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Archive for 14 novembre 2010

Skype, occhio a quello che dite!

14 novembre 2010 Lascia un commento

Dal Telegraph si rileva che gli Stati Uniti stanno prevedendo una legge che ridisegni il software di criptazione di alcuni strumenti di comunicazione: Blackberry e Skype.

La richiesta viene da alcuni esponenti dell’FBI che hanno richiesto alla Casa Bianca di approntare una legge che permetta di inserire in questi strumenti alcuni parti di codice come backdoor o con una criptazione che possa essere utilizzata al fine di ostacolare le attività “terroristiche e criminali” di alcuni gruppi.

La democrazia conquistata avrà il suo crollo proprio da quella parte dello stato che la dovrebbe difendere…

Lavoro: agli over 40 e 50 solo disoccupazione perenne.

14 novembre 2010 Lascia un commento

A breve la storia di Pitocco, un uomo che nel pieno delle sue forze e della sua esperienza ha incontrato la piacevole sensazione di essere inutile nel mondo del lavoro.

Restate in contatto, perché le altre realtà sono sempre bene accette e perché ogni suggerimento è doveroso per tutti quelli che dell’esperienza di  Pitocco ne condividono il percorso, magari sbagliato, ma solamente il suo.

La Costituzione Italiana

Art. 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

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Parte I°

Il tema, sembra banale, ma oggi come anche 10 anni ,fa il problema non è stato mai affrontato. Politici, sindacalisti (che sono dei politici) e le forze del mondo del lavoro non vogliono prendere in considerazione tutta una fascia (enorme) di persone che alla soglia dei 40 o peggio dei 50 anni perde il lavoro.

La questione ha diverse sfaccettature, molte delle quali potrebbero anche essere comprese, ma  molte invece vengono taciute e manipolate per favorire altre classi di lavoratori anziché questi e tutte sfociano in una unica parola: denaro.

Possibile? Altroché se è possibile e facciamo alcuni esempi.

Una persona a 40/50 anni rimane a casa, gli mancano ancora 10/15 anni per andare in pensione, magari ha anche una famiglia con moglie e figlio e mutuo da pagare, oltre ovviamente a tutta una serie di impegni economici (cellulare, iPhone, computer, macchina nuova, televisore piatto ecc.ecc.) fatti per accontentare i vari famigliari lui compreso.

Ha la rata del mutuo che aggira sui 500 euro/mese più le rate degli oggetti suddetti che magari arrivano a sfiorare i 200/300 euro/mese. Ha una macchina nuova o quasi che gli costa una vagonata di denaro (assicurazione, benzina o gasolio, tagliandi, bollini blu, rossi e gialli); al sabato il figlio esce con la paghetta e la coppia felice va a mangiare la pizza, o con amici a una cena. Alla domenica, dedicata alla santifiazione ( e chi ci crede più, no?) se ne va con gli amici alla partita, oppure va a trovare la suocera, o i propri famigliari, oppure se ne va con tutta la famiglia a fare una bella scampagnata, appena fuori città a mangiare e bere qualcosa. Tutto segue il ritmo della famigliola in “equilibrio” economico. Anche la moglie lavora e i due stipendi, sommati, fanno una cifra che permette alla famiglia di Pitocco, lo chiamiamo così per non offendere nessuno, di poter sopravvivere e vivere senza troppi intoppi.

Un giorno improvvisamente, a causa di qualche problema sconosciuto da Pitocco, si trova la convocazione con uno sconosciuto che gestisce il personale: gli viene detto che l’azienda sta navigando in acque difficili e che i provvedimenti presi sono la riduzione del personale. Non c’è appello e Pitocco, fa parte della riduzione. Gli occhi sgranati, la bocca secca, la saliva che manca e l’incapacità di proferire una parola che abbia senso; si chiede perché proprio lui che ha famiglia, un mutuo e tante altri “debitucci”; alla fine la melliflua voce dello sconosciuto lo convince che la soluzione aziendale non ha appello e che quella giusta è la riduzione del personale.

“Che farebbe lei al posto del suo titolare?”, è la domanda che gli viene fatta dallo sconosciuto.

Pitocco adesso è solo, non ha più nessun collega di lavoro con cui confrontarsi, perché altri sono rimasti e quelli “ridotti” non hanno nessuna voglia di dire nulla: anche loro hanno il peso della solitudine e dell’impotenza, sono soli e come degli automi scavano nella mente se nella loro attività c’è stato un qualche problema, o se per caso veramente l’azienda andava male tanto da essere messi sulla strada. No, niente di niente, è la solita solfa: il padrone ha sempre ragione!

Ma si fa strada il pensiero aggressivo di chi è stato fustigato sulla schiena senza dolore: adesso gliela facciamo vedere noi come si tratta con la vita delle persone, e Pitocco corre dal sindacalista, dal commercialista, dal consulente per il lavoro, ma la unica cosa che riesce a strappare è solamente una boccata d’ossigeno economica in più (gratifica) oltre alla sua “meritata” liquidazione. E adesso che fare? Pitocco è disorientato, esce dall’azienda che per anni l’aveva accolto con il sorriso e adesso lo vede uscire scuro in volto.  Non c’è esperienza di queste cose e Pitocco se ne capacita solo dopo molto tempo.

Non aveva mai vissuto una cosa del genere e per tutte le cose, capisce, ogni esperienza è solamente un’isola che non può essere confrontata con le altre fatte nel passato. Anche Pitocco, da giovane, aveva fatto lavori che poi terminavano dopo  un anno o giù di lì, ma era giovane, aveva la carica degli anni spensierati, non aveva famiglia e viveva con i genitori ed i fratelli ed ogni problema che incontrava veniva suddiviso con i suoi famigliari, ma non era a conoscenza del suo futuro, non poteva averne, perché quella che aveva fatto era la sua esperienza da giovane, senza famiglia e senza figli: adesso gli si prospettava un futuro tutto nuovo, pregno di nuove emozioni e carico di incognite mai conosciute.

Segue……

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