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Baby-pensioni solo per i più meritevoli.
Il tempo medio per poter ricevere una pensione è di circa 35/40 anni, dopo i quali possiamo finalmente riposarci e attendere che qualche malanno di salute non ci renda ancor più precari.
Nel caso invece che una persona non avesse maturato il tempo necessario per poter avere la pensione, nonostante i suoi anni di lavoro, prenderebbe comunque la pensione minima aggiornata al numero di anni di lavoro (che prevede comunque un periodo di almeno 20 anni di versamenti). C’è infine la possibilità di accendere una pensione integrativa con qualche assicurazione che comunque non ci verrebbe versata prima del compimento dei 65 anni di età, salvo chiedere la liquidazione anticipata, ma che comporterebbe una sforbiciata sostanziale nel capitale versato (provare per credere!!).
Fin qui tutto normale, si fa per dire. Però esistono in Italia quei casi noti a tutti dei baby-pensionati, ovvero di quelle persone che grazie a delle manovre demagogiche del Governo Rumor (1969) hanno potuto usufruire del prepensionamento.
Nel libro di Stella e Rizzo “La Casta” si trovano certi personaggi, capaci di succhiare linfa economica dallo stato italiano in virtù di una legge demenziale, tra i quali: Antonio Negri (ex-terrorista), Clemente Mastella (ex ministro della Giustizia), Irene Pivetti (ex presidente della Camera). Alla fine dei conti non c’è da meravigliarsi: se c’è una legge che lo permetta, possiamo accusare?
In effetti sì, sopratutto se a godere di questa porcata sono persone che hanno sempre gridato allo scandalo proprio sulle babypensioni o su quelli che se ne apporffitano alle spese dei contribuenti. Tra questi personaggi troviamo:
- Antonio di Pietro: (il PM che ha inchiodato e fatto piazza pulita dei corrotti, dicono!)pensione netta di circa 2.000 euro/mese dal 1995 che si aggiunge alla magra paga di deputato;
- Manuela Marrone (moglie di Bossi, di quello che diceva Roma Ladrona!): pensione netta di 766,37 euro/mese dal 1992;
- Rainer Stefano Masera (ex ministro del bilancio nel Governo Dini): pensione di 18.413 euro/mese dal 1988;
- Piero Marrazzo (ex presidente della Regione Lazio): pensione di circa 2.000 euro/mese;
- Fabio Granata (finiano di Futuro e Libertà): pensione 8.000 euro/mese che si aggiungono alla magra paga di onorevole;
- Sandro Frisullo (ex vicepresidente della Regione Puglia, indagato per lo scandalo sulla sanità) pensione 7.000 euro/mese;
- Pier Carmelo Russo (funzionario della Regione Sicilia): pensione di 6.462 euro/mese;
- e…dulcis in fundo Giuliano Amato (quella specie di sgorbio, ex capo del Governo; quello della patrimoniale introdotta nel 1992 e che l’ha riproposta di recente, quello della riforma delle pensione del 1995 per il contenimento della spesa pubblica; quello che ha innalzato l’età pensionabile; quello che ha introdotto il divieto parziale di cumulo tra pensione e lavoro autonomo) pensione 31.411 euro/mese (sì, avete letto bene!!).
infatti, dal 1 gennaio 1998 incassa una pensione Inpdap da ex professore universitario di 12.518 euro netti al mese, cioè 22.048 euro lordi, che corrispondono esattamente a un totale annuo di 264.577 euro. Però non s’accontenta. E dunque, visto che i sacrifici sono necessari, ai 12.518 euro netti che gli entrano in tasca ogni mese aggiunge la pensioncina da parlamentare (9.363 euro).
Ora visti i campioni di altruismo, visto la crema dell’opportunismo, cosa potremmo aggiungere di più?
E’ evidente che quando si tratta di mungere la vacca Italia sia da destra che da sinistra tutti corrono a stringere queste ormai flaccide e svuotate tette italiane. Di latte ce n’è poco e solo per quelli che hanno saputo rapidamente fare tesoro della propria esperienza e della propria posizione, agli altri che si lamentano, a quelli che a fatica raggiungono la fine mese, o che hanno mutui vari da pagare diranno: noi siamo noi e voi non siete un cazzo!
La gente dice…