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Archive for luglio 2011

Gheddafi lo vuole morto?

30 luglio 2011 6 commenti
Il bacio di Giuda

Leggiamo sui media, sempre perennemente allineati, che Gheddafi avrebbe ordito di uccidere il nostro Presidente Berlusconi e i suoi figli.

«Ora Gheddafi rischia di rimanere», ha commentato Berlusconi: «E quello che in quell’area era il nostro migliore amico è diventato il nostro peggior nemico. Un danno per l’Italia»

Il detto popolare dice: “Chi la fa l’aspetti” e quello o quelli che hanno voluto la distruzione della Libia, nel caso Gheddafi continuasse a rimanere al potere avranno, forse, del filo da torcere. “Un danno per l’Italia“, afferma l’ignorante beota senza rendersi conto che il danno per l’Italia l’ha fatto proprio lui allineandosi a Francia ed Inghilterra.

Adesso dovrebbe andare dal suo mentore guerrafondaio, quello che ha firmato le missioni di guerra a chieder la protezione che sta cercando.

I vigliacchi in Italia si sprecano.

Se Israele può fare questo ad un ebreo americano, immaginiamo cosa subiscono ogni giorno i palestinesi

28 luglio 2011 Lascia un commento

Crimine contro l’Umanità: assetare il popolo libico.

28 luglio 2011 5 commenti

Siccome questa infame guerra contro la Libia sta languendo, le bombe a grappolo (cluster bombs) sono in esaurimento, i politicanti delle varie nazioni della coalizione belligerante hanno le pezze al culo, i finanziatori di questa infame guerra sono degli avvoltoi che si spostano da una carogna all’altra e Gheddafi non è ancora una carogna, allora, per mostrare al mondo la loro potenza distruttrice mostrano finalmente la vera faccia che nostro malgrado difficilmente potremo leggere sui media allineati.

Si legge infatti che la Nato con grande ed impetuosa forza, venerdì 22.07.2011, ha bombardato alcuni obbiettivi del vitale acquedotto libico: il Great Man Made River. Negli articoli Gheddafi: un sanguinario da Premio Nobel e in La vera ricchezza della Libia davo una breve e non esaustiva spiegazione del lavoro fatto da Gheddafi nella costruzione di questo faraonico progetto – non ancora completamente terminato – che portava a tutte le popolazione della Libia l’essenziale e vitale materia prima per tutte le attività dell’uomo: l’acqua. Leggi tutto…

L’obbiettivo del Massacro di Olso: il movimento di Boicottaggio contro Israele.

27 luglio 2011 Lascia un commento

"Trofeo sionista di palestinese morto"

Una delle cose che salta più all’occhio è la freddezza con cui Anders Behring Breivik abbia attaccato i giovani nell’Isola di Utøya. Strano, molto strano.

Nelle sue farneticanti dichiarazioni pone l’accento contro una società multietnica, contro l’invasione islamica e quello che fa un po’ specie è che l’attentato è stato fatto di venerdì e le moschee erano sicuramente un bersaglio molto più facile, molto più emblematico e corrispondente alle sue farneticazioni, ma stranamente non ha colpito nessuna moschea, mentre ha colpito duramente i giovani laburisti favorevoli di un’azione dura contro Israele per l’occupazione di Gaza, per i massacri compiuti e per il continuo atteggiamento razzista nei riguardi di tutti quelli che non appartengono al popolo eletto. In fin dei conti Anders Behring Breivik, con l’arsenale che aveva avrebbe dato una dimostrazione diretta di quanto pensa e di quanto ha scritto, ma è evidente che quello che vogliono farci credere è la solita tecnica depistante rispetto alle reali intenzioni di questo robot umano.

Lo stesso Gilad Atzom, israeliano, anti-sionista emigrato in Inghilterra per essersi schifato dei metodi e dei modi criminali attraversi i quali Israele si esprime con i suoi vicini, espone perplessità molto più chiare ed evidenti su questo personaggio.

Il giorno prima del massacro nel giornale di un ex Trotskysta, trasformato neocon David Horowitz, il Front Page magazine, pubblicava un articolo di Joseph Klein che potrebbe aver fornito la motivazione scatenante al massacro.
Come ad esempio le invettive contro il ministro degli esteri Jonas Gahr Stoere che dichiarava, proprio ad Utøya, che il governo norvegese deve prendere dei seri provvedimenti per boicottare Israele; oppure definendo la Norvegia uno stato sotto la dominazione anti-semitica; e più in là, criticando  Anders Mathisen, del partito laburista, per le sue affermazioni sull’olocausto.

Viene inoltre sottolineato da Gilad Atzom un altro sospetto, quello cioè che il movimento norvegese del BSD (Boycott, Divestment and Sanctions) sia il fulcro attorno al quale si è scatenata la follia criminale di Breivik. Infatti il Eskil Pedersen, capo del movimento, rilasciò, due giorni prima del massacro, alcune
dichiarazioni riguardanti lo stato di Israele: “Credo che sia giunto il momento per maggiori drastiche misure contro Israele e desidero che il ministro degli esteri imponga un boicottaggio contro questo stato“, aggiungendo inoltre “Il processo di pace non sta andando da nessuna parte ed anche se il mondo attende che Israele rispetti le regole il governo norvegese dovrà porre un embargo economico ad Israele” e continua affermando “Capisco che siano misure drastiche, ma credo che dia una semplicemente una chiara indicazione che siamo stanchi del comportamento di Israele“.

Come già scritto nel post Oslo, depistaggio ed indizi. dal giro miliardario degli investimenti derivanti dal petrolio del mare del Nord sono state escluse due aziende Israeliane (African Israel e la Danya Cebus).

Sicuramente non è accettabile che il paese, guardiano degli interessi Usa, venga criticato, tanto più da un paese come la Norvegia che, orgogliosa della sua storia, ancorché macchiata da collaborazionismo con i tedeschi, vuole imporre a supporto della Palestina uno stato che potrebbe rendere la vita ad Israele sempre più difficoltosa.

Così tanto per fare due conti si veda che in Israele è stata emanata una legge interna contro il boicottaggio, forse non c’è nessun nesso logico nel fatto, ma come si dice a pensare male…

Oslo, depistaggio ed indizi.

25 luglio 2011 Lascia un commento

Nell’articolo precedente avevo sottolineato come le forze dell’ordine norvegesi fossero state così solerti a definire l’attentatore cristiano-estremista-isolato. La cosa in se mi pareva piuttosto strana, come se avessero già nel loro data-base l’elenco dei probabili attentatori in ordine di probabilità.

Dando uno sguardo da vicino alle notizie date ufficialmente tutte sono indirizzate ad una fantomatica Al-Quaeda in formato vichingo, mentre si scopre che:

  1. La Norvegia è uno dei pochi paesi che ha formalmente appoggiato l’Autorità Nazionale Palestinese  nella richiesta di ottenere il riconoscimento all’Onu di Stato Palestinese, cosa alla quale Israele di oppone malvagiamente con tutte le sue forze.
  2. La Norvegia, abbastanza autosufficiente dal punto di vista energetico, è quella nazione che gestisce un fondo pensioni di 450 miliardi di dollari che regolarmente investe, dal quale ha estromesso dagli investimenti due aziende israeliane (African Israel e la Danya Cebus) ed una malese (Samling Global) per motivi etici. Già, nei fatti il fondo norvegese ha fatto sapere che non intende avere la collaborazione con paesi o ditte che producano armi di distruzione di massa o che siano anche operanti negli insediamenti illegali della Cisgiordania (West-Bank). Le due ditte israeliane sono infatti interessate proprio nella costruzione abusiva in Cisgiordania contro gli accordi presi da Nethanyau con Obama.
  3. Avigdor Liberman ha accusato formalmente la Norvegia di appoggiare l’antisemitismo  a causa delle accuse norvegesi rivolte all’esercito israeliano nel commercio di organi umani espiantati dai corpi dei palestinesi e per aver commemorato i 200 anni dalla nascita di Knut Hamsun uno scrittore filonazista, premio nobel per la letteratura.
  4. Israele ha un conto aperto con alcuni medici norvegesi (Mads Gilbert ed Erik Fosse) presenti durante il genocidio di Gaza (Piombo Fuso) in cui dimostrarono ed affermarono che l’IDF durante quei massacri, stavano usando e provando una nuova serie di armi (Dense Inert Metal Explosive – DIME) che provocavano strane amputazione e ferite che non si rimarginavano. Ovviamente nessun giornale europeo, chino al volere di Sion, ha riportato la notizia.
  5. Nell’Isola di Utoya i giovani, il giorno prima dell’attentato, stavano attuando una manifestazione pro-Palestina alla presenza del ministro degli esteri norvegese il quale disse:<<I palestinesi devono avere il loro Stato, l’occupazione deve finire e il muro deve essere demolito e questo deve accadere ora!>>
  6. La Norvegia ha annunciato che ritirerà le sue forze militari dalla Libia e gli Usa, dopo questo annuncio, pare non l’abbiano presa molto bene.

Nell’articolo precedente avevo detto “Ma perché cristiano e non talamudico?”. Infatti l’autore della strage faceva parte di una associazione massonica la San Giovanni Olaus  e i suoi scritti si rifacevano ad un blogger nazista: Fjordman.

Questo asserisce l’imminenza del pericolo islamico in Europa e in vari suoi articoli dimostra di essere devoto alla causa di Isarele (quale? mi chiedo). Ma dietro a questo genere di gruppi, persone coesi da un’idea razzista filo-israeliana si trovano anche politici e giornali insospettabili come ad esempio il Brussels Journal (Why Israel’s Struggle Is Our Struggle, Too) in cui il bravo Fjordman scrive un articolo in cui è evidente il suo punto di vista filo-israeliano. Strana la combinazione nazista-israeliana, no?

Ovviamente queste non sono prove, ma indizi che possono portare le ricerche dei mandanti della strage in una certa direzione che di islamico ha solamente il nome. Purtroppo la cancrena sionista alimentata anche dalla nostra parlamentare del PDL che si è riunita in giugno a Gerusalemme per “sviluppare strategie comuni per difendere gli interessi di Israele in Europa e USA ha ovviamente i suoi punti di forza nell’intricato tessuto di partecipazioni politiche, sociali, economiche di ogni nazione europea.

Attacco ad Oslo.

23 luglio 2011 Lascia un commento

Inizieranno adesso le solite pantomime dell’uomo isolato, estremista cristiano , capace di realizzare una bomba con il fertilizzante. Per la verità è possibile farlo con il nitrato d’ammonio (NH4NO3) o in gergo ANFO (Ammonium Nitrate Fuel Oil). E’ una miscela particolarmente stabile, poco pericolosa per la manipolazione ed usata, da quello che si legge in rete, per l’utilizzo nelle miniere.

Quellon che però salta subito all’occhio è l’immediatezza della rilevazione dell’autore: cristiano, estremista, isolato. E’ pur vero che i pazzi sono fuori dal manicomio, ma da questo ad affermare quanto dicono i media ce ne vuole. Potrebbe essere un islamico, oppure un ebreo sionista, oppure un infiltrato dei vai contractors anglo-israeliani. Insomma le ipotesi sono aperte.

Ma perché cristiano? E non talmudico?

Da quello che si evince la bomba era di circa 50 libbre di nitrato d’ammonio (23 kg) acquistato da Anders Behring Breivik per la produzione di ortaggi. Cosa normale per un agricoltore che acquista dei fertilizzanti azotati, diverso invece se questi vengono miscelati con diesel per preparare esplosivi.

Io ho qualche serio dubbio…vediamo che cosa produrranno i vari media, poi, scavando, scavando troveremo altre sorprese…c’è da aspettarselo.

La democrazia dei ribelli libici.

23 luglio 2011 2 commenti

ATTENZIONE

alcuni links contengono video con scene cruente, ma sono quello che i liberatori della Cirenaica e di Bengazi stanno facendo, quelli che Frattini riceve a Roma per rubare il denaro ai libici, quelli che ricevono armi e sostegno con le varie aziende americane e israeliane dei contractors. Quindi i deboli di stomaco e quelli che ritengono non si debbano vedere possono non cliccarci sopra e continuare a leggere.

Più si “naviga” nella rete più cose oscene si trovano.

E’ strano infatti che alcune emittenti nazionali come le Rai 1-2-3 e sopratutto la Rai News siano prodighe di video dimostranti tesi e teorie compiacenti ai macellai della Nato e non mostrino anche – per parità di informazione – cosa riescono a fare quelli del così detto governo provvisorio della Cirenaica comandati da una banda di criminali allo stato puro che il buon Frattini (con doppio passaporto italo-israeliano) riceverà presto alla Farnesina. Però, piccola divagazione semiseria, ma ad un Frattini una sberla in faccia bella forte a man rovescia da fargli sentire le ossa più dure, gliela dareste? E quelli dell’Eni che si sono visti soffiare qualche miliardata di euro d’affari con la Libia cosa pensano di poter fare adesso con Frattini…?

I video sono a disposizione e le carni macellate sono visibili  per tutti i gusti: dalle teste tagliate, alle braccia spezzate alle mazzate sulla faccia, agli occhi estirpati dalle orbite e dalle esecuzioni “popolari”.

Tutto secondo il codice della democrazia occidentale che si serve di questi taglia-popolo per raggiungere lo scopo prefissato di sovvertire l’ordine interno in un paese sovrano. Per poi scoprire che nella ferocia assurda, nella più profonda aggressione umana c’è chi, in onore ad un certo pudore, cerca di coprire le parti intime della persona brutalizzata, appesa per una gamba ad un cancello.
Sembra quasi una barzelletta che mi riporta subito al pensiero di Piazza Loreto quando qualche infame cercò di coprire con un ago di sicurezza le pudenda della Petacci appesa a gambe all’aria.

Ditemi voi se l’uomo merita la compassione di Dio in questo scempio immane o se invece merita un castigo ben più grave dei suoi peccati.

E come se non bastasse i massicci bombardamenti compiuti in Libia con missili con le testate arricchite di uranio (non chiamiamolo impoverito, perché è una balla per far passare delle mini bombe atomiche per confetti da prima comunione) hanno creato una saturazione radioattività superiore a quella di Fukushima. Alla faccia dell’umanità!!!
Questo vuol dire che per decenni quelle popolazioni avranno una progenie di persone deformi, di persone con innumerevoli problemi fisici, psichici e quant’altro. Tutto regalo della Nato, dell’Italia, della Francia e dei maiali dell’Inghilterra (di questi dovete sapere che nel periodo d’oro della conquista dell’Irlanda gli inglesi – popolo molto democratico e socievole – usavano fare a pezzi gli irlandesi e dare quindi in pasto ai sopravvissuti le carni dei loro connazionali. Nel traffico degli schiavi gli irlandesi erano quelli che venivano preferiti, perché costavano meno dei negri e perché non c’era nessun obbligo del padrone nei suoi riguardi: lo poteva usare e quindi gettare, se andava bene, altrimenti, spesso veniva fatto a pezzi e quindi dato come cibo agli altri schiavi).

E noi vorremo credere a Frattini, a La Russa a Napolitano alla banda del buco degli americani sempre più in bolletta? Ma per favore mandiamoli tutti a casa con una gran pedata sul culo che non meritano altro.

Appello per il 30 Agosto 2011.

21 luglio 2011 5 commenti

Il Trattato Italia-Libia di amicizia, partenariato e cooperazione è stato firmato il 30 agosto 2008. Il Trattato stabilisce inoltre che il  30  agosto, anniversario della firma, sia proclamato “Giornata dell’Amicizia italo-libica”.

Martedì 30 agosto 2011 si avvicina  e non ci sarà niente da festeggiare perché la Repubblica Italiana ha tradito la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista, ha sospeso unilateralmente il trattato e ha preso parte all’aggressione militare e criminale della NATO, che ha causato già centinaia di vittime libiche civili, tra cui donne, anziani e bambini,  violando l’articolo 11 della Costituzione. Ma i nostri servi politici continuano a mentire spudoratamente e a parlare di “azione umanitaria a difesa dei civili”.

Ma non c’è modo di indorare la pillola: la coalizione atlantica è in guerra e, con lei, l’Italia: il comando dell’operazione di sfondamento Odissey Dawn è stato coordinato presso la base di Capodichino, diversi cacciabombardieri in dotazione all’Esercito hanno partecipato alle missioni sui cieli della Libia e la Portaerei Garibaldi (dotata di lanciamissili, lanciasiluri e di una capacità di carico massima di 12 cacciabombardieri AV-8B) è tutt’ora impegnata al largo delle coste libiche nelle acque del Golfo della Sirte.

La guerra dura poi da più di quattro mesi e la NATO ha prorogato le sue azioni militari almeno fino al 30 Settembre, e c’è già chi parla di una possibile invasione di terra programmata per l’Ottobre da alcuni paesi della NATO, dato che i  bombardamenti dell’Alleanza dal cielo e le azioni dei mercenari criminali e terroristi di Bengasi a terra non stanno portando i frutti sperati dall’occidente.

Ormai è evidente che:

–  La risoluzione Onu è stata oltrepassata e violata, anche alla luce delle nuove prove che hanno documentato la completa inconsistenza dei principali capi d’imputazione contro Gheddafi (fosse comuni poi rivelatesi inesistenti, massacri mai filmati, bombardamenti sulla folla mai documentati ecc. …)

– La Libia è vittima di un’ennesima aggressione della Nato, politicamente per nulla diversa da quella contro la Serbia nel 1999 e da quella contro l’Iraq nel 2003, per scopi totalmente geopolitici (approvvigionamento petrolifero e insediamento di un governo non ostile a Washington) e geo-strategici (espansione della sfera d’influenza della Nato, attraverso il comando Africom), volti al contenimento di potenze rivali nei fondamentali scenari del Vicino Oriente e del Mediterraneo.

–  L’Italia è a tutti gli effetti un membro della coalizione atlantica e sta svolgendo un ruolo attivo all’interno del teatro operativo in Libia.

Eppure, stavolta, a distanza di otto anni dall’avvio dello sciagurato intervento in Iraq, nessun movimento, partito o gruppo è riuscito ad alzare una voce forte e decisa contro questa aggressione, tanto più a sinistra e nel mondo tradizionalmente “pacifista”, dove si è sostenuta la linea imperialista e neo-colonialista imposta da Obama, da Cameron e da Sarkozy, e dove addirittura le opinioni puramente personali e umorali in merito a Gheddafi hanno prevalso su qualsiasi ragionamento strategico e politico a lungo termine. Preso atto del fallimento storico e politico di queste componenti della società civile, e dell’impossibilità per le ragioni anti-imperialiste e della sovranità nazionale,  di avere una seria rappresentanza all’interno di istituzioni e grandi organi di stampa, risulta opportuno utilizzare al meglio la rete e qualunque mezzo a disposizione per sensibilizzare la pubblica opinione nazionale e mobilitarne le coscienze a partecipare ad una manifestazione popolare unitaria il 30 agosto 2011.

E’ perciò convocato un:

PRESIDIO A ROMA,

DAVANTI AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI DELLA REPUBBLICA ITALIANA, (FARNESINA),

MARTEDI’ 30 AGOSTO 2011,

DALLE 16.00 ALLE 18.00, CON CONCENTRAMENTO ALLE  ORE 17.00

PER CHIEDERE:

1) l’immediato ritiro delle truppe italiane dalla missione criminale in Libia e da tutte le missioni per conto della Nato e degli Stati Uniti d’America,

2) le dimissioni del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del  Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e del Ministro degli Esteri, Franco Frattini, in seguito alla gravissima violazione dell’art. 11 della Costituzione e degli accordi bilaterali tra Italia e Libia, stabiliti nel 2008 all’interno del Trattato di Amicizia di Bengasi.

PER MANIFESTARE:

1)  il nostro appoggio alla resistenza del legittimo governo di Muammar Gheddafi,

2) al mondo, ma soprattutto al popolo libico, che c’è un’Italia che non dorme e non subisce passivamente i diktat della NATO e che si ribella alle sue logiche criminali, che disprezza i propri politici servi e traditori  e  che vuole al più presto ristabilire dei rapporti di amicizia e cooperazione con la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista.

PER ADERIRE SCRIVERE A : 30agosto2011@libero.it

La sottoscrizione e l’adesione è aperta a tutti, singoli e gruppi, nessuno escluso.

– Modalità  di svolgimento, luogo e regole del  presidio

Potete anche visitare la pagina di Facebook: qui

 

Spider Truman: mitomane o plagiatore?

20 luglio 2011 Lascia un commento

Forse facendo una qualche sorta di ragionamento si potrebbe pensare che dietro allo pseudonimo di Spider Truman si nasconda invece un gruppo politico pronto a prendere il sopravvento nel momento opportuno.

Ma perché usare la rete e migliaia di persone con mille problemi e difficoltà nel lavoro e nella famiglia mettendo in piazza le pecche del sistema politico senza fare, per esempio, nomi e cognomi delle persone interessate? Già questo potrebbe essere un indizio. Certamente le molte persone che hanno applaudito a questa manovra di basso commercio della comunicazione hanno trovato che questo Spider Truman ha gli stessi problemi, le stesse difficoltà (senza però verificarle), le stesse angosce. Nulla da eccepire nel conoscere le porcherie che i nostri politici hanno fatto e stanno facendo: più gente conosce queste cose meglio è, purché si arrivi a bacchettare sulle mai quanti si servono dell’ingenua caratteristica del popolo italiano.

In sostanza il misterioso blogger denuncia le medesime cose che molti altri libri sulla “Casta” denunciano, nulla di più. La stessa Gabanelli di Rai3 aveva fatto alcune puntate su questi fatti. Tutti ovviamente finite in un nulla di fatto. Lo stesso blogger in questi ultimi giorni non trova maggiori aggiornamenti: è forse finita la vena poetica della denuncia, oppure si stanno studiando delle mosse che abbiano un impatto mediatico più profondo?

Si nota infatti nel blog di Spider Truman che le pagine di denuncia non sono poi così tante come invece vorrebbe far credere e le cose che denuncia sono le stesse che possiamo trovare in altri siti e libri.

Insomma i fatti potrebbero far pensare ad un mitomane, ad uno che cerca un maggior consenso per una maggiore visibilità del proprio sito, oppure ad uno che in accordo con alcuni personaggi, ha studiato a tavolino come creare consenso attorno a dei problemi che sicuramente sono condivisibili, ma che mai nessuno risolverà.

Libia: spariti 105 bambini da un’orfanatrofio di Misurata.

19 luglio 2011 13 commenti

Nella baraonda della guerra umanitaria che imperversa in Libia e che molti media ci stanno nascondendo scopro una notizia che appare agghiacciante.

Il governo libico denuncia la scomparsa di 105 bambini da un orfanotrofio di Misurata.

Secondo il ministro degli Affari sociali libico Sharif, i bambini, sarebbero stati sequestrati e tradotti verso una destinazione sconosciuta.

A detta del ministro, un medico che ha preso parte alla ribellione in corso in Libia, dopo l’arresto, avrebbe ammesso che i bambini sono stati condotti in Italia o Francia.

Una vicenda dai contorni imprecisati e sulla quale occorrerà fare chiarezza immediatamente, perchè non ci sarebbe da stupirsi se fossero finiti in mani sbagliate. Durissimo il commento di Souad Sbai, che si aggancia alla denuncia di Human Right Watch degli abusi degli insorti.

“Come poteva liberare il popolo, chi aveva già le mani sporche di sangue e si è limitato solo a passare dall’altra parte della barricata? Nessuna associazione per i diritti del nostro paese – prosegue – ha mosso un solo dito almeno per capire quali orrori si consumavano in Libia”.

“Tutti colpevolmente silenziosi e inginocchiati di fronte all’aberrante imperativo della “guerra umanitaria”. Come ACMID, infatti,  presenteremo nelle prossime ora una denuncia alla Corte Europea dei Diritti Umani”.

“Per sapere immediatamente  – conclude – che fine hanno fatto i 105 bambini scomparsi dall’Istituto di Misurata e caricati su una nave, di cui non si hanno più notizie”.

La notizia è veramente agghiacciante per il fatto che si sta parlando di bambini, indifesi, oltre che senza i genitori. Non sono soldati e tanto meno terroristi, ma semplicemente bambini.

Mi meraviglia che nessuno dei media ne abbia parlato, ma certamente una notizia di questo genere se confermata, produrrebbe uno scandalo nella fazione “umanitaria” che sta massacrando il popolo libico. Se, come dicono alcuni testimoni, i bambini sono stati imbarcati su navi italiane credo che sia doveroso che le autorità portuali italiane siano allertate controllando tutte le navi, anche quelle militari, affinché questi esseri indifesi non finiscano nelle mani di pedofili o di altre organizzazioni che lucrano sulla vita di questi esseri.

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