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Chiappe strette, arriva l’in****
Già, la volgarità è gratuita, ma cosa si deve fare per avvisare i naviganti della prossima tempesta che froderà milioni di italiani?
Ormai è deciso, c’è poco da stare allegri, la patrimoniale verrà attuata e zitti-zitti vedremo sfilarci dai nostri conti i soldi che serviranno per ripagare le porcate fatte dalla Casta, dalle banche, dagli speculatori. E non ci sarà nessuna manifestazione al contrario di quello che accade se per caso qualche coglione di arbitro delle partite di calcio fa una cavolata.
In questo caso nessun partito, nessun sindacato e nessun operaio, impiegato o semplice pensionato, scenderà in piazza sotto i palazzi del governo per gettare fisicamente dalla finestra la gentaglia che decierà una tale ladreria. La morale è semplicissima: meglio sfilare qualche miliardo di euro dai conti e dai risparmi degli italiani piuttoston che far pagare ai veri responsabili (quelli che foraggiono i politici) con una semplice manovra attuabile con un decreto come ad sempio la così detta Carbon Tax applicabile a tutte le transazioni finanziarie: basterebbero alcuni punti percentuali per sistemare i conti in pochissimo tempo, ma toccare la tasca dei banchieri e degli speculatori che ci frodano tutti i giorni è molto più difficile che frugare nelle tasche del porco italiano medio, laido ed infame personaggio che a al di là della TV e delle porcate mediatiche non è in grado di concretizzare con la sua testa da minorato psichico.
Il miserrimo uomo, come tale è il suo pensiero, di Giuliano Amato ha proposto che sul debito pubblico si può semplicemente ovviare prelevando, come fece nel 1992 lui stesso, con un’altra patrimoniale. (che cosa è la patrimoniale? Fate una ricerca in rete e capirete!!)
Soldi che verranno prelevati dai propri conti bancari e dei quali nessuno potrà opporsi, perché nessuno vi dirà quando accadrà e perché la stessa regola applicata nel 1992 avrà anche in questo caso valore retroattivo, quindi se prelevate i vostri soldi in banca non avrete scampo, perché l’agenzia per le entrate busserà comunque alla vostra porta e vi pignorerà la casa, lo stipendio e qualsiasi cosa abbiate.
Questi laidi ed infami personaggi della politica grigia e sotterranea come D’amato, Prodi, Dalema e tutti quelli che li hanno preceduti e succeduti ed altri imperscrutabili infami esseri, avranno il coraggio di imporci sacrifici e sangue, tanto a loro non li tocca nessuno, perché nessuno andrà in piazza a spaccare la testa di questi emeriti cancri nazionali, i veri tumori della democrazia e dell’Italia.
Meditate, gente, meditate, perché già ve ne avevo parlato tempo addietro e ricordate che più se ne parla più è scontato che la cosa avvenga…ma è successo.
L’Europa impone: NO al NATALE!

Natale di Giorgione
Pare una barzelletta per tutti quelli che per anni hanno vissuto questa festa che ha origini antichissime e che fonda le sue radici nella nostra storia romana e successivamente nella millenaria storia del cristianesimo.
Esiste l’ordine dall’alto, della Commissione Europea (che rammento NON è nominata da nessun governo europeo) che ha imposto all’Europa la cancellazione della festa natalizia. La notizia, che troviamo su “La Stampa” brevemente è la seguente:
La Commissione Europea ha prodotto più di tre milioni di copie di un diario dell’Unione Europea per le scuole secondarie che non contiene nessun riferimento al Natale, ma include festività ebraiche, indù sikh e musulmane.
Certo la libertà di culto è sacra così come lo era in tempo romano, ma quella a cui ora stiamo assistiamo è l’imposizione della de-romanizzazione dell’Europa e la conseguente riduzione della cultura cristiana. Le leggi europee stanno agendo come un tremendo maglio macina tutto e i risultati di questo immondo modo di agire li stiamo verificando e toccando con mano tutti i giorni.
Quello che è accaduto con la Riforma luterana e successivamente calvinista nel nord Europa, nella cattolica Inghilterra ed Irlanda, viene pedissequamente applicato anche in questo tempo. Le stragi compiute dai riformatori in Germania, Olanda, ma sopratutto Inghilterra ed Irlanda e da i loro sostenitori, si stanno esprimendo adesso anche attraverso questi atti che negano l’esistenza di un sentimento culturale e tradizionale comune.
In buona sostanza, l’Europa costituita da popoli che fondano la loro cultura sul cristianesimo, è destinata ad accettare l’ebraismo, l’islamismo, l’induismo ed altre varianti religiose, purché NON siano cristiane. Una bella faccia di tola questi della commissione europea (il minuscolo è d’obbligo), no??
Come li potremo definire queste croste di qualche cesso di periferia, pagati profumatamente con i nostri soldi che decidono sulle nostre teste sulle NOSTRE TRADIZIONI e sulla NOSTRA CULTURA???
E’ forse la mano longa delle logge massoniche che tradizionalmente combattono il cattolicesimo? Non è da sapersi, ma anche MTV pare avere qualche ingerenza sulla questione:
Hanno raso al suolo la scuola, la famiglia, la coppia, i sentimenti e il Natale, mercificando tutto e tutti, hanno livellato il pensiero portandoci ad assomigliare al nulla ma noi, vere bestie da macello non meritiamo la nostra cultura. Dobbiamo accettare la scure del macellaio, perché il goym non è degno di vivere se non quello di servire il suo padrone messianico. Nessuno ne parla, nessuno, nemmeno il Santo Padre, forse anch’egli fratello dei grandi fratelli, ma nemmeno la stessa chiesa, quella che pur con tutti i se e ma, ha difeso l’occidente sostituendosi come baluardo a sostegno della nostre origini oppone un flebile lamento.
Tutti supini al pensiero dominante.
Bestemmia, morale comune o falso?
In questi giorni va di moda un nuovo allarme “Salviamo Asia Bibi dalla pena di morte per blasfemia“. Sembra infatti che in Pakistan questa donna cristiana di 40 anni, abbia bestemmiato contro la fede islamica e per questo condannata alla pena capitale. Ogni commento in chi applica una pena del genere per un libero pensiero è superfluo, ma paese che vai usanze che trovi e lì, in quel paese creato dal nulla da Sua Maestà Britannica, si sono accentrati la maggior parte di indiani di fede islamica. Una delle tante storture della suddivisione del mondo fatto con una stecca e un bicchiere di whiskey, tipico del mondo anglosassone, perennemente sfatto dall’alcool.
Dal nostro punto di vista, quello occidentale cattolico-ebraico, l’atto di bestemmiare è visto non più come un atto di offesa, ma semplicemente come una mancanza di “bon-ton” nei riguardi di una fede o gruppo di persone. Si tenga presente che questo vale solo in Europa e in USA, perché se accade che bestemmiate in Israele dovrete fare i conti con la rabbia e l’intolleranza dei rabbini che come risposta potrebbero assegnarvi una robusta dose di frustate in pubblico, mentre in Arabia Saudita la pena di morte è assicurata.
Da notare che è strano questo fatto: in Arabia la mannaia del boia lavora a pieno regime, sia per reati sessuali che per quelli contro la fede islamica, ma spesso si legge nei giornali quello che accade solo in altri paesi islamici e mai sull’Arabia Suadita, è curioso, no?
In Italia dal 1984 non esiste più la religione di stato, abrogata con il Trattato Lateranense (L. 25 marzo 1985, n. 121), ma permane comunque nel codice penale (art. 724) la sanzione amministrativa che punisce chi bestemmia con una sanzione pecuniaria che varia trai 51 e 309 euro (Decreto Legislativo n. 507 del 1999).
La domanda quindi che possiamo porci è: ma perché se una religione non è più religione di stato, si continua a punire con una sanzione pecuniaria? Perchè quindi discriminare? E’ evidente che tale legge è, come spesso accade in Italia per far contenti cani e porci, un pasticcio senza né capo né coda, ma è evidente che anche da noi la bestemmia è punita. Bisogna invece affermare che dalla caduta dell’Impero Romano ad oggi più che di evoluzione culturale si è subito una involuzione; al tempo di Roma in cui c’erano tanti dei, quanto le diverse popolazioni che la vivevano, il reato di blasfemia non era nemmeno contemplato, perché le ingiurie contro le divinità erano lasciate alla vendetta divina.
Gli esempi moderni invece sulla repressione sono molteplici e quelli accaduti nei media televisivi spiegano abbastanza bene che il bestemmiatore viene comunque punito anche in modo severo che spesso lo ghettizza nell’oscurità e nel dimenticato.
Il caso più eclatante si ebbe con un Mastelloni il 23 luglio 1985: dopo quell’evento per anni e anni in televisione, non venne più riproposto. Non parliamo poi delle imprecazioni nel settore dello sport in cui giornali e media televisivi riempiono le orecchie di inutili articoli. Il Grande Fratello è anch’egli esempio (di deficienza i senso stretto, ma tra deficienti a volte ci si capisce) di come l’azione sanzionatoria non sia solo pecuniaria ma porti all’eliminazione del concorrente in via definitiva: cancellato, rasata a zero qualsiasi sua possibilità di ripescaggio. Anche Aldo Busi è stato oggetto della scure mediatica più che secolare, per aver offeso la religione, così come il noto attore toscano Ceccherini (vedi il caso dell’Isola dei Famosi).
Insomma da noi non si ammazza fisicamente, ma si elimina ogni altra possibilità di replica, ancorché di scuse, per aver espresso – male – uno stato di disappunto o di dolore per un certo evento. Tutti quelli che subiscono questa scure vengono gettati nell’oscurità, non vengono più considerati e lasciati a marcire nelle loro imprecazioni: non è la morte fisica, ma è comunque una privazione sociale, morale che spesso annulla l’individuo colpendolo, mentre là, dove la parlata comune si esprime con più libertà , l’attuazione di questa coercizione giuridica non viene applicata.
—Aggiornamento del 06.01.2011—
E’ di questi giorni passati la bestemmia da parte di un partecipante al Grande Fratello 11. E’ l’ennesima dimostrazione che in occidente si può bestemmiare e che anche i media sanno sacrificare per gli indici di ascolto e per far contenti i fratelli maggiori.
Non c’è più ritegno, buon gusto e quel pizzico di rispetto anche per chi è cristiano e crede. Il rispetto, la sobrietà e la nobiltà d’animo sono sacrificati. Si è completamente perso il lume della ragione dando spazio alle infami dottrine liberiste a vantaggio di una manciata di loschi personaggi che controllano i media.
E’ la giustificazione che qui non si giustizia nessuno, ma si uccide il senso del quieto vivere, dando in mano a dei giovani senza arte e ne parte la possibilità di sovvertire l’ordine secolare che ci ha guidati.
Come nell’Indocina di Pol-Pot, si trasferisce a delle squadracce di giovani virgulti, che di virile non hanno nulla se non un semplice peduncolo forse anche malamente usato, il potere di condannare, di denigrare e di cancellare mediaticamente (che in Italia è ancor peggio di una fucilazione) quegli ultimi baluardi della buona educazione e del senso civico.
Dove stanno quei magistrati tanto intenti a spulciare le malefatte orgiastiche dei politici, ma proni e sensibilmente attenti a non infastidire alcune i padroni della produzione di Endemol?
Povertà incombente.
Sono bastate alcune voci circolanti nelle sale operative delle borse europee che, nonostante le pessime condizioni economiche e finanziarie, gli indici di borsa sono schizzati alle stelle. L’Italia meglio di tutte!!
Un bel guadagno per gli speculatori nonostante i buchi sempre più larghi delle economie degli stati europei.
A dispetto dell’andamento borsistico, quello che viene evidenziato dalla CGIA di Mestre è un dato impressionante. In un post precedente si parlava della patrimoniale, ovvero del sistema Italia che per mettere a posto i conti pubblici mette le mani nelle tasche degli italiani rubando i denari necessari per tamponare i buchi creati dalle banche. Il luogo comune è quello che il risparmio italiano sia tra i migliori del mondo, ma quello che evidenzia la CGIA è allarmante. Infatti dal settembre 2008 a settembre 2010 il tasso di indebitamento è salito del 28% in soli 3 anni e le regioni/città più indebitate sono con un aumento del +47,5%, Asti, con +42,3 %, Foggia, con +41,7% ed Arezzo, con +41%.
Cosa stanno a significare questi dati? Beh, nella migliore della ipotesi che la percezione della sicurezza futura è più elevata nelle regioni che hanno una economia ancora funzionante, ma nella realtà dimostrano che la propensione al risparmio è fuorviata da una serie di impegni finanziari che impediscono a regioni, comuni e famiglie di sostenere un crescita economica degna di questo nome: l’investimento economico è visto quindi come un impegno incapace di dare profitto e sostenibilità futura e si preferisce quindi impegnarsi nel brevissimo termine.
Come molti dicono si sta avviando la sud-americanizzazione e il passo è molto breve, perché da un lato troviamo famiglie che si sono impegnate in acrobazie finanziarie sempre più pericolose senza una rete di salvataggio e dall’altra famiglie che accentrano in nuclei sempre più ristretti i loro guadagni. La classe media è in via di estinzione e ancora qualche manciata di mesi e il gioco è fatto.
A riprova di quanto detto la Banca d’Italia pubblicava un rapporto in cui denunciava che il 10% delle famiglie italiane detiene il 45% della ricchezza nazionale!!!
Nasce quindi il sospetto di che senso abbia quanto proposto dalla manovra finanziaria del governo per tamponare le falle della barca. I tagli proposti andranno a colpire Regioni (4,5 mld), Comuni (1,5 mld) portando quindi a tagliare nei servizi e tutto quanto si è guadagnato in “benessere” in questi ultimi 40 anni.
Visti questi numeri pensiamo veramente di poter supportare la mostruosa cifra da ritornare nel 2011 di 250 miliardi? Ma quali alternative possiamo avere?
E’ assodato che non c’è via di scampo e come dei topi in una nave che affonda si abbarbicano sulle mura della barca esposte alle ondate della tempesta, la nostra ultima scelta non può essere quella di costringere la popolazione al sacrificio perenne a vantaggio delle solite cricche di malfattori e criminali come i banchiere e speculatori, ma non rimane altro che rimettere il debito creato dalle banche nelle stesse loro mani e riprenderci la nostra sovrana autorità monetaria.
Rinnegare l’euro? Meglio la patrimoniale!
In borsa durante le contrattazioni, se un titolo tende a salire o scendere senza un motivo specifico è quasi certo che l’andamento è dovuto ad alcuni “rumors” (voci) o se si vuole pettegolezzi, che spesso hanno un fondo di verità. Quando esce la notizia, quella vera, gli speculatori hanno fatto già dei buoni affari e quelli che vi si gettano vengono immancabilmente spennati dal mercato. Capita!
In questi ultimi anni l’andamento dell’area euro ha avuto dei strani movimenti, dei balzi e sobbalzi, tutti indirizzati in una battaglia acerrima tra chi è pro e contro l’euro. Primo tra tutti la Goldaman Sachs e il noto finanziere Soros che già ebbe una parte molto negativa negli anni passati per aver affossato le monete allora circolanti: la lira, il marco e la sterlina inglese. Ma gli attori non stanno solo nei due suddetti, ma sono presenti anche nelle sale finanziarie di molte banche europee (Detuch Bank – Societé General – Interalpha – JP Morgan – Bank of America – Bank of England – Il Gruppo Rothschild – Banco de Santander – ecc.)
Sappiamo che tutto sembra nato dalla nota bolla speculativa dei “subprime” in USA e che da lì si sia espansa anche al resto del mondo, per ora la Cina resta fuori, per ora!
Nella realtà, ovvero per quello che ci è dato da capire, le cose stanno andando in maniera non troppo lineare come potrebbe apparire. Ci viene detto che la crisi è finita, che la ripresa, anche se piccola, c’è e che le cose cominciano ad andare per il verso giusto.
Ne siamo certi?
No, perché pensando ai buchi dell’Islanda (che non sono stati ripianati dal popolo islandese, ma che hanno lasciato fallire le banche speculatrici) di cui non si parla più, di quelli dell’Irlanda e di quelli dell’Estonia, della Lituania, della Grecia, del Portogallo, dell’Ungheria, dell’Austria e della Svizzera che ci vengono sistematicamente taciuti, farebbe pensare che viviamo in un’isola felice. Ma invece, leggendo sui diversi quotidiani e nella rete, si scopre che più voci stanno prendendo in considerazione una ipotesi assurda, bocciata dai più inveterati economisti pattinati, quella dell’uscita dall’euro.
Paolo Savona, ex ministro e presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, ha proposto che l’Italia si liberi del “cappio europeo che si va stringendo al collo“, considerando la convenienza di uscire dall’Euro o dall’Unione. Ma non è l’unico, infatti da Bloomberg si legge un articolo di una nostra testa pensante Elena Carletti, la quale in un’intervista rilasciata al noto giornale ha espresso viva preoccupazione e suggerito una rapida ed indolore uscita dall’area euro senza troppi fronzoli, evitando tentennamenti ed accettando la contropartita di una certa inflazione che all’opposto verrebbe mitigata da un aumento delle esportazioni.
La preoccupazione nasce da un fatto semplice: il prossimo anno l’Italia dovrà ritornare ai suoi creditori la bella cifra di 250 miliardi di euro e sappiamo che non c’è alcuna possibilità che l’Italia sia i grado di rifinanziare il debito se non con le solite ed assurde scelte come la infame patrimoniale (abbiate fede che verrà applicata e in totale silenzio!!) che comunque non riuscirà a tamponare il buchetto, ma solo ad inacidire ancor più le persone e spingendo sempre di più la popolazione all’evasione e a qualsiasi sistema per frodare lo stato.
Un cane che si morde la coda in cui non c’è nessuna soluzione se non, per l’appunto come ha fatto l’Islanda, rifiutare il debito e rimetterlo ai creditori. Il fatto certo è che nessuno permetterà all’Italia di uscire dall’euro, perché quel governo che attuasse questa soluzione non è rappresentato dall’attuale e nessuno, nell’arco parlamentare odierno, è in grado di opporsi alle feroci bramosie di potere degli oligarchi finanziari che dell’Italia hanno fatto il loro cortile di casa.
Il paese Italia, anzi la penisola italiana, è un territorio estremamente importante per alcune nazioni, in primis per la Inghilterra.
La penisola italiana, data la sua posizione a poche miglia dalla costa africana e del medioriente, controlla qualsiasi movimento di merci, uomini e potere. E’ inoltre una potente antenna anche sull’est europeo e le sue antenne sono rivolte lì dove altri nazioni non risescono ad arrivare.
Chi controlla l’Italia controlla tutto il meditteraneo e quanto in esso accade, ma pare che ai nostri politici questo aspetto strategico della nostra terra non interessi e le conseguenze le vediamo tutti i giorni.
Nota: è di oggi la notizia che la Banca d’Italia ha stilato un rapporto che quantifica la ricchezza delle famiglie italiane in ben 8.600 miliardi di euro!!! Bene, che vuol dire questa notizia? Semplicemente che si fa sapere al volgo che di denaro ce n’è a bizzeffe e che una “manovrina” (leggasi patrimoniale) non procurerebbe alcun danno se non in maniera molto limitata. Ci sta tutta e il prelievo potrebbe aggirarsi sui 30/40 miliardi di euro…(circa 500 euro a cranio, poi ci dovranno spiegare come fa un anziano con una pensione sociale di 420 euro a pagarsi la patrimoniale)
La tecnica della comunicazione è sempre la stessa: si fa conoscere un dato che appare importante senza però entrare nel dettaglio, si paventano giorni bui e fuori controllo se non si attuassero manovre drastiche per correggere l’andamento della nostra economia (quando invece è la salvaguardia dei grandi gruppi bancari), si pubblicizzano aspetti oltremodo negativi dai quali non si vedono vie d’uscita e oplà un sedicente ministro del tesoro o altro sconosciuto, lancia l’idea della patrimoniale che nessuno potrà mai contestare viste le premesse disastrose in cui giace l’Italia finanziaria ed economica. Questo perché chi si ergesse a contestare la scelta sarebbe tacciato di disfattismo e lui sarebbe il vero capro espiatorio del disastro economico e debitorio dell’Italia. ATTENZIONE…che se intendete disfarvi dei vostri beni in banca dovete fare i conti con la subdola azione dei stregoni al servizio dei cani da guardia dei ladri di stato. Come al tempo del governo Amato la patrimoniale venne applicata in maniera RETROATTIVA. Conviene caso mai spezzettare i propri conti in tanti più piccoli, o in libretti di risparmio, o impegnati in titoli di stato che andrete poi a liquidare post patrimoniale, fatto salvo che prima di percorrere queste strade è sempre e comunque utile informarsi sui costi per queste operazioni. Magari il costo totale supera quello della patrimoniale e alla fine avrete fatto guadagnare proprio quelli che ci guadagnano sempre: le banche.
Goym: lavorate schiavi!
Voi che non siete nessuno che vivete nella grettezza della vostra vita avete solo un compito: servire, essere l’aratro del campo.
Popolo del mondo, popolazioni disparate pensate forse di avere una cultura, di avere una tradizione, di avere degli artisti, dei poeti, delle eccellenze in campo scientifico o letterario? No! “Voi non siete un cazzo” (prendendo a prestito la famosa frase di Sordi nel “Il marchese del Grillo“). Il valore umano di ciò che credete di essere è minore di quello della minor bestia da soma. Siete inutili perché la vostra funzione è servire, obbedire e agire secondo le leggi talmudiche.(*)
Questa l’intenzione e il sermone del rabbino Ovadia Yosef tenuto in Israele, noto paese democratico del meditteraneo, componente del parlamento israeliano del partito Shas halachico.
Per fortuna che la ADL (Anti Defamation League) ha redarguito il pensiero del rabbino denunciando il suo estremismo come fonte di separazioni e di estremismi.
(*)
Il Talmud consiste in una raccolta di discussioni avvenute tra i sapienti (hakhamim) e i maestri (rabbanim) circa i significati e le applicazioni dei passi della Torah scritta, e si articola in due livelli:
* la Mishnah (o ripetizione) raccoglie le discussioni dei maestri più antichi (giungendo fino al II secolo);
* la Ghemarah (o completamento), stilata tra il II e il V secolo, fornisce un commento analitico della Mishnah.
Il Talmud è anche conosciuto con il nome di Shas, acronimo di Shisha Sedarim, i sei ordini (Zeraim, Moed, Nashim, Nezikin, Kodashin, Tohorot) in cui è divisa la Mishnà. La suddivisione del Talmud è identica a quella della Mishnà: i Shisha Sedarim si suddividono in Massechtot – trattati, i quali a loro volta sono composti da capitoli.
fonte: Haaretz.com
Un peso e due misure: la frusta, Sudan e Israele.
In un giornalino gratuito, di quelli che si trovano nei bar o all’angolo delle strade, si legge una notizia particolare. In Sudan una giovane sedicenne viene fustigata per 50 volte (mi pare esagerato, visto il video) per aver indossato un paio di pantaloni che secondo la legge islamica che in quel paese si applica, è un atto riprovevole da condannare con la fustigazione.
Anche il mondo islamico di Al-Jazera si indigna di fronte a questi eccessi. Strana ‘sta cosa, ehh?
A pochi chilometri di distanza, nello stato di Israele accade una cosa simile, ma taciuta dal giornalino (del gruppo Caltagirone) così come anche dagli altri media: un giovane cantante si è esibito davanti ad un pubblico misto di donne e uomini andando contro i dettami del Talmud e come risultato di questa offesa è stato condannato dai rabbini locali a 39 nerbate per aver infranto la legge giudaica.
Molti ci dicono che Israele è un paese democratico dove non accadono cose che invece ci parrebbe normale trovare in Sudan, eppure…anche nella perla della democrazia-teologica-mediorientale accadono fatti per nulla assurdi e nonostante questo, da più parti si sente le voce del coro che invita a pieni polmoni l’entrata di Israele nella comunità europea…
C’è qualche nota stanata, la notate?
Banche Italiane: a rischio fallimento? Sì!!
…
In un panorama giornalistico italiano dove le verità non vengono dette, anche dopo 100 anni, accade che alcune notizie vengano di proposito nascoste, sopratutto quelle di stampo finanziario/assicurativo e politico.
La fortuna vuole che ci sia la blogsfera, per ora ancora libera da legacci e da interessi particolari, che fornisce notizie, altrimenti assenti nei quotidiani e sui media televisivi. La stessa Radio24 e il Sole24 ore non ne da notizia, mentre alcuni bloggher italiani hanno saputo scavare molto in profondità trovando alcune perle del nostro mondo bancario.
Accade infatti, come successe alla Northern Rock in Inghilterra che anche in Italia vi siano delle piccole mine vaganti.
Un esempio è stata la Cassa di Risparmio di Rimini (CARIM) che è stata commissariata, così come in America che in quasi 3 anni sono cadute “solo” 300 banche!! Ebbene di questa banchetta collegata alla Repubblica di San Marino si legge, dal sempre aggiornato blog “Il Grande Bluff” che il Commissariamento, eseguito da Tremonti su suggerimento di Draghi, sia una sorta di CAVALLO DI TROIA per entrare oltre le “mura” di San Marino.
Infatti CARIM controlla al 100% CIS (Credito Industriale Sammarinese).
In base ai primi controlli eseguiti dagli Ispettori di Bankitalia su CARIM, pare che la situazione fosse seria ma non ancora da commissariamento
…Sconcerto e incredulità erano palpabili fra i vertici del Cda che stavano elaborando le controdeduzioni al rapporto degli ispettori di Bankitalia che per quattro mesi avevano rivoltato la banca come un calzino e che proprio la settimana scorsa avevano consegnato il loro «verdetto».
Una relazione che puntava il dito su forti perdite patrimoniali, ma che definiva l’Istituto robusto e lontano da rischi di insolvenza. ”
ma poi la situazione è precipitata
…Insomma tutto sarebbe derivato dal fatto che gli ispettori Bankitalia sarebbero rimasti indispettiti per non aver potuto mettere le mani, appunto sulle carte del Cis, in quanto in territorio sammarinese. ………..
“Si aprono scenari inediti nella campagna scatenata da Tremonti contro il sistema bancario sammarinese.
Da ieri Bankitalia controlla una banca della piccola Repubblica.
«Un cavallo di Troia», si è lasciato scappare più di un addetto ai lavori.” ………
Altro esempio è quello del BANCO EMILIANO ROMAGNOLO ed anche qui “Il Grande Bluff” ci viene in aiuto scoprendo che i clienti non possono ritirare nè soldi dai propri conti, nè titoli, nè strumenti finanziari.
Insomma dalla piccola banca-boutique di lusso bolognese (che annovera nella sua compagine azionaria anche facoltosi personaggi in vista come la moglie di Pavarotti etc) i clienti non possono ritirare nè soldi dai propri conti, nè titoli, nè strumenti finanziari.
La Banca d’Italia parla di “circostanze eccezionali” ed “insufficienza delle disponibilità liquide a far fronte alle passività in scadenza”.
Pare che alla boutique abbiano giocato un po’ troppo pesante al casinò dei derivati…con conseguenti grosse perdite (un vizio assai comune anche per le imprese finanziarizzate o per le amministrazioni pubbliche…).
Bankitalia: Sospeso Pagamento Passivita’ Di Banco Emiliano Romagnolo
lunedì, 6 dicembre 2010 – 19:14(ASCA)
I Commissari straordinari del Banco Emiliano Romagnolo (Ber), in amministrazione straordinaria, con il parere favorevole del Comitato di Sorveglianza e previa autorizzazione della Banca d’Italia, hanno deliberato la sospensione del pagamento delle passivita’ di qualsiasi genere e della restituzione degli strumenti finanziari alla clientela, ai sensi dell’art. 74 del d.lgs. 1* settembre 1993, n. 385 (TUB), per il periodo massimo di un mese, fatte salve eventuali proroghe.
La misura si e’ resa necessaria stante il ricorso di circostanze eccezionali, che si sostanziano nell’insufficienza delle disponibilita’ liquide a far fronte alle passivita’ in scadenza e nell’impossibilita’ di attivare canali alternativi di sostegno finanziario.
Nel corso della procedura gli Organi straordinari hanno esperito numerosi tentativi per portare a soluzione la situazione di grave tensione finanziaria della banca, manifestatasi sin dall’avvio dell’amministrazione straordinaria e, con la supervisione della Banca d’Italia, stanno operando per portare a compimento, quanto prima, un piano di intervento che, con il sostegno del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD*) e delle banche creditrici, realizzi la salvaguardia degli interessi della clientela. (Traduzione: restituzione dei sudati risparmi dei correntisti in mano alla BER…)
Lo comunica una nota di Bankitalia.
*FITD – Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
Natale, una festa dissacrata.
Come ogni anno arriva il Natale.
Una festa che alla fine non è altro che la sempre e solita festa. Ma festa di cosa?
In ogni città i diversi mercatini imperversano, la gente corre a frotte a comperare (adesso si dice shopping) per la festa di Natale! Mamme, bambini, gente qualunque che si assiepa lungo le vetrine lucenti di brillantini, festoni per assaporare una festa. Ma di che cosa?
Cos’è il Natale? Non me ne vogliano i cattolici, ma quello che una volta era la festa della Natività oggi è diventato il mercimonio degli oggetti più disparati: dalle mutande, alle scarpe, agli inutili attrezzi per la cucina o per la casa che mai verranno usati o mostrati. Tutto ciarpame inutile, pagato a caro prezzo e solo per fare un regalo, un pensiero o un obbligo. Ma nulla più!
Il Natale, così come la famiglia, la scuola, la società, i valori del rispetto e della tolleranza e della misericordia, sono stati sovvertiti in obbligo alle leggi di mercato. Tutto, in pochissimi anni, è stato raso al suolo, amalgamato ad un semplice mercato del bestiame, in cui il prezzo di un chilo di carne equivale a quello del pensiero per un figlio o per i propri cari. Il vilipendio della festività più cara al mondo cristiano e a quello del mondo contadino, è stato reso una buffonata: una semplice comparsa della commedia della legge di mercato.
Negozianti che si arabattano a cercare scorciatoie per attrarre più clienti possibili, orari da schivizzazione per gli impiegati ed i commessi, domeniche e sabati dedicati alla massiccia corsa agli acquisti, code chilometriche in auto per guardare vetrine che migliaia di volte abbiamo visto e che sono sempre le stesse. Tutto solo ed esclusivamente per festeggiare una cosa sola: il denaro, anzi i guadagni di chi ci rapina. Oggi che è la vigilia ho visto i moscardini a 38 euro/chilo contro i normali 4/5 euro che si pagano normalmente nei mercati del pesce.
E’ corretto? Dal mio punto i vista direi che non fa una grinza, ma altri, forse, potrebbero aggiungere che nella festività del Natale si celebra la famiglia e quanto non è stato possibile fare nel corso dell’anno. Falsi!
Lo sapete che non è così, ma che questa festa, come tutte le altre, è una semplice scusa per tutte le manchevolezze che nel corso dell’anno sono state compiute da ognuno di noi ed allora nella festa comandata si cerca riparo con un regalo, con un oggetto inutile che non serve a nessuno e nemmeno a chi lo riceve.
Anzi chi lo riceve capisce benissimo che non è pensato, ma che è l’obbligo che sentite verso la vostra manchevolezza nei suoi riguardi, quindi doppiamente falsi ed ipocriti.
Quanto ipocrisia e falsità vestita di pellicce di animali sacrificati per il nostro sudicio ed immondo perbenismo. Confondiamoci nella folla grigia delle pecore che vanno al mattatoio e manteniamo un profilo basso, così, nella speranza che il macellaio non ci veda, ma alla fine anche i l nostro sangue sarà versato. Eppure, lì, poco lontano c’è uno spiraglio, un buco nella staccionata che potrebbe essere la via della salvezza e della nostra via, ma siamo pecore, inermi e condannate a seguire il gregge, non siamo in grado di vedere oltre alla punta della coda della pecora che ci precede.
Mercato si diceva sopra, ma il mercato non è tutto, esso è parte di un grande disegno di scelte che altri fanno per noi. Adesso siamo i padroni del mondo, così sembra che crediamo, ma siamo in fila al negozio per acquistare quello che tutti hanno; organizziamo la cena dove sulla tavola si ereggono simboli dei quali nemmeno conosciamo la loro vera origine e che scambiamo per addobbi, ma che nascondo nel loro intimo aspetti e segreti a noi sconosciuti ed estranei.
Natale falso e sudicio!!!
Eppure, nella festività di questo giorno una fiamma arde per riscaldare, ma non è quella del mercatilismo o del messianismo ormai dilagante, ma quella più piccola e sempre ardente della speranza e della verità , che tende al calore di tutte le cose, alla luce e a una nuova vita. Non è cristianesimo, né giudaismo e nemmeno zoroastrismo, ma la semplice speranza del nudo contadino che nei segni imperscrutabili del tempo e della terra percepisce il corso degli anni e i segni della nuova vita.
I tutto questo non v’è nulla di commercio e di coscienza intesa nel senso di gnosi, ma la sapienza che molto non è conosciuto e ciò che si conosce è infinitamente piccolo di fronte a quanto accade.
La povertà imperversa, ma c’è chi presta soldi.
Sembrerebbe una cosa banale, ma non lo è.
La BCI (Bacna Europea degli Investimenti) ha concesso un prestito alla Cina per sovvenzionare e sviluppare tutti i quei settori ad alta tecnologia e per lo sviluppo delle energie alternative pari ad un valore di 500 milioni.
E’ pacifico che quegli inetti della Comissione Europea, quegli sfaticati di cui nessuno conosce il nome, a parte il sempre presente massone di Barroso, hanno deciso di aiutare la Cina ad uscire dal pantano delle energie necessarie a far funzionare il paese, già, ma a noi chi ci pensa? E mentre i paesi europei fanno fatica a a far quadrare i conti per le sempre più intrigate manovre finanziarie c’è qualcuno che in accordo con tutti se ne infischia e presta IL NOSTRO DENARO alla Cina per I SUOI INTERESSI.
Non importa, l’importante è comunque creare un polo, a noi concorrente, al quale “prestare” del denaro. Se poi è tale da farci concorrenza si attueranno altre soluzioni, intanto portiamo a casa il nostro sudato “interesse”.
Ma a questa gente che compie delle budellate del genere cosa si dovrebbe fare? E come se non bastasse tra i conti della BCE il Financial Times ha scoperto un gruzzoletto niente male: 350 miliardi di euro.
Provate ad indovinare a chi andranno questi soldi!
La gente dice…