-G Premier Bank of Puerto Rico | Hato Rey | PR | 32185 | 30/04/10 |
Eurobank | San Juan | PR | 27150 | 30/04/10 |
Wheatland Bank | Naperville | IL | 58429 | 23/04/10 |
Peotone Bank and Trust Company | Peotone | IL | 10888 | 23/04/10 |
Lincoln Park Savings Bank | Chicago | IL | 30600 | 23/04/10 |
New Century Bank | Chicago | IL | 34821 | 23/04/10 |
Citizens Bank and Trust Company of Chicago | Chicago | IL | 34658 | 23/04/10 |
Broadway Bank | Chicago | IL | 22853 | 23/04/10 |
Amcore Bank, National Association | Rockford | IL | 3735 | 23/04/10 |
City Bank | Lynnwood | WA | 21521 | 16/04/10 |
Tamalpais Bank | San Rafael | CA | 33493 | 16/04/10 |
Innovative Bank | Oakland | CA | 23876 | 16/04/10 |
Butler Bank | Lowell | MA | 26619 | 16/04/10 |
Riverside National Bank of Florida | Fort Pierce | FL | 24067 | 16/04/10 |
AmericanFirst Bank | Clermont | FL | 57724 | 16/04/10 |
First Federal Bank of North Florida | Palatka | FL | 28886 | 16/04/10 |
Lakeside Community Bank | Sterling Heights | MI | 34878 | 16/04/10 |
Beach First National Bank | Myrtle Beach | SC | 34242 | 09/04/10 |
Desert Hills Bank | Phoenix | AZ | 57060 | 26/03/10 |
Unity National Bank | Cartersville | GA | 34678 | 26/03/10 |
Key West Bank | Key West | FL | 34684 | 26/03/10 |
McIntosh Commercial Bank | Carrollton | GA | 57399 | 26/03/10 |
State Bank of Aurora | Aurora | MN | 8221 | 19/03/10 |
First Lowndes Bank | Fort Deposit | AL | 24957 | 19/03/10 |
Bank of Hiawassee | Hiawassee | GA | 10054 | 19/03/10 |
Appalachian Community Bank | Ellijay | GA | 33989 | 19/03/10 |
Advanta Bank Corp. | Draper | UT | 33535 | 19/03/10 |
Century Security Bank | Duluth | GA | 58104 | 19/03/10 |
American National Bank | Parma | OH | 18806 | 19/03/10 |
Statewide Bank | Covington | LA | 29561 | 12/03/10 |
Old Southern Bank | Orlando | FL | 58182 | 12/03/10 |
The Park Avenue Bank | New York | NY | 27096 | 12/03/10 |
LibertyPointe Bank | New York | NY | 58071 | 11/03/10 |
Centennial Bank | Ogden | UT | 34430 | 05/03/10 |
Waterfield Bank | Germantown | MD | 34976 | 05/03/10 |
Bank of Illinois | Normal | IL | 9268 | 05/03/10 |
Sun American Bank | Boca Raton | FL | 27126 | 05/03/10 |
Rainier Pacific Bank | Tacoma | WA | 38129 | 26/02/10 |
Carson River Community Bank | Carson City | NV | 58352 | 26/02/10 |
La Jolla Bank, FSB | La Jolla | CA | 32423 | 19/02/10 |
George Washington Savings Bank | Orland Park | IL | 29952 | 19/02/10 |
The La Coste National Bank | La Coste | TX | 3287 | 19/02/10 |
Marco Community Bank | Marco Island | FL | 57586 | 19/02/10 |
1st American State Bank of Minnesota | Hancock | MN | 15448 | 05/02/10 |
American Marine Bank | Bainbridge Island | WA | 16730 | 29-Jan-10 |
First Regional Bank | Los Angeles | CA | 23011 | 29-Jan-10 |
Community Bank and Trust | Cornelia | GA | 5702 | 29-Jan-10 |
Marshall Bank, N.A. | Hallock | MN | 16133 | 29-Jan-10 |
Florida Community Bank | Immokalee | FL | 5672 | 29-Jan-10 |
First National Bank of Georgia | Carrollton | GA | 16480 | 29-Jan-10 |
Columbia River Bank | The Dalles | OR | 22469 | 22-Jan-10 |
Evergreen Bank | Seattle | WA | 20501 | 22-Jan-10 |
Charter Bank | Santa Fe | NM | 32498 | 22-Jan-10 |
Bank of Leeton | Leeton | MO | 8265 | 22-Jan-10 |
Premier American Bank | Miami | FL | 57147 | 22-Jan-10 |
Barnes Banking Company | Kaysville | UT | 1252 | 15-Jan-10 |
St. Stephen State Bank | St. Stephen | MN | 17522 | 15-Jan-10 |
Town Community Bank & Trust | Antioch | IL | 34705 | 15-Jan-10 |
Horizon Bank | Bellingham | WA | 22977 | 8-Jan-10 |
First Federal Bank of California, F.S.B. | Santa Monica | CA | 28536 | 18-Dec-09 |
Imperial Capital Bank | La Jolla | CA | 26348 | 18-Dec-09 |
Independent Bankers’ Bank | Springfield | IL | 26820 | 18-Dec-09 |
New South Federal Savings Bank | Irondale | AL | 32276 | 18-Dec-09 |
Citizens State Bank | New Baltimore | MI | 1006 | 18-Dec-09 |
Peoples First Community Bank | Panama City | FL | 32167 | 18-Dec-09 |
RockBridge Commercial Bank | Atlanta | GA | 58315 | 18-Dec-09 |
SolutionsBank | Overland Park | KS | 4731 | 11-Dec-09 |
Valley Capital Bank, N.A. | Mesa | AZ | 58399 | 11-Dec-09 |
Republic Federal Bank, N.A. | Miami | FL | 22846 | 11-Dec-09 |
Greater Atlantic Bank | Reston | VA | 32583 | 4-Dec-09 |
Benchmark Bank | Aurora | IL | 10440 | 4-Dec-09 |
AmTrust Bank | Cleveland | OH | 29776 | 4-Dec-09 |
The Tattnall Bank | Reidsville | GA | 12080 | 4-Dec-09 |
First Security National Bank | Norcross | GA | 26290 | 4-Dec-09 |
The Buckhead Community Bank | Atlanta | GA | 34663 | 4-Dec-09 |
Commerce Bank of Southwest Florida | Fort Myers | FL | 58016 | 20/11/09 |
Pacific Coast National Bank | San Clemente | CA | 57914 | 13/11/09 |
Orion Bank | Naples | FL | 22427 | 13/11/09 |
Century Bank, F.S.B. | Sarasota | FL | 32267 | 13/11/09 |
United Commercial Bank | San Francisco | CA | 32469 | 06/11/09 |
Gateway Bank of St. Louis | St. Louis | MO | 19450 | 06/11/09 |
Prosperan Bank | Oakdale | MN | 35074 | 06/11/09 |
Home Federal Savings Bank | Detroit | MI | 30329 | 06/11/09 |
United Security Bank | Sparta | GA | 22286 | 06/11/09 |
North Houston Bank | Houston | TX | 18776 | 30-Oct-09 |
Madisonville State Bank | Madisonville | TX | 33782 | 30-Oct-09 |
Citizens National Bank | Teague | TX | 25222 | 30-Oct-09 |
Park National Bank | Chicago | IL | 11677 | 30-Oct-09 |
Pacific National Bank | San Francisco | CA | 30006 | 30-Oct-09 |
California National Bank | Los Angeles | CA | 34659 | 30-Oct-09 |
San Diego National Bank | San Diego | CA | 23594 | 30-Oct-09 |
Community Bank of Lemont | Lemont | IL | 35291 | 30-Oct-09 |
Bank USA, N.A. | Phoenix | AZ | 32218 | 30-Oct-09 |
First DuPage Bank | Westmont | IL | 35038 | 23-Oct-09 |
Riverview Community Bank | Otsego | MN | 57525 | 23-Oct-09 |
Bank of Elmwood | Racine | WI | 18321 | 23-Oct-09 |
Flagship National Bank | Bradenton | FL | 35044 | 23-Oct-09 |
Hillcrest Bank Florida | Naples | FL | 58336 | 23-Oct-09 |
American United Bank | Lawrenceville | GA | 57794 | 23-Oct-09 |
Partners Bank | Naples | FL | 57959 | 23-Oct-09 |
San Joaquin Bank | Bakersfield | CA | 23266 | 16-Oct-09 |
Southern Colorado National Bank | Pueblo | CO | 57263 | 2-Oct-09 |
Jennings State Bank | Spring Grove | MN | 11416 | 2-Oct-09 |
Warren Bank | Warren | MI | 34824 | 2-Oct-09 |
Georgian Bank | Atlanta | GA | 57151 | 25-Sep-09 |
Irwin Union Bank, F.S.B. | Louisville | KY | 57068 | 18-Sep-09 |
Irwin Union Bank and Trust Company | Columbus | IN | 10100 | 18-Sep-09 |
Venture Bank | Lacey | WA | 22868 | 11-Sep-09 |
Brickwell Community Bank | Woodbury | MN | 57736 | 11-Sep-09 |
Corus Bank, N.A. | Chicago | IL | 13693 | 11-Sep-09 |
First State Bank | Flagstaff | AZ | 34875 | 4-Sep-09 |
Platinum Community Bank | Rolling Meadows | IL | 35030 | 4-Sep-09 |
Vantus Bank | Sioux City | IA | 27732 | 4-Sep-09 |
InBank | Oak Forest | IL | 20203 | 4-Sep-09 |
First Bank of Kansas City | Kansas City | MO | 25231 | 4-Sep-09 |
Affinity Bank | Ventura | CA | 27197 | 28-Aug-09 |
Mainstreet Bank | Forest Lake | MN | 1909 | 28-Aug-09 |
Bradford Bank | Baltimore | MD | 28312 | 28-Aug-09 |
Guaranty Bank | Austin | TX | 32618 | 21-Aug-09 |
CapitalSouth Bank | Birmingham | AL | 22130 | 21-Aug-09 |
First Coweta Bank | Newnan | GA | 57702 | 21-Aug-09 |
ebank | Atlanta | GA | 34682 | 21-Aug-09 |
Community Bank of Nevada | Las Vegas | NV | 34043 | 14-Aug-09 |
Community Bank of Arizona | Phoenix | AZ | 57645 | 14-Aug-09 |
Union Bank, National Association | Gilbert | AZ | 34485 | 14-Aug-09 |
Colonial Bank | Montgomery | AL | 9609 | 14-Aug-09 |
Dwelling House Savings and Loan Association | Pittsburgh | PA | 31559 | 14-Aug-09 |
Community First Bank | Prineville | OR | 23268 | 7-Aug-09 |
Community National Bank of Sarasota County | Venice | FL | 27183 | 7-Aug-09 |
First State Bank | Sarasota | FL | 27364 | 7-Aug-09 |
Mutual Bank | Harvey | IL | 18659 | 31-Jul-09 |
First BankAmericano | Elizabeth | NJ | 34270 | 31-Jul-09 |
Peoples Community Bank | West Chester | OH | 32288 | 31-Jul-09 |
Integrity Bank | Jupiter | FL | 57604 | 31-Jul-09 |
First State Bank of Altus | Altus | OK | 9873 | 31-Jul-09 |
Security Bank of Jones County | Gray | GA | 8486 | 24-Jul-09 |
Security Bank of Houston County | Perry | GA | 27048 | 24-Jul-09 |
Security Bank of Bibb County | Macon | GA | 27367 | 24-Jul-09 |
Security Bank of North Metro | Woodstock | GA | 57105 | 24-Jul-09 |
Security Bank of North Fulton | Alpharetta | GA | 57430 | 24-Jul-09 |
Security Bank of Gwinnett County | Suwanee | GA | 57346 | 24-Jul-09 |
Waterford Village Bank | Williamsville | NY | 58065 | 24-Jul-09 |
Temecula Valley Bank | Temecula | CA | 34341 | 17-Jul-09 |
Vineyard Bank | Rancho Cucamonga | CA | 23556 | 17-Jul-09 |
BankFirst | Sioux Falls | SD | 34103 | 17-Jul-09 |
First Piedmont Bank | Winder | GA | 34594 | 17-Jul-09 |
Bank of Wyoming | Thermopolis | WY | 22754 | 10-Jul-09 |
Founders Bank | Worth | IL | 18390 | 2-Jul-09 |
Millennium State Bank of Texas | Dallas | TX | 57667 | 2-Jul-09 |
First National Bank of Danville | Danville | IL | 3644 | 2-Jul-09 |
Elizabeth State Bank | Elizabeth | IL | 9262 | 2-Jul-09 |
Rock River Bank | Oregon | IL | 15302 | 2-Jul-09 |
First State Bank of Winchester | Winchester | IL | 11710 | 2-Jul-09 |
John Warner Bank | Clinton | IL | 12093 | 2-Jul-09 |
Mirae Bank | Los Angeles | CA | 57332 | 26-Jun-09 |
MetroPacific Bank | Irvine | CA | 57893 | 26-Jun-09 |
Horizon Bank | Pine City | MN | 9744 | 26-Jun-09 |
Neighborhood Community Bank | Newnan | GA | 35285 | 26-Jun-09 |
Community Bank of West Georgia | Villa Rica | GA | 57436 | 26-Jun-09 |
First National Bank of Anthony | Anthony | KS | 4614 | 19-Jun-09 |
Cooperative Bank | Wilmington | NC | 27837 | 19-Jun-09 |
Southern Community Bank | Fayetteville | GA | 35251 | 19-Jun-09 |
Bank of Lincolnwood | Lincolnwood | IL | 17309 | 5-Jun-09 |
Citizens National Bank | Macomb | IL | 5757 | 22-May-09 |
Strategic Capital Bank | Champaign | IL | 35175 | 22-May-09 |
BankUnited, FSB | Coral Gables | FL | 32247 | 21-May-09 |
Westsound Bank | Bremerton | WA | 34843 | 8-May-09 |
America West Bank | Layton | UT | 35461 | 1-May-09 |
Citizens Community Bank | Ridgewood | NJ | 57563 | 1-May-09 |
Silverton Bank, NA | Atlanta | GA | 26535 | 1-May-09 |
First Bank of Idaho | Ketchum | ID | 34396 | 24/04/09 |
First Bank of Beverly Hills | Calabasas | CA | 32069 | 24/04/09 |
Michigan Heritage Bank | Farmington Hills | MI | 34369 | 24/04/09 |
American Southern Bank | Kennesaw | GA | 57943 | 24/04/09 |
Great Basin Bank of Nevada | Elko | NV | 33824 | 17/04/09 |
American Sterling Bank | Sugar Creek | MO | 8266 | 17/04/09 |
New Frontier Bank | Greeley | CO | 34881 | 10/04/09 |
Cape Fear Bank | Wilmington | NC | 34639 | 10/04/09 |
Omni National Bank | Atlanta | GA | 22238 | 27/03/09 |
TeamBank, NA | Paola | KS | 4754 | 20/03/09 |
Colorado National Bank | Colorado Springs | CO | 18896 | 20/03/09 |
FirstCity Bank | Stockbridge | GA | 18243 | 20/03/09 |
Freedom Bank of Georgia | Commerce | GA | 57558 | 06/03/09 |
Security Savings Bank | Henderson | NV | 34820 | 27/02/09 |
Heritage Community Bank | Glenwood | IL | 20078 | 27/02/09 |
Silver Falls Bank | Silverton | OR | 35399 | 20/02/09 |
Pinnacle Bank of Oregon | Beaverton | OR | 57342 | 13/02/09 |
Corn Belt Bank & Trust Co. | Pittsfield | IL | 16500 | 13/02/09 |
Riverside Bank of the Gulf Coast | Cape Coral | FL | 34563 | 13/02/09 |
Sherman County Bank | Loup City | NE | 5431 | 13/02/09 |
County Bank | Merced | CA | 22574 | 06/02/09 |
Alliance Bank | Culver City | CA | 23124 | 06/02/09 |
FirstBank Financial Services | McDonough | GA | 57017 | 06/02/09 |
Ocala National Bank | Ocala | FL | 26538 | 30-Jan-09 |
Suburban FSB | Crofton | MD | 30763 | 30-Jan-09 |
MagnetBank | Salt Lake City | UT | 58001 | 30-Jan-09 |
1st Centennial Bank | Redlands | CA | 33025 | 23-Jan-09 |
Bank of Clark County | Vancouver | WA | 34959 | 16-Jan-09 |
National Bank of Commerce | Berkeley | IL | 19733 | 16-Jan-09 |
Sanderson State Bank | Sanderson | TX | 11568 | 12-Dec-08 |
Haven Trust Bank | Duluth | GA | 35379 | 12-Dec-08 |
First Georgia Community Bank | Jackson | GA | 34301 | 5-Dec-08 |
PFF Bank & Trust | Pomona | CA | 28344 | 21/11/08 |
Downey Savings & Loan | Newport Beach | CA | 30968 | 21/11/08 |
Community Bank | Loganville | GA | 16490 | 21/11/08 |
Security Pacific Bank | Los Angeles | CA | 23595 | 07/11/08 |
Franklin Bank, SSB | Houston | TX | 26870 | 07/11/08 |
Freedom Bank | Bradenton | FL | 57930 | 31-Oct-08 |
Alpha Bank & Trust | Alpharetta | GA | 58241 | 24-Oct-08 |
Meridian Bank | Eldred | IL | 13789 | 10-Oct-08 |
Main Street Bank | Northville | MI | 57654 | 10-Oct-08 |
Washington Mutual Bank | Henderson | NV | 32633 | 25-Sep-08 |
Ameribank | Northfork | WV | 6782 | 19-Sep-08 |
Silver State Bank | Henderson | NV | 34194 | 5-Sep-08 |
Integrity Bank | Alpharetta | GA | 35469 | 29-Aug-08 |
Columbian Bank & Trust | Topeka | KS | 22728 | 22-Aug-08 |
First Priority Bank | Bradenton | FL | 57523 | 1-Aug-08 |
First Heritage Bank, NA | Newport Beach | CA | 57961 | 25-Jul-08 |
First National Bank of Nevada | Reno | NV | 27011 | 25-Jul-08 |
IndyMac Bank | Pasadena | CA | 29730 | 11-Jul-08 |
First Integrity Bank, NA | Staples | MN | 12736 | 30-May-08 |
ANB Financial, NA | Bentonville | AR | 33901 | 9-May-08 |
Hume Bank | Hume | MO | 1971 | 07/03/08 |
Douglass National Bank | Kansas City | MO | 24660 | 25-Jan-08 |
Miami Valley Bank | Lakeview | OH | 16848 | 4-Oct-07 |
NetBank | Alpharetta | GA | 32575 | 28-Sep-07 |
Metropolitan Savings Bank | Pittsburgh | PA | 35353 | 02/02/07 |
Bank of Ephraim | Ephraim | UT | 1249 | 25-Jun-04 |
Reliance Bank | White Plains | NY | 26778 | 19/03/04 |
Guaranty National Bank of Tallahassee | Tallahassee | FL | 26838 | 12/03/04 |
Dollar Savings Bank | Newark | NJ | 31330 | 14/02/04 |
Pulaski Savings Bank | Philadelphia | PA | 27203 | 14/11/03 |
First National Bank of Blanchardville | Blanchardville | WI | 11639 | 9-May-03 |
Southern Pacific Bank | Torrance | CA | 27094 | 07/02/03 |
Farmers Bank of Cheneyville | Cheneyville | LA | 16445 | 17-Dec-02 |
Bank of Alamo | Alamo | TN | 9961 | 08/11/02 |
AmTrade International Bank | Atlanta | GA | 33784 | 30-Sep-02 |
Universal Federal Savings Bank | Chicago | IL | 29355 | 27-Jun-02 |
Connecticut Bank of Commerce | Stamford | CT | 19183 | 26-Jun-02 |
New Century Bank | Shelby Township | MI | 34979 | 28/03/02 |
Net 1st National Bank | Boca Raton | FL | 26652 | 01/03/02 |
NextBank, NA | Phoenix | AZ | 22314 | 07/02/02 |
Oakwood Deposit Bank Co. | Oakwood | OH | 8966 | 01/02/02 |
Bank of Sierra Blanca | Sierra Blanca | TX | 22002 | 18-Jan-02 |
Hamilton Bank, NA | Miami | FL | 24382 | 11-Jan-02 |
Sinclair National Bank | Gravette | AR | 34248 | 7-Sep-01 |
Superior Bank, FSB | Hinsdale | IL | 32646 | 27-Jul-01 |
Malta National Bank | Malta | OH | 6629 | 3-May-01 |
First Alliance Bank & Trust Co. | Manchester | NH | 34264 | 02/02/01 |
National State Bank of Metropolis | Metropolis | IL | 3815 | 14-Dec-00 |
Bank of Honolulu | Honolulu | HI | 21029 | 13-Oct-00 |
Come si vede dalla tabella non c’è da stare molto allegri, però molti diranno: ehhh!!! Ma stiamo parlando dell’America e noi che caspita c’entriamo? Beh, quello che posso dire, visto che noi europei – italiani – siamo sempre proni alla cultura d’oltre oceano, è che ciò che succede lì succederà anche da noi.
Il caso vuole infatti che in questi ultimi giorni di grande fermento finanziario ci sia una corsa spasmodica alla ricerca di liquidità da parte delle banche (non si fidano più le une delle altre) e stanno entrando in competizione con le emissioni dei titoli di stato (Btp, Bot, Cct, Ctz). Le offerte sono varie sopratutto per quanto riguarda la voce interessi e molte banche online stanno facendo furori per offrire interessi dal 4 al 5% netti su denari depositati e vincolati per uno o due anni in certificati di deposito.
Ora siccome in Italia nessuna banca è mai fallita fino ad oggi (quelle che una volta erano le vari Banco di Roma, Banca nazionale del Lavoro, Bipo Carire, Banco di Napoli e così via sono state assorbite da altre banche spalmando i costi dei fallimenti sui vari conti dei privati e su interventi di stato che abbiamo pagato con le nostre tasse) il pensiero comune è che in Italia le banche non falliscono: sbagliato. Per una serie di motivi: 1) riguarda la distribuzione dei costi del fallimento che ricadrebbero sulla società e sugli azionisti della banca fallita; 2) perché le banche attualmente sono talmente interconnesse che quello che accade in un paese sconosciuto può avere ripercussioni mostruose in casa nostra; 3) i giochi finanziari al momento attuale sono talmente elevati che nessuna banca sarebbe in grado di far fronte ad una eventuale perdita e nessuno accorerebbe a salvarla – a parte quanto stabilito per legge (vedasi: Fondo Nazionale di Garanzia e Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi); 4) la carta straccia in pancia alle nostre banche è talmente elevata che nessun darebbe un nichelino; 5) unico vantaggio è che i risparmi degli italiani sono una grossa tentazione per il sistema bancario e come ogni sciacallo il sistema bancario non lesina offerte per convogliare i denari detenuti dei privati nelle loro casse.
E’ chiaro quindi che tutto quello che esce dal seminato non viene riconosciuto, il che vuol dire che i certificati di deposito e i conti di deposito vincolati e i pronti contro termine non hanno nessuna garanzia in caso di fallimento della banca. Ovvero se la banca fallisce si perde il denaro.
Fate i vostri conti.
Obama insultato.
In Italia sappiamo che la maggior parte dei giornalisti, di fondo, sono dei profondi lecchini del potere costituito, incapaci di esprimere un pensiero che non sia diverso da quello dei loro padroni.
In Russia, per fortuna, c’è qualche cosa di diverso. E’ il caso di una giornalista, Tatyana Limanova, la quale durante un telegiornale della REN TV mandava a “fan culo” il presidente Obama.
Bisogna proprio dire che l’amore straniero nei riguardi dei presidenti americani ha un trend a crescere: ieri con le scarpe ed oggi con il dito medio e domani con qualche sputo.
C’è qualcosa che non funziona: crisi del petrolio
Nel blog Il Grande Bluff un lettore, Sinbad, ha scritto una cosa interessante: “…c’è qualcosa che non funziona” che indica come presupposto del fallimento sociale forse per la mancanza delle materie prime (Gas, Petrolio, Minerali rari). E’ vero, di fondo la nostra società si è sviluppata in poco più di 100 anni: un’inezia rispetto al periodo precedente di oltre migliaia di anni in cui i cambiamenti sociali, economici, commerciali, si sono evoluti con estrema lentezza ed assorbiti a piccole dosi.
Quello che un tempo serviva, ora, in poco più di una frazione di secondo, la otteniamo. Pensiamo alla luce, all’acqua, al gas, alla rete digitale, alle informazioni, alle comunicazioni, ai rapporti personali con amici e parenti. Ora tutto apparentemente sembra vicino e facile da avere e da condividere, ma maledettamente lontano da metabolizzare. Mozart per creare le sue opere ci ha messo 30 anni della sua vita ed ora anche il più scemo, in poco più di una mezzora, compone un pezzo che alle orecchie del volgo appare come un’opera. Ecco la quadratura del cerchio socialista, la soluzione dei mali della società acculturate, di quel genere di cultura che travasa in tutti gli strati ma che non permea nessuno, perché troppo indaffarati a cercare stimoli nuovi. Troppo difficile fermarsi e pensare.
Ormai, nessuno insegna più a pensare, a meditare, ad oziare a cercare anche nel fallimento la strada di un pensiero diverso per evitarne un altro. No, tempo perso.
Sinbad insiste che c’è “qualcosa che non funziona” e il suo pensiero giustamente si rivolge al mercato macroeconomico, quel mercato che gestisce i flussi immessi di capitali e denaro che vanno più in là del semplice (non tanto per la verità) gioco finanziario delle opzioni, dei derivati, ma che porta interi blocchi continentali a fare le guerre, o costringere intere popolazioni a svendere i propri beni e risorse. Una volta Soros disse che non è pensabile che la Russia abbia un territorio così vasto con risorse utili per l’umanità perché quei tesori, quelle risorse sono la sopravvivenza dell’umanità stessa. Non credo che Soros sia un fragile mecenate, un filantropo che indirizza gli sforzi per i bene altrui. Non ci credo assolutamente, ma nella sua spudorata affermazione ha espresso un concetto molto preciso, quale quello, ad esempio, di una popolazione affamata che arriva in una valle e nota che il popolo che vi abita ha cibo, acqua, legname per scaldarsi e cucinare. L’ultima spiaggia, l’ultima soluzione, o come dicevano gli antichi “mors tua vita mea”. La possiamo girare anche in altro modo: sopravvivenza. Beh, in questo caso, bisognerebbe capire e definire il significato di sopravvivere, perché ne esistono vari tipi, da quella africana, a quella sud americana o cinese o delle bidonville europee, spesso mai citate nei vari media internazionali, perché non sono persone che contano, ma esiste anche la sopravvivenza grassa, offuscata dalle mille luci della civiltà, dal crepitio di mille motori e di un sacco di marchingegni che circondano la vita di questa fascia di sopravviventi. Tutto necessario, sembrerebbe!
Ma c’è qualcosa che non funziona e la fine delle materie prime porterà le popolazioni a guerreggiarsi, a scannarsi, a sbudellarsi fino all’ultima goccia di sangue per ottenere l’ultimo goccio di petrolio, l’ultima esalata di gas o l’ultimo chicco di grano. Scenario apocalittico, per chi è seguace dei dettami biblici, o più semplicemente una naturale sfrondata stile quella che di tanto in tanto fanno le popolazioni dei lemming. Ma l’uomo non è una bestia, è scritto anche nella bibbia, il libro dei libri attraverso il quale si sono formate generazioni su generazioni, da ebrei, cattolici, protestanti, ortodossi, islamici, calvinisti e chi più ne ha più ne metta e la realtà del mondo occidentale ed occidentalizzato segue pedissequamente, come un lemming questa commedia-impostura dell’uomo superiore, del super uomo, dell’uomo che prevale su tutto ciò che o circonda, dell’uomo che, secondo la teoria evoluzionista, sta sopra la piramide. Ma ne siamo proprio sicuri?
L’uomo segue sempre l’evolversi della sua natura quando costretto in spazi esigui e a stretto contatto di gomito con il suo simile: guerreggiare, violentare, rapinare, rubare. Ne più e nemmeno come fanno altri animali con la piccola, ma significante variante che esso non è in grado di difendere se stesso, anzi, come la più bassa delle specie animali egli attacca se stesso ed annienta il suo simile come fosse suo nemico. Più basso di così nella scala evolutiva non si può! E tanto più bassa è la sua evoluzione quanto più alta la sua voracità e la sua incapacità di mediare “il tanto con il poco”.
Siamo alla soluzione finale? Nessuno è in grado di prevederlo, ma se guardiamo quello che altri stanno facendo ci verrebbe da rispondere di sì, e visto che la speranza è l’ultima delle illusioni, cerchiamo di seguire questa strada e di dare, ancora una volta, una possibilità. Le economie mondiali, da est ad ovest, da nord a sud, sono ormai arrivate ad un punto apparente di non ritorno e nessuna soluzione, tra quelle che vanno in voga in questi ultimi anni, potrebbe essere salvifica.
Non c’è soluzione alla attuale crisi sistematica se non quella di derubricare i debiti accesi e creati bell’apposta, ma in questa maniera si rischierebbe la catastrofe per quanti hanno investito, involontariamente, in capitali fittizi, virtuali, inesistenti essi stessi vacui e senza la benché minima corrispondenza al mondo reale.
Pensiamo ad uno qualsiasi che ha investito un certo capitale in un fondo di risparmio, in cui siano incorporati alcuni strumenti derivati di cui non si conosce nulla, ma che una volta azzerato il debito l’investitore si troverebbe in mano solo cartaccia, senza nessun valore. Denaro, risparmi, sudore di una vita volatilizzato in un secondo, anzi in un milionesimo di secondo, tanto veloci sono oramai giunte oggi le possibilità di rendere ricco o povero un essere umano a causa di un suo simile. Ma sono cose che già si sanno, già digerite, e forse, in alcuni parti del mondo, già provate. Ma funzionerebbero applicate in una scala più grande?
Io credo di no.
Appare quindi, stando così le cose, che non vi sia soluzione e già negli anni ’90, in un rapporto della Shell, veniva evidenziato con una certa attenzione che nel prossimo futuro (si parlava del 2015/2020) si sarebbe incorsi nella penuria di energia e siccome l’energia a tutt’oggi è per il 60/70 % prodotta dal petrolio questo significava che il petrolio sarebbe diventato via-via sempre più difficile da estrarre e sopratutto da trovare. L’energia per far girare il mondo è entrata in un profondo periodo di crisi e quella sistematica del mondo finanziario è lo specchio di quello energetico.
Nella sua corsa disperata ad accumulare e a sfruttare, l’uomo odierno ha perduto la sua totale comprensione di quello che lo circonda senza rendersi conto che questo lo porterà direttamente alla tomba. Si pensi al mercato in senso globalizzato come una immensa piazza dove tutti gli abitanti della terra si scambiano prodotti con il limite delle distanze. In questa visione, fatta propria dai liberal-globalisti, ogni prodotto è disponibile e facilmente scambiale , ma presuppone la facilità dei movimenti delle merci e delle persone cosa quest’ultima resa impossibile dalle varie dittature del mondo e dalle varie oligarchie finanziario economiche che gestiscono i flussi di capitali lì dove è minore il costo dell’investimento. E’ palese che in questa condizione di mercato manipolato, la globalizzazione, vista come immenso mercato aperto, è un non senso, mentre per i loro ideatori è solo una chimera. Se poi a questo vortice subumano di scambi commerciali ci mettiamo che per spostare qualche tonnellata di riso o di cotone si deve ricorrere all’energia da idrocarburi si capisce che il maggior costo è proprio l’energia stessa necessaria per produrre e trasportare che a sua volta viene compensata dal costo umano, quando necessario.
L’uomo è pertanto paradossalmente entrato in una fase di crisi di personalità, di riferimento, in cui i modelli a cui fare riferimento sono saltati perché precipitosamente sovvertiti.
Facciamo un passo indietro. Nei decenni passati l’unica vera fonte di energia era la cellulosa, necessaria per ogni attività umana, dal cibo al fuoco, all’energia. Tutto dipendeva dalla cellulosa e dai suoi derivati, nulla veniva sprecato e tutto veniva integrato. Pensiamo anche alle famiglie, a quelle medie della borghesia che dovevano avere le stufe sempre cariche di legna per scaldarsi, ma anche per cucinare, pensiamo alle attività industriali e artigianali che osservavano un modello di vita e produttivo che non era inteso al consumo, ma all’auto-consumo. Quello che oggi ogni azienda produce nella realtà 1/10 sarebbe utile e forse anche meno. Pensiamo ai cellulari, ai telefoni, alla tv o a qualsiasi altra scoperta (consumistica), come il frigo, il freezer, il forno a microonde, alle scarpe con suole di gomme (vi siete mai chiesti perché vadano tanto di moda quando fino a pochi anni fa erano considerate antigieniche, antiestetiche, dozzinali, utili solo per lavori di manovalanza). Pensiamo ai vestiti, alla composizione dei tessuti, ai filati ed ai processi di produzione degli stessi, oppure come vengono coltivati i campi di cotone o allevate le pecore per la lana (è da notare che molti lanifici italiani sono ormai chiusi e la lana delle nostre pecore viene gettata come rifiuto speciale anche se di ottima qualità) per non parlare poi dei processi di produzione agricola e alimentare in cui ogni segmento della catena produttiva e dipendente dal petrolio e da tutti i suoi derivati. Tutto è petrolio.
E’ evidente che la crisi sistemica del petrolio, sulla base di quanto detto, provocherà uno sconquasso inimmaginabile, devastazioni, ricaduta negativa su tutti le fasce sociali, a parte quella piccola nicchia di potere che sempre nei secoli è riuscita a mantenersi a galla sulle spalle della massa, impoverimento graduale, ma costante delle popolazioni e ritorno ad un periodo buio di tragedia sociale, in cui sanità, assistenza sociale e benessere diffuso saranno solo pallidi ricordi. E’ accaduto anche in questi tempi che in alcune zone del Cile per oltre 24 ore non vi sia stata l’erogazione della corrente elettrica, così come qualche anno fa a New York.
Facciamo mente locale e pensiamo a farci un caffè. Adesso semplicemente apriamo la scatola del caffè preleviamo alcuni cucchiaini e mettiamo la caffettiera sul fuco che abbiamo acceso con un banale clic. Dopo qualche minuto eccolo pronto, ma cosa accadrebbe se…semplice. Si acquista il caffè, il cui costo però schizzerebbe dalle attuali 8/10 euro/kg a probabili 20/30, una volta portato a casa in grani, perché anche la rivendita di caffè non ha energia elettrica, dovremmo macinarlo – a mano – e una volta raggiunta la quantità giusta per il nostro caffè potremmo metterlo sul fuoco, ma dovremo necessariamente avere una cucina che sia in grado di ospitare il fuoco, e non quello del gas (il prezzo delle bombole a gas – rare – schizzerà dagli attuali 25/30 euro a probabili 50/80 euro), ma quello a legna (anche in questo caso il costo della legna prenderà un’impennata notevole e possiamo supporre che si passerà dagli attuali 25/30 euro/q.le al doppio). E’ quindi necessario accenderlo, avere legna di piccolo taglio per l’inizio del fuoco e quella più grossa per poter cucinare e mantenerlo per un po’ di tempo. Ma anche in questo caso saremo costretti a rivedere alcune cose basilari: i nostri condomini non sono stati studiati per lo scarico dei fumi delle cucine a legna, i camini sono piccoli tubetti di qualche centimetro di diametro e convogliare i fumi della combustione a legna provocherebbe l’asfissia di tutti i condomini in pochi giorni. E’ evidente quindi che ogni cucina avrà un tubo che uscirà da una finestra per lo scarico dei fumi. E stiamo parlando solo di farci un caffè. Provate quindi ad immaginare a fare una cena, a dar da mangiare ai figli, alla famiglia. Ma dopo qualche ora arriva il buio e l’energia non c’è. Che si fa? Candele, lampade ad olio o a gas per i più ricchi, ma non è finita, perché bisogna lavarsi e lavare gli indumenti, mantenere le derrate alimentari (spariranno i grandi centri commerciali e risorgeranno i negozi dei quartieri, più vicini alle necessità dell’uomo, perché non potremo più mantenere 10 kg di carne in congelatore, ma scopriremo la possibilità della conservazione) e così via per ogni attività che adesso ci sembra un banale clic dell’interruttore.
Non sono dell’epoca delle candele e nemmeno delle lampade a gas, ma ho vissuto in quella di mezzo in cui gas, luce e acqua erano comunque un bene di lusso e queste cose, questi piccoli e lenti passaggi portano l’uomo a rivedere i suoi modelli di vita attuali. Tutto diventerà più lento, più umano, più naturale e ci farà riscoprire che tra una estate ed un inverno ci sono mesi di freddo, piedi ghiacciati, coperte che non scaldano (tutte di plasticaccia), vestiti che assorbono umidità, così che sapremo capire che c’è il caldo torrido, l’afa, le punture delle zanzare e le mosche che cresceranno a non finire per la penuria di insetticidi (tutti derivati del petrolio). Si scoprirà la lentezza della comunicazione, ma anche la velocità con cui si riuscirà a tessere amicizie e conoscenze. Il tempo rallentato porta a colloquiare e non ad isolarci come automi. Vedremo che per fare qualche chilometro ci potremo anche impiegare mezza giornata e ci accorgeremo che per inviare una lettera (di cellulosa) ci vorranno anche 10 giorni o forse più. Gli appuntamenti saranno dilatati e la fretta che ogni giorno ci attanaglia sarà un brutto ricordo del passato.
Forse, non tutto il male vien per nuocere e in questa crisi, in questo qualcosa che non va un lato positivo c’è, se non altro la riappropriazione della dimensione umana. L’importante è essere preparati che non tutto è infinito e che ciò che adesso abbiamo, domani potrebbe non esserci più, basta un clic…oppure, come i complottisti insegnano, siamo al punto di non ritorno secondo il picco di Hubber?
12 Novembre 2011, la disfatta
Non entrerò in considerazioni politiche e nemmeno userò accuse contro politici corrotti e imbelli, incapaci di qualsia voglia azione che non sia a favore della loro pancia, già ne abbiamo abbastanza.
No, esporrò il mio punto di vista, quello di un qualunque essere vivente in questa terra italica che da essa ha assorbito e metabolizzato una piccola parte della sua cultura, della sua bellezza e della sua celebrità.
Questa sera ho assistito alla più infame e sozza immagine televisiva che mai avrei immaginato di poter vedere. L’uscita di Berlusconi dai palazzi del potere accompagnato da bordate di fischi e l’entrata di Monti con applausi.
Non c’ero all’epoca dell ‘8 settembre del 1943, ma suppongo che le scene fossero più o meno le stesse. Una parte gli italiani stanchi della guerra e dei patimenti e dall’altra una nazione, quella fascista, che si vedeva sconfiggere dall’imbelle carattere dell’italiano. Non c’è molta differenza, i due tempi, allora ed oggi, sono la stessa cosa: all’italiano non interessa ciò che accade nel potere, per lui è importante solo una cosa: avere la pancia piena e il cazzo sempre duro.
Ma anche le donne più infoiate sputano su quelli sempre arrapati e scoprono in essi la fellonia della loro incapacità di essere uomini a tutto tondo: incapaci di donare anche la propria vita per un ideale che superi la visione del proprio organo genitale. Le donne su questo hanno una visione del mondo molto più vasta. Beate loro e grazie a Dio che ha donato loro questa immensa virtù. Peccato però che sia soggiogate da esseri infami, incapaci di mettere assieme due cose semplici come la vita e il proprio onore.
Ma come possiamo parlare di onore ad una massa di stupidi, di ossequianti all’entrata in casa loro di uno straniero, di un non eletto, di un tecnico, del quale nessuno conosce le sue effettive politiche?
Chi è Monti per essere coralmente accettato da una plebe infame e succube? Chi è quella marmaglia applaudente che scodinzola come un cane di fronte ad un essere di cui nessuno conosce le mire?
Ho provato uno schifo assoluto nel vedere gli applausi; un senso di ribrezzo, di nausea, di vomito, di rabbia, di violenza che a stento sono riuscito a calmare. Quella gente, quella poltiglia informe di esseri accomunati da falsità da fallaci idee che scagliano pietre su quello che prima invece adulavano.
Per la seconda volta Piazza Loreto si replica davanti a palazzi del potere. Che immonda immagine, che schifo assoluto!
E questa è la gente che si vorrebbe amministrare? Questa è la gente per la quale si vorrebbe mantenere i posti di lavoro? Questa la gente che vorrebbe veder salvi i suoi risparmi? Questa la gente che si vorrebbe curare negli ospedali pubblici? Nooo, quella è la gente che vorrei vedere sputare sangue, che vedrei nei campi di lavoro a 15 ore al giorno a pane ed acqua e a bastonate. Quella gente non merita nemmeno un sorriso, ma solo la crux patibolata come gli antichi infliggevano contro i traditori infami della patria, come quelli che nemmeno meritano la mors jugula. Nemmeno nei campi di battaglia li vedrei e nemmeno nei circhi per il piacere di quelli che essi applaudono li vedrei tanto mi fanno schifo.
Gente abbietta, gente inutile, gente da laboratorio, da usare come cavie e sperimentazioni; gente inutile, come è inutile la vita di chi applaude alla morte di un capitano di una nave in tempesta ed incita alla ribellione il mozzo. Gente che nemmeno Dio prenderebbe in considerazione, tanto è schifosa ed infame nella sua indole. Persone idonee solo come centri di un campo di addestramento per cecchini, persone utilizzabili come cavie di un laboratorio di sperimentazione biochimica-genetica.
Quella gente non merita nulla se non il disprezzo e l’abominio dell’Italia intera.
L’alba dell’attacco all’Iran
Nel frattempo che gli squali inizieranno a spolpare l’Italia di tutti i suoi capitali e delle sue ricchezze – già ci aveva pensato il massone di Napoleone e di Hitler – da più parti si stanno concretizzando le idee per un attacco “preventivo” contro gli impianti di arricchimento nucleare iraniano.
Già all’epoca del maremoto giapponese avevo evidenziato (leggasi il mio articolo: Nucleare, Merkel e Virus) che la causa della fuoriuscita del materiale atomico fosse dovuto al malfunzionamento di alcune pompe interne dei reattori, pompe queste controllate da alcuni computer della Siemes che furono messi fuori uso da un virus informatico (Stuxnet) sviluppato e messo a punto dai servizi segreti israeliani, gli stessi che bloccarono l’anno scorso decine di migliaia di pc in Iran. Il giochetto informatico, oltre a provocare la morte dei pc provocò anche quella di molti ingeneri iraniani Daryoush Rezaei, Majid Shahriari, Davani Masoud, Ali Mohammadi, e il ferimento del capo dell’organizzazione atomica iraniana Fereydoon Abbasi. Ma è evidente che tutto questo versar sangue non ha prodotto il risultato che Israele tende produrre: l’eliminazione della Repubblica Islamica dell’Iran (biblicamente l’odiato Amalek).
A nulla sono valsi i vari contrasti interni al Knesset di Tel Aviv tanto che l’opposizione dell’ex ministro degli esteri Tzipi Livni non concordava con le idee di un attacco preventivo contro l’Iran e lo stesso ex capo del Mossad, Efraim Halevy, affermava che il vero pericolo non è l’Iran ma la parte religiosa integralista di Israele: ‘Religious extremism is a greater threat than nuclear Iran‘. Se lo dice un ex capo del Mossad c’è sicuramente da crederci! Ma siccome le cose non avvengono per caso, ma per un disegno ben congegnato, molti velivoli militari israeliani e italiani (ripeto italiani!!) provvedevano a compiere voli addestrativi a lungo raggio dalla Base militare dell’aeronautica militare italiana di Decimomannu.
Nel frattempo si paventa un altro scenario che parrebbe stare alla base dell’attacco all’Iran: il prezzo del petrolio per il suo lento, ma costante declino. Israele “ha comprato miliardi di dollari in ‘futures’ petroliferi, una scommessa fondata sulla segreta conoscenza di eventi imminenti che farebbero salire il prezzo del barile, a dispetto di tutte le indicazioni in senso contrario” Loro sanno ciò che non ci è dato di sapere? E ad accompagnare questa possibilità ci sarebbe anche un gruppo dell’opposizione interna iraniana del partito del clero che vedrebbe nell’attacco all’Iran un ottimo motivo per un aumento del prezzo del greggio con le ricadute economiche che ne conseguono, ma sopratutto per pagare l’élite militare necessitaria di molti denari.
Nel frattempo anche l’Inghilterra muove le sue pedine sullo scenario del mediterraneo posizionando alcune navi e sommergibili capaci di far partire i Tomahawk, missili a lungo raggio, e allestendo la base di Diego Garcia nell’Oceano Indiano usata per gli attacchi all’Afghanistan.
Siccome le cose non stanno tutte sullo stesso piano militare, il Guardian ha messo in evidenza il piano militare Trident che ripropone ed attua il rimodernamento ed aumento degli arsenali nucleari dei maggiori paesi (Cina, Russia, Usa, Francia, Israele, Inghilterra, India, Pakistan). Nel caso specifico Israele ha convertito alcuni suoi missili balistici a lunga gittata il Jericho 3 che verranno caricati su sommergibili che la Germania ha loro fornito (meglio dire regalato, forse sempre per il solito ricatto semitico). Il rimodernamento permetterà ai criminali di Israele di aumentare la gittata da 3.000 a 8.000 km, il che vuol dire che tutte le capitali europee saranno sotto scacco ad ogni ricatto di Sion e sarà come avere il coltello alla gola.
E’ chiaro quindi che le pedine si stanno muovendo all’ordine di quel branco selvaggio guidato da Nethanyau e da Barak, due pazzi scatenati che all’ordine dei seguaci lubavitcher vogliono pulire il mondo dai loro nemici (il mondo intero?), tanto che nella loro seconda patria, gli Usa, l’Aipac (American-Israeli Political Committee) sta mettendo in piedi tutto il necessario per abbattere l’immobilismo di Obama e i suoi tentennamenti per spingerlo a compiere il passo per la 3a guerra mondiale. Infatti la Commissione Affari Esteri della Camera ha elaborato un disegno di legge che impedisce ogni contatto diplomatico con Teheran. In sostanza esso recita quanto segue:
(c) RESTRICTION ON CONTACT – No person employed with the United States Government may contact in an official or unofficial capacity any person that –
(1) is an agent, instrumentality, or official of, is affiliated with, or is serving as a representative of the Government of Iran; and
(2) presents a threat to the United States or is affiliated with terrorist organisations.
(d) WAIVER – The president may waive the requirements of subsection (c) if the president determines and so reports to the appropriate congressional committees 15 days prior to the exercise of waiver authority that failure to exercise such waiver authority would pose an unusual and extraordinary threat to the vital national security interests of the United States.
Traducendo:
c) Restrizione di contatti – Nessun funzionario del governo degli Stati Uniti può contattare, in veste ufficiale o non-ufficale, nessuna persona che:
1) sia un agente, o uno strumento, o un funzionario o affiliato, e delegato del governo dell’Iran; e
2) presenti una minaccia agli Stati Uniti o sia affiliato ad organizzazioni terroristiche.
d) Deroga – Il presidente può derogare alle prescrizioni del comma suddetto se il presidente decide e sottoponga in tal senso alle commissioni competenti del Congresso 15 giorni prima di esercitare la deroga, comprovando che il mancato esercizio della deroga pone una minaccia insolita e straordinaria agli interessi vitali degli Stati Uniti.
Cosa vuol dire tutto questo in termini pratici? Significa che né i Presidente, né il segretario di Stato e nessun diplomatico o emissario incaricato o potrà agire fintanto che il Presidente non convinca la Commissione per gli Affari Esteri (feudo dell’AIPAC) che non sussiste la minaccia vitale per gli interessi degli Stati Uniti.
E’ evidente il tono vessatorio e limitante il concetto democratico interno degli Stati Uniti che con questo disegno di legge, se verrà approvato, permetterà l’apertura della nuova era in America dove le libertà individuali, già di per sé accecate dal Patriot Act, verranno ancor più limitate e dove lo stato di polizia, stile la Stasi nella DDR, potrà rovesciare, disfare ed imporre qualsivoglia immonda azione come i attaccare l’Iran.
Per chi fosse interessato faccia un salto in questo indirizzo per capire come abbiano pianificato l’attacco ed a questo.
Italy too big to be bailed out.
Mentre si stanno concentrando i colpi dell’artiglieria pesante sul nostro debito e sui nostri titoli obbligazionari il mondo finanziario scopre, ma non da oggi, che l’Italia è troppo grande per essere salvata: too big to be bailed out.
Il debito enorme e gli interessi che vi si aggiungono, ha creato una situazione insostenibile, impossibile da arginare e da contrastare con misure simile a quelle prese per l’Irlanda, per la Grecia (che è ancora in bilico). L’Europa non è in grado di far fronte alla montagna di denaro che dovrebbe esere ripagata e il pagatore di ultima istanza, la BCE, al massimo, potrebbe offrire qualche centinaio di miliardi, insufficienti per tamponare la falla italiana.
Dopo gli innumerevoli attacchi portati al nostro governo da ogni parte del mondo economico industriale (Marchionne e Mercegaglia), dal mondo finanziario (Passera, Tremonti, Monti, Amato, Draghi, Trichet) e da quello anglosassone della City di Londra e da Wall Street si scopre che la causa di questo non è nella figura patetica del Signor Berlusconi, ma la struttura intrinseca del debito che in 30 anni ha divorato migliaia di miliardi. C’è il sospetto che già queste cose fossero chiare prima, ma tolto l’elemento di disturbo (Berlusconi) il profilo dell’attacco all’Italia è molto più chiaro. Alla fine Berlusconi, per quanto criticabile, si è comportato come altri nel passato; più o meno senza cambiare strutturalmente l’architettura dell’impalcatura che regge questo poricilaio di Italia (vedasi Ristrutturale l’Italia)
Perchè parlo di attacco all’Italia? Perché se andiamo a vedere il debito del 127% e si scopre che il debito non è poi così disperato rispetto agli altri concorrenti europei e che si posiziona all’incirca al debito degli anni ’90, ma la spiegazione ce la danno, come sempre gli anglosassoni:
“...The economy barely grows and doesn’t create jobs for the nation’s youth. It ranks low in competitiveness surveys and has terrible labor productivity. In other words, for Italy to escape the debt crisis, it has to tear apart the structure of its economy – liberalizing labor markets and increasing competition to spur greater productivity and create jobs……..Investors will be pressing Rome to go on a reform crash course, undertaking measures immediately that should have been introduced over many years.”
Chiaro il messaggio: liberalizzazioni, così il mercato del lavoro – dicono loro – si riprende, si creano posti di lavoro e maggior competitività; gli investitori spingono Roma a fare riforme straordinarie, immediate che avrebbero dovuto essere prese molti anni fa.
Ma se guardiamo bene, senza le lenti delle urla dell’agorà politica o di quelli che vogliono farci sentire la solita manfrina, si capisce che “questi investitori” stanno considerando l’Italia esattamente come è la Francia, l’Inghilterra, l’Olanda e tutti gli altri paesi europei, ne più ne meno. Non parliamo poi degli Usa, in cui il 90% delle aziende strutturali sono state delocalizzate infischiandosene delle forze lavoro interne, ma lì oltreoceano hanno la macchina stampa soldi, quindi di fronte ad un debito colossale americano rispondono con un’altra tiratura tipografica di dollari. Quindi cosa cambia? Nulla!
Anzi tutto e il contrario di tutto, perché siamo la nazione più debole politicamente e perché nell’arco d questi ultimi 4 anni il governo italiano è stato sotto attacco non solo internamente, ma anche dal Wall Street Journal, dal Fiancial Times, e da tutta la élite finanziaria mondiale anglosassone che conta. Per la verità Berlusconi ha fatto di tutto per attirare l’attenzione e questo misura lo spessore della persona, purtroppo!
Ci sono due opinioni contrastanti da un lato e convergenti da un altro. Il debito pubblico italiano è enorme, mostruoso, impagabile, ma è anche quello che – tolti gli interessi – non è poi gran cosa se paragonato agli altri. Dall’altro lato della barricata ci sono le scommesse sul debito italiano, i cosiddetti CDS, quella specie di assicurazione che coprirebbe la speculazione in caso di fallimento. Il fatto reale è che nessuna assicurazione del mondo ha il denaro “fisico” per ripagare il debito italiano, figuriamoci quello Usa (ma li hanno la macchina stampa soldi). Cosa sta quindi accadendo:
1) Ci sono quelli che premono che l’Italia fallisca (ricordiamo il tit9lo del post: Italy too big to be bailed out.)
2) Ci sono quelli che premono che l’Italia non fallisca (debito pubblico coperto dalle risorse interne e private: “i nostri tesori e i nostri risparmi” ed ecco che salta fuori il nome di Amato, il rachito con pesnioni d’oro e quella di Mario Monti massone, il lacché degli Anglosassoni pronto a donare il patrimonio italiano su un piatto d’argento al “mercato” svendendolo al miglior offerente;
3) Ci sono quelli che sono una via di mezzo tra i due e che non vogliono ne l’una ne l’altra cosa.
Come riporta il blog di Uriel, dice quanto segue: “ i CDS sul debito italiano hanno una scadenza, e se l’ Italia arriva alla fine della scadenza senza generare ALMENO un evento creditizio menzionato nel CDS, qualcuno ci rimetterà’ qualcosa come CINQUE trilioni di dollari.” Se le cose stanno in questa maniera è chiaro che nessun assicuratore vorrebbe che si arrivasse al fallimento dell’Italia (dovrebbero pagare 5.000 miliardi di dollari ai detentori dei CDS), ma allo stesso tempo quelli che hanno speso i soldi per l’assicurazione vorrebbero vedere premiata la loro precauzione se l’Italia fallisse.
Quindi riportando le bocce al loro posto sembrerebbe evidente che più che un problema di debito pubblico è un problema di scommesse d’azzardo, insomma la solita bisca da 4 soldi.
Per la verità ciò che nel mondo esterno viene percepito è la mancanza di uomini capaci di sostenere una politica nuova, di fare riforme strutturali e di rovesciare l’andazzo, ormai vecchio e stantio di oltre 30 anni di marcia politica del tram-tram.
Come dico ormai da anni chi controlla l’Italia controlla l’intero occidente e i tempi stringono e a nessuno è permesso che vi sia un controllo extra a quello che il patto atlantico ha voluto dalla seconda guerra ad oggi. Sulla base di questo la mia opinione è che ci faranno sputare sangue anche dalle orecchie, ma l’Italia non fallirà, perché se dovesse accadere…sia mai che venga fuori un pazzo scatenato che butti tutti a mare ed estrometta le banche anglosassoni e riordini il cesso di questa nazione? Cosa perderebbero quei signori che adesso ci vogliono far piangere sangue? Come potrebbero portare attacchi alla Libia e all’Iran, visto che già ci sono degli incontri ad alto livello tra Israele, Nato, Usa e Italia sul dislocamento dei mezzi e uomini per la prossima carneficina? No, non ci sarà fallimento, ma solo una bastonata tra coppa e collo, giusto per ricordarci che dal dopoguerra ad oggi siamo sempre i sudditi e sempre proni alle esigenze geopolitiche altrui.
Per i corti di memoria o per i più giovani: l’Italia entrò nello SME nel 1978, abbandonò il sistema il 17 settembre 1992. All’epoca ci fu mani pulite, la nuova repubblica, ci fu Amato e il governo Dini, ricordiamo che da allora ad oggi, quasi 30 anni, l’Italia ha perso una quantità inestimabile del suo patrimonio aziendale a vantaggio del mercato anglosassone. Ricordiamoci che all’epoca Mario Draghi fu uno dei più accesi ed attenti fautori della privatizzazione italiana e che assieme al criminale di Ciampi riusci a far perdere alla lira il 40% (questi sono gli uomini che molti politici citano fieramente, invece di appenderli ad una corda!!). Se questi sono le premesse del governo Monti o del rachitico di Amato, beh…meglio ritirare i propri risparmi e arroccarsi in casa in attesa di tempi migliori.
Ristrutturare l’Italia
In questo periodo di trambusti politici, ambientali e sociali, in cui tutto e il contrario di tutto è valido, sento l’opportunità di buttare un punto di vista, molto personale e criticabile, di come vorrei che l’amministrazione di uno stato fosse attuata.
Non si tratta di un programma politico, perché la mia proposta potrebbe essere sia di destra che di sinistra, ma semplicemente quella di un semplice padre di famiglia che si preoccupa che la sua famiglia possa non soccombere nei marosi di un periodo così oscuro e denso di nubi minacciose all’orizzonte. (probabile guerra all’Iran che vede l’Italia partecipe assieme a Israele)
Non c’è un ordine con cui sono state esposte, ma così, come sono venute a mente. L’idea nasce da alcune letture sui giornali e da alcuni blog di carattere finanziario. Il problema di fondo che tutti evidenziano è modificare il sistema, partendo però da dentro il sistema. L’idea democraticamente parlando è fallace ed è evidente anche ad un bambino. Nessun sistema è modificabile dal suo interno, perché per assioma nessun sistema è in grado di automodificarsi.
Sarebbe come dire che un ameba si trasforma in un sistema pluricellulare: impossibile, salvo forse casi in cui vi sia l’intervento del tocco divino.
Nella realtà sappiamo che questo non è possibile, nessun gruppo sociale ben coeso e ben legato è capace di scegliere e modificare le proprie caratteristiche a favore di altri sistemi che possano poi minare la stabilità del sistema stesso.
Quindi la mia ipotesi nasce da un postulato semplicissimo: in una nazione, come quella italiana, composta per lo più da ruffiani, ladri, grassatori, ricattatori, truffatori, rapinatori, puttanieri, è impossibile che un gruppo rappresentato da questa crema morale, possa cercare di cambiare se stessa perdendo tutti i vantaggi, per introdurre al banchetto altri individui capaci di distribuire gli stessi vantaggi alla popolazione stessa.
In queste condizioni, in cui il potere economico, politico, sociale e finanziario è in mano a gruppi di piccoli criminali travestiti da persone grigie in doppio petto, l’unica strada disponibile per poter cambiare il sistema è solamente quello dell’attacco al sistema frantumandolo, riducendolo ad un ammasso dal quale separare quanto utile per la ricostruzione, da quello utile per la discarica umana.
Unica ed assoluta strada da prendere è quindi quella del cambiamento totale dei paradigmi sui quali si basa questa cloaca della nostra Italia. Cambiare dall’esterno: proporre cose nuove e cose vecchie.
Cominciamo:
1) Tutti i debiti sovrani vanno accantonati e tenuti parcheggiati fino a data da definirsi. Non produrranno nessun ulteriore debito. Si congelano e si riprenderanno, nell’eventualità, in tempi migliori, se ci saranno. Quindi non si tratta abolire il debito ma di congelarlo fino a data da definire. (pensiamo forse che gli Usa, la Germania, la Francia siano in grado di ripagare il loro debito?)
2) Separazione dell’attività bancarie tra banche che fanno speculazione e quelle che sono il perno delle economie.
3) Ricapitalizzazione delle banche: le banche incapaci di ricapitalizzarsi con mezzi propri saranno nazionalizzate e i debiti rimessi direttamente in mano agli azionisti privati delle banche, salvaguardando nel contempo i depositi privati e gli accantonamenti degli stessi, salvo che non provengano da speculazione finanziaria.
4) Riserva frazionaria: tutte le banche dovranno usare una riserva frazionaria non inferiore al 30%.(Rivalutazione del patrimonio immobiliare)
5) L’unico detentore della moneta è lo stato e a nessun altro è permessa la produzione fisica e virtuale della moneta. Custode della stessa è la Banca Centrale Italiana di proprietà dello stato italiano. Nel contempo vengono cancellati tutti gli accordi nazionali ed internazionali che agiscono contro il progetto attuale.
6) Abolizione di tutti i derivati che non abbiano copertura economica/finanziaria/materiale legata al mondo reale dell’economia, il che vuol dire abolire la leva finanziaria.
7) Sono abolite tutte le forme societarie delle attività commerciali, industriali ed operative nel mondo del lavoro, così come tutte le associazioni a carattere “umanitario-culturale” e i diretti interessati delle attuali società risponderanno personalmente in solido con tutti i loro patrimoni dell’andamento economico, sociale e finanziario dell’attività. Stesso atteggiamento e stessa prassi per banche, assicurazioni e tutte quelle attività legate ai flussi monetari e finanziari.
8.) Per il settore del lavoro, alle aziende che usino la delocalizzazione si dovrà prevedere una penale o un premio per l”abbattimento dell’imposizione fiscale in percentuale tale da favorire l’attività in patria. Tutti i prodotti delocalizzati e successivamente importati non potranno essere venduti con un margine superiore al 100% del costo industriale pagato per gli stessi.
9) Per tutte le aziende che dovranno affrontare la sfida di rimanere in Italia contro lo strapotere del basso costo estero si potrà applicare una riduzione dell’iva al 15% ed una riduzione delle imposte (eliminazione dell’IRAP) fino a fatturati di 5mln di euro, oltre i quali, si attueranno delle politiche fiscali e sociali tale da permettere il proseguo dell’attività. L’Italia è il paese delle piccole e medie imprese e queste devono necessariamente avere il favore della politica senza però dimenticare il traino importante di quelle maggiori con più visibilità e che possono rappresentare un biglietto da visita all’estero.
10) Programmazione di lunga durata di attività svolte al riassetto forestale-agricolo-idrogelogico della nazione. Il programma potrebbe assumere nel lungo periodo, di almeno 20 anni, ma più facilmente nei lunghissimo periodo di 50 anni un avvicendamento di oltre 10/15 milioni di persone in attività lavorative connesse e derivanti.
11) Programmazione di media durata, tra i 10 e 20 anni, di un piano di assetto territoriale nella riqualificazione edilizia con un piano che preveda l’assunzione, agli enti pubblici preposti, di riservare una quota del 30% per pubblico tendendo quindi a portare un riassetto nella foresta inqualificabile delle quotazioni del mercato stesso.
12) Denuncia e arresto immediato di tutti gli amministratori pubblici e privati degli ultimi 30 anni che hanno consentito lo sfascio territoriale, sequestrando tutti i beni delle famiglie interessate e istituzione di tribunali speciali per questo scopo.
13) Nazionalizzazione dei trasporti su gomma e rotaia, delle telecomunicazioni, delle poste, e dei servizi necessari al pubblico.
14) Riassetto del pubblico impiego su tutto il territorio.
Tutti sono equiparati al privato e licenziabili, nessuno escluso. Decadenza di tutte le prebende e/o corsi preferenziali che il pubblico attualmente si assume. I servizi pubblici, data la loro delicata funzione di servire la popolazione, dovranno funzionare 24 ore su 24 senza esclusione: dagli ospedali alle carceri, ai tribunali ai comuni. L’orario sarà per tutti di 8 ore di lavoro distribuite a turni nell’arco della giornata ed ottimizzati al servizio. Abolizione dell’art. 18 che come contropartita vede l’assunzione di responsabilità individuale dell’imprenditore.
15) Riassetto del settore sanitario riorganizzando lo stesso per merito.
16) Tutto il personale assunto nel pubblico impiego verrà assunto per lista di specialità e non per concorso.
18) Riduzione a 100 parlamentari e 50 senatori. Eliminazione di tutte le pensioni riservate al personale parlamentare ad esclusione di quelli che abbiano effettivamente 40 anni di servizio contando i giorni d presenza. Per tutti gli altri, gli anni di servizio saranno conteggiati nel computo della pensione di anzianità in funzione dei giorni effettivi di presenza parlamentare. Nessuna possibilità di accumulo delle pensioni e perdita dei massimali. La pensione massima per un parlamentare/senatore che ha svolto il servizio “senza demeriti” non potranno superare quella di un impiegato di primo livello del settore privato. Abolizione dei senatori a vita. Azzeramento delle baby pensioni: lo stato ha già dato senza mai ricevere! (sono oltre 500.000 in Italia e ad una media minima di soli 1000 euro mese netti sono circa 6 miliardi all’anno che si spendono per nulla)
19) Annullamento degli enti regionali, inutile doppione di quello che c’è a Roma e allargamento delle provincie in bacini omogenei territoriali. Il personale che verrà licenziato dalle regioni è licenziato e non assunto nelle nuove strutture. I comuni nel contempo dovranno ridurre il numero degli assessori e assumere gli incarichi internamente.
20) Settore scolastico: tutte le scuole dovranno funzionare 8 ore giornaliere in funzione del bacino di assunzione dell’infanzia e studentesco a cui fa riferimento cercando di favorire le famiglie con stessi disagi nel proprio lavoro. E’ quindi opportuno che comuni e prefetture attivino con le aziende piani di sviluppo scolastico direttamente in prossimità dei centri di lavoro permettendo quindi una maggiore osservazione e minor assenteismo degli impiegati nelle attività lavorative. Le quote di assunzione di questi oneri verranno addebitati tra aziende, impiegati e comune con l’obbiettivo di demandare interamente l’onere alle aziende.
21) Il corpo insegnante è impegnato nelle attività scolastiche non solo nelle ore di insegnamento, ma anche nelle restanti ore delle sue 8/10 ore quotidiane. Le attività verranno quindi svolte nel periodo tra ottobre e giungo compreso per gli studenti fino alla 3 media inferiore, mentre per tutti gli altri le attività scolastiche avranno corso tutto l’anno con la sola interruzione per le ferie estive e natalizie e pasquali commisurate in 1 mese per le ferie estive, 7 giorni per quelle Natalizie e 3 giorni per quelle pasquali.
E’ evidente che queste idee sono frutto di uno sbuffo di come si vede attualmente la nostra penisola, condotta malamente, disastrata e impegnata in progetti estranei alla sua natura (guerra contro la Libia e contro l’Iran oltre alle partecipazioni in attività belliche nei Balcani, in Libano e nell’oriente). L’Italia ha perso oltre 40 anni rispetto agli altri paesi, è il paese più centrale del mondo occidentale ed è il paese che nella sua storia ha riversato agli altri immense ricchezze che hanno permesso loro di capitalizzare il successo odierno. Il mondo politico attuale, composto per lo più da gente senza una benché minima attenzione all’Italia, deve essere cambiato, gettato come uno strumento fallace, inutile e orribilmente malevolo per lo sviluppo presente e futuro del nostro paese.
L’attuale sistema politico nazionale è servo di paradigmi della seconda guerra, figli quindi di una subordinazione storica ormai obsoleta che ci impedisce di poter sviluppare le qualità che potremmo avere. Dobbiamo scrollarci questa massa che ci opprime e ci limita nei movimenti, dobbiamo poter volare, come carattere nostro italiano, lì dove la nostra fantasia, il nostro colore e la nostra indole vuole portarci gettando alle ortiche false ideologie, falsi paradigmi, falsi miti.
Genova devastata, ma la colpa la dobbiamo dare ai cambiamenti climatici.
Solo qualche giorno fa in Liguria si abbattevano gli effetti dell’incuria delle amministrazioni e dello sfascio ambientale in cui versa l’intera Italia. Tutti a urlare, a fare scenate da commedia greca e nessuno che invece abbia avuto l’idea di prendere un’iniziativa per tamponare la catastrofe per evitare che si ripeta nel futuro. Uomo avvertito mezzo salvato, recita il detto, ma noi non abbiamo uomini, ma una massa amorfa di sfruttatori incapaci di pensare se non alla loro pancia, indifferenti alle tragedie che, giorno dopo giorno, si abbattono sul nostro territorio.
E’ accaduto, dopo mille avvisaglie, avvertimenti, programmi meteo condotti da qualche puttanella di turno, insomma è stato urlato anche ai sordi che erano in arrivo delle condizioni meteorologiche che avrebbero messo a dura prova le già deboli strutture e come in una tragedia greca anche Genova subisce l’onta della devastazione e della morte.
E il sindaco di Genova che dice: “Una tragedia assolutamente imprevedibile”, imprevedibile??? Ma se sono giorni che stanno massacrando i timpani con allerte, con proclami da fine del mondo, come fa essere una tragedia imprevedibile, come disse pure l’altro devastato mentale di Alemanno per l’inondazione di Roma di qualche settimana fa?
E nella sua fantasmagorica follia continua: “Io non mi sento di dare la colpa a nessuno. Il Fereggiano era un fiume di sicurezza su cui da tempo si era attivata l’attenzione della Protezione civile e del presidente della Regione. Sono stati fatti lavori dal Comune, tutto sulla base del piano di bacino“. In quel punto, osserva Vincenzi, “nel giro di qualche minuto si è sollevato un muro d’acqua a una velocità spaventosa“.
E’ probabile che il sindaco sia in buona fede, ma lo dubito fortemente, mentre è certo che quanto accaduto, per una stupida ed insignificante pioggia, a causa della cementificazioni che Genova ha subito nel corso dei decenni ha prodotto il disastro di oggi.
Non ci sono scuse e nemmeno frasi tipo quelle dettate dall’altro menestrello della politica massone di Napolitano che affermava “questi morti sono il triste tributo che dobbiamo pagare per i cambiamenti climatici“. E’ evidente che quando ci si trova davanti ad affermazioni del genere, a persone che non vogliono vedere le loro responsabilità scaricandole su eventi di cui nessuno sa nulla siamo arrivati alla frutta.
I morti si moltiplicheranno, i disastri “ambientali”, a causa dell’incuria dell’uomo e della sua avidità, aumenteranno, e troveremo sempre qualche decerebrato che indicherà la via per soluzioni insignificanti, ma cariche di denaro e interessi personali.
La gente dice…