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Riformare lo stato serve?

22 novembre 2010 Lascia un commento

E’ una domanda che spesso ci si pone di fronte alle innumerevoli azioni di prepotenza delle istituzioni che invece dovrebbero essere preposte alla salvaguardia ed alla tutela del cittadino.

Quale potrebbe quindi essere la maniera per cambiare lo status quo e ridare alla collettività il potere di decidere sul suo futuro e su come adattare la propria casa (lo Stato) alle sue esigenze?

Ci hanno insegnato che una delle migliori maniere per fare questo è quello di votare, ovvero quello di farsi rappresentare da una persona che porti le esigenze di una certa moltitudine di persone. E’ vero? No!

Le votazioni – tutte – non hanno nessun significato e nemmeno quelle in cui si esprimeva la propria preferenza avevano questo potere, poiché era solo il partito o la corrente politica che indicava e spingeva solo certe persone a svantaggio di altre per favorire determinati giochi politici, economici che nulla avevano da condividere con la popolazione votante.

Siamo quindi dei beceri deficienti? Sì!
Siamo tutti deficienti, mancanti di un benché minimo senso della comunità e siccome siamo italiani: individualisti per cultura e natura, pavidi, vigliacchi e senza padrone, siamo anche ignoranti e buffoni tanto che deleghiamo un potere, quello amministrativo e legislativo a persone sulle quali non daremmo nemmeno una matita spuntata se soli li potessimo conoscere meglio.
Eppure è così. In parlamento siedono persone a noi sconosciute, delle quali non sappiamo nulla e che non fanno nella maniera più assoluta i nostri interessi se non in minima parte, solo per dare lo zuccherino alle masse bovine dei votanti per dimostrare e giustificare la loro presenza in quel pollaio dalle uova d’oro.

Siamo quindi noi i veri responsabili di questo marciume, della disfatta e del disastro immane. Basti pensare ai mille e più sindaci che hanno impegnato i soldi pubblici in contratti finanziari, speculando sulla pelle delle persone amministrate.

Il pubblico NON DEVE MAI speculare, ma avere i bilanci SEMPRE alla pari.
Lì dove il pubblico ha un disavanzo positivo dimostra che è stato molto parsimonioso, oppure che ha speculato sugli investimenti pubblici lucrando e rubando alla persone, cosa sulla quale la comunità dovrebbe intervenire a suon di bastonate e senza troppi indugi.

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