Archivio
Che fine ha fatto il latino?
Nella mia esperienza scolastica quando mio padre mi impose di studiare il latino provai una sensazione di nausea e di rifiuto. Mi sbagliavo, purtroppo!
A distanza di molti anni scorgo in quel poco che sono riuscito a raccogliere, l’importanza assoluta e predominante dello studio del latino nelle scuole. Da molte parti i detrattori insistono a dire che è una lingua morta, che non è utile a nessuno e che il suo insegnamento è una perdita di tempo per studenti ed insegnanti. Ritengo che queste persone di fondo siano in malafede e che abbiano avuto dei pessimi insegnanti.
L’insegnamento del latino, come base fondamentale per lo studio della nostra lingua, della nostra cultura e del nostro insegnamento giuridico, dovrebbe essere la base di tutte le scuole di qualsiasi grado a partire da quelle elementari (adesso primarie) fino ai licei ed agli istituti tecnici.
Certo parrebbe esagerato insegnare il latino a chi deve tenere una lima in mano, ma anche l’uso della lima e del cacciavite pretende un ordine mentale ed una capacità logica di esecuzione che poche lingue, come il latino, possono insegnare.
Ormai sappiamo tutti che questa materia di studio è cosa riservata solo agli studiosi e a quelli che nella storia antica e premoderna vogliono studirane le diverse pieghe, ma non sono certamente i grandi capitani dell’industria e della finanza a interessarsi di questo, a loro interessa ovviamente solo il profitto.
Il latino è lettera morta e defunto; nemmeno nel tempio della tradizione cristiana-cattolica è considerato oggetto di studio e di mantenimento. In un articolo de “La Repubblica” (dal latino: res publica, cioè cosa pubblica) si legge infatti che “…nella cittadella pontificia ha praticamente cessato di esistere l’organismo istituzionale preposto alla diffusione ed alla promozione della lingua madre della Chiesa cattolica.” Nella sostanza si è attuato un vero colpo basso all’unico ed ultimo baluardo di difesa della lingua latina “…Gli strateghi della Segreteria di Stato hanno infatti azzerato con un vero e proprio colpo di mano la Fondazione Latinitas, declassata da dicastero-principe dell’idioma di Cicerone…” e questo in barba alle osservazioni fatte da Papa XVI° sulla reintroduzione della messa in latino “Il provvedimento è stato deciso nel più stretto riserbo, senza nessuna nota ufficiale e – lamentano gli ormai ex responsabili della Latinitas – senza che dalla Segreteria di Stato sia stata fornita nessuna plausibile spiegazione ai diretti interessati, a partire da padre Antonio Salvi, l’ultimo presidente della Fondazione. Un autentico paradosso se si considerano i tanti pubblici apprezzamenti che Benedetto XVI ha fatto proprio in difesa del latino.“
La conseguenza di questo atto terroristico alla cultura romano-latina, è che perderà di significato anche la “Certamen Vaticanum, la più importante gara internazionale di latino aperta a studiosi, ricercatori, studenti ed appassionati.” Certo è poca cosa una gara di latinisti, ma è un gran successo per quelli che hanno contribuito a sovvertire e distruggere l’egemonia della chiesa cattolica dalla rivoluzione francese fino ai giorni nostri. Ecco il vero significato del mancato insegnamento del latino: minare alla base la cultura millenaria del nostro popolo, distruggere la tradizione romana-latina e azzerare, cancellando qualsiasi ricordo storico nelle giovani leve. E mentre i nostri padri corrono ad abbeverarsi alla fontana della ignoranza c’è chi, come Google riporta alla ribalta proprio il latino qui il sito: Google latino. E come se non bastasse nel suo traduttore non propriamente corretto, ma lo sforzo c’è, c’è anche la sezione per la traduzione latina. Alla faccia dei detrattori italioti del latino.
Come potrebbe reggersi una cultura in una scuola che manchi degli insegnamenti storici la cui base di studio è la nostra storia romana? Che tradizioni e che senso di appartenenza potrebbero avere i giovani di oggi e di domani senza delle radici sulle quali riconoscersi attraverso le vestigia del passato e attraverso l’arte sostenuta da una base latina? E come disse lo studioso Segre “Certo che abolendo il latino tutti gli studenti diventerebbero uguali. Ma sul piano dell’ignoranza”.
Purtroppo a distanza di anni ricreare quella classe di insegnanti e di persone che nel latino riconoscano la loro cultura sarà molto difficile. Molti insegnanti non riescono nemmeno a scrive un bigliettino di auguri: si affidano agli sms e il loro ultimo scopo è fare poca fatica e aspettare il 27 del mese, per ora finché dura! Non parliamo degli studenti che si attendono sempre cose nuove come i giochi elettronici: trovata una difficoltà lo si getta e se ne compera un’altro e così via, senza soffermarsi a capire, con la propria testa, dove stanno le difficoltà. Omogenizzare il più possibile la gioventù, portarla ad un livello più basso, come bestie in attesa del padrone per il cibo.
Unico scopo: il controllo, la de-umanizzazione dell’essere umano e se già nell’umanesimo si intravvedevano le scintille dello sfascio culturale attuale, nel rinascimento si ponevano le basi critiche della società che andava a formarsi, bacchettando e colpendo secolari cardini culturali.
Silenzio, non far sapere al cittadino quanto è buono il nucleere. (alla barese)
La manipolazione centrale, attuata a 360° dai media allineati, sta lentamente, ma tenacemente, diminuendo la pressione sulla catastrofe atomica che si sta espandendo dal Giappone a Fukushima.
Le notizie non arrivano più con rapidità e vengono spesso lette ed annunciate come un fatto scontato: che possiamo fare? Sembra essere il volere dei conduttori nell’annunciarle. Nella realtà stanno attuando un depistaggio cerebrale per distogliere dalla mente il problema del nucleare e concentrare il pubblico (ndr. carne da cannone) ad altri scenari più catastrofici e sui quali dimostrare che non c’è vie d’uscita.
Obbiettivi: creare l’incoscienza, creare l’assuefazione, creare l’accettazione dei fatti e l’impossibilità di poterli cambiare.
La comunicazione manipolatoria è continua e comunica esattamente questo: i fatti sono incontrovertibili, sono enormi, impossibili da arginare e da controllare. Dobbiamo trovare delle scelte alternative che permettano una soluzione, e lì…ci lasciano ad un palmo dalla soluzione, sostituendo l’evento con un altro ancora più catastrofico, molto vicino, come il caso della Libia e degli emigranti.
L’importante è cominciare ad accorgersi di questa pantomima, di capire che i sistemi di manipolazione spesso sono camuffati da opere di bene, come la Caritas, le diverse Ong, gli aiuti ai bambini affamati dei quali l”UNHR in questi giorni ci sta bombardando sui media, ma tutti chiedono solo una cosa: soldi, soldi e soldi.
Nessuno sa che fine faranno i 2 euro, o come verranno trattati effettivamente quei bambini, quei poveri, quegli ammalati: si sa che si dona, ma non si sa come e cosa verrà fatto. Ma l’esperienza mi insegna che dato 100 arriva a malapena 1, poca cosa ed insufficiente per aiutare, ma sopratutto NON è l’aiuto economico che serve e quei signori si guardano bene di fare.
Se mantieni un popolo a livello di sussistenza, lo puoi sfruttare e più ha bisogno più facilmente riesci a raccogliere offerte in denaro, perché le immagini non lasciano scampo. Con i filmati, sopratutto in quelli che ci credono veramente che sono i veri veicolatori di questi programmi, riescono a fare breccia anche nelle menti più crostose, lacerando le anime e impietosendo quelli che nella loro falso idealismo di un mondo pulito, credono che l’onesta di un dono sia la vita per tutti. Falso ed assolutamente in malafede.
Un amico mi direbbe: sei un porco totale in malafede assoluta.
Avrebbe ragione, ma anche torto.
Ragione perché è vero che ci sono esseri usati e trattati peggio delle bestie, torto, perché chi conduce le danze sono quelli che hanno il potere di imporre a quei popoli una vita sotto il livello della miseria e sicuramente non sarò io ad ingrassare le loro pance, i loro portafogli con versamenti assurdi e nemmeno con telefonate pro domo loro.
Quindi ritornando alla realtà del Giappone, lo era anche sopra, si legge che la TEPCO l’azienda privata che ha volutamente permesso che il disastro accadesse, dico volutamente perché nessuna azienda non-statale può permettersi investimenti senza un ritorno economico che si chiama profitto e non benessere per la comunità, ha avuto un ritorno economico di un certo rilievo: US$24.6 miliardi a fronte del danno subito. Un bell’affare, no?
Evitiamo i discorsi che le aziende pubbliche sono peggiori delle private, perché potrei darvi una montagna di dati e sapete che non è vero, come sapete che migliaia di posti sono stati persi dalle aziende pubbliche proprio per avvantaggiare la politica del liberismo commerciale portata avanti da alcuni personaggi oscuri a favore del libero mercato della concorrenza e di altre castronerie che ci hanno portato a questa situazione.
Nella realtà, quindi, si legge che ha perso nella catastrofe US$24miliardi, ma ha guadagnato 600 milioni (24.6-24=0,6 miliardi) a fronte del prestito che molte banche e finanziare sono accorse a dare, ovvero come dire che non tutto il male vien per nuocere. Poca cosa sicuramente a fronte del danno subito, ma sempre una gran cosa che pagheranno comunque i contribuenti giapponesi indebitati fino a collo: oltre al danno la beffa!!
Demagogicamente ci si potrebbe chiedere perché la TEPCO non abbia invece chiesto di investire questi denari nell’aiutare le popolazioni colpite, ma questo non riguarda il privato e lì, con il pubblico a voler far del bene, ci si rimette solo!!!
Lo Tsunami umano.
Ormai era così previsto che nessuno s’era preso la briga di sistemare, riattare e cercare di far stare in maniera più comoda i nuovi arrivati nell’isola di Lampedusa. Gli hanno anche offerto 1500 euro a testa per andarsene, ma pare che l’offerta non abbia avuto successo: mah?!
Il fatto strano è che nello stretto braccio di mare che separa Lampedusa dai territori oggetto delle massiccie immigrazione (adesso gli annunciatori qua-qua-qua usano il termine migrazione) c’è un via vai di navi da guerra, di cargo e di bastimenti che a passare e non essere visti è quasi un terno al lotto. Eppure ci riescono, forse con il placet della marina inglese, francese, americana e turca, chissa?! Sta di fatto che ce li troviamo sulle nostre spiaggie, affamati, bagnati e alla ricerca di una casa e di un lavoro, domani di chissà cosa.
Date da mangiare agli affamati e vi sarà dato il regno dei cieli. Vero e sempre accetto questo sacro pensiero, ma non approfittiamone troppo, perché a forza di dare da mangiare agli altri andrà a finire che rimaniamo noi senza cibo.
Però abbiamo il campione di umanità del nostro caro presidente Napolitano, quello che da New York indica la via per la soluzione del problema: non dimenticate che anche noi italiani siamo stati “migranti” e siamo stati accolti in questo paese democratico (?), senza il quale saremmo ancora raminghi per il mondo! Coesione e solidarietà dice il vecchio, mentre gli fa da eco Bossi “Emigranti? Fora d’i bal!” Una visione dell’arco costituzionale all’unissono, non c’è che dire!
E mentre il vecchio comunista, massone e filosionista, lecca la giacca dei suoi padroni d’oltreoceano, qui da noi, forse l’unica voce gutturale, sempre pronta a cavalcare l’onda dei consensi, suggerisce quello che la gente sente e non sa più come affrontare il problema.
Napolitano è onesto e amorevole con le genti italo-americane che ormai scambiano un italiano vero per una reincarnazione di Mussolini, ma nella sua paternale affettuosa scorda volutamente i motivi che spinsero milioni di italiani a e-migrare nei vari paesi del mondo.
Lui, massone e comunista che mai difese il popolo ungherese dall’invasione sovietica, anzi! dimentica volutamente ben sapendo che quei milioni di emigranti italiani sono il prodotto della tanto festeggiata Unità d’Italia.
Eh già! Prima di quella data, 1861, nel regno delle due Sicile la disoccupazione era praticamente inesistente, era invece enorme nel Regno del Piemonte e nel nord e in toscana che si erano dissanguate per le cosidette guerre d’indipendenza. Ma la storia la fanno i vicnitori, quella vera si tiene nascosta lasciando che ogniuno se la cerchi e capisca, poi, tanto che può fare?
Quindi, ritornando al massone che abbiamo come rappresentante della loggia massonica d’Italia, ci insegna che dobbiamo capire questi “migranti” perché sono come noi che abbiamo dovuto migrare a causa della insufficiente capacità dell’Italia di allora di dare lavoro. Certo che a seguire le sue parole verrebbe da crederci, ma poi si capisce perché le dice; nei fatti l’Italia è sempre stata oggetto degli appetiti stranieri; ieri: Austria, Spagna, Francia, mentre oggi…Francia, Inghilterra, Usa, Israele.
Chi controlla l’Italia controlla l’intero bacino del mediterraneo.
Tutti lo sanno ma nessuno agisce di conseguenza…ci sarà un motivo, no?
Infatti siamo la terra che altri calpestano, siamo il porto dei crimini più abbietti, siamo il ventre sfondato della più lercia prostituta.
Nucleare, Merkel e Virus.
La cancelliera tedesca Angela Merkel (nata Angela Dorothea Kasner), secondo un documento fatto pervenire al Primo Ministro russo Valdimir Putin dal SVR, sarebbe sfuggita ad un attentato a seguito del rifiuto di partecipare alle operazioni militari in Libia.
Secondo il rapporto la Merkel mentre era diretta a Rickenbach a bordo del suo elicottero (AS 332L2 Super Puma Mk 2 Eurocopter) con l’equipaggio della Bundespolizei, inaspettatamente ha cambiato programma atterrando Waldshut-Tiengen e proseguendo via terra per Rickenbach.
L’elicottero proseguiva quindi il suo tragitto, ma poco dopoi suoi due motori perdevano potenza, inducendo l’equipaggio alla manovra di emergenza di auto-rotazione.
Il danno causato all’elicottero, secondo alcuni esperti tedeschi, sarebbe dovuto all’attività di uno strumento elettromagnetico capaci di arrestare i motori del velivolo (una cosa simile era stata inventata negli anni del fascismo da Marconi, da Tesla e da Grindell Matthews) che gli Stati Uniti avrebbero prodotto secondo quanto riportato dal Dipartimento della Giustizia americana. Il fatto strano o la coincidenza è che il giorno prima la Merkel aveva divulgato la posizione della Germania di non partecipare alle attività belliche in Libia.
Quello che però porta a farci delle domande è la rapidità con cui la Merkel ha chiuso 7 centrali nucleari: perché?
I media, un po’ tutti, si sbizzarriscono nel definire le 7 centrali vecchie, simili a quelli di Fukisma; altri invece sostengono la tesi che in prossimità delle elezioni regionali la Merkel voglia coccolarsi l’elettorato dei verdi mostrando una certa sensibilità al problema del nucleare, ma nella realtà anche se non c’è la sicurezza matematica, possiamo affermare che la Merkel avrà ancora la sua poltrona assicurata. Ma allora cosa ha spinto alla chiusura repentina delle centrali e perché successivamente a questa decisione e congiuntamente al rifiuto di partecipare alla campagna di Libia la Merkel ha subito questa specie di attentato?
Forse è fantapolitica, certamente, ma già dallo scorso anno è in corso una guerra subdola che comporta danni a prima vista poco evidenti. Si tratta della guerra cibernetica che Stati Uniti e Israele stanno portando avanti contro l’Iran e i sistemi usati hanno certamente del fantascientifico.
Secondo alcune agenzie sembra infatti che nei pressi di Dimona, nel deserto del Negev, dove sorgono moltissime attività collegate al nucleare israeliano, siano state messe a punto delle attività che ripercorrono gli stessi sistemi di arricchimento dell’uranio in Iran. Tali processi hanno lo scopo di mettere a punto la conoscenza perfetta del funzionamento delle centrali iraniane per bloccarne l’arricchimento tramite un semplice virus: Stuxnet.
Il contagio con questo virus avviene tramite l’uso delle chiavette elettroniche USB. Il contagio è silente, mentre l’attacco del virus è focalizzato solo ed esclusivamente su certe attività (aziende nazionali del gas, elettricità, servizi ecc.ecc.) quando il virus entra a contatto con un server in locale. L’Iran, secondo le notizie, pare essere infettato oltre il 60% mentre l’India e Cina, la percentuale è ancora più alta.
Il virus agisce su sistemi che usano alcuni prodotti della Siemens su base windows, quindi non tutti possono essere infettati, ma molte aziende nazionali europee e internazionali usano i prodotti della Siemens, Germania compresa.
Nei fatti, e la cosa è molto più preoccupante, a Fukushima proprio nella centrale oggetto del maremoto, impiegano i prodotti della Siemens, gli stessi oggetto degli attacchi fatti in Iran nella centrale di Bushehr e i primi problemi avuto dopo il maremoto erano dovuti alla mancata chiusura automatizzata dei sistemi di sicurezza controllo effettuato dai sistemi Siemens.
Ritornando alla Merkel, forse conscia dello stato delle sue centrali nucleari, e sapendo i danni che questo virus sarebbe in grado di fare, ha preferito chiuderle “temporaneamente” cercando riparo negli esperti informatici???
Fonti: nytimes.com – yomiuri.co.jp – bbc.co.uk
Trilussa in guerra.
Suppongo che molte parole non siano altro che polvere negli occhi per spiegare cosa sia la guerra. In questi tempi di interessi economici-petroliferi sullo scenario della Libia, in cui la Francia vanta il diritto di comandare e l’Italia sfila la responsabilità nel donare il testimone del comando alla Nato, le parole di Trilussa creano uno spaccato enorme, sintetico e vero:
……………………
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!
150 anni di unità di Ladri Massoni e Ruffiani.
Oggi questo amalgama di putrida gente innalza la bandiera massone per festeggiare il compimento di un disegno distruttivo, nel quale ogni baluardo tradizionale e culturale è stato distrutto, annientato.
L’Italia festeggia il suo sconquasso, come una baldracca gioisce dopo una notte di orgie frenetiche contando i denari, in cui il suo corpo è stato oggetto e vituperato da mille assalti.
Il cencio di questa nazione è lì quindi gettato in un angolo ad uso e consumo delle più basse ed ignobili cause: l’egemonia straniera nella nostra terra e lo sdradicamento culturale e sociale (Comenius docet).
I criminali del passato ora sono diventati gli eroi del presente adornati di corone d’alloro e di melliflue parole.
Cavour, massone e sifilitico, che ha svenduto per una manciata di denari la storia di un paese; Garibaldi, ladro, assassino, stupratore, mercenario senza patria e senza terra, ora siede sul cavallo che lo vide vittorioso in aspre battaglie con il saccheggio, trucidando e massacrando intere popolazioni per l’idea giacobina-massonica della libertà: quale?
Andiamo per ordine.
Quali furono i motivi delle ruberie sostenute dai Savoia con i finanziamenti della Corono inglese e della Francia?
Prima del 1861 il Regno delle due Sicilie vantava quanto segue:
- la maggiore industria metalmeccanica della penisola con oltre 100 aziende sparse sul territorio;
- il primo bacino di carenaggio in muratura;
- un terzo di tutta la forza lavoro metalmeccanica della Penisola lavorava nelle province del Reame;
- il primo Vascello a vapore fu costruito nel Reame;
- fino al 1860, il 90 percento della produzione mondiale – ripeto mondiale – di zolfo fu quella siciliana e da sola assorbiva un terzo di tutta l’industria estrattiva italiana (uno dei motivi principali per cui l’Inghilterra finanziò i Savoia);
- la prima flotta mercantile della penisola apparteneva al Reame;
- la prima Compagnia di navigazione del Mediterraneo anche;
- la più imponente flotta mercantile che commerciava con le Americhe e con l’Asia era del Regno delle due Sicilie (il più importante motivo del finanziamento inglese ai Savoia);
- il primo ponte sospeso della penisola, in ferro, fu costruito a Napoli e ci vollero i tedeschi nel 1944 per farlo saltare;
- il primo telegrafo d’Italia si trovava nel Reame;
- la prima rete di fari lenticolari per la gestione del traffico portuale, le cosiddette “lenti di Fresned” l’ha avuta il Reame;
- la prima rete ferroviaria della penisola, idem.
Nel Regno Borbonico si pagavano poche tasse, solo 5:
- Tassa fondiaria.
- Tassa sui beni e servizi.
- Tassa sul Lotto.
- Tassa sulle poste.
- Tassa indiretta che comprendeva i tabacchi, il gioco delle carte, la dogana, la polvere da caccia e il sale.
Solo questo piccolo spaccato, a confronto del resto d’Italia, lascia sicuramente a bocca aperta e fa intuire come stessero veramente le cose.
Il Reame era un immenso polo industriale! Anche il settore tessile trovò ampio sviluppo e a Pietrarsa nasce il più grande opificio della Penisola, con 8.000 addetti. E si deve al Reame l’istituzione della Pensione di fine rapporto, trattenendo il 2 percento dello stipendio mensile. La disoccupazione era prossima allo zero, infatti oltre al 1.600.000 addetti all’industria v”erano 3.500.000 addetti all’agricoltura, 1.000.000 alle attività marittime e circa 300.000 a quello che oggi è chiamato terziario.
Le paludi furono bonificate, nascono Accademie Militari come la Nunziatella, Accademie Culturali, Scuole di Arti e Mestieri e i Monti di Pegno. Le Università sono piene e licenziano – oltre a ingegneri e architetti – professori illuminati e medici. E proprio grazie ai medici – erano 9.000 in tutto il Reame – i Borboni sommano un altro traguard la più bassa mortalità infantile del mondo e la migliore gestione sanitaria sul territorio.
Ma vediamo la bellezza dell’Unità come la dipinge quel porco comunista massone liberticida di Napolitano:
Dal 1861 al 1871 furono massacrati 1.000.000 di cittadini su 9.117.050! Oltre il 10 percento della popolazione! È come se oggi venissero massacrati 6.000.000 di italiani. Ma nessuno sapeva e nessuno doveva sapere!
Dal settembre 1860 al settembre successivo vi furono: 8.968 fucilati; 10.804 feriti; 6.112 prigionieri; 64 preti, 22 frati, 62 giovani e 63 donne uccise; 13.529 arrestati; 1.000 case distrutte; 6 paesi incendiati; 12 chiese saccheggiate; 1.428 comuni depredati. Nascerà quindi il Movimento di Resistenza (nominato poi dai piemontesi BRIGANTAGGIO) e ancora:
Dal 1861 al 1862 i Comandanti Sabaudi emanarono bandi che avrebbero fatto impallidire i comandanti nazisti. Oggi sarebbero bollati come criminali di guerra!
Il Generale Salaroli – che definiva i contadini grande canaglia dell’ultimo ceto – così scriveva a Vittorio Emanuele: “I contadini devono essere tutti fucilati, senza far saper niente alle autorità . Imprigionarli non è conveniente perché una volta in galera, lo Stato deve provvedere al loro sostentamento”.
Il più feroce era proprio il Generale Cialdini che, dopo aver distrutto Gaeta, telegrafò al Governatore del Molise: : “Faccia pubblicare un bando che fucilo tutti i paesani che piglio armati e do quartiere solo alla truppa”.
Il Generale Fanti, in un bando, sanciva la competenza dei tribunali militari straordinari anche per cause civili. E il Generale Pinelli estese la pena di morte “.. a coloro che con parole od atti insultassero lo stemma dei Savoia, il ritratto del re o la bandiera nazionale”.
Il generale Della Rocca, altro campione di democrazia impartì l’ordine che “non si perdesse tempo a far prigionieri, dato che i governatori avevano fatto imprigionare troppi contadini”.
Forse ci si dovrebbe chiedere come mai milioni di persone emigrarono in Argentina, in Usa e in tutto il mondo. La maggior parte di questi, a parte quelli del nord-est, frutto dei disastri bancari del 29, provenivano dalle terre del sud, da quelle terre, che al tempo dei romani e fino al 1861 erano considerate lo scrigno italiano per produzione e benessere.
I conti dello Stato erano in salute e non vi era deficit pubblico e alla Borsa di Parigi – la più grande al mondo a quei tempi – e alla Borsa di Londra, i Buoni del Tesoro del Reame erano quotati a 120, ovvero lo Stato delle Due Sicilie era considerato tra i più affidabili al mondo.
E’ evidente che l’unità aveva solo uno scopo: distruggere, disintegrare ed accorpare quanto più denaro possibile per tappare i buchi che i Savoia avevano fatto con le prime guerre d’indipendenza (sostenute ed agevolate da Francia ed Inghilterra) con l’unico scopo di distruggere per sempre il potere della Sacra Romana Chiesa Cattolica ed Apostolica.
Il potere giudaico-massone travestito da liberté-egalité-fraternité nella realtà dei fatti trucidava milioni di persone solo per una cosa: denaro e potere.
L’unità d’Italia non dovrebbe festeggiarsi perché è l’ennesima dimostrazione della falsità, della disonestà di un’altissima parte di intellettuali collusi con i poteri centrali senza i quali sarebbero solo che semplice croste di merda.
Giappone e i riflessi italiani.
Dopo gli avvenimenti catastrofici giapponesi e le ripercussioni succedutesi e non ancora terminati, in Italia – come sempre – si macina l’acqua nel mortaio.
Conferenze, incontri e dibattiti sul sesso degli angeli, ma con una unica idea: portare avanti gli investimenti sul nucleare.
La Germania come altri paesi, sta rivedendo le sue politiche energetiche sopratutto sulla sicurezza delle centrali proprio per evitare che in occasioni di eventi eccezionali, si verifichi quanto è successo in Giappone.
L’Italia, per sua fortuna non ne ha, ma sfrutta abbondantemente l’energia prodotta dai paesi vicini come Francia, Svizzera e Slovenia.
Possiamo pensare di stare tranquilli? Non credo vista la cartina, e sopratutto perché in caso di incidente nucleare simile o peggiore di quello di Fukushima, ci troveremo sommersi dalla ricaduta radioattiva (fallout) delle centrali circostanti.
Quello che è interessante notare è che la direzioni dei venti principali spirano, a seconda delle stagioni, proprio dalle direzioni dove sono maggiormente concentrate le centrali. Così per i venti atlantici da Ovest avremo il fallout dalla Francia, mentre per quelli autunno/invernali/primaverili avremmo quelli dal quadrante di Nord e Nord-est.
Non c’è che dire saremmo completamente invasi e contaminati in men che non si dica. Dovremo emigrare? E dove?
La qualità delle centrali nucleari inoltre non sono, così come si vuol far credere, perfettamente in ordine. Il caso francese, messo a tacere in pochissimo tempo, dovrebbe far pensare, però è evidente che molti gruppi di lavoro e moltissimi denari stanno sul piatto della bilancia.
Non ultimo gli annunci della Prestigiacomo, la quale afferma che il Governo andrà avanti nei sui programmi di sviluppo del nucleare (è evidente che è necessario sbatterle su muso una delle barre di uarnio!). Ma addirittura è critica nelle affermazioni della Germani di chiudere 7 centrali:
Lo dico con tutto il rispetto: è una decisione presa sull’onda dell’emotività, tra poche settimane sono in programma elezioni amministrative… Prima il governo tedesco aveva dichiarato che sarebbe uscito dal nucleare, poi più realisticamente ha deciso di prolungare la vita delle centrali. La moratoria di 3 mesi serve probabilmente per verificare quattro centrali, le più vecchie, per rassicurare l’opinione pubblica. Tutti dobbiamo riflettere e fare considerazioni solo quando questa vicenda sarà conclusa. Non mi piacciono le speculazioni a usi domestici con ancora in corsa l’onda dello tsunami, come ho visto fare qui in Italia venerdì scorso.
E’ evidente che una sana politica energetica del nucleare non spiega assolutamente nulla. Anzi e la cosa appare sempre più nebulosa, il problema delle scorie è sempre più evidente. Suppongo che pochi o nessuna sappiano dove esattamente stanno e già questo è un grosso problema.
Eppure le energie alternative sono lì fuori alla portata di tutti, ma è sicuramente più conveniente usare quelle che creano maggior guadagno anziché la salute di tutte le popolazioni. Il fatto che vi sia solo una sola centrale solare in Sicilia a Priolo inaugurata in pompa magna e solo in via sperimentare fa capire esattamente le intenzioni dei vari business-men che controllano quei cialtroni dei nostri parlamentari.
Herathquake: 3.11.11
Una data esoterica per chi crede della numerologia o della Gematria che potrebbe far venire la pelle d’oca.
C’è chi ci crede e considerando che il mondo è in mano ad una banda di pazzi e criminali (nel senso stretto del termine) non potrebbe nemmeno meravigliare se la coincidenza di alcuni eventi catastrofici non siano stati spinti anche con la manina di certe nazioni.
Molti sanno che il progetto Haarp è caratterizzato nello studio della ionosfera e delle attività solari su questo strato dell’atmosfera terrestre, oltre che sullo studio delle aurore boreali e di tutti quei fenomeni fisici che si manifestano sotto gli occhi di tutti.
Da più parti si legge che nella realtà questa struttura, saldamente in mano ad un gruppo ristretto di persone, porta avanti una sorta di guerra atta a modificare alcune regole del clima e così quella di provocare movimenti tellurici lì dove siano già presenti faglie instabili o che abbiano accumulato un’altissima energia potenziale. Questa attività verrebbe praticata sparando nella ionosfera delle onde radio.
Certo che le domande che sorgono sarebbero molte, sopratutto perché ricorrere a questo genere di armi anziché parlare ed accordarsi. Io ho una mia teoria che l’uomo, anche nel XXI° secolo, di fondo è e rimane un predatore. Se gli è possibile razzia e depreda tutto quello che gli aggrada, alla faccia delle mille e più organizzazioni mondiali umanitarie, anzi più esse esistono ed agiscono maggiore è la predazione, visto che chi gestisce queste organizzazioni sono proprio i razziatori. Ma questa è la mia teoria.
Pare quindi che sotto-sotto l’aiutino dato dal sistema Haarp, sia stato quello di favorire quello che potenzialmente c’era già sulle faglie tettoniche del giapponesi innescando quello che abbiamo purtroppo già visto. Già dei sintomi o prove ci sono state nel terremoto di Christianchurch, messo a tacere in pochissimo tempo.
C’è qualcuno che sa più nulla? Silenzio di tomba, no?
Sembra infatti che sia stato un errore nei calcoli o come altri dicono una prova del nove per qualcosa di più importante, infatti è accaduto: 8.9 della scala Richter.
Ma perché alcune nazioni (Usa, Francia ed Australia) dovrebbero agire su scala planetaria provocando situazioni in cui le conseguenze non sono prevedibili. Non dimentichiamo il saggio detto: “chi scherza con il fuoco o prima o dopo si brucia le mani“, ma va da se che questi personaggi, ammalati di potere, perché il potere è una malattia fine a se stessa, sanno anche rinunciare ad una mano, ad un dito ed anche ad un braccio pur di avere il potere assoluto (demente, dico io) di sovvertire le regole della natura.
Questo sembra essere una possibile disposizione delle antenne Haarp nel mondo, ma la rappresentazione, ancorché suffragata dalle indicazione del progetto stesso lasciano ovviamente molti dubbi sulla loro disposizione.
Le ipotesi sembrano fondarsi su alcune studi e sperimentazioni che in Giappone si stanno portando avanti sulla fusione fredda con la ricaduta ovvia della perdita del potere sul controllo dell’energia delle grandi multinazionali che controllano il cartello mondiale dell’energia (stiamo parlando di decine di migliaia di miliardi di dollari). Tutto questo (la fusione fredda), se attuabile, porterebbe allo smantellamento dell’intero sistema basato sull’energia derivata dagli idrocarburi (petrolio e gas).

Chissà se lo sanno gli americani, questi bambinoni!
Quello che comunque innesca qualche dubbio è che la Reuters abbia rimosso l’immagine dell’effetto del fall-out delle radiazioni causate dall’esplosione della centrale di Fukushima: non far conoscere ai media USA cosa li aspetta? Sospetti, complottismo o realtà pura e cruda?
Proviamo ad immaginare e fare mente locale su poche cose semplici, ma facilmente intuibili. L’auto!
Oggi come oggi l’auto è un baraccone di sistemi tecnologici tali che per poterla guidare in piena rilassatezza, volendo sfruttare tutta la tecnologia caricata, dovremmo avere sicuramente un secondo pilota, altrimenti il risultato sarebbe un incidente. La gente però non ci fa più caso al carico di tecnologia assoluta che una macchina ha: dal satellitare, ai sensori della frenata, a quelli del consumo a quelli per il parcheggio all’hud (head up display) proiettato sul parabrezza con i dati più significativi per la navigazione e via dicendo. E’ un vero concentrato di tecnologia: fantastico. Sono appena passati non più di 100 anni e l’auto ha una quantità di cose tecnologiche da sembrare quasi un’astronave, ma…e qui casca l’asino, come cent’anni fa l’auto si muove solo e sempre con le medesime cose: benzina, ovvero motore a scoppio, ovvero candele, pistoni, e qualche altra menata meccanica che di scoperta tecnologica non ha nulla di nuovo.
Tutto uguale come 100 anni fa. Nulla di nuovo!!!
Ma perché non c’è nulla di nuovo?
Perché il costo di estrazione del petrolio e la sua raffinazione, che ormai è agli sgoccioli (abbiamo la benzina verde ed il gasolio), è talmente basso e talmente conveniente che investire per un nuovo carburante NON è ancora utile!
Eppure già ci sono delle auto che vanno ad acqua, la Tata ne ha prelevati i diritti ed il suo scopritore, Stan Mayer, morì avvelenato misteriosamente.
Ora chi controlla l’energia controlla il mondo: è un assioma talmente chiaro che anche un deficiente la capirebbe. Se quindi il Giappone, schiavo di aver perso la IIa Guerra Mondiale, si erge a produrre energia a costo zero sovvertendo le regole mondiali del cartello dei detentori dell’energia del mondo è logico pensare che i padroni dell’energia non stiano fermi (in Italia abbiamo già dato, come si dice, con l’omicidio di Mattei)
Avvertono, minacciano ed agiscono: il terremoto.
Fantasia o fantascienza spicciola?
Forse, ma a pensare male è peccato, ma spesso ci si azzecca.
I precursori del nazismo.
E’ terrificante notare come la vulgata comune accetti supinamente quanto molti autori di libri e giornali vanno ormai da decenni propagandando: il nazismo è stato una delle dittature peggiori, orribile, infausto per milioni di persone, in cui la vita umana era usata come cavie di laboratorio.
Ma è vero?
E siamo sicuri che la scuola criminale trasse origine da quel infame periodo? Già si scrisse a tal proposito si veda The Nazis’ Murder of Jews, Communists and Gypsies In Gas Chambers Was an AMERICAN Idea.
Si scopre quindi che la più grande democrazia del mondo, quella libera, quella permissiva, quella anticipante i tempi e le mode, è invece il cavallo di Troia per le peggiori deviazioni umane.
Alcune rivelazioni indicano che esperimenti condotti dal 1920 al 1960 sono stati effettuati su persone disabili, carcerati a loro insaputa. Gli esperimenti usavano cavie umane per iniettare loro virus dell’epatite dell’influenza aviaria e cellule cancerose.
Ma gli esperimenti non si fermarono solo alla popolazione americana, ma si espansero anche ai guatemaltechi, lasciando 400 abitanti infetti di sifilide.
In queste sperimentazioni che non hanno nulla da invidiare a quelle portate avanti dai criminali nazisti, appaiono anche nomi altisonanti come lo scopritore del vaccino della Poliomielite, Jonas Salk, che effettuò delle prove con un vaccino influenzale su un manicomio del Michigan e successivamente esponendo le persone al virus stesso con risultati che non permisero di fondo di capire nulla dato che molti pazienti avevano la salute così compromessa da non essere in grado di riportare i sintomi.
Dal 1940 al 1950 in Usa era pratica comune usare i detenuti come cavie e negli anni 60 metà degli Usa permettevano questa pratica criminale come riportato anche nel News-Sentinel.com. Negli anni ’70 le case farmaceutiche ammisero che per loro era più conveniente usare i prigionieri che gli scimpanzé. Da allora il sistema carcerario fu riformato e conseguentemente le attività delle case farmaceutiche si spostarono all’estero (!!!!)
Fonte: yahoo.com – aolnews.com – pbs.org – new-sentinel.com – redactednews.org
Gheddafi è ebreo sionista, ora è tutto chiaro!
No, non è una barzelletta, ma quello che si legge in alcuni articoli.
Andiamo per ordine.
Si è letto e si è visto che le attività per mantenere il potere in Libia da parte del dittatore si sono rivelate sanguinarie e disastrose. Ha bombardato i suoi connazionali, ha ingaggiato mercenari e ha fatto migliaia di vittime. Tutto documentato e annunciato su vari media televisivi nazionali ed esteri.
Le forze a favore del Gheddaffi sono venute dall’Africa Sub-sahariana (Guinea, Nigeria, Centro Africa, Mali, Senegal, Darfur, dal Sudan di Abdullah Assinousi, uno dei capi dell’intelligence libico) tutti mercenari. Sappiamo che i mercenari sono persone prezzolate al fine di guerreggiare al soldo di un dittatore/nazione. Così ci insegna la storia.
La domanda che ci si pone è quindi chi paga questi mercenari?
I fatti starebbero in questa maniera.
Secondo il giornale Al-Arabia Gheddafi avrebbe accumulato ai confini libici 25.000 persone provenienti dalle diverse zone sub-sahariane pagandoli con i proventi del petrolio tra i 300 e 2.000 $ al giorno. Le persone che sono accorse a questa chiamata alle armi sono per lo più giovani ed adulti fino ai 40 anni stimolati dal denaro e sopratutto dal possesso delle armi. Allo stesso tempo la situazione esplosiva per tutto il medioriente prospiciente le coste del mediterraneo mettono Israele in una situazione molto delicata per il futuro del piccolo stato. Molti sono infatti i sostenitori del dittatore anche in Israele e non solo per la paura della destabilizzazione della zona, ma anche per un fatto di consaguineità.
Pare infatti il dittatore, sia il nipote di una donna ebrea la cui madre scappò da Israele a dei maltrattamenti subiti da suo marito (il Talmud nei riguardi della donna è molto severo) per rifugiarsi in Libia dovre avrebbe sposato un arabo e dall’unione sarebbe nato la madre dell’attuale dittatore attuale. Per la legge ebraica quindi Gheddafi ebreo al 100%.
Questo fatto lascia supporre e non tanto immaginare che egli si sia servito di questa consaguineità per portare avanti una politica di copertura israeliana anziché terroristica come se voluto far credere. E non solo, ma lo stesso Gheddaffi già nel 2009 aveva finanziato una campagna politica per le elezioni del Knesset israeliano per il partito degli Ebrei Libici. Egli inoltre s’è servito dei servizi segreti e dei “contractors” israeliani per massacrare tutti gli oppositori del regime libico ad opera del generale Israel Ziv, personaggio quest’ultimo molto noto nell’Ossezia del Nord per aver inquadrato ed addestrare le forze della Georgia per poi lanciarle allo scontro con le truppe russe per liberare l’Ossezia del Nord.
Stando quindi a queste rivelazioni appre più chiaro la politica tortuosa e doppiogiochista del dittatore che con una mano sposava la Lega Araba e con l’altra sosteneva la causa israeliana di espansione nei territori occupati.
Non a caso lo stesso Gheddafi , nel 1980, per far pagare al presidente egiziano Anwar Sadat il coraggioso trattato di pace con Israele, il colonnello espulse dalla Libia 200 mila lavoratori immigrati egiziani, con le conseguenze sociali immaginabili in Egitto. E’ solo un esempio, ma rappresenta bene le sue vere intenzioni.
E’ quindi abbastanza evidente che si stanno giocando alcuni ruoli in cui le forze Usa stanno cercando la chiave di volta per rilasciare una parte di quell’attività del medioriente delegando senza i mezzi necessari (denaro e logistica militare) gli attori principali e su queste cose Israele sembra affondare i suoi piedi su posizioni sempre più instabili.
La gente dice…