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La mano longa di Albione

2 dicembre 2010 Lascia un commento

Parrebbe impossibile che al giorno d’oggi possano accadere cose del genere e invece avvengono.

Cosa succede?
La storia nasce da un giovane ricercato da tutto il mondo (138 paesi) per la diffusione di notizie sensibili riguardanti USA-Euopa-Medioriente con annessi e connessi. Cia, FBI, Mossad, NSA (NAtional Security Agnecy) ed altre agenzie militari di mezzo mondo lo vogliono incastrare, così pare.

Scoprendo le notizie e su quelle rese pubbliche, si evidenziano cose già conosciute, aspetti del mondo politico di dominio comune, e come nel caso italiano ,si evidenziano aspetti sempre più inquitanti dei legami tra il Capo del Governo e alcuni intrallazzi con i potenti dell’est e del mediterraneo. Come mai?

In parlamento, i soliti noti, da Fini alla sinistra estrema, accendono vivamente e soffiano sul fuoco del disfattismo volendo sottendere ad una ricerca delle verità svelate: il sovvertimento totale.

Dove sta il busillis? Il nostro molto antipatico Berlusconi ha intrapreso una strada che al mondo anglosassone, Inghilterra e di conseguenza USA, non sta bene. Il mondo della politica cammina spesso in territori che profumano di migliaia di miliardi di dollari e Berlusconi ha iniziato a percorrere quella strada che porta ad escludere, parzialmente, una fetta di interessi gravitanti proprio sulle menzionate regioni. Gli accordi presi da Berlusca, ma che erano già stati gettati dal suo predecessore Prodi, prevedono che una parte degli approvvigionamenti energetici siano distribuiti tra diversi fornitori, per l’appunto il gas russo tramite la condotta South-Stream e il petrolio ed il gas Libico, oltre alle forniture di Marocco e altri paesi dell’Arabia, escludendo parzialmente  la mega condotta del Nabucco (gestita da USA e Inghilterra) che dovrebbe entrare in funzione nel 2014. Il rimanente cadrebbe sulle forniture di stampo anglosassone che non sono poco, perché vanno oltre il 50% dell’energia che all’Italia necessita. E sufficiente confrontare le due mappe per capire che a livello di costi il South-Stream è sicuramente più vantaggioso per la nostra economia che non il Nabucco.

Agli occhi degli increduli si rimanda al grafico di Wikipedia dove è possibile avere un’indicazione di quanto suddetto. Il problema odierno è che l’agitazione del torbido va ad offuscare i nostri reali interessi indipendentemente da quelli degli inglesi o degli USA oltre che a quelli di Francia e Germania.

Le vie per attuare il progetto disfattista sono sempre le stesse: calunnia, discredito, ribaltoni, inciuci e, quando non bastasse, una morte improvvisa che i beni attenti sanno cogliere come il segno del cambiamento. Accadde con Mattei, con Moro, con mani pulite (1992) epoca nella quale i padroni del mondo economico, riuniti al largo di Ustica in un battello, il Britannia, gettarono le basi per la distruzioni economica, politica sociale e morale dell’Italia. Da lì a poco, come per incanto venne inquisito il Dott. Nobili presidente dell’IRI in seguito scagionato da tutte le accuse, ma nel frattempo lo spezzatino dei gioielli italiani aveva preso il largo, lo stesso accade adesso con uno dei pochi tesori italiani che USA e Israele vorrebbero vedere distrutto (Finmeccanica) e con le valanghe di denaro che verrbbero sotratte alle lobbies anglosassoni con il South-Stream.

Wikileak non rappresenta altro che una mano oscura che si muove all’interno di un disegno ben oliato e provato molte volte in vari paesi del mondo: da Israele nel 1947, in Egitto all’epoca di Nasser, in Iraq con Saddam Hussei, in Iran con Reza Pahlevi Schia e poi con Komeini, in Afghanistan ecc.ecc. Sempre la stessa tecnica, sempre lo stesso disegno e gli stessi sistemi, ma sopratutto gli stessi interessi: il controllo economico commerciale di tutte le tratte mondiali e quella dell’energia, checché se ne parli in maniera soffusa, è quella sicuramente più importante.

Ricordiamoci che Assange, dopo che le cose si saranno sistemate farà la fine che si è meritato: finché serve lo si usa, dopo si getta. Purtroppo il mondo dei media e dei politici è troppo sensibile e troppo ammanicato per osteggiare cose già risapute e conosciute, ma si sa che l’eco è spesso più spaventoso che non la voce che l’ha prodotto.

La cultura serpeggiante

2 dicembre 2010 Lascia un commento

Nello sbirciare in rete ho trovato questo piccolo pezzo di Ida Magli che recita: “L’immagine sulla quale si fonda il rapporto di Dio con il suo popolo prediletto è un’immagine sessuata e sessuale.  Israele è la Sposa di Dio. Il patto di alleanza avviene attraverso una offerta sessuale: l’offerta del prepuzio.”

Non voglio entrare nei meandri psicologici e teologici che l’autrice esprime nel suo libro “La Madonna“, ma mi preme sottolineare una certa dicotomia linguista e caratteriale del suddetto pezzo che spesso contribuisce alla creazione di falsi dogmi e false interpretazioni.

Qualche giorno fa, il 22 di novembre, si è celebrata la giornata contro la violenza sulle donne e si sono attuate tavole rotonde, incontri atti a evidenziare, sottolineare e additare che ancora oggi, nel XXI° secolo, accadono delle assurdità: l’uso del corpo della donna come simulacro del maschio che se ne serve. Non è possibile essere indifferenti a storie che giornalmente ascoltiamo o leggiamo, ma allo stesso tempo molta stampa e molti media televisivi chiosano sul marciume umano di come e dei mezzi utilizzati per stupri e violenze varie. Non c’è scampo per le donne, da qualsiasi parte esse si muovano trovano sempre e comunque l’atto violento, morale e fisico che viene loro fatto pesare impunemente. E così nel lavoro come nella famiglia, il corpo e la mente della donna subiscono una tortura che dura dal momento della sua creazione, per chi ci crede, ma lo dice anche la Bibbia. Possiamo non credere ad un testo che ci è stato imposto si dal primo vagito?

Già! La Bibbia, la cultura occidentale identifica le sue origini teologico-ebraiche e poi cristiane sull’antico e nuovo testamento, anche se nella realtà lo stesso Marcione identificava un cristianesimo come scisma interno dell’ebraismo che si affrancava dall’indole violenta ed antropomorfa che si rileva nel libro ebraico. Ma proprio nell’identificazione teologico-antropomorfa del vecchio testamento trae origine nelle popolazioni occidentali la cultura della prepotenza umana del maschio sul corpo e sulla mente della donna. Molte donne subisco i più efferati atti di violenza, di usurpazione e non ultimo di evirazione privandole di una parte del loro corpo per essere sottomesse al potere de maschio. Abominevole!!!

Allo stesso tempo e senza nessun trauma in tutto il mondo accade anche ai maschi una cosa del tutto simile, così che nella cultura ebraica, in virtù del patto divino il popolo d’Israele sacrifica se stesso e come segno dona i giovani prepuzi al Dio-Maschio.
Si trova quindi che specialisti di questa pratica siano dei pii rabbini con il preciso compito di tagliare quella pelle in più sul pene del neonato risucchiando con la bocca il sangue che sgorga e mescolando lo stesso con vino, pane azimo per la festività della Pesach e del successivo pranzo Seder.

Il rito sacrificale, patto dell’alleanza con Dio, è allo stesso tempo scaramantico per tutti i presenti all’evento e il sangue del prepuzio è il simbolo della rinnovata alleanza che si cosparge, mescolato con acqua, anche ai presenti la celebrazione che ne compiono abluzioni (1). E’ pacifico che questa tradizione religiosa, seppur sorretta da nobili idee, è per il maschio esempio di crudeltà e di sopruso al pari di quella delle menomazioni fisiche subite dalle donne. Non v’è differenze, perché credenze e i rituali che ne derivano hanno tutti lo stesso scopo: sottomettere, esercitare il potere sul più debole, annientare edulcorando l’atto con una simbologia più che medioevale, sicuramente arcaica.

Non è tollerabile che nelle culture occidentali, da qualsiasi parte si analizzino, si attuino opere di siffatta bassezza morale e se le religioni, le credenze i paganesimi sono a sostegno di quegli atti. In questa parte di  mondo che vogliamo definire civile, non possiamo considerare un atto di serie B ed uno di serie A. Tutti indistintamente vanno messi sullo stesso piano perché tutti usano la violenza sul più debole.

Nel frattempo, però, non s’è notato nessuna procura che si sia interessata di quanto accade anche a quella parte di popolazione maschile.

(1) A.Toaff – Pasque di Sangue – Ed. Il Mulino

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