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Archive for febbraio 2011

Casini, il solito venduto.

25 febbraio 2011 Lascia un commento

L’On. Pierferdinando Casini, sposato con la figlia di Caltagirone, noto costruttore romano, è intervenuto oggi in una conferenza stampa nella quale ha indicato apertamente le linee guida che lo Stato Italiano dovrebbe tenere nei confronti dello Stato libico.

Le sue parole “l’immediata sospensione del Trattato d’Amicizia con i libici“, poiché ”Se non vogliamo che ogni iniziativa sia preclusa ed evitare l’immagine di un’Italia amica di Gheddafi, si deve sospendere questo trattato” sottolineando che ”il Trattato impedisce ogni partecipazione a tutte le iniziative internazionali ad esempio di Usa e Gran Bretagna“.

Queste sarebbero le parole pronunciate da un massone, baciapile di Casini.

Quindi stando alle sue parole dovremmo rinunciare ai rapporti di collaborazione con la Libia, delle commesse di fornitura energetica e delle commesse con le nostre aziende italiane lì operanti per fare un favore agli americani ed agli inglesi. Ma americani e inglesi in cambio che ci danno? Petrolio e gas ai stessi prezzi di quelli libici? E poi perché mai dovremmo sempre e comunque essere assoggettati al potere anglosassone? Paura di fare la fine di Mattei?

Forse dimentica il Casini che i Trattati di Amicizia con la Libia furono siglati da quelle forze politiche amministrate da Prodi e D’alema, notoriamente molto vicini all’entourage anglo-americano. Quindi dovrebbe chiedersi, ma non lo farà mai visti le commistioni anche in casa sua (è sposato con una Caltagirone), perché l’Italia dovrebbe cambiare fornitore: per far contenti quelli della Chevron, ExxonMobil, Anglo-Dutch Shell and BHP Billiton.

La cosa che comunque lascia allibiti e che una nostra ex-colonia sia abbandonata a se stessa e non vi sia nessuna azione di sostegno e di aiuto per quelle popolazioni, proprio in virtù delle nostre malefatte compiute negli anni del fascismo. Il governo avrebbe il dovere di inviare navi ospedali, degli incrociatori e dei cacciatorpediniere con il compito di mostrare ai rivoltosi libici ed alla popolazione che l’Italia oltre che utilizzare le loro risorse è anche pronta ad intervenire per aiutare e per evitare che la tragedia si compia. Evidentemente siamo in mano a dei cialtroni, a della gentaglia, a dei venduti al soldo d’Albione (leggasi (Inghilterra ed Usa) che non meriterebbero altro che una bella corda saponata attorno al collo.

Borse chiuse, un danno per la finanza?

23 febbraio 2011 Lascia un commento

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. E così, per l’ennesima volta, visti gli attuali avvenimenti del mondo arabo, leggasi Libia, la Borsa Italiana Spa ha dato forfait per quasi l’intera mattianata. Nessuno poteva agire nel mercato dei titoli delle opzioni o dei derivati. Tutto fermo!

Problema Tecnico: questa la scusa infantile che i signori della Borsa Italiana Spa hanno annunciato.
Ma quale problema tecnico!!! Meglio dire che  ordini superiori non ci hanno permesso di aprire per evitare  vendite su tutto il comparto bancario e energtico coinvolto negli investmenti del mondo arabao, Libia compresa.

Avremmo avuto, quasi probabilmente alla fine della seduta se avessero aperto normalmente, almeno un -5/-8 % sull’indice del FTSE Mib visto il peso di alcuni titoli. Solo Eni, Unicredito, Intesa, Eni, Finmeccanica, Tenaris fanno quasi il 44% dell’intero indice e questo la dice lunga sui nostri gioielli di famiglia, oramai irdotti a castelli di carte.

Il governo ha fatto quadrato, una volta tanto, ha mentenuto i nervi saldi ed ha saputo far fronte ad una delle più grosse emorragie finanziarie, ma i tempi non sono ancora finiti e le rivoluzioni non hanno lo spazio di una mattinata. Ci aspettano ancora giorni molto bui e densi di pericoli.

Il folle pazzoide della sponda libica minaccia di far saltare i diversi oleodotti che conducono all’Europa (leggasi Italia) se non ci sarà sostegno alla sua democrazia dittatoriale.

Per contro la situazione nell’Arabia Saudita non è delle migliori. Si paventa un vero scontro tra sciiti e sunniti. Insomma per chi non lo avesse ancora capito stiamo entrando in una zona, sulla quale nessuno sa più cosa fare o cosa pensare e come comportarsi.

Scenari futuri:

  • Petrolio alle stelle (150/250 US$ al barile) e come conseguenza taglio delle varie forniture petrolifere necessarie ai paesi “sviluppati”.
  • Austerity stile anni ’70 con domeniche in bicicletta o a cavallo o meglio ancora a casa a gustarsi il silenzio delle invivibili città.
  • Aumento vertiginoso delle materie prime e dei prodotti di prima necessità con conseguente aumento dell’inflazione che a sua volta produrrebbe un aumento degli interessi dei mutui. Il valore degli immobili urbani in men che non si dica subirebbero la più brutta sferzata di svalutazioni e di conseguenza una montagna immane di insolvenze bancarie con il risultato che pochi riuscirebbero a pagare mutui di case che valgno la metà del valore di acquisto. Tracollo bancario, svalutazione galoppante e dato gli stretti lacci che l’Italia e l’Europa si è voluta mettere con il trattato di Mastricht, non potra svalutare la propria moneta per poter concorrere con quelle economie ancora più attive (quella del sud America e quella, per ora, cinese).

Certo è uno scenario da incubo, ma ci siamo già passati e bene o male siamo ancora qui, solo che allora il mondo era diviso in due parti distinti, non c’era il WTO, non c’era la Cina che minava le economie e non c’erano, ma si intravvedevano, tutte le montagne di decine di migliaia di miliardi di dollari di cartaccia stampata dalla Fed per tappare i buchi delle grandi banche. Non c’erano gli accordi di Mastricht e non c’erano questa massa di politici collusi con i poteri fnanziari e delle multinazionali che non fanno l’interesse dei propri paesi, ma quello dei loro padroni.

Per contro gli Americani tacciono, e solo la Hilary Clinton apre la bocca a caccia di mosche, ma già sappiamo che le scelte Usa sarebbero quelle di slegarsi dal blocco occidentale per dedicarsi a quelli del Centro-Sud America, un caso questo silenzio? (si veda quanto scritto sul post di ieri sulla possibilità degli Usa di uscire dalla scena occidentale).

Sono passati 40 anni dagli anni dell’austerity e la generazioni di adesso non è affatto concorde di dover soffrire, è troppo abituata ad avere tutto e subito , mentre il sacrificio verrà imposto, volente e nolente, ed allora se ne ne vedranno delle belle.

Prepariamoci ad avere un pezzo di terra, a coltivare un orto, a piantare qualche pianta per avere quel poco che serve per sopravvivere, perché se quello che si vede è l’inizio della catastrofe la vera bufera arriverà prima ancora che  ce se ne renda conto.

 

Auguri !

Medioriente in fiamme nel Nuovo Ordine Mondiale (NWO).

22 febbraio 2011 1 commento

Gli avvenimenti di questi ultimi giorni di gennaio e febbraio, sembrano scaturisce dalla fantasia di qualche coreografo di uno film d’azione.

Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Sudan, Siria, Giordania, Yemen, Bahrein, Oman, Qatar. Una cintura di paesi di fede islamica per lo più controllati controllati da governi europei e dagli americani.

Cosa sta realmente accadendo? Come è possibile che nell’arco di una manciata di giorni, l’intero medioriente vada in subbuglio, destabilizzando una delle regioni più delicate dell’intero occidente? Quali potrebbero essere le cause e le conseguenze di questo disastro incombente?

E’ inutile iniziare dall’uomo della pietra, ma è giusto che alcune cose siano chiarite per fare chiarezza di come è stata suddivisa la mappa geografica del medioriente senza voler pretendere di insegnare nulla a nessuno, giusto un rapidissimo riassunto.

  • Con la fine della Prima Grande Guerra gli imperi Europei furono cancellati, così per l’impero d’Austria, l’Impero dello Zar di Russia e il Grande Impero Ottomano che per secoli aveva dominato tutto il medioriente.
  • Nel 1916 in previsione dell’andamento vittorioso della guerra, Francia ed Inghilterra, firmavano un accordo per la spartizione e controllo del medioriente l’accordo di Sykes-Picot, in cui le zone di maggior interesse economico e strategico furono sottoposte al controllo francese ed inglese.
  • Nel 1917, a seguito delle insistenze di Teodoro Hertzl e di alcuni suoi seguaci tra i quali il potente banchiere Lord Rothschild per la creazione di uno stato ebraico sionista, fu firmato la dichiarazione di Balfour in cui gli inglesi, tramite Arthur James Balfour, promettevano la terra promessa agli ebrei.

Andiamo a grandi passi e si arriva alla fine della seconda guerra mondiale con la conferenza di Yalta, di Teheran e di Potsdam, in cui le nazioni vincitrici si spartiscono il mondo mediorientale in funzione della loro influenza. I risultati di queste spartizioni furono la creazione di stati che prima non esistevano e che furono disegnati sulle mappe geografiche con matita e righello, tagliando di netto popoli, tradizioni e culture.

Da queste spartizioni, sotto influenza francese, inglese e americana, i governi eletti per gestire questo coacervo di popolazioni, per lo più mescolate in nazioni prima inesistenti, ebbero come risultato l’imposizione di regole ordinate dalle forze straniere con brutalità e massacri.

La presenza delle risorse energetiche più importanti del mondo in queste zone e la distribuzione geopolitica strategica, sono le vere cause dell’attuale situazione, ma tutto questo non spiega esattamente come e perché nazioni governate con il pugno d’acciaio e con repressione, siano state così solerti e rapide nel rovesciare ed aprire questo vaso di Pandora che è il medioriente.

Alcuni attribuiscono l’innesco di queste rivolte alle molteplici possibilità delle comunicazioni: telefoni, cellulari, internet e le varie reti sociali telematiche come Facebook, Twitter che permetterebbero di mettere in contatto diverse persone con gli stessi pensieri, ideali e con gli stessi problemi, accomunati dalla stessa tirannia o similari di governi avulsi dalle tradizioni, ma solamente interessati a sfruttare quanto più possibile a spese di interi popoli.

Questo potrebbe essere vero solo in parte se non si considera la presenza costante della National Endowment for Democracy (NED) sia una delle più attive associazione “democratiche” americane nel finanziare, tramite la casa bianca il Pentagono, la Cia e l’MI6, le opposizioni dei vari regimi che sin dalla fine del secondo conflitto mondiale ha agito indisturbata per essere poi riconosciuta apertamente dalle vari istituzioni nazionali agendo principalmente sui lavoratori tramite il (American Center for International Labor Solidarity – ACILS), sulle imprese tramite il Centro Internazionale per le Imprese Private (Center for International Private Enterprise – CIPE), l’Istituto Repubblicano Internazionale (International Republican Institute – IRI) e l’Instituto Nazionale Democratico per gli Affari Internazionali (National Democratic Institute for International Affairs – NDI). E’ probabile quindi che l’innesco per questa serie di manifestazioni e rivoluzioni siano state innescate dalle suddette ONG, ma di fatto si può obbiettare che gli interessi economici e finanziari del mondo occidentale compromessi come quanto accade abbiano subito e subiranno dei contraccolpi gravi.

Un’altra ipotesi, forse la più credibile, ma non ancora dimostrata, secondo alcune dichiarazioni dell’SVR (Russian Foreign Intelligence Service) indica che gli Stati Uniti stiano rivedendo i loro piani strategici egemonici mondiali concentrando le loro forze nel blocco del continente americano del centro sud.

Le motivazioni, starebbero nella diminuita capacità del mondo arabo (Arabia Saudita) di fra fronte alle richieste di petrolio per l’esaurirsi dei pozzi petroliferi, i cui costi di estrazione non giustificherebbero la presenza USA e il mantenimento delle strutture atte a difenderne gli interessi.

A questa prima ipotesi se ne aggiunge un’altra riguadagnante la costante carenza d’acqua e tale problema sembra essere uno dei principali motivi che spinge l’amministrazione Obama a cercare altri lidi.

Le mire espansionistiche americane nel centro e sud-America sono focalizzate sui giacimenti petroliferi scoperti di recenti e dalle materie prime necessarie a far funzionare la macchina bellica-industriale americana. Sembra infatti che nelle zone delle Antille (Haiti – Cuba) sia presente un vastissimo giacimento petrolifero e di Gas, tale da poter tranquillamente superare le forniture del mondo arabo. Non a caso gli Usa hanno riabilitato il gruppo navale Naval Forces Southern Command (USNAVSO) come principale elemento del United States Southern Command (USSOUTHCOM) designando la sua area di operazione nel sud- America, Centro-America, i Caraibi e le acque circostanti proprio nel luglio del 2010, e proprio il primo luglio del 2010 una flotta di 46 unità navali, 200 elicotteri, 10 Harrier e 7.000 soldati approdarono sulle coste del Costa Rica con la scusa richiesta dal governo costaricano per la lotta ai traffici della droga.

Le motivazioni di questa ipotesi, sarebbero quelle di slegare completamente l’influenza USA dal blocco occidentale concentrando le proprie attività (se così possiamo chiamarle) sull’America centrale e del sud creando una superpotenza legata ai stati del Nord e centro America (Canada-Usa- Mexico), ma le ragioni principali che starebbero dietro a questa strategia sembrerebbero essere (secondo il Pentagono) il cambiamento climatico dei prossimi 20 anni che causerà catastrofi e milioni di vittime, variazione della stabilità politica interna europea dovuto all’immigrazione selvaggia causata dalla siccità nei paesi arabi con le conseguenze che si possono immaginare.

 

Fonte: whatdoeitmeaneutimes

 

Muammar Gaddafi ha lasciato la Libia.

21 febbraio 2011 Lascia un commento

Un rapporto afferma che il leaders libico Muammar Gheddafi ha lasciato il suo paese per il Venezuela o Brasile, all’aumentare delle proteste che chiedevano di dimettersi.

Nel frattempo, l’inviato libico alla Lega Araba Abdel Moneim al-Honi e l’ambasciatore del paese in Cina Hussein Sadeq Al Misurati, si sono dimessi a unirsi alle proteste.

Al-Honi ha presentato le sue dimissioni “per protesta contro gli atti di repressione e di violenza contro i manifestanti” che il governo libico aveva attuato di conseguenza alle proteste, mentre Al Misurati dichiarava ad Al Jazeera TV in che non era “onorato di rappresentare un regime che uccide la sua gente.”

Gli ultimi dati mostrano il bilancio scontri della sollevazione popolare di massa è quasi di 300 morti.

Fonte: PressTv

Rapporto ONU denuncia Israele sul trattamento delle donne immigrate.

21 febbraio 2011 5 commenti

La politica di Israele richiede che le lavoratrici in cinta che vogliano conservare il loro visto di lavoro, lascino il paese entro tre mesi dopo il parto, oppure che mandino i figli nati all’estero (fuori da Israele).

Questo lo stato più democratico del medioriente!

 

Fonte: Haaretz. com

Israeli policy requires that these women leave the country within three months after giving birth or, alternatively, send their children abroad if they wish to retain their work visa.

Concorso delle piccole miss (Little Miss America)

20 febbraio 2011 2 commenti

Sfilata di moda o esibizione per pedofili?

Le recenti notizie della scomparsa delle due bambine svizzere ed alcune visioni televisive sui concorsi di bellezza per “infanti” fanno pensare.

Ogni anno spariscono dalle loro famiglie migliaia di bambini e dal 2004 al 2007 ne sono scomparsi 2979, dei quali nessuno ha più notizie. Il dato è allarmante, impressionante.  Impensabile che nel XXI° secolo, con tutti i mezzi a disposizione, non vi sia la possibilità di sapere e capire cosa accade e dove siano spariti questi bambini. Tutto tace per far luogo, invece, alle assurde volgarità dei personaggi politici.

Le famiglie piangono i propri cari, ma le istituzioni latitano!

Ma è sufficiente aprire una rivista, un giornale, la televisione e la pubblicità per le strade per scoprire che il mondo degli adulti e fatto spesso da deviati sessuali o da maniaci che, mascherando la loro pedofilia, impongono regole e costumi che poco si adattano alle fasce più deboli della società e sulle quali le famiglie, spesso disarmate, non sanno come correre ai ripari. Bambini oggetto, bambini usati per le merendine, per le scarpette, per i vestitini; bambini con atteggiamenti da adulti e con i pensieri più grandi della loro testa; bambini che scimmiottano gestualità per nulla innocenti, ma che riprendono le volgarità dei grandi in azioni scandalose, stuprando e violentando altre coetanee senza capire e sapere perché.

L’educazione scolastica finita sotto i tacchi, in cui le maestre ed i professori sono dileggiati, derisi e dilaniati da burocratichi ed immonde cartaccie anziché l’educazione ed il senso del rispetto; tutto è costruito affinché il nostro futuro venga annullato. Non ci deve essere futuro, perché nel momento che si è distrutta la moralità di una fascia della popolazione, quella fascia che sarà la base di una società futura, sarà preda e campo di battaglia per le peggiori perversioni che mente umana abbia concepito.

Come non bastasse in questi giorni va di gran cassa su Realtime TV, un programma sulle vicende delle piccole bambine “Little Miss America” esposte come campionari di famiglie disastrate, ormai permeate dalla voragine pedofila in cui si sono affossate. Ignobile, volgare, criminale, dissennato e assolutamente imperdonabile usare un mezzo pubblico, anche se in parte pagato dalla pubblicità, per mostrare dei non corpi in sfilata alla pari delle mamme o delle amiche più grandi. Ma quanto grande potrebbe essere un’amica di una bambina di 6 anni e forse anche meno? Fose 8 o 10 anni, è evidente che la malafede è assoluta che con il paravento della moda, del mercato invadente, si cerca invece di strappare queste giovani vite alle infami manie e distorsioni di menti ammalate, viziose, lacerate da incurabili deviazioni che solo la mannaia potrebbe cancellare.

Certo, la mannaia per quei genitori e organizzatori che propinano e promuovono questa immondizia, che non può avere il plauso del mondo commerciale, della pubblicità, dei grandi impresari teatrali, perché, se così fosse, sapremmo allora che una grossa fetta del mondo apparentemente “normale” è in realtà permeato della più bieca e schifosa contaminazione che essere umano abbia mia pensato.

Fa specie il sapere che nessun magistrato abbia posto veto su questa trasmissione…come mai????

Fa anche un certo senso percepire che dagli Usa arrivi questa ondata di democrazia nel proporre dei corpi acerbi di bambine e bambini. Ma si sa che dagli Usa si deve accettare tutto, pedofilia compresa. Non a caso gli Stati Uniti d’America sono la nazione con la più alta percentuale di siti pedopornografici e via dicendo; e noi, con una cultura ultramillenaria, dobbiamo sdraiarci sugli escrementi di una cultura che produce queste cose?
Italiani !!! (alla Grillo, ma meglio sarebbe alla Mussolini!!) Italiani, svegliamoci dal torpore, svegliamoci dal sonno e dalla droga che ci hanno iniettato con quelle misere commedie di dementocrazia, perché essa ci porterà nella più squallida vita che mai essere umano abbia potuto immaginare.
Proviamo a pensare alla vita di un animale in batteria in un allevamento industriale: lui è contento, tranquillo ed è trattato meglio di noi, perché ha cibo sempre disponibile, caldo d’inverno e fresco d’estate, può socializzare, può accoppiarsi quando e come vuole, può fare tutto ciò che vuole e sa esattamente (se avesse una coscienza) quando finirà tutto questo bengodi. Noi, invece, siamo messi peggio di loro.

Ma da cosa nasce questo dilaniata moda di esibire questi pseudo future prostitute? Nasce da una cultura bacchettona, puritana, falsamente cristiana, dilaniata da perversioni inammissibili: quella americana degli Stati Uniti d’America. In quella società, portata in palmo di mano da buona parte dei media italiani ed europei, si tiene ogni anno una celebrazione costosa ma che accredita al padre la verginità delle figlie celebrando un vero e proprio contratto matrimoniale (Purity Balls) in cui il padre dona alla figlia un anello (Purity Rings), suggello della verginità e della purezza, che verrà resitituito in cambio di quello matrimoniale. E’ evidente l’assurdità e la malafede di questa pratica, non solo perché le ragazzine trasgrediscono rapidamente le promesse fatte, ma per il semplice motivo che in questi contratti  vengono celebrati anche tra padri e bambine piccole dilaniando l’aspetto umano della crescita intellettiva di una fanciulla.Un’altra manifestazione in cui i bambini sono diffusamente usati per scopi prettamente economici è la “Little Miss Sunshine“, la cui trama del film è costituita dal viaggio che una famiglia fa, con tutte la varianti del caso, nel portare questi bambini ad uno di questi concorsi.

Piccole partecipanti a Little Miss Sunshine

Questa è quella subcultura che ha creato l’America che conosciamo solo di striscio, di quella che ha imposto le regole del gioco finanziario al mondo intero e di quella America che ha imposto il “chips and fishcontro i nostri costumi, le nostre usanze, la nostra cultura pur di strapparci e di dilaniarci in minuscole particelle senza nessun legame.
E’ quell’America che ogni giorno solca i nostri cieli con aerei che rilasciano tonnellate di scorie chimiche; l’America dei Monsanto, degli Ogm, quella parte di America che non possiamo e non vogliamo assolutamente conoscere, anche se ormai moti giovani l’hanno permeata dentro la pelle: è sufficiente vedere le scimmottesche cadenze rap di alcuni cantanti napoletani che non solo hanno perso la loro identità, ma non conoscono nemmeno bene quella nuova assunta per capire il livello di permeazione che ha assunto quella sub-cultura.

E’ un vero e proprio attacco alle istituzioni quali la famiglia, il rispetto dei genitori, il rispetto dello Stato e tutto quanto possa essere rappresentante di un gruppo unito. Disgregando ed eliminando l’intero palco costitutivo di una società i suoi appartenenti saranno oggetti, risorse da utilizzare e da gettare quando non servono più. E’ la mina vangante nel futuro della nostra gioventù: prima con la rivoluzione degli anni 60, poi con le droghe, con le mode sempre più spinte ad esacerbare le tradizioni locali (quante volte abbiamo detto guardando dei beduini “ma che modo assurdo di vestire!”, no?) è solo un esempio della spinta atta a sfaldare uno Stato, un gruppo sociale coeso ed unito.

Si mina e si ribaltano i punti cardine di una società adducendo alla libertà sessuale (l’utero è mio e lo gestisco io, dicevano le femministe nel ’68), alla libertà dei costumi, alla libertà di pensiero; si indica che la famiglia non è normale, che può essere disunita e che tutti hanno il diritto di separarsi e divorziare se non vanno bene (quanto figli di divorziati e separti conosciamo? Forse oltre il 70% o più?).  E questi figli che avanzano come scarti sociali dalla rottura delle famiglie che futuro avranno, che riferimenti avranno, cosa faranno nelle loro attività, cosa insegneranno ai loro figli se mai li avranno? Nulla! E le donne, il vero fulcro della famiglia cosa saranno: vacche da monta? Fabbriche per figli che verranno dati in pasto ad asili asettici dove verranno insegnati i dogmi sociali della non convivenza? Oppure entreranno nelle fila di qualche fabbrica come automi pensati solo per certe attività?

Punire i defincenti? No, i professori!!

18 febbraio 2011 Lascia un commento

Siamo alla frutta. Un’insegnante condannata in seconda istanza ad un anno di carcere per aver punito uno scolaro facendogli scrivere 100 volte “sono un deficiente“.

Il reato: “abuso di mezzi di correzione“, ovvero nella scuola italiana non è più possibile utilizzare sistemi di controllo e di punizione che non siano in linea con il sistema sfasciato della società italiana. Tutto è possibile, rompere, bruciare, andare a scuola con il cellulare, palpare le professoresse (che si fanno palpare), avere amplessi in aula ed altre amenità goliardiche.

Gli studenti ringraziano, ma nel futuro rimpiangeranno di non essere stati bacchettati sulle mani o sulle gambe e non per il piacere sadico di qualche professore, ma semplicemente perché si renderanno conto che i limiti devono comunque essere osservati e rispettati, oltre i quali entra in vigore la punizione. I criminali se compiono atti contro la società, sono puniti (quando accade, ma non sempre, no?) e così  quelli che sbagliano nelle scuole devono subire la punizione.

La sentenza “abuso dei mezzi di correzione” è anacronistica figlia del pensiero disfattista, quel pensiero colluso con le correnti liberiste, democratiche in cui tutto è permesso, anche il suo contrario; quelle correnti che hanno fatto l’Italia risorgimentale con l’aiuto massonico inglese e dei Savoia, quelle correnti colluse con la massoneria e con i poteri disgreganti l’unità nazionale. La scuola è allo sfascio  e la magistratura ne alimenta la distruzione costruendo un paradigma che mette le famiglie le une contro le altre.

Non si tratta di difendere chi è omosessuale o chi è contro, questo è un fatto secondario, perché a 11 anni quanti ragazzini e ragazzine possono essere scambiati per maschi o femmine, anche se oggi le cose sembrano totalmente ribaltate; no, non c’entrano gli omosessuali, ma la scuola, il sistema scuola, l’educazione scolastica che dovrebbe essere il primo gradino di formazione di uno stato serio, resposanbile, dove si formano i futuri cittadini, responsabili e civili nel rispetto delle regole di tutti.

E invece questa scuola, quella in cui i nostri figli sono condannati a frequentare, è l’arte della deresponsabilizzazione attuata a tutto tondo e chi si azzarda a riportare all’interno dell’alveo della responsabilità e del rispetto viene condannato al carcere.

E’ un sistema kafkiano, o tale e quale alla polizia del pensiero di orwelliana memoria.

Navi da guerra Iraniane in transito sul canale di Suez.

17 febbraio 2011 Lascia un commento

Come qualche giorno fa si commentava una notizia in cui alcune navi iraniane avevano ormeggiato nel porto di Jeddah. Adesso anche Al-Jazera riporta la conseguenza di quanto detto.

Pare infatti che le navi, mollati gli ormeggi da Jeddah, siano dirette a nord verso il Canale di Suez e stando alle proteste israeliane secondo la voce del suo ministro degli esteri Liebermann, il quale sostiene l’Iran è in procinto di inviare due navi da guerra attraverso il Canale di Suez per la prima volta dopo anni, definendolo una “provocazione“,  indicando che le navi sarebbero dirette verso la Siria senza però offrire alcuna prova delle sue affermazini, né da che fone la avesse presa.

Infatti anche il dipartimento di stato americano e il Pentagono sono a conoscenza di questo movimento di navi e secondo la dichiarazione di un ufficiale israeliano le navi iraniane fanno parte di un piano di addestramento nel Mar Rosso e nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez.

Non è detto che si tratti di belligeranza iraniana nei riguardi di Israele, ma gli sviluppi odierni nel medioriente e le proteste colorate del NED (National Endowment for Democracy) nelle varie attività  in Tunisia, Algeria, Marocco, Yemen e così pure in Siria e ultimamente in Iran, fanno pensare che  queste navi abbiano, con la loro presenza, un valore ben più importante che non il semplice addestramento.

Auguriamoci che non sia l’inizio di qualche cosa di molto peggio…

 

 

 

Ruby, she needs to be so free…

17 febbraio 2011 Lascia un commento

…Don’t question why she needs to be so free...

Queste le parole di una famosa canzone dei Rolling Stones adatta alla attuale situazione del nostro Berlusconi.

Non chiedermi perché ha bisogno di essere libera“, ma nella realtà la povera “escort“, più propriamente venditrice delle sue pudenda, è parte di un disegno più volgare e ben delineato che alcuni signori hanno voluto innescare.

Una delle tecniche più conosciute è il “debunking“, ovvero quel sistema di delazione, calunnia e “sputtanamento” che porta l’opinione pubblica ad accettare quello che alcuni media scrivono, in rispetto dei loro padroni.

Berlusconi, troppo sensibile al pelo e tanto debole nelle sue scelte, probabilmente per l’età avanzata, non ha potuto resistere alle offerte di una giovane sgualdrina e la tela creatasi è stata tanto banale quanto volgare come gli ideatori che l’hanno creata.
Però, vogliamo scommettere che anche i più benpensanti non avrebbero resistito alle smaniose tentazioni di una ragazza così procace, ma lui è il capo del Governo, un rappresentante dell’Italia all’estero deve mantenere una rigorosa moralità: quale?

Già, quale moralità intendiamo portare avanti: quella dei vari Vendola, dei vari Fini che se la spassa con una donna che potrebbe essere sua figlia, oppure di quella parte dell’haute couture (alta moda) composta per lo più da recchioni e lesbicone assatanate? Oppure la morale deve essere quella più castigata dei vari amanti dei viados? Insomma il parco dei porci è molto variegato: dai cocainomani, ai pedofili (e ce ne sono!), ai recchioni incalliti, ai puttanieri, ai travestiti, ai sadomasochisti e chi più ne ha più ne metta: le mosche bianche, le vere rarità stanno proprio nell’eccentricità di Berlusconi di andare a puttane. Come? A puttane? Con tutti i culatta che ci sono NON può rompere la tradizione recchiona dei benpensanti.

Però lui, Berlusconi,  è sulla bocca di tutti, è il capro espiatorio del malessere italiano, delle frustrazioni e del fallimento della Seconda Repubblica (ma c’è mai stata una prima repubblica?), dell’ignoranza e della prepotenza e prosopopea degli arroganti. Lui non è l’unico, perché se andiamo a guardare chi sta con lui e contro di lui si farebbe fatica a distinguerne il colore. Tutti uguali, ma tutti dentro all’albio senza fine (per ora) dei profitti.

E’ penoso, umiliante per tutta quella classe di politici, intellettuali e persone che invece non condividono questa orgia per sentirsi accomunati alla morchia di questa cultura italiana e alle croste dell’innovazione del libero pensiero.

Purtroppo se si da uno sguardo al parco buoi della camera e del senato non si riesce a fare una persona sana nemmeno prendendo i lati positivi di tutti messi assieme. Tutta fuffa, tutta gentaglia che come Crasso fece, sarebbe  da condannare alla crux patibulata, perché altro non potrebbero meritare. E’ noto infatti che i romani usavano questo tipo di supplizio solo per le classi più infime, per le persone spregevoli, per gli avanzi della società.

E invece no, la magistratura –  potere nel potere – ben foraggiata e nutrita dalla solita orda anglo-massonica, schiera tutte le sue armi per inchiodare un povero diavolo, uno che è stato messo lì, su quello scranno, proprio perché l’Italia di meglio non merita e non se lo poteva permettere. Avrebbero potuto mettere un Bersani, un D’alema, un Vendola o…ma chi altro c’è? Boh? Comunque hanno fatto eleggere quella specie di uomo che mostra all’Italia la vera stoffa della politica italiana: rabberciata, raffazzonata, sporca, intrisa di meschine alleanze, insomma la solita italietta che ai tempi di Mussolini pretendeva di conquistare il mondo…e che poi Piazza Loreto ha azzerato, lasciando però lo spazio alla voragine della democrazia, di quella che ha portato alla distruzione della famiglia, della società, delle aziende di stato, e alle liberalizzazioni quelle che hanno ingrassato alcuni personaggi che poco, molto poco vengono nominati.

L’Iran sfrutta i tumulti egiziani per avanzare ad Ovest.

15 febbraio 2011 Lascia un commento

Imbarcazioni da Guerra iraniana Jeddah con un occhio Canale di Suez.

Alcune navi da guerra iraniane (Navy’s 12th Flotilla)  sono approdate al porto di Jeddah in Arabia Saudita e contemporaneamente alcune navi da guerra americane (USS Kearsarge Expeditionary Strike Group) si sono posizionate in prossimità del canale di Suez.

Il movimento delle navi iraniane e il loro attracco al porto di Jeddah sembra segnare definitivamente un capovolgimento dei rapporti tra i due paesi, l’uno sciita e l’altro sunnita. Fino a ieri l’Arabia Saudita, molto vicino all’Egitto di Moubarak e alle forze Usa sembra dimostrare al mondo occidentale un cambiamento della sua politca estera ed uno spostamento dell’asse favorendo l’avanzamento delle forze iraniane in acque altrimenti vietate.

La presenza della flottiglia è giustificata dal governo di Theran per la protezione delle merci e delle navi civili nel golfo soggetto alla pirateria. Il comandante ammiraglio  Habibollah Sayyari ha annunciato quindi “Alla ricerca di una potenza (militare) presenza in alto mare e di consolidare i nostri legami amichevoli e di portare il nostro messaggio di pace e di amicizia verso i paesi della regione“.

Fonte: debka.com

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