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11.09.2011
Alcuni dati che potranno essere utili. Cominciamo con il dire che l’Unità Astronomica (AU) è la distanza che ci separa dal sole pari a circa 150 milioni di chilometri. Un’altra unità di misura da prendere in considerazione è la Distanza Lunare (LD) pari a 384.000 km. Quindi riassumendo:
1 AU (ASTRONOMICAL UNIT) = 150.000.000 km
1 LD (LUNAR DISTANCE) = 384.000 km
Fino adesso nulla di strano, solo informazione. Ma senza entrare troppo nello specifico, sul quale mi mancherebbero le istruzioni corrette per fare delle deduzioni, osservo che alcune notizie potrebbero avere un nesso logico configurabile in eventi che non vengono detti per ovvie ragioni.
Butto alcune idee che mi son venute. Tutti abbiamo dimenticato l’immane terremoto accaduto in Cile il 27.02.2010 dell’8° grado della scala Richter. Tutti abbiamo assistito all’immane disastro accaduto in Giappone a causa del terremoto vicino a Fukushima il 07.03.2011. Molti di noi inoltre sono venuti a conoscenza di strani fenomeni accaduti l’anno scorso in cui molti uccelli cadevano senza alcuna ragione (del proseguo di quei eventi non si sa più nulla) . Tutti sappiamo che la nostra terra è immersa in uno spazio infinito e che sulla nostra superficie nell’arco della sua vita, si sono succeduti cataclismi che nessun uomo ha mai potuto verificare, fortunatamente, di persona.
Siamo certamente in una posizione astrale particolarmente fortunata, ma solo se misuriamo la nostra fortuna sul tempo umano di qualche migliaio di anni che non è nulla se paragonato ai tempi astrali. 20.000 anni rispetto alla estinzione dei dinosauri, accaduta 65 milioni di anni fa, è come dire che 27 secondi della nostra vita corrispondono a 20.000 anni, se paragonassimo gli eventi accaduti 65 milioni di anni fa in un giorno, poca cosa, no? Talmente breve ed insignificante che in questo arco di tempo brevissimo non ci accorgiamo che accadono cose straordinarie e allo stesso tempo non accade nulla. La legge delle probabilità non è una scienza esatta.
Altre notizie sono certamente curiose, a Mosca, per esempio, si stanno terminando la costruzione di 5.000 rifugi anti atomici e lo stesso Cremlino spinge perché vengono completati prima della fine dell’anno. In Usa esistono nel sottosuolo una serie di rifugi tra loro collegati che non hanno mai avuto una certa pubblcità se non in alcuni film di fantascienza, così come il noto finanziere speculatore Rothchild/Rockfeller ha sostenuto e fatto costruire un’immensa “arca” alle Svalbard dove riparare tutte le specie vegetali mantenute a temperature bassissime. Se poi andiamo nel filone della cinematografia abbiamo una serie di titoli che lasciano impressionati per il tema trattato. A partire da “Deep Impact”, “The Day After Tomorrow” e l’ultimo della saga “2012” la trama è sempre la stessa: un evento catastrofico che colpisce la nostra terra.
Ma su queste deduzioni potrebbero i potenti della terra mettere al corrente la popolazione senza sapere se e quando potrebbe esserci un evento? La risposta è sicuramente no, perché nessuno sarebbe così fesso da seminare un caos non gestibile. Proviamo a pensare a quello che potrebbe accadere se al telegiornale ci avvisassero che entro una certa data la terra verrà colpita da una cometa o un asteroide: ci sarebbero sommosse, tumulti, assassini, vendette personali e molto, molto di peggio; le economie andrebbero in un istante al catafascio, gli eserciti si smembrerebbero in squadre assetate di sangue; le banche verrebbero assaltate con ogni mezzo per permettere ai soliti illusi che un secondo di ricchezza li renderebbe immortali. Saremmo in preda al panico o all’attesa del fenomeno e la razza umana, prima ancora dell’evento, rischierebbe la sua scomparsa proprio per mano propria. No, nessuno lo direbbe, ma, dal mio punto di vista, i messaggi possono essere dati, in maniera sublimale, mascherati nella pubblicità, nei fumetti, nelle commedie e nei film di fantascienza. Saperli leggere ed interpretarli correttamente è un lavoro arduo se non impossibile per chi non ha la chiave di lettura corretta, però, come tutti i cani da cerca, l’odore del dubbio e di affinità tra le cose che si leggono e si vedono potrebbero portare ad un risultato.
Nel dicembre del 2010 un ricercatore russo scoprì un corpo celeste che prese il suo nome ELENIN. E’ curioso notare che già nel 1998 si ebbe la produzione cinematografica con il film Deep Impact e da allora la gente, secondo il film, dovrebbe essere stata avvisata. Certamente sono tutte fandonie e manie complottiste che nascono dalla privazione quotidiana del vivere. Ma non hanno nulla da fare questi complottisti? Straordinario come la mente umana riesce a vedere cose che altri, in situazioni diverse, non vedono.
E’ altrettanto straordinario che la Nasa esamini attentamente l’andamento del perielio di questa strana cometa.
20.10.2010 – Correggo il post perché ho notato che la Nasa ha cancellato dall’elenco del link il nome della cometa. Per la ricerca, nell’apposita casella digitare Elenin e vi si aprirà la pagina della descrizione della cometa, quindi andate sul link Orbit Diagram ed arriverete alla pagina dell’orbita di rivoluzione della cameta che dalla nasa è chiamata: C/2010 X1
Il 27.02.2010 la NASA evidenzia che Elenin si trovava allineata con la terra ed il sole e nello stesso giorno vi fu il terremoto in Cile;
L’11.03.2011 ci fu il cataclisma in Giappone e anche in quella data la cometa Elenin si trovava allienata con sole e terra:
Il 27.09.2011 la cometa sarà nuovamente allineata con sole e terra ed è probabile che vi sarà una eclissi di sole, solo che in questo caso non sarà la luna a mettersi di mezzo ma la stessa cometa. Non sappiamo cosa potrebbe accadere in quella occasione, perché se si sommano le forze gravitazioni del sole e della cometa i terremoti saranno all’ordine del giorno. Nessuno però è in grado di fare previsioni.
Il 17.10.2011 la cometa sarà molto vicina alla terra (AU 0,23):
Il 22.11.2011 ci sarà un nuovo allineamento e anche qui è impossibile prevedere cosa potrebbe accadere.
Siamo nelle mani di eventi che non siamo in grado di controllare e che se accadranno daranno una faccia nuova all’umanità. Forse non ci sarà più l’uomo o forse risorgerà dalla ceneri della sua distruzione, oppure, cosa alquanto probabile, la cometa in prossimità del sole si dissolverà, sempre che si tratti di una cometa…
Per il traditore di Frattini e Napolitano e del Fondo Monetario Internazionale: ecco come era la Libia di Gheddafi.
Nella spasmodica ricerca del dittatore di Gheddafi crescono a dismisura le nefandezze della manipolazione ordita dalle forze della Nato. Gheddafi viene dipinto come un sanguinario e brutale assassino, come quello che ha voluto mettere il popolo libico alla fame, che lo ha torturato maltrattato, trucidato. Gli esempi non mancano e i vari notiziari della coalizione bancaria della Nato, Inghilterra e Francia in testa, portando esempi raccapriccianti sulle scorribande selvagge dei lealisti (chissà perché li chiamano lealisti e gli altri ribelli, forse perché quelli della Nato si rendono conto di aver usurpato uno stato sovrano), quando nella realtà sono i risultati delle massicce scorribande dei voli della Nato e dei massacri compiuti con bombe al fosforo sui civili e con armi non convenzionali e con l’uso di elicotteri e squadre d’intervento speciali.
Anche il חזיר di Frattini, assieme alla sua congrega sionista, spinge affinché Gheddafi venga catturato vivo o morto. Vivo o morto: ma che senso ha? Se lo catturi vivo hai modo di capire e di carpirgli alcuni segreti, ma se lo catturi morto non saprai mai nulla…impossibile capire quei cancheri sionisti che popolano quei governi come il nostro.
Nel frattempo siccome siamo bravi a mostrare la via per farci “inchiappettare” la Francia e l’Inghilterra ha già messo giù un piano di ristrutturazione (piano marshall IIa versione) per i paesi e le città distrutte dagli aerei della coalizione, mentre l’Italia con quell’altro infame di Scaroni (massone), appoggiato dal supremo מכוער di Frattini e Napolitano, raccoglierà le bricciole del banchetto giacobino, perdendo nel contempo una cosa come oltre 30 miliardi di euro di forniture.
Il ruolo dell’Italia è stato decisivo, il governo della destra e sinistra italiana è stato decisivo e tutto l’arco costituzionale, schiavo delle logge massoniche e bancarie che hanno deciso l’attacco alla Libia, ha avuto il suo meritato contributo economico: 4,5 miliardi di dollari a fronte di commesse già sosttoscritte con Gheddafi di oltre 40 miliardi di dollari.
Sembra come la storiella del commerciante che vendeva sempre tutto la sua merce ad un prezzo più basso del costo sostenuto per acquistarla.
Nel contempo e la cosa lascia per lo più meravigliati, ma non sorpresi, è che tutte le popolazioni arabe non hanno mosso un dito e questa la dice lunga sulla situazione politica del medioriente, ovvero della inaffidabile condizione di stabilità di una zona dove pochi ladri (Francia, Inghilterra, Israele e Italia) possono determinare ancora una volta una condizione coloniale per dominare il mondo. Mi preoccupa anche la posizione della Cina e della Russia che essendo fruitrici del petrolio libico avrebbero potuto estendere il loro veto all’Onu in maniera ben più prepotente, ma è evidente ancora una volta che a fare i conti non sono il rispetto delle nazioni, ma gli interessi miliardari delle aziende che controllano i paesi, tanto in Russia quanto in Cina.
Ma quello che ancora è più infame da parte di tutte le organizzazioni mondiali è che i giornalisti indipendenti, quelli che non prendono i soldi dai potenti sono in serio pericolo di morte per le minaccie subite e per le testimonianze da loro riportate direttamente dalla Libia. E’ il caso di Lizzie Phelan che ha subito la censura di Worpress e di Twitter per le notizie che riportava dalla Libia: libertà a senso unico?
E’ un esempio emblematico e se quanti, come vogliono farci credere, inneggiano all’unità d’Italia, dall’altra parte stanno svuotando la sostanza di questa unità proprio attraverso questi sistemi di dominio che della sovranità di un paese e di un popolo non gliene frega niente a nessuno, tanto meno a quello che molti inneggiano come il salvatore (Napolitano), mentre pochi sanno che è un essere che nemmeno della sua ombra ci si dovrebbe fidare, tanto grande è il laidume che permea quel comunista: per tutti i suddetti solo una pena sarebbe loro da riservare come la Crux patibulata, così come a Roma si usava per la feccia più bassa ed ignobile che calpestava la nobile terra italica.
Elettricità domestica gratuita per tutti
■Acqua domestica gratuita per tutti
■Il prezzo della benzina è di 0,08 euro al litro
■Il costo della vita in Libia è molto meno caro di quello dei paesi occidentali. Per esempio il costo di una mezza baguette di pane in Francia costa più o meno 0,40 euro, quando in Libia costa solo 0,11 euro. Se volessimo comprare 40 mezze baguette si avrebbe un risparmio di 11,60 euro.
■Le banche libiche accordano prestiti senza interessi
■I cittadini non hanno tasse da pagaren e l’IVA non esiste.
■Lo stato ha investito molto per creare nuovi posti di lavoro
■La Libia non ha debito pubblico, quando la Francia aveva 223 miliardi di debito nel Gennaio 2011, che sarebbe il 6,7% del PIL. Questo debito per i paesi occidentali continua a crescere
■Il prezzo delle vetture (Chevrolet, Toyota, Nissan, Mitsubishi, Peugeot, Renault…) è al prezzo di costo
■Per ogni studente che vuole andare a studiare all’estero, il governo attribuisce una borsa di 1 627,11 Euro al mese. ■Tutti gli studenti diplomati ricevono lo stipendio medio della professione scelta se non riescono a trovare lavoro
■Quando una coppia si sposa, lo Stato paga il primo appartamento o casa (150 metri quadrati)
■Ogni famiglia libica, previa presentazione del libretto di famiglia, riceve un aiuto di 300 euro al mese
■Esistono dei posti chiamati « Jamaiya », dove si vendono a metà prezzo i prodotti alimentari per tutte le famiglie numerose, previa presentazione del libretto di famiglia
■Tutti i pensionati ricevono un aiuto di 200 euro al mese, oltre la pensione.
■Per tutti gli impiegati pubblici in caso di mobilità necessaria attraverso la Libia, lo Stato fornisce una vettura e una casa a titolo gratuito. Dopo qualche tempo questi beni diventano di proprietà dell’impiegato.
■Nel servizio pubblico, anche se la persona si assenta uno o due giorni, non vi è alcuna riduzione di stipendio e non è richiesto alcun certificato medico
■Tutti i cittadini della libia che non hanno una casa, possono iscriversi a una particolare organizzazione statale che gli attribirà una casa senza alcuna spesa e senza credito. Il diritto alla casa è fondamentale in Libia. E una casa deve essere di chi la occupa.
■Tutti i cittadini libici che vogliono fare dei lavori nella propria casa possono iscriversi a una particolare organizzazione, e questi lavori saranno effettutati gratuitamente da aziende scelte dallo Stato.
■L’eguaglianza tra uomo e donna è un punto cardine per la Libia, le donne hanno accesso a importanti funzioni e posizioni di responsabilità.
■Ogni cittadino o cittadina della Libia si puo’ investire nella vita politica e nella gestione degli affari pubblici, a livello locale, regionale e nazionale, in un sistema di DEMOCRAZIA DIRETTA (iniziando dal Congresso popolare di base, permanente, fino ad arrivare al Congresso generale del popolo, il grande Congresso nazionale che si riunisce una volta all’anno) .
Fonte: ipharra.org
Come volevasi dimostrare, con la guerra a Gheddafi ci siamo fottuti.
Il titolo non lascia scampo a divagazioni di sorta, infatti si legge:
La battaglia per la ricostruzione della Libia è cominciata. Mahmoud Jalil, il leader dei ribelli, ha chiesto oggi a Milano aiuti immediati per garantire i servizi essenziali alla popolazione. Berlusconi ha promesso una tranche da 350 milioni di euro, più 450 complessivi già stanziati da Eni, UniCredit e Sace. La Francia ha speso per la guerra 160 milioni di euro a fronte di contratti per 28 miliardi di dollari. Noi invece, sulla base dei contratti noti, abbiamo speso 143 milioni a fronte di contratti per 4,81 miliardi. (vogliamo meravigliarci?)
Un anticipo delle forniture di gas e gasolio per le immediate esigenze della popolazione, e lo scongelamento dei fondi libici detenuti nelle banche italiane, con una prima tranche da 350 milioni di euro. Sono questi i primi accordi annunciati dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in conferenza stampa al termine dell’incontro milanese con Mahmoud Jibril, leader del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), al suo secondo giorno di tour dopo l’incontro di ieri all’Eliseo con il presidente francese Nicolas Sarkozy.
Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, lunedì sarà a Bengasi, città simbolo da cui è partita la rivolta contro il Colonnello, per siglare il memorandum con il Cnt, di cui al momento non si conoscono i dettagli “numerici”. Si sa solo che il pagamento per l’anticipo delle forniture avverrà in petrolio una volta che i campi in Cirenaica saranno pienamente funzionanti, ovvero tra sei mesi, come ha confermato Scaroni a margine della conferenza stampa di oggi, sottolineando si darà la priorità al ripristino delle forniture di gas, che contano per il 10-12% dell’approvvigionamento italiano. Per quanto riguarda i 350 milioni di euro da trarre dai fondi depositati da Gheddafi, in prevalenza su conti UniCredit, bisognerà aspettare il doppio via libera, dapprima dal Consiglio di sicurezza Onu, e in seguito dal Parlamento europeo, al loro smobilizzo.
Lo stesso discorso, affermano fonti della Farnesina, vale per le due linee di credito da 450 milioni di euro complessivi, da parte di Eni, UniCredit e Sace, annunciate dal ministro Frattini lo scorso 31 maggio. Finanziamenti che, una volta ricevuto il via libera Onu-Ue, saranno presentati al Comitato sicurezza finanziaria della Banca d’Italia. Solo allora, e una volta individuata la controparte libica all’interno della Banca centrale del Paese nordafricano, potranno essere erogati. Soldi che, oltre a contribuire a pagare gli stipendi della popolazione, dovrebbero fungere da “assicurazione” sui progetti italiani in corso d’opera nel Paese, che vedono protagoniste principalmente Impregilo, Ansaldo Sts e Selex, per un ammontare complessivo di poco inferiore a 5 miliardi. Escludendo i 20 miliardi di dollari di investimenti in dieci anni della sola Eni, annunciati da Scaroni la scorsa estate. Il tutto per un esborso militare, tra marzo e giugno, pari a 143 milioni di euro.
Ieri, intanto, i rappresentanti del Gruppo di contatto riuniti a Doha, in Qatar, hanno accolto la richiesta, da parte del Cnt, di scongelare 5 miliardi di dollari di beni libici e di fornire 2,5 miliardi di dollari da destinare ad aiuti umanitari entro agosto, in attesa che, nei prossimi giorni, gli Usa sblocchino altri 1,5 miliardi di dollari a stretto giro. Come ha sottolineato Jibril più volte nel corso della conferenza stampa di oggi, i libici non ricevono lo stipendio da 4 mesi, e senza l’aiuto finanziario italiano e internazionale «il governo transitorio non sarà in grado di erogare i servizi essenziali» (mi auguro che il governo provvisorio e i loro sostenitori europei ed americani possano essere tutti fucilati per lesa maestà) a favore della popolazione. «La nostra aspettativa», ha poi affermato il leader del Cnt, «è che gli amici italiani svolgano un ruolo importante nel prendersi cura dei civili». Ai microfoni di Radio 24, Frattini – che presiederà il neonato Comitato congiunto Italia-Libia, creato ad hoc per gestire la transizione – ha fatto sapere che: «Da due mesi è a Bengasi un team di militari italiani, con scopi di addestramento», specificando che «abbiamo mandato già 15-20 militari italiani per l’addestramento tecnico di alcune unità di forze armate libiche, ma pensiamo di estenderlo anche alla polizia, con particolare riferimento alla polizia di frontiera e alla guardia costiera libica». Pattugliamento, soprattutto sulla fascia costiera, che avviene utilizzando i radar Selex.
Di tutt’altro segno non nei modi, ma nei temi, l’incontro di ieri con Sarkozy, che ha annunciato per il primo settembre prossimo a Parigi una conferenza dei Paesi “amici della Libia”, nel cui novero sono presenti Russia e Cina, due dei membri del Consiglio di sicurezza Onu con potere di veto, che ieri e oggi hanno sottolineato il ruolo centrale delle Nazioni Unite nella transizione. Proprio la Francia, che ha forzato la mano al Palazzo di vetro per scendere in campo contro il Colonnello, punta ad avere un ruolo di primo piano nella ricostruzione, impegnandosi a garantire la regolare riapertura delle Scuole per il nuovo anno scolastico. Le operazioni libiche, secondo una relazione presentata al Parlamento a inizio luglio, sono costate alle casse transalpine 160 milioni di euro, ben poca cosa rispetto al budget della Difesa, 40 miliardi di euro, e ai contratti per 28 miliardi di dollari siglati finora da Parigi con Tripoli, che coinvolgono principalmente colossi come Eads, Total, Areva e Alcatel-Lucent. Energia, infrastrutture e difesa, gli stessi comparti dove sono attive le società italiane.
La corsa alla ricostruzione, come è facilmente intuibile, si gioca quindi tra Roma e Parigi. Lo denunciano con una malcelata dose di patriottismo Der Spiegel – la Gheddafi Spa ha 7,3 miliardi di dollari depositati negli istituti tedeschi – e il Telegraph che ha accusato le imprese inglesi di “oziare”. Da capire quali saranno le mosse della Cina. Due giorni fa, il ministro degli Esteri dell’ex Celeste Impero ha dichiarato di “rispettare la scelta del popolo libico”, in un’uscita inusuale per l’abbottonatissimo regime di Pechino. I cui interessi petroliferi nell’area africana sono noti da tempo e potrebbero sparigliare le carte messe sul tavolo da Eni e Total.
Fonte: linkinchiesta
Chip-chip-chip…
Negli articoli precedenti ( Tattoo & slavery, what the modern trend is going to be: autoschiavitù e Un caldo afoso opportuno…ma anche complottista) avevo espresso alcune dubbie idee sulla moda dei tatuaggi e della semina aerea tramite le scie chimiche adducendo che questi sistemi potrebbero rappresentare uno dei metodi per il controllo della popolazione, a qualsiasi livello. Sicuramente è un pensiero complottista e per tutti quelli che si trovano a fare i conti con un lavoro mal pagato, con un inizio settembre traballante per il mantenimento del proprio impiego, tali pensieri non sono certamente interessanti se non addirittura noiosi.
E’ vero, concordo! Ma alcune notizie sfumano dalla rete in maniera misteriosa, come se una mano invisibile le cancellasse senza lasciar traccia, eppure nella ragnatela informatica mondiale qualche piccolo porto, a riparo dai malintenzionati, si trova sempre ed ecco quindi che in Grecia nella cittadina di Triakallasë, ci si inventa che i dipendenti comunali debbono avere un chip sottocutaneo se vogliono mantenere il posto di lavoro qui l’articolo originale.
Di solito si usano quei cartoncini plasticati i famosi “badge“, ma lì hanno scelto questa via molto più rapida e subdola per controllare le attività dei loro dipendenti. La maschera attraverso la quale si cela l’inganno, è che questi microchip non avranno solo la funzione di controllare gli spostamenti dei dipendenti, ma quello ben più importante di sorvegliare la salute del controllato, avvisando i centri ospedalieri nel caso di problemi di salute.
Ma anche questa notizia non verificabile, se non direttamente andando nel comune di Triakala, potrebbe essere presa come una balla gigantesca, ordita bell’apposta dai complottisti per seminare odio e chaos (tanto caro ai massoni) nella struttura dell’ordine di stato. Però a guardare bene anche nel sito dei servizi segreti italiani si trovano articoli che parlano di queste cose e tra questi uno che descrive minuziosamente molte cose: “…(i microchip, nda) avranno lo scopo di segnalare costantemente lo stato di salute dei militari e di permettere, in caso di incidente o ferimento, un’immediata segnalazione del livello di gravità del caso. Spesso molte persone non sopravvivono a seguito di una emorragia interna, pertanto sapere immediatamente – al momento del ricovero – qual è il tasso di ossigeno nel sangue può rappresentare per loro la migliore possibilità di salvezza. Il nostro obiettivo è solo quello di migliorare la qualità delle terapie. E questo non soltanto per i soldati, ma anche per tutti i civili vittime di incidenti”. Avete capito la panacea che sostengono per introdurci un sistema di controllo non controllabile dalla nostra volontà?
Tuttavia nell’articolo si legge: “da quanto si evince dalle informazioni fruibili proprio sul portale del C3B i tag possono contenere informazioni a più ampio spettro: informazioni complete sulla storia clinica del paziente, sulla propria famiglia, gli interventi subiti e i trattamenti farmacologici a cui sono sottoposti, etc.”
Si tratta quindi di un sistema aperto a qualsiasi sperimentazione dove le forze armate più ricche spendono miliardi in ricerche finalizzate alla sottomissione della popolazione. Non prendiamola come una bufala gigantesca, perchè è di questi giorni, ad esempio, la proposta del Partito Democratico e della Camusso di limitare le transazioni economiche a 1.000 euro, oltre i quali scatta l’osservazione delle autorità. A questo proposito, e vale sia per la destra come per la sinistra, non trovo nessuno che faccia una proposta diversa sulla tracciabilità dei spostamenti di denaro. Ad esempio si vorrebbe sottoporre il cittadino alla vessazione di indicare dove intende spendere il proprio denaro oltre i 1.000 euro, ma nessuno, ripeto nessuno che si interessi di sapere dove vanno a finire le migliaia di miliardi che vengono trattati nel mercato OTC (Over the Counter) che è un mercato non controllato da nessuno e dominio del sistema bancario internazionale dove giornalmente si transano valori superiori a 50 volte quello delle borse mondiali. Tutto denaro nero, di cui nessuno sa nulla e di cui non c’è assolutamente traccia. La Camusso, Bersani, Tremonti e l’allegra compagnia dei deficienti del governo sanno di questo, oppure suppongono che tutti i loro amministrati siano dei deficienti?
Questo è un esempio della stupidità regressa e primitiva di alcuni personaggi che abitano la scena politica italiana, ma ve ne sono anche oltreaple, ben consci dei disastri che stanno facendo.
Ritornando sulla manipolazione è evidente che l’uso sempre più massiccio di carte chippate, di sistemi di controllo automatizzato (si pensi al pass dell’autostrada), alla tv digitale che percepisce il gusto della popolazione indicando alle lobbies pubblicitarie i gusti medi della gente imponendo quindi ciò che si deve acquistare come, tutto è funzione di una sola cosa: controllo totale senza risparmiare nessuno.
Fonte: scienzamarcia.blogspot.com – Sisde
Un caldo afoso opportuno…ma anche complottista
Ormai sono già diversi giorni che questo caldo torrido ed afoso sta imperversando in Italia e in buona parte del mediterraneo senza sosta. Non c’è pace e pare che potrebbe cambiare, forse, verso la fine del mese.
Un caldo che normalmente si ha a luglio, verso la metà o verso la fine, ma alla fine di agosto, a mia memoria, non l’ho mai sentito; inoltre le giornate si sono accorciate e già alle 19,30 il sole è molto basso, mentre la temperatura rimane alta e l’afa insopportabile.
La settimana scorsa, igrometro alla mano e termometro sempre sotto gli occhi, le temperature massime del giorno andavano tra i 32/34° e l’umidità relativa oscillava tra il 40 e 60%. Questa settimana, a partire da sabato 20 agosto c’è stata l’impennata improvvisa con temperature di oltre 35/36° e umidità relativa che sfiora abbondantemente l’80%.
Da allora ad oggi un calvario di umidità e di temperature torride. Nel frattempo ho fatto alcune osservazioni che forse non servono a nulla, ma da almeno sette giorni, non si notano più le così dette scie chimiche (quelle che ufficialmente chiamano scie di condensazione), sono sparite tutte, mentre fino a venerdì scorso il cielo era solcato da decine di scie creando, verso la fine della giornata, un reticolo così denso da non lasciar più intravvedere il cielo azzurro, ma rendendolo lattiginoso.
Ad ogni modo da allora ad oggi sono sparite tutte, mentre gli aerei continuano a solcare il cielo con delle minuscole scie di condensazione che si dissolvono in pochissimi istanti, massimo 2/5 minuti.
Cosa abbiano sparso nel cielo quegli aerei bianchi senza stemma e senza segni di riconoscimento nessuno lo sa e nessuno vuole metterci il naso, ma sta di fatto che da allora ad oggi è arrivato un clima che in agosto è da sognarcelo (nel senso peggiorativo del termine). Anche nell’estate del 2003 ci fu un caldo simile e più lungo, ma ad agosto, per la precisione verso il 20, il tempo si ruppe portando frescura e benessere fisico; le odierne previsioni, invece, danno il perdurare di questo tempo ancora per tutta la settimana fino a domenica e forse anche per la prima settimana di settembre: assurdo.
Allora, siccome sono complottista e non accetto le scuse di quelle piccole baldracche del meteo ufficiale, ho fatto qualche giro per la rete ed ho trovato alcune immagini che mi hanno fatto pensare. Una di queste è la seguente, in cui si nota una bolla senza nubi che sta esattamente sull’Italia e sul Medioriente (evidenziata in verde). Tutto il resto è interessato da qualche perturbazione, ma non da noi e nemmeno nel resto del sud dell’Europa.
Un caso? Forse, ma sappiamo che in medioriente stanno accadendo cose delle quali la Nato non vuol far conoscere gli esiti; sappiamo che si stanno massacrando migliaia di libici ad opera della Nato e dei suoi alleati, Italia compresa, per derubare ed invadere uno stato di diritto e nessuno di loro vuole che ci sia una interferenza.
Ma c’entra qualcosa con questo caldo? Io credo proprio di sì. La temperatura torrida e l’afa attanagliante colpiscono i centri nervosi e mandano in tilt il sistema di regolamentazione termico e psichico dell’essere umano. Ogni azione è ritardata e spesso, se non necessaria, viene posticipata a tempi migliori. La gente ha altro a cui pensare: vuoi farla ragionare sulla Libia e sugli effetti tossici che avrà il risultato finale dell’operazione della Nato? Sia mai! Ecco quindi che dopo la semina chimica di particelle ionizzabili si determina una bolla atmosferica tale da richiamare le alte temperature dal sud dell’Africa fino ad arrivare alle nostre latitudini. Il progetto Haarp ha molto da insegnare a questo proposito e siccome non lo dicono ufficialmente allora chi lo pensa è un complottista, infatti ho premesso di esserlo.
Questa un’ipotesi. L’altra invece, più complessa , potrebbe essere la manovra indotta dalle superpotenze in virtù del catastrofico andamento delle economie che da settembre in poi vedranno il nero più profondo con crisi da guerra civile. Le soluzioni prese quindi in questi giorni potrebbero essere salvifiche per evitare quanto invece accadrebbe se la gente avesse un minimo di coscienza e di serenità. Il caldo torrido e l’afa non sono certo delle buone compagne per ragionare, pensare e meditare il da farsi: ci sono altri che lo fanno per noi, anzi per loro e tutto arriva a fagiolo…
Io la penso così e sicuramente mi sbaglio, ma di molto poco, qualche sbavatura, ma la sostanza non è molto diversa dal complottismo del mio pensiero…staremo a vedere.
Tattoo & slavery, what the modern trend is going to be: autoschiavitù.
In una società improntata alla omologazione non meraviglia se una buona percentuale della popolazione abbiamo scelto di identificarsi in simboli, forme e colori diversi. Ogni uno, per propria individualità, cerca l’espressione grafica che lo individui tra la massa, che lo faccia sentire unico, assoluto e distinto tra gli altri; ma anche gli altri hanno la stessa idea e così ci si ritrova con segni grafici più o meno simili, colori appannati e sbiaditi, forme esoteriche, di riferimento religioso o politico se non razzista, minimale e chi più ne ha più ne metta. La fiera del pacchiano o dell’omologazione mandriana. Mi si perdoni per quelli che hanno scelto questo sistema di espressione, ma come già detto in Miss Italia 2010 la tatuatura delle persone è paragonabile a quella che viene fatta ormai di consueto su tutte le bestie da macello. Espressione bestiale? No, umana, purtroppo della bestia uomo.
Va bene, ma che c’entra tutto questa critica per quelli che si tatuano? Nulla se non per il fatto che alcune aziende americane in accordo con il Pentagono, hanno messo a punto un sistema di riconoscimento tramite il tatuaggio elettronico/simbolico.
Molti ricorderanno il film “Atto di Forza” oppure “Star Trake” o meglio ancora la serie di “Matrix” dove ogni cosa è codificata, dalle quali si risale a tutto, così con questo nuovo sistema, appena visibile e impercettibile alla pelle umana, gli uomini del futuro prossimo avranno quello che hanno sempre sognato: un segno indelebile della loro personalità che sarà costantemente controllata e sottoposta a verifiche: cosa comperi, dove acquisti, chi frequenti, dove vai, come ti sposti, se usi l’auto anziché il treno o l’aereo, se vesti modelli alla moda o sei un barbone. Tutto sarà controllato.
Infatti la nuova era dei tatuaggi elettronici è così poco invasiva che utilizzando le nanoparticelle potranno avere il controllo completo di quanto i controllori vorranno verificare. Non ti comporti bene? Allora una piccola scarica elettrica, un blocco al conto corrente, oppure non potrai più accedere alla rete, e ti riporterà nella giusta via dell’omologazione. Si legge infatti: “Il ‘sistema elettronico epidermico’ si giova di circuiti elettrici molto flessibili composti di canali conduttori come serpenti che possono piegarsi e stendersi senza conseguenze sulle prestazioni. Il circuito ha la dimensione di un francobollo, è più sottile di un capello umano e rimane attaccato alla pelle per forza elettrostatica, non con la colla”. Ma anche quelli fuori dal coro, quelli non tatuati, saranno cercati e braccaticome bestie scampate dal gregge e verranno inseguite per imprimere loro il segno del potere, della bestia, direbbero i cattolici.
Purtroppo è la via che ormai moltissimi giovani e non hanno scelto come costume di vita, senza pensare e senza sapere ingenuamente che nel tatuaggio si celano segreti e trame molto più losche di quel che si crede. La gente fugge dalla omologazione coatta, ma se lo sforzo per non essere manipolati riesce, dall’altra parte la moda becera impone l’assuefazione alla massa tramite i simboli, i marchi, le frasi fatte che mai nessuno pronuncerebbe, forse perché ignoranti o forse perché non ci si arriva con la crapa, ma tant’è.
Una volta parlando con un amico mi disse che il tatuaggio è il ricordo di un evento particolare e che guardando quel simbolo poteva avere nella sua mente uno spaccato dell’evento…molto più reale e vivo di quanto non potesse fare la sua memoria. Strano, dissi io, perché anche i tatuaggi dopo anni che te li sei fatti perdono smalto, si slabbrano, si allargano, i colori migrano nei tessuti adiacenti e sottostanti e lentamente diventa una macchia. La mente per contro smussa gli spigoli dei ricordi più brutti, oppure tende a dimenticare/rimuovere quelli molto dolorosi, ma alla fine ciò che rimane è sempre un lato del tuo passato, bello o brutto che sia. Le due cose sono simili, mente o pelle, e nessuna delle due rappresenta vivamente l’esatta esposizione del momento vissuto. Tutto fluisce, dicono gli orientali.
Però non si tratta di ricordi, o di eventi, ma di manipolazione travestita da messaggi trasversali che inducano molti ad usare vestiti, modi di dire, pensieri comuni, frasi e simboli, tali che non si percepisce l’atto manipolatorio, alla fine anche i nostri amici più fidati hanno gli anelli al naso, alle orecchie, infilzato nella lingua o nelle parti intime. E le giustificazioni – sostenute dalle mode new ages, dal liberismo sfrenato, dall’opposizione alle tradizioni – condurranno per mano al uscio del macello tutti quelli che per ribellione hanno scelto l’unicità di essere se stessi, sposando invece la bestia che hanno voluto rifuggere.
Una bella consolazione essere mandato al macello con l’amico fidato, eh? Ma perché? Da dove nasce questa voglia inusuale e involutiva della popolazione ad essere marchiata a sangue? Domande assurde senza risposta, ma che lasciano intendere una cosa sola: l’autoschiavitù!
L’aiuto meritato.
- L’aiutino
Forse siamo all’epilogo di una situazione disastrata che si trascina da oltre 6 mesi e in questi momenti di bisogno ecco spuntare i veri sostegni del popolo libico, i veri mentori, i veri mecenati.
La Banca Mondiale ha fatto sapere che in questi momenti di difficoltà è pronta ad intervenire a sostengo del popolo libico “Guidata dai nostri azionisti, la Banca tornerà ad avere rapporti con la Libia non appena potremo essere utili alla ricostruzione del paese“. Già, perché prima il dittatore di Gheddafi l’aveva messa alla porta per il suo prezioso sostegno usuraio.
I ribelli adesso hanno chiuso il cerchio con l’aiuto dei soliti noti e per chi crede in un Dio diamo uno sguardo al cielo e preghiamo per quanti sono morti inutilmente nella loro ignoranza.
Depistaggio ricattatorio sulla strage di Bologna.
Bologna, 2 agosto 1980, esplosione alla stazione: 85 morti e 200 feriti.
I mandanti – secondo la versione ufficiale – sono da ricondurre alla matrice fascista collegata agli ultimi brandelli delle Brigate Rosse. Fioravanti, la Mambro e molti altri vengono catturati ed assicurati alle patrie galere, ma la giustizia pare non fermarsi mai perché, come già molti sanno, in questi giorni si sta facendo largo una nuova tesi che vedrebbe coinvolti alcune fazioni “palestinesi” che avrebbero causato il massacro di Bologna in seguito all’abbandono dello Stato Italiano alla causa palestinese di quegli anni. Questo è quanto riportano molti giornali “allineati”.
Sicuramente non sappiamo molto di queste tesi così come si sa molto poco – e molto spesso depistato – su tutto il periodo degli attentati tra gli anni 70 e 80.
Le tesi più accreditate riferiscono che quelle stragi, così come quella del Rapido 904 del 1984, furono create ed usate ad hoc dai servizi deviati italiani per ordine di quelli americani, inglesi e israeliani. Tuttavia se queste tesi, sulle quali si possono trovare fiumi di libri, possono portare alla materializzazione dell’idea di tener fuori dal potere italiano il partito comunista, non c’è però nessuna prova ufficiale che affermi quanto dedotto dalle tesi stesse. Insomma un bel garbuglio inestricabile sul quale nessuno vuole fare chiaro, perché chi tocca questi temi, spesso è vittima di incidenti casuali (incidenti in auto, suicidi in bagno in ginocchio, affogamenti in riva al mare ecc.ecc.)
L’attuale tesi è invece a mio parere una delle più grossolane ed evidenti sistemi di depistaggio e manipolazione-ricattatoria. E’ anche chiaro che se nei metodi passati di 30 anni fa si usava una sottile linea di ricatto, appena percepibile, adesso invece, cambiati gli uomini, ci troviamo difronte ad una grossolana e pacchiana messa in scena dei servizi che lascia ben percepire anche ad uno scemo quanto si voglia colpire. Purtroppo il mondo ebraico italiano è completamente coinvolto in queste vicende, anche quello foriero di belle cose e quello che è sempre stato una delle colonne portanti della nostra economia. I ricatti e le speculazioni a certi livelli non fanno distinzione tra ebreo e sionista, fedele o meno a determinati dictat.
Il messaggio di questa manipolazione ricattatoria è semplice: possiamo agire quando, dove e come vogliamo e guai a voi (il film Munich è un bell’esempio dei sistemi che essi possono usare, Spielberg, forse, qualche suggerimento l’ha avuto)! Gli esempi non mancano (Bologna, Italicus, Rapido 904, Oslo et altre)
La domanda sorge subito spontanea: guai a voi per che cosa? Beh, anche in questo caso c’è una semplice risposta e non perché io abbia la sfera di cristallo, ma perché mancano pochi giorni ad un evento particolare che se accadesse metterebbe lo stato di Israele in fibrillazione totale. L’evento si terrà a settembre presso le Nazioni Unite e riguarda la richiesta di riconoscimento dello stato di Palestina.
Non giudicate questo avvenimento una futile motivazione per Israele, perché è al contrario la vera minaccia per la sopravvivenza sionista in Israele e non dello stato stesso. La cosa è di vitale importanza e data la delicatezza dell’argomento i sistemi usati per convincere anche i più riottosi, non devono essere sprecati.
Nel frattempo i familiari delle 285 vittime sono ancora lì a piangere i loro cari e non trovano ancora nessuna risposta alle mille domande delle loro morti.
Eilat, attacco terroristico premeditato?
Come molti giornali riportano un attacco terroristico è stato effettuato al confine tra Egitto ed Israele ad Eilat. I terroristi per mano della IDF sono stati ammazzati così come 7 israeliani (tutti militari).
Lo svolgimento dell’attacco, secondo le fonti dell’IDF, sembra essere stato sviluppato da almeno una ventina di persone, delle quali alcune colpite a morte durante l’attacco. I terroristi avrebbero pianificato l’attacco già dalla Striscia di Gaza dai Comitati di Resistenza Popolare.
Questa la notizia che potete leggere su Haaretz.com. Quello che salta subito all’occhio è che la IDF sapesse già da dove venivano attaccati, tanto che Netanyahu ha mandato l’aviazione a bombardare il già martoriato territorio di Gaza per rappresaglia, e che sapesse che i terroristi avevano utilizzato un tunnel di 15 km per intrufolarsi successivamente in una frontiera sbrindellata tra le fila di quelli che aspettavano in Israele (!!!) un autobus dove c’erano militari.
Certamente si parlerà di complottismo, ma vicende come queste in Israele sono la norma (vedasi il caso di Vittorio Arrigoni, tacitato perché aveva visto troppo). E’ poi da sapere che a settembre l’ONU si riunirà per valutare la richiesta palestinese per la creazione dello stato della Palestina e questo è la vera spina nel fianco di Israele che NON accetta nessun stato che possa essere riconosciuto dalla comunità internazionale in medio-oriente che non sia Israele.
Spero di sbagliarmi, ma la sensazione è quella di sempre, così come il caso di Oslo in cui furono massacrati, da un filoisraeliano anticomunista ed anti-islamista, una novantina di persone, tutte aderenti al partito socialista che confermava il proprio dissenso sulla politica israeliana di ghettizzazione dei palestinesi e che appoggiavano la proposta di Hamas per la creazione dello stato di Palestina. Si aggiunga inoltre che Erdogan diplomaticamente sta guerreggiando con gli israeliani per la mancata scusa “diplomatica” che Israele dovrebbe dare per l’omicidio dei 4 attivisti turchi imbarcati nella Mavi Marmara sempre per lo stesso motivo: il riconoscimento dello stato di Palestina.
Inoltre, viste che sono già molti giorni che in Israele ci sono disordini e manifestazioni contro uno stato sociale che esclude una buona fetta della popolazione, un evento del genere è sicuramente un elemento catalizzante che va oltre le mere proteste dei cittadini israeliani che debbono far fronte comune al terrorismo che li può minacciare fisicamente e da vicino. Quale migliore occasione per ricompattare le fila, sedare gli animi accesi e indirizzare la loro rabbia su questioni vitali.
Forse sono deduzioni avventate, ma Israele ci ha insegnato in decenni di brutale e razzista dominio di quei territori che può agire anche contro i propri soldati o la propria popolazione se lo scopo è superiore. L’omicidio di Yitzhak Rabin dovrebbe aprire gli occhi a molti increduli per capire il livello di perfidia criminali che anima certi personaggi.
Disgregazione dello stato e nuovo feudalesimo
L’andamento economico finanziario di questi ultimi giorni ha lasciato molti morti sul campo, molti dei quali mascherati da indubbie azioni vessatorie per uno stato ormai morente.
L’Italia, dopo il contropelo della Commissione Europea e della BCE (leggasi Deutch Bank) ha varato una serie di iniziative volte tutte a mantenere uno status quo per lo più ininfluente sull’andamento economico e fiscale italiano, penalizzando come sempre tutta la fascia media della popolazione e gabbando con inique tasse la popolazione meno ricca, quella che a malapena se la cava con una pensione di 500 euro o con stipendio medio di 1000/1200 euro al mese.
Abbiamo avuto, per ora, il plauso della Comunità Europea, e nel frattempo continuano a sbarcare, anzi ce li andiamo a prendere sulle spiagge libiche, i rifugiati che i ribelli libici ci inviano a tutto spiano. Non sono infatti i libici che scappano, ma semplicemente dei poveri disgraziati delle zone subshariane. Anche il noto tecnico Monti, elogiato dall’Aspen Institute, dal Bildeberg, dal Club di Londra e dal Club di Roma, ha elogiato il governo per la forza e per la serietà con cui sono stati affrontati i problemi, denunciando però il ritardo di questa “tassa europea”. Lo stesso Monti ha suggerito ai tecnici del governo le strade da percorrere: liberalizzazione completa di tutto; ma pur evidenziando il ritardo della manovra non omette che le osservazione dei mercati fatte all’Italia ed al suo governo, sono finalizzate alla stabilità dell’euro e al problema che l’eventuale insolvenza dell’Italia potrebbe arrecare al sistema euro/dollaro.
La morale è evidente, in un sistema globalizzato in cui tutte le regole non esistono più, una nazione come l’Italia, o la Spagna o la Francia, non può agire da sola, ma bensì in sintonia con il mercato globale e se il mercato chiede sacrifici per salvare la speculazione globale, questi devono essere fatti senza battere ciglio.
Le premesse sono quindi chiare: l’Italia è ormai governata da Parigi, Francoforte, Londra e New York, Pechino e Tokyo. I governanti attuali hanno la solo funzione di esecutori senza possibilità di cambiare una virgola dalle decisioni prese. Come diceva Casini, ci hanno imposto una egida superiore alla quale nessun politico, anche quello con le buone intenzioni, potrà ribellarsi.
E’ la fine dello stato in senso assoluto e le misure prese: abolizione delle provincie, di molti comuni, stanno ad indicare che non solo il federalismo è una pagliacciata, ma che l’unità di stato che quell’infame di Napolitano ha tanto sbandierato prendendo per i fondelli milioni di italiani, non esiste di più.
Di fatto quindi siamo tornati nell’arco di pochissimi anni, da uno stato sovrano ad una terra a regime feudale, ma non in senso storico, poiché se prima il feudo era un baluardo a difesa delle regole che le invasioni barbare volevano infrangere per imporre il disordine ed il caos, adesso, il feudalesimo mercatista-liberista, ha annichilito l’intera popolazione assoggettandola ad una schiuma informe da usare e gettare quando meglio serve. Le regioni, le provincie, ed i comuni, avranno la sola utilità burocratica di vessare e coercizzare l’intera popolazione rendendola schiava dei nuovi padroni: lo stesso sistema usato nell’Inghilterra vittoriana del 1829 in cui una piccola minoranza deteneva il potere economico e politico a scapito della maggioranza usata per lo più come bassissima manovalanza, insomma gente inutile, da sopprimere senza troppi indugi. La civile Inghilterra, ehh???
Da destra a sinistra la parola d’ordine è liberalizzare tutto e subito, vendere il patrimonio immobiliare italiano, vendere i gioielli di famiglia artistici per dare man forte alle economi anti-italiane di rimpinguare le loro probabili perdite. La stessa Merkel ha detto che a fronte dell’acquisto dei btp italiani l’Italia dovrebbe dare parte del suo oro fisico a garanzia. E’ una dimostrazione del ritorno del vecchio sistema dell’usura che nei secoli passati fu la causa primaria delle guerre dei 30 anni, fu causa primaria delle rivoluzioni storiche che si ebbero in Europa dal 1200 fino all’inizio del 1500.
Ma il debito pubblico ammonta a 1.901 miliardi di euro e l’Europa, per gentile concessione di Germani e Francia, accetta di acquistare i nostri BTP ed altra cartaccia buona da far fuoco. Il problema di fondo è che questi acquisti europei non hanno la base di copertura, ovvero se Italia e Spagna non pagassero l’intero sistema verrebbe giù come un castello di carte. E’ solo una toppa al sistema plutocratico che ormai ha raggiunto vette prima mai viste e che lascia spazio alle manovre di arricchimento alle lobbies finanziarie e bancarie sovranazionali.
Siamo ad un punto storica di enorme gravità e di portata tale che forse non ce ne rendiamo ancora conto. Stiamo passando da stato sovrano a stato vassallo a tutti gli effetti. Già dal 2014 il 95% delle spiagge italiane del demanio passeranno dallo stato ad imprese private (per lo più straniere). Le aziende municipalizzate come Luce, acqua, gas, rifiuti e quant’altro, verranno privatizzate con un obbiettivo unico: massimo utile con il minimo costo, alla faccia della concorrenza. Ma anche qui il bravo discepolo del liberismo di Monti affronta il problema delle privatizzazioni come un passo necessario per dare una scossa alla concorrenza per una migliore offerta alla nazione. Sarebbe necessario che Monti spiegasse come mai da quando sono state privatizzate l’Enel, la Telecom, l’Iri, l’Eni, la Cirio i servizi per l’utente finale hanno subito contraccolpi che ancora paghiamo, mentre i gestori hanno fatto guadagni stellari, senza contare le centinaia di migliaia di posti di lavoro persi.
No cari italiani che avrete pazienza di leggere, ormai siamo messi come bestiame sul palco del macello, pronti ad affrontare la mannaia del mercato e volenti o nolenti non ci rimane altro che attendere la fitta sul collo, quella che spegnerà per sempre la nostra Italia.
La gente dice…