Archivio
Federalismo Municipale-Fiscale
Ancora una volta il governo dei magna-magna ha prodotto un escremento che andrà a nutrire il letamaio già stracolmo di questa fetida Italia.
E’ il decreto sul tanto decantato federalismo municipale-fiscale già noto nella legge del federalismo fiscale (Legge 42 del 5 maggio 2009). In sintesi altro non sono che sistemi, più o meno ingarbugliati, per mettere le mani ancora una volta nelle tasche degli italiani.
La realtà è sempre ed unicamente una: rubare denaro per mantenere quella masnada di ladri e quella porcilaia che si nutre alle nostre spalle senza produrre alcun che se non il loro guadagno, distruggendo, disgregando e facendo piazza pulita di quel poco che è ancora rimasto dell’Italia. Altro che unità d’Italia! Sono come le cavallette, come iene affamate che si gettano sull’ultimo pezzo della preda ormai esangue fino a spolpare l’ultimo brandello di muscolo. Non importa se il pasto è puzzolente, perché come dice il detto pecunia non olet, e loro questo lo sanno benissimo.
La scusa plateale voluta dalla Lega è quella del federalismo, ma siccome la Lega è per lo più composta da zoticoni ignoranti e illetterati, non ha ancora capito che il termine federalismo ha un significato ben diverso da quello che vorrebbero fare intendere. Il Federalismo è “…un processo di unificazione progressiva di stati che erano sovrani verso un unico stato gestore.“ In Italia non ci sono stati, ma solamente regioni. Che c’entra questo con l’autonomia finanziaria dei Comuni, decisa dal parlamento nazionale? E’ evidente che gli interessi in ballo sono enormi, perché, leggendo sommariamente il decreto sul federalismo municipale-fiscale si evidenziano tutta una serie di gabelle, tasse e controtasse che andranno a indebolire la nostra economia già tartassata e a ingrandire sempre di più il buco del nero; è probabile che la Guardia di Finanza si sia chiesta che senso abbia catturare quanti evadono il fisco, se poi le attività di governo spingono ulteriormente i cittadini ad evadere.
Napolitano, vecchiaccio comunista che non ha mai perso il pelo, ha rigettato il decreto facendo un favore agli italiani, mentre nella realtà, come si addice ad un massone, non ha fatto altro che seguire degli ordini per mantenere questa situazione di confusione e disastro istituzionale in cui viviamo.
Staremo a vedere quello che accadrà nei prossimi giorni, ma l’esperienza insegna che una breccia è stata aperta e le manovre che si andranno ad attuare porterà ancora una volta a subire passivamente l’ingiusta falce fiscale e, come sempre accade in Italia, tutti staranno zitti, nessuno andrà in piazza a scaraventare dalle finestre quegli infami amministratori.
La gente dice…