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Il sorriso del vincitore.
Questo fine settimana ci sono state le votazioni che non ho voluto seguire, ma l’ eco mediatica, nel web e nei vari media cartacei e radiotelevisivi, è stata così forte che anche non volendo qualche cosa è giunta anche a me.
Sfogliando distrattamente alcuni quotidiani mi sono soffermato sulle facce dei vincitori, quelli di destra e di sinistra, e tutti avevano stampato sulle loro facce un’unica espressione: quella della vittoria e della gioia per il risultato raggiunto.
Ma può avere senso una cosa del genere? Lo so che ce l’ha, ma nell’ottica di una società “normale” per quale motivo il candidato o gruppo politico scelto per l’amministrazione di una città, regione o stato, dovrebbe esultare, festeggiare?
La cosa mi lascia un po’ perplesso, ma dopo, ripensandoci, capisco che la vera spinta emotiva non è la vittoria in sè, ovvero la possibilità di dare una svolta all’amministrazione di una comunità, ma bensì la possibilità di aver vinto la Lotteria Politica Italiana: chi vince si assicura futuro e guadagni, senza ombra di dubbio.
Questa è la fetida fogna nella quale viviamo.
La gente dice…