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Nucleare, Merkel e Virus.
La cancelliera tedesca Angela Merkel (nata Angela Dorothea Kasner), secondo un documento fatto pervenire al Primo Ministro russo Valdimir Putin dal SVR, sarebbe sfuggita ad un attentato a seguito del rifiuto di partecipare alle operazioni militari in Libia.
Secondo il rapporto la Merkel mentre era diretta a Rickenbach a bordo del suo elicottero (AS 332L2 Super Puma Mk 2 Eurocopter) con l’equipaggio della Bundespolizei, inaspettatamente ha cambiato programma atterrando Waldshut-Tiengen e proseguendo via terra per Rickenbach.
L’elicottero proseguiva quindi il suo tragitto, ma poco dopoi suoi due motori perdevano potenza, inducendo l’equipaggio alla manovra di emergenza di auto-rotazione.
Il danno causato all’elicottero, secondo alcuni esperti tedeschi, sarebbe dovuto all’attività di uno strumento elettromagnetico capaci di arrestare i motori del velivolo (una cosa simile era stata inventata negli anni del fascismo da Marconi, da Tesla e da Grindell Matthews) che gli Stati Uniti avrebbero prodotto secondo quanto riportato dal Dipartimento della Giustizia americana. Il fatto strano o la coincidenza è che il giorno prima la Merkel aveva divulgato la posizione della Germania di non partecipare alle attività belliche in Libia.
Quello che però porta a farci delle domande è la rapidità con cui la Merkel ha chiuso 7 centrali nucleari: perché?
I media, un po’ tutti, si sbizzarriscono nel definire le 7 centrali vecchie, simili a quelli di Fukisma; altri invece sostengono la tesi che in prossimità delle elezioni regionali la Merkel voglia coccolarsi l’elettorato dei verdi mostrando una certa sensibilità al problema del nucleare, ma nella realtà anche se non c’è la sicurezza matematica, possiamo affermare che la Merkel avrà ancora la sua poltrona assicurata. Ma allora cosa ha spinto alla chiusura repentina delle centrali e perché successivamente a questa decisione e congiuntamente al rifiuto di partecipare alla campagna di Libia la Merkel ha subito questa specie di attentato?
Forse è fantapolitica, certamente, ma già dallo scorso anno è in corso una guerra subdola che comporta danni a prima vista poco evidenti. Si tratta della guerra cibernetica che Stati Uniti e Israele stanno portando avanti contro l’Iran e i sistemi usati hanno certamente del fantascientifico.
Secondo alcune agenzie sembra infatti che nei pressi di Dimona, nel deserto del Negev, dove sorgono moltissime attività collegate al nucleare israeliano, siano state messe a punto delle attività che ripercorrono gli stessi sistemi di arricchimento dell’uranio in Iran. Tali processi hanno lo scopo di mettere a punto la conoscenza perfetta del funzionamento delle centrali iraniane per bloccarne l’arricchimento tramite un semplice virus: Stuxnet.
Il contagio con questo virus avviene tramite l’uso delle chiavette elettroniche USB. Il contagio è silente, mentre l’attacco del virus è focalizzato solo ed esclusivamente su certe attività (aziende nazionali del gas, elettricità, servizi ecc.ecc.) quando il virus entra a contatto con un server in locale. L’Iran, secondo le notizie, pare essere infettato oltre il 60% mentre l’India e Cina, la percentuale è ancora più alta.
Il virus agisce su sistemi che usano alcuni prodotti della Siemens su base windows, quindi non tutti possono essere infettati, ma molte aziende nazionali europee e internazionali usano i prodotti della Siemens, Germania compresa.
Nei fatti, e la cosa è molto più preoccupante, a Fukushima proprio nella centrale oggetto del maremoto, impiegano i prodotti della Siemens, gli stessi oggetto degli attacchi fatti in Iran nella centrale di Bushehr e i primi problemi avuto dopo il maremoto erano dovuti alla mancata chiusura automatizzata dei sistemi di sicurezza controllo effettuato dai sistemi Siemens.
Ritornando alla Merkel, forse conscia dello stato delle sue centrali nucleari, e sapendo i danni che questo virus sarebbe in grado di fare, ha preferito chiuderle “temporaneamente” cercando riparo negli esperti informatici???
Fonti: nytimes.com – yomiuri.co.jp – bbc.co.uk
La gente dice…