Archivio

Archive for giugno 2011

Nato-Libia: AAA, cercasi disperatamente bombe intelligenti e missili.

30 giugno 2011 Lascia un commento

Le grandi potenze finanziarie e militari del mondo: Usa, Francia, Inghilterra e Italia (non più potenza, ma impotenza) nel bel mezzo dell’operazione “Shock and Awe” (rapido dominio) si sono accorte che le loro scorte militari di armi intelligenti, di missile stanno finendo precipitosamente.

Magazzini semivuoti,  molti dei quali mancanti proprio di quei confetti, chiamati bombe intelligenti, che altro non sono che delle semplici bombe a caduta libera guidate da un laser. L’intelligenza, quando non è pasticcato, la mette solo il pilota del velivolo che tramite alcuni visori MFDS (multi-function display set) controlla la caduta della bomba attraverso l”immagine riflessa dal sensore laser. Dette bombe si chiamano LGB (Laser Guided Bomb) e una cultura su questi confettini intelligenti ve la potete fare qui e qui.

Torniamo a bomba!

I bombardamenti sono ad un punto morto ed i comandanti britannici e francesi hanno cominciato a mettere in guardia i relativi governi per la situazione che si andava creando.

Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha cercato di calmare gli animi delle continue pressioni ricevute affermando che “la Nato ha le risorse necessarie per mantenere alta la pressione sul regime di Gheddafi e che questo richiede comunque tempo“. Rasmussen ha poi incontrato i principali attori belligeranti (Sarkozy, Cameron e Berlusconi) a Londra per chiarire la questione di come schiacciare Gheddafi.

In accordo alla sorgente di queste dichiarazioni, Rasmussen ha chiamato la Casa Bianca e il Pentagono spiegando il problema e l’urgenza. Gli Americani sono concordi nel rifornire i magazzini vuoti della Nato di missili e bombe intelligenti, eccetto che per una questione: chi paga il conto? (nda: forse la sparata della Lega di uscire dal pantano libico non è stata una butade da operetta, come certi vogliono farci credere, perché forse sanno quello che non viene detto sui vari media, ci mancherebbe. Sai che figura farebbe il massone di Napolitano, il babbuino di Bersani, il sempre allocco di Berlusconi di fronte a delle dichiarazioni del genere?)

I fatti sembrano che gli ufficiali americani avevano capito che avrebbero sostenuto le spese preventive per mantenere i magazzini della Nato, ma adesso l’alleanza (Francia, Inghilterra e Italia) sta chiedendo un quantitativo maggiore a quello preventivato e non pianificato, per cui rimane la questione che l’eccesso di materiale bellico dovrà essere pagato dall’alleanza belligerante della Nato o da uno dei paesi interessati.

Nel frattempo un avvocato americano John A. Boehner ha posto la questione al congresso evidenziando che Obama ha infranto le regole del Congresso nel War Power Resolution. I punti salienti della preoccupazione di questo avviso sembrano essere:

  1. La pressione europea per il riassortimento degli arsenali impegnati nella campagna di Libia potrebbe essere una scusa per Obama per una partecipazione attiva militare in territorio Libico. A Washington, il Segretario alla Difesa americano Robert Gates ha spiegato a giornalisti che il futuro con la Nato “è debole e triste” e senza rinnegare i 62 anni di collaborazione, i legami con i paesi transatlantici si stanno sfilacciando in maniera tale che potrebbero addirittura rompersi.
  2. Boehner è inoltre preoccupato che l’accumulo dell’assetto navale al largo delle coste della Siria e nel Mar Nero siano una scusa per entrare in contatto diretto nell’attività libica anziché in quella di controllo delle coste siriane.
  3. Secondo i rapporti dell’Intelligence pare che nella realtà la situazione libica sia completamente diversa da quella che i media europei invece vanno dipingendo (me lo auguro proprio!!!)

Secondo le fonti dei servizi segreti in loco (Tripoli e Bengasi), la attuale situazione in Libia e le azioni dei bombardamenti della Nato sembrano non aver scalfito minimamente la possibilità di rovesciare il governo di Gheddafi. I bombardamenti i massacri compiuti dalle bombe intelligenti non hanno messo in dubbio la supremazia e il controllo delle 11 brigate che ancora sono strettamente legate a Gheddafi.

Auguriamoci per il popolo libico che questo rapporto sia vicino alla realtà, perché sappiamo che molto spesso queste informazioni hanno lo scopo di fuorviare le realtà oggettive e che tali comunicazioni possono comunicare l’esatto opposto.

Ad ogni modo se veritiero e se Gheddafi avrà ragione sui crimini commessi dalla coalizione ci aspetteranno tempi veramente bui sia sul fronte energetico che in quello riguardante l’immigrazione: Gheddafi si ricorderà dei vari voltafaccia e saprà ricompensarci della infame e laida azione che abbiamo compito in Libia.

fonte: israpunditdebkafile

Freedom Flottilia II, Israele è pronta ad intervenire.

29 giugno 2011 Lascia un commento

Continua la farsa di false comunicazione sul prossimo sbarco di Freedom Flottilia II verso Gaza.

Il ministro degli esteri Avigdor Lieberman, un vero criminale di guerra, promotore per uno stato ebraico puro, avvisa in un commento che gli attivisti di Freedom Flottilia II non cercano di portare auti umanitari a Gaza, ma vogliono lo spargimento di sangue; e prosegue che la Marina israeliana saprà rispondere nella maniera adeguata.
Ci si chiede se sia una minaccia visto i massacri compiuti a freddo nella precedente spedizione, fatti dai reparti speciali della marina. E’ alquanto stupida l’affermazione di Lieberman, perché mette a confronto un gruppo di attivisti, senza nessuna preparazione alla guerra, ma solo per aiutare gente ridotta allo stremo da mesi e mesi di sofferenze,  con la forza dell’esercito israeliano che sappiamo essere il meglio armato, il meglio addestrato del medioriente, capace di compiere efferati massacri su persone civili ed indifese. Ancora una volta la tattica manipolatoria sionista cerca di instillare il pietismo del povero ebreo-sionista indifeso che viene attaccato da barbari e sanguinari attivisti, ma per favore!!

Ecco l'attivista, forse appena di 10 anni, che viene arrestato dall'IDF con mani dietro alla schiena e polsi legati. Bravi questi dell'esercito israeliano, no?

Nel frattempo il ministro per le Retrovie Matan Vilnay ha affermato che se i materiali trasportati dalla nave verranno depositati nel porto egiziano del Sinai di el-Arish non ci sarà nessun controllo e nessuna aggressione.

Andare a Gaza, secondo Matan Vilnay, è una provocazione. Mi chiedo perché mai non dovrebbero andare a Gaza, visto che Gaza NON è Israele e la sovranità di quella piccola striscia di terra è di competenza dei palestinesi.

Si vuole forse impedire che alcuni di Freedom Flottilia II vedano esattamente cosa sta accadendo a Gaza? In questo caso non potrebbero fare come hanno fatto con Arrigoni, perché sarebbe troppo evidente ed allora ecco che volano le minaccie le velate ed accuse, mentre i vari governi portano il sostegno richiesto, come ha fatto il nostro governo, affinchè Freedomm Flottilia non abbia successo.

fonte: PaceReportergaza

Buon Compleanno, massone!

29 giugno 2011 3 commenti
La serpe (a destra nella foto) stringe la mano a Gheddafi.

Oggi è il compleanno del nostra Presidente comunista-massone Giorgio Napolitano, quello che durante l’invasione sovietica pronunciava parole a favore dell’armata invadente.

Oggi l’impostore, colui che lavora e rema contro gli interessi italiani, si vedrà festeggiato per i suoi 86 anni di una fetida vita.

Napolitano che nella guerra in corso contro la Libia di Gheddafi ha sempre affermato:

  1. 25 Maggio 2011 12:20 (ANSA) – ROMA – ‘In Libia purtroppo e’ ancora in atto un duro confronto. L’Italia vi e’ impegnata per dare piena attuazione alle risoluzioni 1970 e 1973 del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Auspichiamo che chi resiste agli appelli della comunita’ internazionale e continua a sfidarla, desista al piu’ presto’. Lo afferma il presidente Giorgio Napolitano nella Giornata dell’Africa. ‘La stagione delle autocrazie irresponsabili sorde alla volonta’ popolare volge al termine ovunque‘, aggiunge.
  2. (IAMM) Roma, 26 Apr 2011 – Per il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, “l’ulteriore impegno dell’Italia in Libia costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall’Italia a marzo“. Così Napolitano appoggia la scelta dei raid sulla Libia, che rispettano, dice Napolitano “la linea fissata nel Consiglio supremo di difesa da me presieduto e quindi
    confortata da ampio consenso in Parlamento“. “Non potevamo restare indifferenti alla sanguinaria reazione del Colonnello Gheddafi in Libia“, giudicando quindi scontata “l’adesione dell’Italia  al giudizio e alle indicazioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e al piano di interventi della coalizione postasi sotto la guida della Nato“.
  3. 21 Marzo 2011: “Non siamo entrati in guerra”. Così il Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano sulla missione italiana in Libia.
  4. “La Carta delle Nazioni Unite prevede un capitolo, il settimo – ha detto il Capo dello Stato – il quale nell’interesse della pace, ritiene che siano da autorizzare anche azioni volte, con le forze armate, a reprimere le violazioni della pace“. Per Napolitano, dunque, le operazioni internazionali in Libia sono “rivolte a reprimere le violazioni della pace”.
    L’Italia ha accettato di fare parte della coalizione internazionale proprio per fare rispettare il cessate il fuoco, fare fermare le violenze e proteggere la popolazione”, ha aggiunto il Ministro degli Esteri.  Si aggiunge ai commenti di Frattini e di Napolitano anche quelle dell’osannato Bersani, segretario del Pd: “La missione in Libia, nel rispetto della risoluzione Onu 1973, rientra nei limiti della nostra Costituzione“.
    Riferendosi all’articolo 11 della Carta, Bersani ha detto che “la nostra Costituzione ripudia la guerra come soluzione delle controversie internazionali, ma non certamente l’uso della forza per ragioni di giustizia”.
    Secondo il segretario del Pd, “abbbiamo fatto la cosa necessaria, adesso bisogna farla per bene, credo che l’intervento forse sia stato anche tardivo se si trattava, come si tratta, di fermare la guerra di Gheddafi contro il suo popolo”.

E’ un uomo dalla linea ferma e decisa: guerra senza scampo, ma mascherata dal bene per i popoli oppressi, per la difesa dei diritti umani. Bombe buone, intelligenti che sanno discernere il buono dal cattivo, salvo di cadere sugli ospedali, sulle scuole o sulle strutture di nessuna importanza strategica.  L’uomo Napolitano che in questi ultimi giorni si è incontrato con Pannella per promuovere la sua candidatura al Nobel per la pace.

Nobel per la pace promosso da Napolitano?

Dire che è un assurdo sarebbe dire poco, dire che viviamo in un mondo fetido di gente ripugnante sarebbe la sola verità che però non sposterebbe comunque l’ago della bilancia sulle scelte criminali dello stato italiano. Questi sono parte del nostro gruppo di comando italiano, questi gli uomini che hanno il compito di amministrarci e di rappresentarci.

I Palestinesi devono accettare lo stato ebraico.

27 giugno 2011 Lascia un commento

Disastro bancario

24 giugno 2011 1 commento

Donna, mamma, operaia e puttana.

23 giugno 2011 2 commenti

Qualche giorno fa sentivo una notizia data alla radio, in cui si evidenziava una forte diminuzione delle iscrizioni agli asili nido. Nel Veneto questa flessione sembra essere del 25%, praticamente 1 bambino su 4 rimane a casa.

Ci sono alcuni aspetti nella notizia che trovo interessanti. Il primo, quello principale, è la mancanza di lavoro nella regione che fino a qualche anno fa era il motore delle esportazioni verso l’est europeo e verso la Germania. Le donne, come parte della popolazione più debole, sono le prime a dover essere sacrificate dal sistema e quindi le prime a subirne le conseguenze.

Non è una bella notizia ed è simbolico che si attacchi proprio quella fascia di popolazione che è invece il fulcro attorna il quale si costruisce una società. Purtroppo le passate battaglie – manipolate – delle femministe ora pagano dazio e non c’è nulla che fermi questa innarestabile ondata di licenziamenti selvaggi e spesso falsamente motivati dalla concorrenza sleale dell’oriente, quando invece è il vero motivo è la delocalizzazione e il profitto.

Il secondo aspetto che non viene nemmeno preso in considerazione dai media, è che con la donna a casa che accudisce i figli si ritorna – finalmente – alla figura più femminile del problema. Molti non saranno d’accordo, ma la funzione primaria della donna è quello di fare figli e di accudirli almeno fino ai 10 anni di età. Non ci sono santi che tengono, non ci sono elucubrazione sulle varie “parità dei sessi”. La donna, grazie alla sua natura, è l’unica in grado di gestire, allattare ed accudire i bambini e proprio grazie al suo lungo periodo di gestazione è anche l’unica che sa interpretare le esigenze del bambino, almeno nei primissimi anni di vita. La donna, senza che nemmeno se ne renda conto, si riappropria del ruolo che per 40 anni era stato relegato a quello di semplice “fabbrica” di carne umana, buona da essere a sua volta impiegata nello sfruttamento. In questo aspetto negativo sociale, in cui la fasce debole subisce il danno, rinasce un aspetto volutamente nascosto e soppresso dei vari pensieri globalizzanti, liberticidi e falsamente liberatori.

Purtroppo, l’aspetto peggiore della situazione è che la donna, una volta messa forzatamente a casa, deve anche subire l’onta della carenza di denaro e deve ricorrere, spesso, all’aiuto dei genitori o degli amici per il suo sostentamento così come per quello del figlio. Questa è la parte peggiore del sistema.

Nella fine degli anni 50/60 la famiglia tipo era costituita dai genitori e da 3 figli. Il maschio lavorava e lo stipendio che portava a casa era sufficiente alla famiglia per poter vivere dignitosamente. Il costo della vita era inoltre tale che non serviva dissanguarsi per poter acquistare un chilo di pane. In quegli anni la famiglia tipo era quindi in “armonia” con la socialità dello stato in cui essa si inseriva. Successivamente si è visto la necessità di aumentare le produzioni (il PIL) e la richiesta di manodopera diventava sempre più impellente.

Le migrazioni dal sud al nord sono note a tutti, così come molte donne erano impiegate in quelle attività “tipicamente femminili”, così che nelle famiglie più modeste esse trovavano oltre all’onere di accudire la famiglia anche quello di portare a casa parte del denaro necessario al benessere sociale della famiglia.

Donne dal cuore enorme, donne da amare, sulle quali ci sarebbe da scrivere biblioteche di elogi, ma il mercato non badava troppo a queste marginali caratteristiche della famiglia e della società. Meglio la donna in fabbrica, nelle risaie, negli opifici, pagata pochissimo e sfruttata peggio di come veniva sfruttato il maschio. Sì, perché in quei tempi, ma accade anche adesso, oltre all’onta dello sfruttamento c’era anche quella dell’umiliazione sessuale e più la donna era “analfabeta”, ignorante e di estrazioni sociale modesta, maggiormente veniva usata come strumento di piacere sessuale per il bene dei vari capetti, dei vari imprenditori che dalla carne di queste disgraziate ne bevevano la giovinezza.

Si andava quindi costruendo di pari passo la formula della libertà femminista e giusta o sbagliata che fosse, portava la donna a prendere coscienza della sua “effettiva” autoregolamentazione, ma sempre canalizzata nel sistema: guai ad uscire dagli schemi.

La manipolazione delle sinistre, delle varie democrazie e dei vari destri, fece sì che il sistema sociale italiano femminile venisse lentamente, ma costantemente, fagocitato dalla macchina produttiva a vantaggio del profitto, espropriando nell’arco di pochi anni il sistema famiglia e conseguentemente la scuola e l’educazione.

Adesso, nel catafascio sociale e produttivo, si riapre una breccia in cui quella parte più preziosa della società dovrebbe essere salvaguardata per il benessere futuri dei propri figlie e della società stessa. Auguriamoci tutti che non vi sia un ritorno alle caverne, ma che nella coscienza del passato questa nuova luce possa portare una visione più umana e meno focalizzata al semplice ed insignificante profitto.

Asta BTP del 24.06.2011 annullata!!

22 giugno 2011 Lascia un commento

Un bel tacer non fu mai scritto…già!  Secondo questo vecchio adagio è meglio non parlare, non comunicare e non dire nulla.

Ma i fatti non sono parole e succede che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annullato l’asta dei BTP prevista per il 24 giugno 2011.

Da Linkinchiesta:

Un brutto segno per i mercati. Poco fa il Tesoro ha comunicato di aver cancellato l’asta dei Btp prevista per dopodomani, «dal momento che nello stesso mese è già stato emesso via sindacato il nuovo BTP€i 2026».
Dopo che Moody’s ha annunciato di aver messo sotto revisione per un possibile declassamento il merito debitorio italiano, e dopo che, per questo, ieri il Ftse Mib è risultato il peggiore d’Europa, la mossa non sembra azzeccata. Paura di subire un effetto-contagio? A fine dicembre 2008, in piena crisi Lehman, prima che affiorasse la voragine ellenica, era stato lo stesso Tremonti ad affermare: «non possiamo permetterci neanche lontanamente che vada deserta un’asta pubblica di titoli di Stato». Insomma, seppure da via XX Settembre assicurino che si tratti di una mossa già fatta in passato, spiegando di non aver bisogno di liquidità, c’è da chiedersi se, nella settimana più lunga di Atene e dell’euro, fosse opportuno “cancellare” un’emissione.

Vedremo quindi cosa accadrà il 24 giugno, se l’asta si terrà e quanti BTP verranno richiesti. Stiamo viaggiando a naso in un mare che si fa sempre più tempestoso e la via per un approdo sicuro e consolatorio, per ora,  sembra non trovarsi.

Però ci stanno massacrando i zebedei con le varie porcate di partito, dei ministeri al nord anziché al sud, dell’omicidio di quello o quell’altro, della tiritera della Libia che affossa in un pantano stile Vietnam, mentre su queste cose nessuno che ne parli apertamente che informi il pubblico bue che ascolta inebetito quella immonda scatola mediatica.

Banche Italiane Disponibili a Rifinanziare Debito Greco

22 giugno 2011 Lascia un commento

In una nota d’agenzia di stampa si legge che le banche italiane sono pronte a rifinanziare il debito greco. Bella mossa!

Nella realtà – come molti purtroppo sanno – rifinanziare un debito significa spostare nel tempo la scadenza, rimanendo comunque accese le linee di debito con quel debitore che vuol dire incassare gli interessi e tutti gli oneri accessori che il debito ha innescato.

Il futuro della Grecia, ma potremmo dire il futuro dell’Europa e delle varie nazioni che la compongono, è in mano ad un gruppo di manigoldi in giacca e cravatta, con il doppio petto, che attendono il momento proprizio per dare una spinta al cadavere ormai in fase di putrefazione verso la fossa. Non c’è via di scampo, sempre che la Grecia non cerchi altra via d’uscita e non faccia come ha deciso di fare l’intelligente Islanda che ha mandato alle ortiche i creditori inglesi e sue consorelle.

Non a caso, i veri fautori del fallimento dell’Europa: gli inglesi, stanno sostenendo la politica della Dracma, ovvero spingono a che la Grecia esca dall’euro con le cause che possiamo immaginare.

Siamo quindi alle solite e prepariamoci che anche l’Italia avrà da mostrare i suoi attributi se li ha mai avuti.

Azioni umanitarie della Nato

20 giugno 2011 Lascia un commento

E’ di questi giorni l’ammissione di colpa della NATO di aver bombardato umanamente delle abitazioni civili massacrando nove civili lì presenti.

Non possiamo non immaginare quante altre volte la NATO nelle sue missioni “umanitarie” abbia, per così dire, sbagliato obbiettivo distruggendo e colpendo lì dove non era necessario. Si sa che in guerra, chiedo scusa, nelle missioni di pace,  qualche errore possa saltar fuori, così come in questo caso. Altri casi rimangono nel silenzio, perché destinati a colpire le strutture interne della Libia, a demoralizzare il corpo portante della nazione libica, a fiaccare la resistenza contro il sopruso delle nazioni europee, degli Usa e di Israele.

E’ il caso, ad esempio, dei bombardamenti compiuti sull’Università Nasser di Tripoli che l’ “umanità” della NATO ha cercato di distruggere ammazzando studenti e personale che stavano all’interno.

L’obiettivo implicito della NATO è quello di distruggere l’economia libica e impedire al paese di svilupparsi come uno Stato-nazione. È per questo che le scuole e le università, ospedali, cantieri, fabbriche, per citare le aree residenziali sono state il bersaglio di bombardamenti della NATO.

Questa la vera missione umanitaria e mentre nel 1911 si invadeva la Libia per liberarla dal turco, sopprimendo ed incarcerando migliaia di persone, oggi al canto umanitario si compie lo stesso crimine per lo stesso motivo. Sono cambiati i tempi, ma il becero colonialismo sanguinario e criminale non è cambiato.

Fonte: voltairenet

Borghezio, un paladino della verità o invidioso?

16 giugno 2011 Lascia un commento

E’ cosa abbastanza comune che il nostro europarlamentare Borghezio compia atti spesso contro il buon senso e contro anche i dettami della Lega e mai come in questo caso, invece, ha dato prova, apparentemente, di rovesciare alcuni luoghi comuni.

Accade infatti che a San Moritz presso l’Hotel Sourvette, si sia tenuto quest’anno l’incontro annuale del Gruppo Bildeberg e che l’europarlamentare Borghezio in procinto di entrare per partecipare all’assemblea sia stato invece respinto dalla sicurezza, perché non invitato.

Le notizie riportano che a questo rifiuto Borghezio sia andato in escandescenza cercando di forzare il cordone di protezione dell’albergo. Per tutta risposta la sicurezza ha malmenato e bastonato il nostro europarlamentare che prima di essere ricoverato per le cure del caso, ha affermato che il Gruppo Bildeberg è un Club segreto dove si decidono cose di interesse vitale e generale.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: