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Freedom Flottilia II, Israele è pronta ad intervenire.

29 giugno 2011 Lascia un commento

Continua la farsa di false comunicazione sul prossimo sbarco di Freedom Flottilia II verso Gaza.

Il ministro degli esteri Avigdor Lieberman, un vero criminale di guerra, promotore per uno stato ebraico puro, avvisa in un commento che gli attivisti di Freedom Flottilia II non cercano di portare auti umanitari a Gaza, ma vogliono lo spargimento di sangue; e prosegue che la Marina israeliana saprà rispondere nella maniera adeguata.
Ci si chiede se sia una minaccia visto i massacri compiuti a freddo nella precedente spedizione, fatti dai reparti speciali della marina. E’ alquanto stupida l’affermazione di Lieberman, perché mette a confronto un gruppo di attivisti, senza nessuna preparazione alla guerra, ma solo per aiutare gente ridotta allo stremo da mesi e mesi di sofferenze,  con la forza dell’esercito israeliano che sappiamo essere il meglio armato, il meglio addestrato del medioriente, capace di compiere efferati massacri su persone civili ed indifese. Ancora una volta la tattica manipolatoria sionista cerca di instillare il pietismo del povero ebreo-sionista indifeso che viene attaccato da barbari e sanguinari attivisti, ma per favore!!

Ecco l'attivista, forse appena di 10 anni, che viene arrestato dall'IDF con mani dietro alla schiena e polsi legati. Bravi questi dell'esercito israeliano, no?

Nel frattempo il ministro per le Retrovie Matan Vilnay ha affermato che se i materiali trasportati dalla nave verranno depositati nel porto egiziano del Sinai di el-Arish non ci sarà nessun controllo e nessuna aggressione.

Andare a Gaza, secondo Matan Vilnay, è una provocazione. Mi chiedo perché mai non dovrebbero andare a Gaza, visto che Gaza NON è Israele e la sovranità di quella piccola striscia di terra è di competenza dei palestinesi.

Si vuole forse impedire che alcuni di Freedom Flottilia II vedano esattamente cosa sta accadendo a Gaza? In questo caso non potrebbero fare come hanno fatto con Arrigoni, perché sarebbe troppo evidente ed allora ecco che volano le minaccie le velate ed accuse, mentre i vari governi portano il sostegno richiesto, come ha fatto il nostro governo, affinchè Freedomm Flottilia non abbia successo.

fonte: PaceReportergaza

Buon Compleanno, massone!

29 giugno 2011 3 commenti
La serpe (a destra nella foto) stringe la mano a Gheddafi.

Oggi è il compleanno del nostra Presidente comunista-massone Giorgio Napolitano, quello che durante l’invasione sovietica pronunciava parole a favore dell’armata invadente.

Oggi l’impostore, colui che lavora e rema contro gli interessi italiani, si vedrà festeggiato per i suoi 86 anni di una fetida vita.

Napolitano che nella guerra in corso contro la Libia di Gheddafi ha sempre affermato:

  1. 25 Maggio 2011 12:20 (ANSA) – ROMA – ‘In Libia purtroppo e’ ancora in atto un duro confronto. L’Italia vi e’ impegnata per dare piena attuazione alle risoluzioni 1970 e 1973 del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Auspichiamo che chi resiste agli appelli della comunita’ internazionale e continua a sfidarla, desista al piu’ presto’. Lo afferma il presidente Giorgio Napolitano nella Giornata dell’Africa. ‘La stagione delle autocrazie irresponsabili sorde alla volonta’ popolare volge al termine ovunque‘, aggiunge.
  2. (IAMM) Roma, 26 Apr 2011 – Per il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, “l’ulteriore impegno dell’Italia in Libia costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall’Italia a marzo“. Così Napolitano appoggia la scelta dei raid sulla Libia, che rispettano, dice Napolitano “la linea fissata nel Consiglio supremo di difesa da me presieduto e quindi
    confortata da ampio consenso in Parlamento“. “Non potevamo restare indifferenti alla sanguinaria reazione del Colonnello Gheddafi in Libia“, giudicando quindi scontata “l’adesione dell’Italia  al giudizio e alle indicazioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e al piano di interventi della coalizione postasi sotto la guida della Nato“.
  3. 21 Marzo 2011: “Non siamo entrati in guerra”. Così il Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano sulla missione italiana in Libia.
  4. “La Carta delle Nazioni Unite prevede un capitolo, il settimo – ha detto il Capo dello Stato – il quale nell’interesse della pace, ritiene che siano da autorizzare anche azioni volte, con le forze armate, a reprimere le violazioni della pace“. Per Napolitano, dunque, le operazioni internazionali in Libia sono “rivolte a reprimere le violazioni della pace”.
    L’Italia ha accettato di fare parte della coalizione internazionale proprio per fare rispettare il cessate il fuoco, fare fermare le violenze e proteggere la popolazione”, ha aggiunto il Ministro degli Esteri.  Si aggiunge ai commenti di Frattini e di Napolitano anche quelle dell’osannato Bersani, segretario del Pd: “La missione in Libia, nel rispetto della risoluzione Onu 1973, rientra nei limiti della nostra Costituzione“.
    Riferendosi all’articolo 11 della Carta, Bersani ha detto che “la nostra Costituzione ripudia la guerra come soluzione delle controversie internazionali, ma non certamente l’uso della forza per ragioni di giustizia”.
    Secondo il segretario del Pd, “abbbiamo fatto la cosa necessaria, adesso bisogna farla per bene, credo che l’intervento forse sia stato anche tardivo se si trattava, come si tratta, di fermare la guerra di Gheddafi contro il suo popolo”.

E’ un uomo dalla linea ferma e decisa: guerra senza scampo, ma mascherata dal bene per i popoli oppressi, per la difesa dei diritti umani. Bombe buone, intelligenti che sanno discernere il buono dal cattivo, salvo di cadere sugli ospedali, sulle scuole o sulle strutture di nessuna importanza strategica.  L’uomo Napolitano che in questi ultimi giorni si è incontrato con Pannella per promuovere la sua candidatura al Nobel per la pace.

Nobel per la pace promosso da Napolitano?

Dire che è un assurdo sarebbe dire poco, dire che viviamo in un mondo fetido di gente ripugnante sarebbe la sola verità che però non sposterebbe comunque l’ago della bilancia sulle scelte criminali dello stato italiano. Questi sono parte del nostro gruppo di comando italiano, questi gli uomini che hanno il compito di amministrarci e di rappresentarci.

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