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Archive for 8 dicembre 2010

Sara Scazzi e Yara, un “gossip” infame.

8 dicembre 2010 Lascia un commento

Era da un po’ che pensavo a questi avvenimenti e di come ci vengono propinati dai media. Ogni giorno si riempie lo schermo delle tv e le pagine dei giornali con novità insignificanti che rasentano la morbosa curiosità di sapere cose delle quali, credo, nessuno vorrebbe sapere, e non per disinteresse, ma perché la vita e le modalità con cui queste vite sono scomparse non sono strutturali, ma funzionali ai bilanci televisivi che  in queste tristi storie lucrano sulla pelle delle famiglie e delle vite di queste giovani.

I media sono quindi degli avvoltoi, delle iene, dei vermi sui cadaveri ancora caldi di quelle vite spezzate dalla ferocia di carnefici che della vita hanno perso il senso e la bellezza. Sono la parte più infima e più bassa dell’evoluzione animale e si servono di queste notizie per il denaro, per inserire una nota pubblicitaria di un telefonino o di qualche altra inutilità e farla pagare caro prezzo.

E’ significativo come vengono create le notizie: si crea l’antefatto, si dipinge con toni rosei su un fondo greve, malinconico e misterioso, spesso usando la voce al limite del pianto; si gettano immagini di repertorio e si mandano inviati, per lo più gente sconosciuta, che scava come un cane alla ricerca dell’osso nascosto. Si lascia cuocere la cosiddetta pubblica opinione fintanto che si porta a galla il fatto, quello che la gente si aspetta, ma che nel cuore non vorrebbe sentire: titoloni sui giornali, prime televisive, cameraman, fotografi, riempiono lo scenario della commedia squallida costruita a tavolino. Nel frattempo si contattano le diverse aziende per inserire la pubblicità per i momenti di massimo ascolto e si pone loro la barriera d’ingresso che in termini monetari è molto alta. Vuoi che il tuo articolo abbia presa sul popolino? Inserisci la pubblicità in questa notizia e vedrai che ritorno!!

Eppure ogni anno spariscono centinaia di bambini e nessuno ne parla, ogni anno bambine e bambini vengono rapiti dalle loro famiglie per scopi diversi. Sono bambini per lo più figli di famiglie straniere, di persone sotto la soglia della povertà e di persone che non hanno nulla se non il valore della vita di un figlio. Questo accade oggi nel 2010!!

Vite che servono ad altre vite, perché non si pensi che tutti questi bimbini vengano rapiti o comperati per quelle coppie incapaci di procreare, ma spesso vengono “usati” per qualche organo mancante: il fegato, la milza, il cuore, i polmoni e quanto serve per far sopravvivere il facoltoso committente; oppure vengono rapite per le più immonde ed infami azioni pedofile che razza umana possa pensare. Venduti come carne da macello, usati come latrine, calpestati come si calpesta la terra sulla quale camminiamo. Questo accade nel secolo dell’ ipertecnologia e della falsa moralità.

Queste vite sparite perdono qualsiasi significato, non esistono più, ma i nostri media concentrano il loro fuoco giornalistico su quanto accade su queste povere bambine, ma senza scoprire il vaso di Pandora, mai!
Il timore è che scoprendolo si andrebbe ad intaccare interessi e persone molto in alto, quindi  meglio volare basso, mantenere un profilo sottomesso e accentuare e circoscrivere solo come una semplice notizia di cronaca nera che distrae, che non fa pensare se non alla schifezza che alberga in molte individui che di queste gioventù s’è succhiata anche l’anima.

Paolo Villaggio: ammalato o dissennato?

8 dicembre 2010 4 commenti

Nelle ultime notizie di Paolo Villaggio su una dichiarazione alla Rai ha detto:

Il grande attore Paolo Villaggio scatenato nel corso del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’. Villaggio, in collegamento telefonico, ha attaccato il Papa e la Chiesa spiegando “che ha ancora una filosofia medievale in tutto: eutanasia, preservativi e via dicendo. La Chiesa, se non si rinnova, muore”.  “Questo Papa, che parla molte lingue, soprattutto il tedesco, senza dubbio se comparisse sul balcone di Piazza San Pietro con la sua voce ma vestito come Himmler farebbe svenire di paura molti ebrei”.

Ammesso e non concesso che quello che dice Paolo Villaggio sia vero, è il tono delle sue asserzioni che impedisce qualsiasi nota di contrasto  o di discussione. Chi è lui per asserire ciò che dice?
Da chi è costruita questa sua alterigia nell’affermare un pensiero che nasce dai soliti luoghi comuni di negazionismo, shoa e quanto di più deprecabile esista? E’ alquanto assurdo che una persona, obesa fino all’inverosimile, anzi, alcolizzata, sia in grado di affermare concetti presi a prestito dai detrattori del Santo Padre. E si badi bene che non v’è nessuna spada a difesa del Pontificato di Benedetto XVI°, ma solamente il rispetto per una persona che crede nella sua fede, così come  quella degli altri.

E’ triste rilevare come basso è  il carattere umano, anche di quelli che per certi versi hanno sempre cercato di gettare, anche se con amarezza, un pizzico di luce nel buio delle esistenze umane.
Villaggio, ormai cadente e troppo ingombro della figura del padre, mai digerita e metabolizzata, scaglia le sue ultimissime frecce contro tutto e tutti. E’ penoso e dispiace che un attore , sicuramente carico di tristezza, amarezza e disperazione, si aggrappi a inopportuni pensieri che non lo rendono sicuramente paladino del libero pensiero.

“Sto pensando seriamente al suicidio, so già la data della mia morte”.
Le parole usate  per definire il suo punto di attrazione. Possiamo dire: ma a noi che ci frega del tuo suicidio? Pensa veramente che il suo suicidio potrebbe spostare di una sola virgola l’intera umanità? Quella italiana poi, non si sposterebbe nemmeno se ci fosse un genocidio, tanto sono vigliacchi!

C’è come l’impressione che si attacchi certi valori per dar spazio alle solite questioni di bassa lega: i denari. Paolo Villaggio ha bisogno di soldi e i pretesti per raccattarli vanno anche a toccare queste cose sull’onda di quello che ha fatto Monicelli, il cui spessore è sicuramente superiore di quello di Paolo Villaggio.. .

Usi la rupe Tarpea per suicidarsi e senza proclami e si comporti da uomo integro e non interpreti il flaccido e perdente personaggio di Fantozzi.

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